giovedì 21 giugno 2018

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David Pierini - NUOVE PAROLE DI FUOCO
INDICE:Sulle tracce della verità - Segni personali - Meditazioni - Il diavolo a Medjugorje - La via crucis dell'aborto

SULLE TRACCE DELLA VERITA'
861
"Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono e Gesù disse loro: Credete voi che io possa fare questo? Gli risposero: Sì, o Signore! Allora toccò loro gli occhi e disse: Sia fatto a voi secondo la vostra fede. E si aprirono loro gli occhi" (Mt 8,28-30)
Gesù durante la sua missione terrena per compiere miracoli aveva necessità della collaborazione dei beneficiati attraverso l'atto di fede, come garanzia per la riuscita del prodigio esigeva una fiducia cieca. Miracoli che comportavano la guarigione da ogni sorta di malattie e la risurrezione dei corpi. Ora che dimora nel Regno dei Cieli, io credo non sia inopportuno chiedergli il miracolo dei miracoli...la risurrezione delle anime! Delle anime incredule, refrattarie, ostili...piegando in punto di morte l'ostinazione delle loro volontà avverse con la forza della persuasione che sprigiona il terrore d'aver sbagliato tutto. E ove non fosse sufficiente, siccome sta scritto che sarà fatto secondo la nostra fede, se è senza limiti può ambire ad imprese impossibili!

862
"se dunque voi, che siete cattivi" (Lc 11,13)
Pochi giorni fa lo scrittore Edoardo Albinati, intellettuale di sinistra, ha avuto la fortuna di veder compiere in sé stesso questa sentenza di Gesù. Pur di vedere sputtanato Salvini, colpevole d'aver chiuso i porti al fine di troncare il commercio di esseri umani, è arrivato a desiderare ardentemente che un bambino a bordo della nave Acquarius morisse...per godersi lo spettacolo di mettere in difficoltà il governo. Grazia di Dio ha voluto che nel suo cuore avvertisse lo stridore fra quell'amore per l'umanità che a sinistra ha la stessa valenza di un collutorio con cui ci si sciacqua la bocca e l'istinto omicida che rivendicava sangue innocente per compiacere la propria volontà. Ora il vincitore del premio Strega sa che siamo tutti cattivi e che soltanto l'averne coscienza o meno fa la differenza.

863
"ero straniero e non mi avete accolto" (Mt 25,43)
Nel laconico quanto perfido tweet con il quale Gianfranco Ravasi condanna la chiusura dei porti attuata dal governo per fronteggiare l'invasione della nostra terra e la mercificazione degli esseri umani...ho rilevato la massiccia presenza di fibrillazioni sataniche in incontenibile effervescenza. Dopo che per anni l'Italia è stata eroica nell'accoglienza, al primo altolà resosi necessario per motivi di ordine pubblico e sopravvivenza, il Monsignore anziché elogiare e ringraziare per quanto fatto ci punta l'indice contro minacciando il castigo eterno. Sono decenni che accogliamo stranieri di ogni nazione, razza, popolo e lingua, in grande quantità senza vagliare la qualità...e addirittura in Vaticano da secoli tolleriamo un esercito di parassiti. Il giorno del giudizio nemmeno Gesù Cristo può permettersi di farci questo appunto!

864
"Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire" (Mc 24,26)
Queste parole di Gesù ci dicono che il male nella sua evoluzione alla fine della storia smetterà di perseguitare il bene per l'impossibilità di recargli danno e pur di liberarsi dell'odio che cova dentro comincerà a scagliarsi contro se stesso fomentando una lotta intestina fra le proprie membra. Viviamo in un'epoca dalla conflittualità esasperata all'ennesima potenza in ogni ambito del tessuto sociale: famiglie, luoghi di lavoro, politica, comunità religiose, social network. Tutto è impregnato di livore satanico e dentro ogni cuore è in atto lo scontro finale tra la morte che ci vuole uccidere e il moribondo che si vuole ammazzare.

865
"sarete odiati da tutti a causa del mio nome" (Mt 10,22)
Forse pochi come me riescono ad incarnare queste parole di Gesù, anche perché sono antipatico di natura, parole che se da una parte fanno dispiacere dall'altra sono segno di elezione e motivo d'orgoglio. Il mio parlare spesso può risultare ostico ed ostile, ma non può essere altrimenti se si vuole restare fedeli alla verità e fare in modo che brilli di luce propria quanto si dice...quindi può capitare che qualcuno si offenda e mi reputi un acerrimo nemico. Invece deve sapere che io sono il suo migliore amico in questo mondo, la sua sola speranza di uscire vivo dall'anticamera dell'inferno nel quale il Maligno lo ha spinto. Il solo che lo ama come Dio comanda!

866
Oggi ho parlato con un giovane che mi ha fatto riflettere sull'efficacia dell'insegnamento! Siccome avevo notato che era molto ordinato nel fare le cose gli ho chiesto se fosse una sua dote innata? Ha risposto che glielo aveva insegnato un suo datore di lavoro e ne parlava con il rispetto che si deve ad un maestro. Mi ha colpito la fede che riponeva in quell'insegnamento, come se fosse stata una delle cose più preziose che avesse mai ricevuto. Poi il discorso finito sulla religione e mi ha detto di non credere a Dio, al diavolo e tutte quelle cavolate. Allora ho pensato che quel ragazzo, al pari di molti altri, forse si è negato al Cielo solo perché il padre non glielo ha insegnato!

867
Oggi la maggior parte dei cristiani non ha fede in Dio, ma nell'immagine che si è fatta di Dio...quindi ama e serve un idolo! Lo si capisce dai poteri limitati che gli attribuiscono, un Dio dalle idee spesso confuse ed incapace di donare quella forza che muove ad agire...un Dio la cui principale attività è quella di invertire le priorità. La teologia attuale è lo specchio di questa situazione e va sfornando sapientoni che in una chiesa come Dio comanda non sarebbero abilitati neppure a fare i sacrestani. La causa madre di questo sfacelo è l'approccio alla religione, non più generato da esigenze d'un vissuto tribolato, ma intellettuale sull'onda d'una scialba effervescenza culturale.

868
Analizzando alcuni banali episodi sotto gli occhi di tutti mi sono convinto che il peccato originale non sia stato un incidente di percorso, ma la via maestra concepita da Dio per condurre l'uomo alla perfezione. Ho notato che quando la gente commette un errore o fa un torto, per qualche giorno assume atteggiamenti umili e servili nei confronti della parte lesa sotto il peso della colpa e gli riesce facile assoggettarsi a tutto ciò che gli viene chiesto. Passato qualche giorno torna ad insuperbirsi, pretendere e rivendicare diritti. Ho pensato che per la natura volatile dei desideri del nostro cuore Dio abbia disposto un solido ancoraggio che ci tenga lontani dalla tentazione di diventare piume al vento. Se avessimo sempre coscienza d'averne combinata una grossa, per esempio causato la morte di un innocente, il demonio potrebbe anche andare in ferie dal momento che non ci verrebbero troppi grilli per la testa. La nostra generazione ha mollato gli ormeggi e preso il largo, conquistando la libertà di girovagare ha dato mandato ad una bussola scriteriata di portarlo dove le pare.

869
"Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto" (Mt 23,25-26)
Queste parole di Gesù di facile comprensione si prestano tuttavia ad innescare un'intuizione che rivoluziona i parametri con i quali si misura la purezza. Ci rivelano che il corretto procedimento per ottenere la pulizia è quello di dedicarsi per prima cosa a spazzare l'interiorità che poi miracolosamente anche l'esteriorità risulterà linda. Proprio tutto il contrario di quanto si fa oggi che ci si vanta di essere puliti solo perché si fanno tre docce al giorno con relativi aspergimenti di effluvi. Presa coscienza di come vada valutata la questione non si può non giungere alla conclusione che molte delle attività a cui si dedica l'uomo esteriore altro non sono che un segno del disordine interiore. Ne cito tre molto diffuse: fumare, bere e drogarsi...trinità che accende la spia quando l'anima arranca. Non essendo Dio il padrone del cuore, il corpo necessita di scaricare l'ansia che gli genera la schiavitù del padre della menzogna.

870
Qualche mese fa è venuto a mancare un signore molto stimato, fulcro di una famiglia cristiana...una mazzata tremenda per i suoi cari. Da quel giorno in quella casa sono state chiuse le finestre ed abbassate le serrande. Passo spesso davanti a quella casa e mai una volta ho intravisto uno spiraglio, al punto che ho perduto la speranza che in quelle stanze possa tornare a danzare la luce. Lo trovo eccessivo, per quanto la morte ci possa assediare non deve mai avere l'ultima parola. Almeno una lama di sole avrebbero dovuto lasciarla entrare quale testimonianza di fede nella risurrezione!

871
"il padre consegnerà a morte il figlio" (Mc 13,12)
Questa tremenda profezia di Gesù la vediamo compiersi quotidianamente sotto i nostri occhi. Il padre finisce sul banco degli imputati perché seppure sia quasi sempre la madre a rovinare i figli, ha la responsabilità di averla lasciata fare sottraendosi al ruolo di capo famiglia. Quanti adolescenti vengono mandati al macello da un'educazione sovrabbondante d'apparenza, ma priva della spina dorsale d'una concreta sostanza. Per mandare al macello i propri figli basta concedere licenza di tornare a casa la mattina dopo una notte trascorsa nell'oblio, di frequentare discoteche e luoghi simili deputati ad istupidire, di stringere amicizie vuote, di parlare con gli sconosciuti fra quali rientrano anche gli immigrati. Il motto d'una subcultura underground della sinistra che viaggia con il vento in poppa ed ha causato più morti nell'anima di tutte le guerre mondiali recita così: "tutto ciò che è nuovo è bello e buono, tutto ciò che è scandaloso è favoloso". Vediamo spesso in televisione genitori affranti per aver perduto i propri figli, genitori che chiedono giustizia gridando a squarciagola e non sanno che per averla devono mettersi in galera.

872
Quando non siamo in grazia di Dio siamo costretti a vedere le cose in maniera tale da soddisfare l'esigenza di salvaguardare il nostro equilibrio psicoaffettivo, siamo costretti ad accecarci per l'impossibilità di sostenere lo sguardo della verità. Se poi il demonio ci reputa degni di sé, per realizzare i nostri progetti ci dona la capacità di distorcere la realtà senza averne coscienza...tanto da renderci strabici fino al punto di misurare l'eternità con i nostri parametri.

873
"Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo" (Mt 22,30)
Queste parole di Gesù mi hanno fatto pensare che la maledizione che grava sull'omosessualità potrebbe essere infondata, che per salvarsi queste persone non debbano fare sforzi superiori a quelli a cui sono costretti gli altri peccatori. Dal momento che le distinzioni sessuali nel regno dei Cieli saranno superate, un uomo e una donna innamorati sanno che il loro legame è destinato a sciogliersi per sempre e quindi sono chiamati ad amarsi secondo le disposizioni di Dio...ad essere una sola carne evitando di cadere nella tentazione di idolatrare il loro amore. La stessa cosa sono tenute a fare le coppie omosessuali, a non chiudersi dentro l'angusto orizzonte terreno, ma riconoscere che la sua legge è buona e guardare oltre. Volenti o nolenti il tempo spezzerà la loro catena ed al danno della morte aggiungere la beffa dell'inferno...più che cattivo mi sembra stolto.

874
Ogni tanto mi viene in mente un episodio accaduto molti anni fa che riflette esattamente il più grande paradosso della vita. Il giorno del matrimonio fra un ragazzo pugliese ed una ragazza del posto sono stato testimone di una scena veramente commovente, una scena d'altri tempi, una scena da libro cuore. Il ragazzo ha ringraziato i genitori con i quali aveva un rapporto meraviglioso, per averlo messo al mondo ed avergli dato la possibilità di vivere quel giorno...il giorno più bello della sua vita. Qualche anno dopo ho ricevuto un pugno in pieno volto alla notizia che quel ragazzo si era impiccato!

875
A volte dai toni delle voci delle signore che passeggiano sul lungomare, senza affacciarmi, mi diverto nel cercare di indovinare con chi stanno parlando. Quando i toni vanno da aspri ad asciutti è impossibile sbagliare...parlano con i mariti, quando sono cordiali...con qualche amica o conoscente, quando sono benevoli ed affettuosi...qualche volta sono i figli, più spesso i nipoti. Ieri una signora è esplosa in un'esclamazione venuta dal profondo del suo cuore...stella adorata, amore di mamma! Questa è facile ho pensato, è una bimba, mi sono affacciato era una cagna.

876
Oggi con grande piacere ho preso atto del mea culpa di un ottimo giornalista credente contro cui avevo pesantemente puntato l'indice per le bestialità scritte in occasione della morte del dj Fabo. Maurizio Blondet è rientrato in sé stesso, con poche righe dense di verità si è spogliato dell'intellettuale giustizialista che aveva preso il sopravvento nel suo cuore per vestirsi di umiltà. Se fossi stato al suo posto avrei fatto un altro passo, oltre che scusarmi pubblicamente con tutti coloro che ritenevo di aver offeso, mi sarei scusato personalmente con ognuno dei componenti della famiglia. Credo che questa testimonianza funga da coronamento alla sua geniale produzione e conoscendo il tipo, mi auguro che Dio lo prenda prima che si penta di essersi pentito.

877
"chi si esalta sarà umiliato" (Lc 18,14)
Lunedì sera verso le nove mentre era in attesa di vedere la fiction "Tutto può succedere" è successo di tutto e di più! Colto all'improvviso da un forte dolore all'altezza del rene sinistro comprese di trovarsi nella fase d'esordio di una colica renale allertati immediatamente i familiari veniva portato di corsa alla croce azzurra di Porto Recanati dove gli veniva somministrato un antidolorifico che dopo pochi minuti sortiva il suo effetto ma rientrato in casa riprendevano le fitte ed allora il medico di guardia veniva a casa sua a raddoppiare la dose con l'aggiunta di un miorilassante ma stavolta senza successo allora si decideva di portarlo in auto al pronto soccorso dell'ospedale di Recanati dove appena giunto cessava di provare dolore e dunque dopo una sommaria visita e la prescrizione degli esami di routine da fare il giorno dopo veniva rimandato a casa dove appena giunto veniva colto da forti conati di vomito oltre dal ritorno del dolore persistente al fianco che si protrassero fino alle quattro del mattino quando suo figlio stremato dal vedere un aspirante santo in croce chiamava l'ambulanza che appena arrivata si dolse di scoprire che all'improvviso stava bene allora per levarselo di torno per qualche ora una dottoressa stoicamente gentile decideva di portarlo comunque all'ospedale di Civitanova Marche dove dopo gli accertamenti lo misero in attesa e non essendo in codice rosso temeva di passare in quella sala i malanni dei prossimi vent'anni perciò preoccupato di dover andare al lavoro essendosi gli spasimi ammansiti decideva di rischiare di tornare a casa ed alle 5,32 senza aver dormito un solo minuto aver sofferto dolori peggiori del parto e vomitato per tre ore un eroe di tutti i tempi varcava la soglia dell'albergo dove presta servizio immaginando due ali di folla osannanti un plotone schierato con tre colpi di fucile a salve come saluto e le frecce tricolori nel cielo ad irradiare il suo tripudio al tramonto di una notte orrenda...il SOTTOSCRITTO entrava nella leggenda!

878
Il tempo è una delle variabili che può cambiare il mondo, non parlo di anni o secoli, ma di istanti. Ho notato che a volte quando ci vengono fatte delle richieste faccia a faccia senza avere la possibilità di pensare siamo portati a dire no istintivamente come per proteggerci, mentre se avessimo avuto qualche secondo per mettere a fuoco la questione...avremmo detto si. Questo atteggiamento svela un malessere interiore, come se il cuore vivesse in uno stato di perenne assedio e su ogni minima vibrazione esterna vigesse l'imperativo di passarla al vaglio. Così si diffonde una coltre d'oscurantismo che come un virus contagia le radici della vita nei rapporti interpersonali...a testimonianza che quando non usiamo la ragione prende spontaneamente il sopravvento la nostra natura incline al male.

879
"completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo" (Col 1,24)
Queste parole di san Paolo a volte vengono fraintese tanto da ipotizzare che il sacrificio di Gesù sia stato insufficiente a redimerci per cui sta a noi colmare questa lacuna...le voglio porgere ad una delle categorie più malviste della Bibbia, i ricchi, perché possano concorrere a modo loro a questa colletta della sofferenza. Quando si parte per le vacanze si dovrebbe essere quanto meno felici di godere quello che non a tutti è consentito e con questo spirito affrontare le eventuali avversità che possono capitare. Ebbene molti riescono a guastarsi le giornate per sciocchezze che il cuore non dovrebbe neppure registrare...tipo che piove e non si sa cosa fare, che la notte c'era qualche schiamazzo e non si è dormito bene, che a pranzo invece di dieci dessert ne hanno proposti solo otto e via dicendo con ogni volta annesse facce da funerale. Ecco se solo comprendessero quanto sono fortunati rispetto a tanti altri acquisirebbero il pudore per non lamentarsi ad alta voce ringraziando Dio che li plasma con guanti di velluto. Non contribuirebbero con massicce donazioni in moneta sonante come fanno i poveri all'edificazione del regno dei cieli, ma solo con qualche spicciolo...che però a Dio potrebbero bastare per prenderli in considerazione.

880
"Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua" (Ap 7,9)
Quest'anno le squadre africane sono tutte uscite al primo turno indebolite dal fatto che i calciatori immigrati avendo acquisito il diritto alla doppia cittadinanza hanno scelto di giocare nelle nazionali più ricche. Dal punto di vista etico lo ritengo gravemente lesivo dei diritti della più genuina sportività ed i trionfi che derivano da tali adulterazioni...illegittimi! Quindi nel caso vincesse la Francia, per quello che vale, suggerisco ai transalpini di fare della coppa l'uso più volgare. Nel caso invece vincesse la Croazia sarebbe legittimata ad alzare il trofeo al cielo con la benedizione di Dio, perché nonostante il mondialismo abbia scolorito ogni regione sono ancora un popolo, una razza, una lingua e una nazione!

881
"Sappiamo infatti che la legge è spirituale, mentre io sono di carne, venduto come schiavo del peccato. Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Ora, se faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge è buona; quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio" (Rm 14,19)
Voglio portare questa testimonianza per mostrare quanto sia vero quello che dice san Paolo e quanto non si possa fare umanamente nulla per uscire da certe situazioni. E' ormai conclamato che la capacità di questa generazione di percepire gli organi interni si vada sempre più esaurendo ed oggi siamo al punto che la maggioranza degli uomini ha perduto il contatto con gli organi nobili del sentimento e dello spirito, cuore e anima, per restare sintonizzata soltanto con il suo apparato più basso. Chi avverte la fatica del cuore e soprattutto il martirio dell'anima sa quanto siano insopportabili e se si trova a dover patire la schiavitù del peccato fa di tutto per liberarsene. Un mio amico finito in una relazione extraconiugale un giorno per liberarsene arrivò a pregare il Signore affinché facesse morire la sua amante. Così cominciò a dire rosari per ottenere la grazia finché un giorno non fu quasi esaudito. Oggi mi sono salvata per miracolo, le disse quando s'incontrarono clandestinamente, non so come abbia potuto evitare un frontale con un camion. A lui s'illuminarono gli occhi e mentre la consolava le promise sinistramente...pregherò per te ancora più intensamente!

882
Il venir sempre meno di rapporti gerarchici per l'estinzione di figure autoritarie capaci di incarnare i valori più autentici, ha fatto in modo che le persone si appiattissero focalizzando il proprio interesse esclusivamente nelle quotidiane relazioni interpersonali. Viene sacrificato il Tu dell'eccellenza per votarsi al tutti dell'insignificanza...e non ci sarebbe nulla di male se tali flirt non fossero supportati da una dialettica ed una gestualità di stampo prettamente femminile. Oggi assistiamo sempre più spesso a dialoghi fra amici intrisi di sentimentalismo con larga profusione di sorrisi, baci, slanci, ammiccamenti...quasi fosse proibito non essere scintillanti. Certi siparietti di convenevoli ed ossequi sono vere e proprie pomiciate! Fino a qualche anno fa le deviazioni venivano innescate da traumi o atteggiamenti severi al punto di risultare castranti, oggi invece io temo che il terreno favorevole affinché si moltiplichino sia proprio la maniera spiccatamente effusiva di rapportarsi. Ed allora il fumare, l'ubriacarsi, il drogarsi, il trasgredire in generale...possono essere letti come spontanea risposta all'evirazione della personalità che tali comportamenti producono, come morbosi tentativi di riappropriarsi della propria virilità.

883
"la tua fede ti ha salvato" (Mc 10,52)
Spesso Gesù dopo aver compiuto un miracolo congeda il beneficiato con queste parole che temo solo pochi riescano a percepirne la portata, in pratica gli annuncia che non solo lo ha guarito, ma lo ha anche salvato dall'inferno. Questo significa che è entrato a far parte del piccolo gregge e ritenere il lieto fine in cassaforte. A chi lo accoglie è sufficiente l'atto di fede nel credere che a Lui nulla è impossibile per guadagnare la sua attenzione ed ottenere la redenzione, la guarigione fisica che operava aveva il compito d'innescare un processo di maturazione spirituale che avrebbe portato alla guarigione interiore. Anche noi oggi con l'identico atto di fede siamo chiamati ad implorare il Salvatore, ma spesso ci manca l'essenziale: la coscienza di avere un tumore. Dal vangelo risulta che Gesù soccorre chi come il cieco di Gerico grida più forte il suo nome, chi come Zaccheo sale sopra un albero per poterlo vedere, chi come la donna che soffriva d'emorragia osò toccare il lembo del suo mantello...chi dimostra con i fatti di averlo messo sopra a tutti.

884
"se il giusto cade sette volte, egli si rialza" (Prov 24,16)
A furia di predicare vado fantasticando che un giorno potrei anche avere dei discepoli, se ne ha avuti Osho che era un buontempone credo di poterne rivendicare almeno una dozzina anch'io che mi atteggio a santone. Quindi ritengo doveroso segnalare un episodio affinché sia trasparente l'anima del maestro. E' accaduto di essermela presa duramente con una ragazza colpevole soltanto di aver incrociato uno dei miei momenti no...da parte mia un ruggito ingiustificabile di superbia! Passata qualche ora la luce è tornata ad illuminare la coscienza ed ho sentito l'esigenza di scusarmi. L'ho fatto senza alcuno sforzo e con grande soddisfazione come ogni volta che faccio trionfare la giustizia!

885
"Poiché tu dici: Io sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di nulla e non sai invece di essere disgraziato, miserabile, povero, cieco e nudo" (Ap 3,17)
Quando stasera ho saputo dell'improvvisa malattia di Sergio Marchionne e percepito la gravità dei toni che venivano usati non posso negare d'aver provato un'intima soddisfazione...Dio ogni tanto dà segni di vita! In queste ore come tanti operai che hanno perduto il lavoro per causa sua e vorrebbero come me vederlo all'inferno...la carità ci propone un'immagine trasfigurata di quello che fino a qualche ora fa è stato lo spavaldo condottiero del dio denaro. In un attimo ci consegna un disgraziato, miserabile, povero, cieco e nudo...steso in un letto d'ospedale con la vita appesa a un filo. John Elkan commentando la notizia arriva a dire che questa vicenda lascia a tutti quanti un senso di ingiustizia, lasciando intuire che a quelle latitudini per valutare usano parametri alieni. Preghiamo dunque perché questo disgraziato trovi la forza di rientrare in sé stesso, Dio non fulminandolo all'improvviso ha voluto regalargli questa opportunità e noi facciamo in modo che sia fatta la Sua volontà.

886
In merito alla drammatica vicenda di Sergio Marchionne mi ha lasciato, non tanto perplesso quanto sconvolto, la celerità con la quale gli hanno fatto il funerale. Fin dal primo comunicato stroncata ogni speranza, nel giro di poche ore eletto il nuovo presidente, celebrazioni alla memoria quando probabilmente non era neppure entrato in coma...mai vista tanta fretta di voltare pagina! E stamattina mi sono reso conto che questa corsa contro il tempo era motivata dal timore che il titolo crollasse in borsa, infatti cede oltre il quattro per cento. Se andassimo ad analizzare la sequenza degli stati d'animo della famiglia Agnelli nei confronti del proprio beniamino rileveremmo in questi ultimi giorni una fibrillazione quanto mai sulfurea. Si è passati dall'adorazione di quando stava ancora bene alla preoccupazione di quando ha cominciato a stare male, per passare alla costernazione di quando hanno appreso che non sarebbe più servito ed infine al fastidio di quando hanno capito che il clima d'incertezza avrebbe nuociuto alla causa. Per cui hanno deciso che portarla alla lunga era proibito!

887
Le parole feriscono, i silenzi uccidono! Le parole non possono sparare più d'un proiettile alla volta, danno modo di nascondersi e rispondere...e seppure colpiscono organi vitali ti concedono il tempo per sanare le bordate. I silenzi invece, con la ridda di ipotesi nefaste che vanno a suscitare, in un attimo ti scaricano addosso tutto il caricatore.

888
C'è una patologia che si va diffondendo con la velocità di un'incontenibile epidemia e colpisce soprattutto i giovani...gli attacchi di panico. Mi ha impressionato leggere la testimonianza di una ragazza che affermava che quando le capitavano questi episodi aveva addirittura la sensazione di morire ed allora per cercare di risalire alla sorgente del malessere mi sono chiesto con quale organo avesse percepito quella sensazione. Con uno dei cinque sensi corporei, con il cuore ove si intende il ricettore emotivo, oppure con un organo di cui oggi si ignora persino l'esistenza...l'anima? Depenniamo subito la prima ipotesi per ovvi motivi e portiamoci dove tutti sono convinti si annidi la radice del problema...il cuore. Si pensa che gli attacchi di panico siano causati principalmente da fattori psicologici come traumi o in alternativa si ripiega su fattori fisiologici come disfunzioni, ma visti gli insignificanti risultati ottenuti, sia per arginarne le nefaste conseguenze che per svelarne la natura...c'è da guardare oltre. Almeno tre quarti dell'umanità non tiene conto che esiste una sfera spirituale capace di influenzare in maniera determinante gli eventi di questo mondo e le vite delle singole persone...ed allora in una realtà sempre più in potere dell'incredulità le potenze malvagie vanno a nozze rendendo lecito ipotizzare che dietro ad ogni dramma possa esserci la regia di sua maestà il diavolo. Vista l'imprevedibilità dell'insorgenza con la quale gli attacchi di panico esordiscono, la violenza con cui si manifestano e l'impossibilità di stabilire una connessione con la sua origine che permetta di determinarne la cronologia, non mi sento di escludere che possano essere causati da un faccia a faccia improvviso dell'anima con una legione di demoni inviati a denunciare che nell'armadio scheletri troppo grossi non si possono occultare.

889
Ieri un signore mi ha aperto gli occhi su un gioco molto in voga fra i pensionati che io credevo fosse un innocuo passatempo per ammazzare il tempo...il burraco. Mi ha detto che si organizzano veri e propri campionati con montepremi altissimi e che l'antagonismo che si genera è tutt'altro che amatoriale. Mi sono cadute le braccia al pensiero di come giunti alla veneranda età nella quale almeno un briciolo di sapienza dovrebbe brillare, si arriva a buttare la propria anima nel cesso. Invece di approfittare del poco tempo che resta loro per maturare spiritualmente ed arrivare al cospetto di Dio presentabili, si consegnano a Satana che attraverso quel gioco incatena le loro anime alla concupiscenza della carne.

890
A volte sento di avere la vocazione del salvatore e la applico persino alle più piccole cose. Per esempio se vedo una mela marcia per nove decimi cerco di salvare quel poco di buono che resta, non per tirchieria, ma per dare un senso alla sua vita perché non è vissuta invano se è servita a deliziare il mio palato. Oggi molti uomini sono nell'identica situazione, marci fin quasi al midollo in balia di esistenze prive di significato. Dio per tentare di salvarli deve fare i salti mortali e quasi mai ci riesce perché al contrario della frutta di stagione serve il consenso ed un minimo di collaborazione.

891
Stamattina mi sono commosso ascoltando la stupenda canzone "rosso colore" del grandissimo Pierangelo Bertoli, questo inno all'amore dei lavoratori italiani brutalmente sfruttati. Sia meditando le parole che guardando le immagini di questa gente autentica si può prendere atto che fra la sinistra di oggi e quella di allora non è più possibile accostare neppure una sillaba. Renzi, Bersani, Martina, Grasso e non solo i leader ma anche la base...risultano alieni al cospetto di tanta purezza nella gioia ed altrettanta dignità nel dolore. Vorrei che lo interiorizzassero i giovani che vanno alle manifestazioni antifasciste abbaiando slogan scaduti da più di mezzo secolo, per recepire l'insopportabile stridore che si genera nel confrontare i veri comunisti con lo sciame sismico causato dal crollo della sinistra che loro incarnano. Fra chi aveva gli attributi maturati nella sofferenza e chi per essere cresciuto nella bambagia al massimo può concedersi di trastullarsi sventolandone gli stracci dell'apparenza.

892
C'è un'emigrazione ben più nobile di quella dell'andare in cerca di un mondo migliore e persino di quella per cercare di salvarsi la vita, un'emigrazione che si dovrebbe non solo consentire ma addirittura alimentare con tutti i mezzi possibili...è quella che permette di salvare le anime! A tale operazione di salvataggio dovrebbero dedicarsi tutti i bastimenti calandosi nell'infestato mare della politica mondiale, andando a prendere gli sbandati che vagano sulla sponda sinistra per portarli in salvo sull'estrema sponda destra da dove è possibile scorgere Gerusalemme.

893
Chi giudica dalla sponda spirituale sa che quando uno si ritrova bravo e pure fortunato come Marchionne, c'è la forte possibilità che sia finito al servizio del principe di questo mondo, il quale innalza chi gli si prostra e lo adora. Come questo possa avvenire io lo so bene poiché una mattina mi sono ritrovato in stato di dormiveglia a chiedere a chi ha la facoltà di colmare i nostri cuori di vanità terrene...quello che desideravo. Ricordo che un forte calore mi avvampò il viso impietrito mentre mi colavano le lacrime. Sentivo interiormente compiersi la transazione che mi faceva passare al suo servizio attraverso un patto silenzioso e sacrosanto...e per sei anni godetti dei suoi benefici. Poi il Signore ebbe pietà di me e mi strappò al suo potere...e il diavolo non la prese per niente bene!

894
"il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce" (Mt 24,19)
"il sole si cambierà in tenebre e la luna in sangue" (Gl 3,4)
"il sole divenne nero come un sacco di crine e la luna divenne come sangue" (Ap 6,12)
Domani notte ci sarà la luna di sangue, un evento molto atteso in ambito cristiano poiché può essere associato ad alcune profezie contenute nella Bibbia. Al primo impatto si è portati a pensare all'annuncio di una catastrofe imminente, ma io credo si debba leggere fra le righe e cercare di carpire il significato più autentico lasciandosi alle spalle quanto può suscitare il facile catastrofismo. Non che io abbia belle notizie da dare, ma comunque a mio parere queste profezie non aggiungono nulla di nuovo a quanto vado dicendo da anni e quanto si sta silenziosamente avverando. Queste tre profezie sembrano combaciare eppure io ci leggo una progressione. La prima è di Gesù nella quale il sole simboleggia Dio e la luna la chiesa. Dio che ad un certo punto della storia si arrabbia, si adombra, si rattrista fino ad oscurarsi...e di conseguenza la chiesa viene a perdere la sua luce. Nella seconda di Gioele ci viene fornito un elemento nuovo ed eclatante che catapulta l'orizzonte alla fine dei tempi...la luna che si cambia in sangue. Quella chiesa che prima aveva perduto il suo splendore ora si ritrova insanguinata...una china irreversibile sulla via del suo declino. Nella terza dell'Apocalisse possiamo notare che degenera lo stato del sole...Dio dall'oscuramento passa ad essere nero come un sacco di crine. Il nero rimanda ad una chiusura totale, alla morte di ogni altra possibilità, alla cessazione di ogni rapporto fra Dio e l'uomo. Ma il vertice di tutte e tre le profezie è quella "luna di sangue" che proprio fra poche ore si compirà ed il grande enigma è di sapere...se il sangue che gronda dalla luna sia dei martiri della chiesa, oppure di quelli che non hanno voluto abbandonarla. Di coloro che si sono avvinghiati a lei come ultima ancora di salvezza, che non hanno saputo amarla se non in maniera carnale, che si sono rifiutati di rispondere all'invito di Gesù..."è mezzanotte ecco lo sposo andategli incontro" e proprio per questo siano stati spiritualmente trucidati!

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Ieri mentre stavo andando a piedi a fare la mia solita nuotata all'improvviso per la prima volta ho avuto la sensazione che Dio mi guardasse. Difficile da spiegare...è stato come se avessi avuto piena coscienza che mi dedica in ogni momento tutta la sua attenzione. Mi trovavo in via Garibalbi al numero civico 233. Sarebbe bello che un giorno l'amministrazione comunale in memoria di questo avvenimento sul ciglio della marciapiede facesse costruire un'edicola come ce ne sono tante in campagna della madonna. Un'edicola che abbia come foto l'immagine del mio logo in fb, le celebri impronte nel deserto e la seguente scritta: "Qui il 27 luglio 2018 alle ore 11,55 david pierini ebbe per la prima volta la sensazione che Dio lo guardasse. Il caso volle che non fosse proprio in tiro per l'evento: in pratica in mutande, con le crocs ai piedi e la maglia numero sette del centravanti della Spagna David Villa".

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Da quando Sergio Marchionne è morto vado leggendo elogi a non finire anche da persone che frequentano le chiese e dunque dovrebbero guardare le cose da ben altra angolazione. Allora mi sono andato a rileggere le beatitudini perché il manager è stato persino canonizzato in qualche altare e non ne ho trovata neanche una che lo riguardasse. Invece temo che gli possano calzare alla perfezione i quattro guai: "guai a voi ricchi perché avete già la vostra consolazione, guai a voi che siete sazi perché avrete fame, guai a voi che ora ridete perché sarete afflitti e piangerete, guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi". Dispiace dover dire certe cose soprattutto quando il lutto è ancora vivo, ma è pericoloso approfittare dell'alone di sentimentalismo che avvolge queste circostanze per lasciar passare le menzogne.

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"Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici" (Lc 21,16)
Ieri mi è arrivata in testa una tegola di quelle che tramortiscono, di quelle che capitano una volta nella vita, di quelle che possono spingere al suicidio...ho scoperto d'essere stato tradito dal mio migliore amico! Ha svelato, non ad uno qualunque ma alla comare più prolifica del paese, forse per qualche spicciolo di considerazione...il mio segreto. Ha messo in piazza il tesoro gelosamente nascosto della mia vita privata, ha calpestato il sogno che una notte di dicembre era disceso dal cielo...ed ora immagino sia di pubblico dominio. Non che io abbia alcunché da temere dalla conclamazione di qualunque verità quandanche fosse scomoda, ho sempre risposto di ogni mia azione senza accampare giustificazioni, qualche volta vittima di circostanze complottiste...stavolta fermamente voluta. In riferimento alla mia veste di testimone della fede nessuno si scandalizzi, non mi sono mai spacciato per santo semmai per profeta, non per esempio da imitare ma denunciatore...mansione che richiede l'onestà dello sguardo corroborato dalla consapevolezza della propria fragilità. Da parte sua dare in pasto la mia intimità a cani e porci è stata la profanazione di quanto di buono avevamo condiviso in trent'anni di fraterna amicizia ed ora non resta che cenere. Se siamo autentici discepoli di Cristo dobbiamo necessariamente passare per la sua strada e dunque venire anche traditi...dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dai migliori amici. Non ho problemi a perdonarlo, non sono il tipo che serba rancore, ma temo che non sarò in grado di vincere la repulsione al pensiero che ha spezzato il cuore ad una creatura che amo con devozione.

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Qualche anno fa ad un giovane ricco di talento piacque ciò che scrivevo e me lo disse attraverso uno scambio di mail con la promessa che sarebbe venuto a trovarmi per conoscerci. Passavano i giorni e le settimane ma non si vedeva ed allora pensai che forse temporeggiava perché temeva che potessi approfittarne per indurlo a convertirsi. Sappiamo quanto sia grigia la prospettiva della fede vista dai non credenti, sembra che si venga espropriati di tutti i colori della vita per ritrovarsi con un rosario in mano a biascicare orazioni. Siccome era molto simpatico e lo vedevo spesso al mare ricordo d'aver pensato di fargli uno di quei scherzi che non si dimenticano...prendendo spunto dall'episodio del vangelo nel quale Gesù in riva al lago di Tiberiade chiama quattro discepoli alla sua sequela. Il piano era questo: indossare una tunica, andare in spiaggia ed avvicinarmi fino a piombargli alle spalle. A quel punto chiamarlo per nome a gran voce..."SIMONE" e non appena si fosse voltato fulminarlo con uno sguardo severo dicendogli..."SEGUIMI, TI FARO' PESCATORE DI UOMINI". Prima di passare all'azione ricordo che mi ero preposto di chiedere se nei paraggi fosse disponibile un defibrillatore!

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Giuda è il traditore per eccellenza e si crede che il suo tradimento sovrasti infinitamente i nostri tradimenti...temo che dobbiamo ricrederci. Possiamo anche ipotizzare che sia stato perdonato da Gesù che può essersi sentito in dovere di guardare con una grazia particolare chi era stato scelto per recitare la parte più ingrata del disegno di redenzione. Nelle nostre realtà quotidiane non c'è questa istanza, non c'è necessità di altri cristi da crocifiggere. E proprio per la gratuità con la quale si tradisce direi che la colpa è più grave ed il perdono debba essere dispensato con grande parsimonia.

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"Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra" (Mt 25,31-33)
A volte cerco di immaginare quello che succederà il giorno del giudizio ed a furia di pensarci mi sono fatto un'idea abbastanza precisa. All'improvviso ci troveremo riuniti in un'immensa pianura dentro una penombra spettrale e cominceremo a guardarci intorno per orientarci. Vedremo alcuni nostri amici, colleghi di lavoro, conoscenti...gente per bene, rispettabile ed allora penseremo d'essere stati giustamente posti fra gli eletti...vedremo personaggi famosi del mondo dello spettacolo che facevano tanta beneficenza, persone che hanno ricoperto i più importanti incarichi nell'apparato istituzionale, gente che è stata di riferimento per tutti e ci rincuoreremo...poi vedremo molti sacerdoti e suore ed allora il cuore ci uscirà dal petto...seeeee e vaiiiiiiiiii...questo è il PARADISO...poi vedremo Papa Francesco ed al suo fianco il giunonico Giovanni Paolo II ed allora partirà la ola...è fatta penseremo...poi vedremo Padre Pio e madre Teresa di Calcutta...signore e signori si diano inizio alle danze...infine ci appariranno una dopo l'altra tutte le madonne che ci hanno accompagnato nel nostro cammino spirituale...quella di Fatima, di Lourdes, di Medjugorie, di Loreto...madonnine tutte belle, madonnine tutte sante, quanto vi vogliamo bbbene...ed allora nel delirio dell'eccitazione intoneremo cori da stadio rivolti all'altra sponda...de-vi mo-ri-re, de-vi mo-ri-re...e non ci crederemo quando addirittura ci troveremo davanti nientepopodimeno che sua Maestà Nostro Signore Gesù Cristo...quello misericordioso con tutti fasci di luce colorati ed allora partiranno i fuochi artificiali!!! A quel punto si sentirà lo squillo potente di una tromba e sull'immensa pianura scenderà un silenzio di tomba. Una luce fioca comincerà ad illuminare la distesa alla nostra destra e rivelare una dopo l'altra una moltitudine di figure con le vesti bianche...allora sarà sinistramente chiaro che abbiamo vissuto nell'inganno! Ci guarderemo intorno senza il coraggio di farlo negli occhi...qualcuno comincerà a latrare qualche indecifrabile lamento, i più intuitivi collasseranno schiantandosi al suolo, altri cominceranno a solcarsi il petto con le unghie, altri a mangiare la terra, altri a sbattere la testa contro le pietre, altri a prendersi a schiaffi, altri a sfondare le porte della percezione per cercare nuovi sentieri capaci di dare sfogo alle disperazioni e tutti a sperimentare la più frustrante delle frustrazioni...l'impossibilità di autodistruggersi.

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Devo fare i miei complimenti agli animali che fra le specie viventi è quella che ha fatto il maggiore salto di qualità della vita. Se pensiamo che fino a neppure tanti secoli fa venivano brutalmente offerti come olocausti in sacrificio, che fino a qualche decennio fa non avevano un minimo di considerazione e facevano tutti indistintamente una vita bestiale. Oggi senza muovere un dito, senza aver studiato, né pagato...si ritrovano sul trono. Ci ha pensato l'uomo a lanciarsi in picchiata dalla terrazza della regalità divina dentro la palude della natura subumana onde trovare il clima ideale a favorire un rapporto sponsale.

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Ero partito per fare un post che alleggerisse la posizione dell'omosessualità odierna rispetto a quella dei tempi antichi, convinto che fra la natura della prima e la natura della seconda ci fosse un abisso. Questo al fine di dare la buona novella della revoca dell'intransigenza divina per tale peccato, invece ho scoperto che è l'esatto contrario. In Sodoma e Gomorra ci viene descritta una perversione dalle caratteristiche bestiali, depravazione da branco, carnalità allo stato puro, pulsioni imbarbarite da roventi attese, consumazione dell'atto sessuale quale sfogo d'un delirio. Oggi i rapporti omosessuali non rispondono quasi più al canone del mordi e fuggi, spesso vengono accompagnati dal coinvolgimento sentimentale. Se questo fattore da una parte ne nobilita l'intenzione e lo riveste di rispettabilità, dall'altra va ad estirpare le radici del desiderio dalla carne per affondarle nel cuore...e quando è il cuore a finire in schiavitù vengono meno le forze per orientarsi al bene.

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"questo è il dolore della vita: che si può essere felici solo in due"
Questa sentenza del grandissimo poeta americano Edgar Lee Master sull'amore conia quella che io credo sia una verità assoluta che possiamo estendere ad ogni tipo di relazione sociale. Ci dice che il meglio può emergere soltanto quando si è in due! Questo perché ci pone nella condizione più semplice, nella nudità evangelica, nell'impossibilità di avere vie di fuga, nel non essere costretti ad interagire con più conflitti. Ci mette al riparo dalla tentazione di trovare facili alleati che sostengano le nostre tesi, ci permette di alimentare il fuoco della discussione con materiale infiammabile estratto direttamente dal cuore...affinché la nostra identità brilli di luce propria. Quando invece si è più di due, più si è e più si scolora. I pensieri vengono dapprima orientati come un branco dagli sguardi verso le praterie più verdi, poi sospinti dalle parole con vigore, se non irrompe il luogo comune svetta la genialoide ambizione, i più bravi ci seducono, i più forti ci rapiscono e quand'anche tutti ci dessero ragione sarebbe una misera soddisfazione.

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Non sono mai stato bravo in matematica però di questi tempi mi viene naturale fare un'equazione elementare che mi mette davanti agli occhi una verità inconfutabile...vado a spiegare. Chi ha figli e sente il peso della responsabilità di averli messi al mondo, altro non desidera che abbiano una vita serena e farebbe di tutto per difenderli dai pericoli. In una nazione invasa capillarmente dagli immigrati nella quale tutti i parametri del quieto vivere sono in picchiata a cominciare dalla criminalità...mi chiedo come possa un genitore essere favorevole all'immigrazione sapendo che la sua scelta consegnerà al sangue del suo sangue un mondo sempre più terribile? Posso azzardare l'ipotesi che il fattore emotivo immediato abbia il sopravvento sulla lungimiranza, nel senso che nel vedere i barconi i cuori si commuovono e non riescono ad andare oltre...ma passati cinque minuti e asciugata la lacrimuccia cosa impedisce al nostro cervello di fare due passi per sgranchirsi le gambe e rimettere in circolazione un po' di sale in zucca? La conclusione è terribile, i genitori pro immigrazione non solo non amano i propri figli...ma li odiano a morte!

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"Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento" (Mt 5,17)
Il Dio del Vecchio Testamento e il Dio del Nuovo Testamento, Gesù di Nazaret, per quanto possano sembrare diversi sono uno spirito solo, un'anima sola ed un cuore solo...che hanno fatto due lavori differenti. Forse è proprio questo a creare l'equivoco e far cadere nell'inganno, a farci pensare che il primo sia terribile mentre l'altro l'incarnazione della mansuetudine. Dio Padre dapprima ha estirpato le erbacce dal campo del mondo e lo ha arato facendo il lavoro sporco, poi ha lasciato che lo seminasse nostro Signore Gesù Cristo.

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In questi tempi sempre più difficili sempre più spesso sentiamo dire..."ci vorrebbe il Duce per rimettere le cose a posto" laddove si invoca una persona fornita di attributi, capace di prendere decisioni drastiche e metterle in pratica seppure costino lacrime di sangue. Nessuno ci pensa, ma ne abbiamo a disposizione uno infinitamente più potente di Mussolini, infinitamente più cattivo, infinitamente più fascista, infinitamente più spietato coi nemici...il Dio del Vecchio Testamento, quello che semina il terrore persino nei cuori dei credenti. Neppure chi ha la fede riesce a digerire questo sterminatore con cui invece io mi trovo che è un piacere. Non c'è una parola che non condivida, non c'è gesto che non abbia tutta la mia solidarietà, non c'è carneficina che io mi senta di non approvare. Quel Dio non è morto e neppure andato in pensione, sonnecchia caricandosi di furore in attesa di entrare in azione.

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"Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina" (Lc 21,28)
Pochi giorni fa ho avuto modo di conoscere una ragazza sui 25 anni che meriterebbe di essere studiata per scoprire come di questi tempi si possa diventare eccellenze. Una ragazza semplice e graziosa in vacanza con i genitori, una ragazza estremamente normale ma che mi ha fatto sobbalzare! Ebbene tutte le volte che l'ho vista e poi per esserne sicuro ho chiesto conferma ad altre persone, sia in albergo che in spiaggia, sia a colazione, pranzo o cena, sia che fosse sola o in compagnia...non è mai stata vista con lo smartphone. E posso confermare che è una persona normale, che fa attività in parrocchia, che si sta per laureare, che ha tanti amici...eppure riesce a sopravvivere senza chattare, inviare messaggi vocali e cazzeggiare. Ora non sappiamo se sia già santa e dunque ne sappia fare a meno del tutto, o se invece sia talmente giudiziosa da volerlo fuori dalla sua giornata per andare a consultarlo solo di tanto in tanto...ma se anche così fosse sarebbe un trionfo! Siccome è una ragazza che ha fede ho pensato che sia stata beneficiata da Dio d'una sapienza infusa che le ha suscitato nel cuore il sentimento che ogni coscienza sottomessa al cellulare dovrebbe provare...la vergogna! Perché ci si dovrebbe vergognare nel passare le ore con gli occhi, la mente ed il cuore incollati allo schermo in tutt'altri mondi seppure abbiamo gente accanto. Ci si dovrebbe vergognare di uscire di casa con il guinzaglio dato che non siamo cani, guinzaglio del demonio che ci piega le fronti al suolo proprio nel tempo in cui siamo chiamati ad alzare gli occhi al cielo.

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"Allora disse ai suoi discepoli: La messe è molta, ma gli operai sono pochi, pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe" (Mt 9,37)
Oggi mi è capitato di leggere questo passo del vangelo ed ecco spiegato il tracollo del cristianesimo. Mancano gli operai e mi sono reso conto che più si prega affinché il Signore mandi operai nella sua messe più c'è un fuggi fuggi generale. Siamo sprofondati nell'era dei laureati nella quale per esaltare il prestigio non ci si identifica più tanto con nomi e cognomi, quanto con i titoli accademici. Ormai campeggiano le professioni...avvocati, ingegneri, medici, architetti, manager! Capirete che in seguito ad una chiamata di fronte alla prospettiva di venir assunti come operai molti declinano l'invito per il timore di perdere l'aureola di vanità conquistata a pieni voti all'università. Per invertire la tendenza sarebbe opportuno che Gesù emanasse un bando di concorso ove per entrare al suo servizio venga richiesto di frequentare un master sull'immaturità che consenta di fregiarsi del titolo onorifico di Sua Santità.

909
"L'uomo che avrà avuto un'emissione seminale, si laverà tutto il corpo nell'acqua e sarà immondo fino alla sera" (Lv 15,16)
Questo passo del Levitico ci svela che il Dio del Vecchio Testamento non era poi così cattivo come vogliono farci credere, in questo caso è stato addirittura più buono di Gesù che ha dato alla masturbazione i connotati di peccato mortale qualora venga associata al desiderio di una donna sposata. Nel Vecchio Testamento veniva criminalizzata l'azione, con l'avvento del Nuovo invece, per uccidere il male alla radice, persino l'intenzione.

910
"Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo" (Ap 12,12)
Si pensa che la terra continuerà a girare eternamente e sopra la sua crosta gli uomini ad operare, invece questo passo dell'Apocalisse ci dice che ha i giorni contati proprio come i capelli del nostro capo. Parto da questo presupposto per cercare di spiegare l'origine di uno dei fenomeni più innaturali del nostro tempo, quell'immigrazione forzosa che riceve da decenni una propulsione difficilmente spiegabile dal punto di vista delle dinamiche umane. Non mi riferisco tanto all'organizzazione ed allo sviluppo degli eventi dolosi che la alimentano, quanto all'ansia che si ingenera nei cuori affinché quest'esodo di massa non conosca interruzioni. Se non ci fosse stata la coscienza che il tempo stringe e dunque bisogna fare in fretta...cosa poteva impedire che ciò che va perseguendo il piano Kalergi si realizzasse armoniosamente nell'arco di un secolo avvalendosi dei consueti canali? Il vertiginoso moltiplicarsi delle relazioni sociali attraverso il progresso delle comunicazioni mediatiche e l'altrettanto vorticoso proliferare dei collegamenti fra le nazioni, avrebbero soffiato come il vento in poppa ed in men che si dica si sarebbe realizzato lo scopo senza patire tensioni. Invece il diavolo si è avventato sulla terra pieno di grande furore e quel poco tempo che gli resta lo spende per ammassare paglia da bruciare.

911
Pochi giorni fa ho potuto constatare che ci sono ancora giovani cristiani in cui palpita uno spirito vivissimo. Frequentavano da alcuni anni una chiesa evangelica e si sono resi conto che alcune cose erano in contraddizione con la morale che dal pulpito veniva predicata...ebbene se ne sono andati ritenendo incompatibile la purezza del loro slancio con il marcio che circolava. Tanto di cappello per l'ortodossia della loro fede e mi auguro che siano da esempio per i cattolici che pur di non uscire da quell'associazione mafiosa comandata da don Jorge Bergoglio hanno chiuso tutti e due gli occhi, si sono turati il naso e tappate le orecchie. Sono anni che vado paventando una chiesa sulla strada, la chiesa che ci addita la parabola del banchetto di nozze...non un luogo ma una comunione di anime che si fanno dimora di Gesù Cristo ovunque si ritrovino nel Suo Nome.

912
"Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro" (Mt 18,20)
Qualche giorno fa insieme ad una sorella nella fede senza saperlo abbiamo fondato una chiesa. Ci siamo incontrati in una piazza fuori dal centro per parlare di cose spirituali come ogni tanto capita di fare, quando ad un certo punto ha tirato fuori dallo zainetto una fetta di pane duro dicendo...spezziamo il pane come ci ha comandato il Signore. Allora ha diviso in due la fetta dandone a me una parte e mentre cominciavamo a mangiarla ha detto..."facciamo questo in memoria di Gesù". Poche parole improvvisate dentro un silenzio spogliato di ogni sacralità rituale, nessun riflusso di sentimentalismo teso a velare l'estrema povertà del gesto, nessuna pretesa che in quel pane ci fosse qualcosa di magico o miracoloso. Io credo che d'ora in avanti questa debba essere la chiesa, incontrarsi da qualche parte, parlare del vangelo, dei propri problemi ed infine spezzare il pane e recitare il Padre Nostro. E' la chiesa degli ultimi giorni, una chiesa che ha la necessità di sradicarsi dalle fondamenta delle proprie sicurezze terrene per alleggerirsi di tutte le zavorre ed andare, anche liturgicamente, incontro allo sposo che viene.

913
C'è una moltitudine di persone dai sentimenti adulterati tanto da poter essere considerati veri e propri fake! I loro cavalli di battaglia sono la propensione all'uguaglianza, il superamento di ogni divisione e l'affratellamento universale, spacciati quali supremi valori dell'umanità. In verità non derivano, come vogliono farci credere, dal desiderio di giustizia e d'amore...ma piuttosto dall'impossibilità di sottomettersi all'autorità. Accecati dall'orgoglio vogliono appiattire il mondo perché nessuno sia costretto a piegare più il ginocchio. Chi è posseduto dallo spirito satanico non sopporta padroni e per nascondere questa orrenda malformazione del cuore la traveste da nobile ideale.

914
"Extra Ecclesiam nulla salus"
In seno alla chiesa cattolica si è formata una fazione dallo zoccolo duro che nello spirito ha una vaga parentela con i Mormoni e gli Amish. Una fazione che esalta i valori preconciliari, che si oppone duramente e giustamente a Papa Francesco ed al modernismo dilagante. Uno dei maggiori paladini di questa crociata è il professor Matteo D'Amico eccellente conferenziere a cui è difficile controbattere una virgola dal momento che parla sempre in maniera esemplare. Eppure questo fedelissimo servo della santa chiesa a mio modo di vedere cammina a grandi passi verso il precipizio per essersi dissociato dalla verità. L'ultima generazione di cattolici non andrà all'inferno per mancanza di fede od a causa dei propri peccati, ma per aver innalzato ad idolo un cumulo di sentenze che ha paralizzato l'attività delle più scintillanti intelligenze.

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Il mondialismo non sa più a quale santo votarsi per combattere Salvini. Ieri ha usato il Papa al quale ha fatto sparare una di quelle bugie che ti allungano il naso di un metro...un profiler dilettante lo capirebbe in un istante. Per impressionare gli italiani ed ammorbidirli ha detto d'aver visto un video clandestino, clandestino per non doverne giustificare la fonte, nel quale si mostra che quando gli immigrati vengono rimandati in Libia li sottopongono alle più sofisticate torture. E mentre lo diceva aveva la faccia di quelle comari imbroglione che stanno tutto il giorno a spettegolare col vicinato. Il vicario della verità che dice panzane da osteria e se almeno le dicesse credibili ci toglierebbe il dubbio che sia stupido, ma siccome non lo fa temo che consegni ai cattolici il testimone di campioni della stupidità.

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Quando l'agire del genere umano deraglia dal binario di quanto Dio ci ha comandato si finisce in un vicolo cieco...è questo che mi sembra di intuire guardando al problema dell'immigrazione. Siamo finiti in un vicolo cieco perché per quanto sia evangelico accogliere è biblico respingere. Non sto ad elencare le buone ragioni per l'una e l'altra delle soluzioni, non sto ad organizzare l'ennesimo braccio di ferro...voglio solo far notare che qualsiasi piega prenda questa storia ci siamo tirati addosso la rovina nell'istante in cui abbiamo desiderato di arricchire senza misura. E' troppo tardi per tornare indietro, troppo tardi per rimediare, troppo tardi perfino per pentirsi davanti all'altare.

917
Ieri fb ha eliminato un mio post di alcuni anni fa su Mussolini perché era stato condiviso da persone di estrema destra e cominciava a girare in rete. Inquadravo il Duce dall'ottica cristiana facendo rilevare che aveva attinto dal Vangelo e che certi valori oggi rimpianti, prima d'essere fascisti erano biblici. Un giudizio equilibrato e privo di accenti di fanatismo, impreziosito di spirito critico tanto che mi ero meravigliato che fosse piaciuto ai camerati. Dunque perché censurarlo, cosa non hanno gradito i burattinai? Io credo che non sia stato Mussolini a spaventare, ma piuttosto la sua virilità! Questi signori stanno costruendo un mondo dove pulsi imperiosamente l'ormone femminile al fine di castrare gli uomini di quella potenza che ha incarnato il Duce e che possiamo riassumere attraverso tre virtù in via di estinzione: capacità di essere, di decidere, di fare. Nella realtà spirituale sta accadendo la stessa cosa...la madonna ha spodestato il Figlio e va seminando viscidume religioso per depotenziare il Padre. E siamo arrivati in cima, criminalizzando il maschilismo si rifiuta Dio e per tutti coloro che temono più d'ogni altra cosa "l'osso duro"...il giorno del giudizio sarà un vero e proprio stupro!

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"Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano" (Lc 27,28)
Queste parole di Gesù sembrano tracciare uno spartiacque fra il bene ed il male, sembra che da una parte prendano posto i buoni mentre dall'altra i cattivi. Sono parole molto pericolose per i suoi discepoli perché inducono nella tentazione di pensare che loro siano i benefattori mentre i nemici i beneficiati. Sono pericolose perché fanno ritenere che vanteranno nei loro confronti un credito di gratitudine eterno, ma non è così! Come noi facciamo del bene ai nostri nemici amandoli, benedicendoli e pregando per loro...i nostri nemici ne fanno a noi offrendosi quali ignari strumenti attraverso cui Dio smussa le asperità delle nostre anime. E così siamo pari, nessun orgoglio è umiliato, nessun essere umano deve qualcosa ad un suo simile, ma tutti...tutto al Padre nostro.

919
La presa di coscienza che spiritualmente siamo entrati nell'ultima epoca della storia porta a fare alcune considerazioni che capovolgono prospettive secolari. Fino ad oggi il ruolo della donna nella cristianità è sempre stato subalterno a quello dell'uomo, nelle comunità in cui si fa riferimento alle origini addirittura neppure le è permesso di parlare. Se tutto questo fino ad ora poteva anche essere giustificato da uno stagionato sguardo retrospettivo, d'ora in avanti sarà impossibile fermare la marcia più rivoluzionaria dell'emancipazione femminile. Da oggi in poi è vietato guardare indietro, con il ritorno di Gesù che incombe si impone di guardare solo verso il cielo. Le vergini che gli vanno incontro dovranno proiettarsi nel suo Regno laddove non c'è più maschio e femmina, marito e moglie, ma solo anime...il desiderio di Dio dev'essere talmente intenso da trasfigurarle. Da anni vado predicando che per andare incontro allo sposo occorre uscire da tutte le chiese e riunirsi in piccole comunità dove spogliare la sacralità del culto di ogni solennità...fino a raggiungere quella povertà assoluta attraverso cui il pensiero e la parola risuonano in tutta la loro autenticità. Quindi alla donna sarà permesso salire sull'altare, predicare e spezzare il pane. Tutto potrà fare se lo farà, non come una che regna, ma come una che serve.

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La chiesa è l'ultimo grande idolo sul cammino di maturazione dell'anima cristiana, l'ultima carta a disposizione del diavolo! Un idolo difficilissimo da smascherare ed ancor più da debellare perché intimamente connaturato alla nostra spiritualità prevalentemente carnale, che rivendica la necessità di toccare con la mano il frutto della propria speranza...altrimenti si perde. Chiunque crede che la sua chiesa sia quella con tutte le carte in regola per il regno dei Cieli si acceca, dopo aver liquidato tutti i dubbi suscitati dallo Spirito Santo con la fermezza irremovibile che fornisce la superbia demoniaca. In questi anni ho fornito valanghe di ottimi motivi, non solo per uscire dalle chiese, ma addirittura per bruciarle...eppure salvo qualche rara eccezione nessuno si è lasciato tentare. Non ti servirò...disse Lucifero a Dio per certificare il suo rifiuto. Non mi sposterò...dice il tradizionalista, neanche se crollasse il tetto della mia chiesa e mi spaccasse in due la testa.

921
"mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno" (1Cor 9,22)
Credo che pochi come me siano riusciti ad incarnare, al di là dei risultati ottenuti, in maniera eroica questo passo di san Paolo. Attraverso i miei post ho cercato di stabilire un contatto con chiunque mi desse un minimo di spunto per creare la connessione di un riflesso della sua vita con la luce della fede. Laddove si poteva ho cercato l'incontro e pur di non lasciar passare nessuno senza che fosse percorso da una scarica d'adrenalina volta a rianimare la sua anima...non di rado lo scontro.

922
"Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano" (Es 20,5)
Poche notti fa ascoltando la vita di san Giuseppe da Copertino sono venuto a conoscenza che alla morte del padre avvenuta in prigione mentre stava scontando la pena per un crimine commesso, dovette prendere il suo posto per finire di scontarla. Nel seicento funzionava così...qualora i padri fossero morti prima di aver saldato il debito con la giustizia subentravano i figli nella detenzione. Immediatamente mi è venuto in mente uno dei comandamenti secondo la tradizione ebraica, quel comandamento che a noi fa orrore poiché ci sembra, non solo un'ingiustizia, ma anche una crudeltà infinita far pagare le colpe dei padri a degli innocenti. Immersi nell'oscurità del tempo presente ed abbagliati dai nostri egoismi non riusciamo a scorgere la suprema sapienza di questa divina disposizione. Non solo non riusciamo a vedere che è una cosa buona poiché innescherebbe un forte effetto deterrente limitando i misfatti, ma è anche una cosa giusta perché l'Innocente è morto per espiare i peccati degli estranei quanto più risulterà legittimo che i figli vadano in prigione per scontare i crimini dei padri.

923
"E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa" (Mt 10,42)
Pochi giorni fa mentre facevo il mio solito giro per la campagna un caro amico che abita lungo la strada mi ha offerto un bicchiere d'acqua...graditissimo visto il caldo che faceva. Abbiamo parlato un poco ed ho ripreso il cammino con la vaga idea che quell'episodio poteva ricalcare un passo del vangelo. Non appena tornato a casa sono andato a spulciarlo per trovare qualche affinità e dopo averlo messo a fuoco mi sono accorto di un particolare che mi era sempre sfuggito. Prima di ogni altra cosa mi auguro di essere uno dei discepoli del Signore, non foss'altro perché a quel ragazzo sia elargita la ricompensa per quell'atto di carità. Poi siccome sono convinto che nella sacra scrittura non parlino soltanto le parole ed i silenzi, ma anche le virgole ed i punti, ho cercato di capire come mai Gesù avesse aggiunto la parola..."fresca". Come mai in quel bacino di rigore ed essenzialità volto ad inclinare alla penitenza che tenevo fra le mani si trovava un elemento di piacere? Ed allora mi sono reso conto che la vita del cristiano non dev'essere solo mortificazione e dovere, ma anche licenza di godere di ogni piacere che ridonda dalle cose necessarie.

924
Ci sono episodi altisonanti accaduti nel passato su cui grava l'ombra del dubbio in quanto alla loro veridicità, ne cito due fra i tanti: le stimmate ricevute da san Francesco in punto di morte e l'affissione delle 95 tesi da parte di Lutero sulla porta della chiesa del castello di Wittemberg. Due fatti clamorosi che seppure non fossero accaduti si sono inspiegabilmente tramandati per secoli e vengono tutt'oggi presi per sacrosanti. Personalmente ho forti dubbi su tutti e due, più sulle stimmate che sulle tesi, ma nonostante tutto li ritengo degni di fregiarsi del marchio della più autentica storicità. Non sono diventato matto...voglio solo dimostrare che in certi casi uno spirito di verità affetto da mania di perfezionismo vada ritoccando il pensiero collettivo in maniera che si creda quello che la risultante di una serie di comportamenti di un personaggio avrebbe dovuto partorire. Così è lapalissiano che san Francesco dopo una vita condotta nella sofferenza al servizio di Cristo avrebbe meritato le stimmate ed altrettanto che il temperamento vulcanico di Lutero potesse generare quell'irriverente gesto.

925
Un signore da poco conosciuto mi ha confidato di aver fatto alcuni anni fa una pazzia. Si è spogliato di tutto e nella maniera più francescana possibile...a piedi, senza un soldo, in compagnia di un cane, è andato in pellegrinaggio ad Assisi. E non parlo di un giovane smanioso d'avventure, ma di un intellettuale di grande cultura e spessore. 140 chilometri a piedi chiedendo cibo e riparo nei conventi e nelle parrocchie, un'esperienza d'altri tempi che ha fiondato la mia immaginazione alle imprese dei santi del passato. Ci ho trovato grande affinità con il sublime testo di spiritualità ortodossa..."I racconti di un pellegrino russo" che rivela una miniera di tesori capaci di illuminare a giorno i cuori in cerca di verità. Per fare una cosa del genere io credo occorra appartenere a quello sparuto gruppo di fedelissimi conosciuti con l'appellativo "folli di Cristo" ed avere nel sangue il dna "dell'ebreo errante". Non è possibile ricevere una tale spinta a partire, senza che dentro covi un fuoco bramoso di divorare ogni asperità del cuore ed impurità dell'anima. Gli chiedo di mettere a disposizione degli affamati d'assoluto la ricchezza che in quei giorni ha accumulato...di scrivere un libro nel quale raccontare, sullo sfondo delle vicissitudini incontrate, l'evoluzione della sua vita interiore. Non ora, ma quando avrà nostalgia della parte migliore di sé. Neppure un riflesso della luce che in quei giorni di delirio lo ha attraversato vada perduto!

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Prima che Dio fosse buttato fuori dalle nostre vite e dalle nostre case era facile educare i figli, si aveva un modello chiaro e forte verso cui orientarsi che imponeva gerarchie da rispettare. Da quando il prototipo patriarcale è stato accantonato, educare i figli è diventata una scommessa che si perde quasi sempre. Venendo a mancare il riferimento sovrumano si tende a plasmarli ad immagine dei propri orientamenti additando nella migliore delle ipotesi ideali romantici, nella peggiore...super utilitaristici. Il tutto senza tener conto che possediamo un'anima capace di percepire il malessere di quella stortura e soffrirne. Così sempre più spesso vediamo famiglie borghesi sfornare figli borghesi che ad un certo punto, senza che se ne avverta il tonfo...collassano di schianto. Temo sia questa la causa prima per cui molti giovani di buona famiglia finiscono presi nelle reti di quanto di più corrotto offre la nostra società. Castrati del divino verso cui avrebbero dovuto tendere per autodeterminare la propria identità sono costretti a farlo, non più attraverso un processo di adesione ad un'idea di bene, ma prendendo le distanze attraverso una serie di comportamenti autodistruttivi da quei genitori che inconsciamente considerano l'incarnazione del male.

927
"Tu sei quell'uomo" (2Sam 12,7)
Se Dio vuole salvare un'anima deve fare in modo che veda il suo peccato al fine di andare in giudizio con la piena coscienza del male fatto e chiedere perdono. Volendo salvare Davide, Dio gli manda il profeta Natan per fargli vedere che le oscure trame attraverso cui aveva fatto in modo che Uria morisse senza che lui si sporcasse le mani...non erano sfuggite al Suo sguardo. Il re di fronte all'evidenza riconosce la propria perversa condotta e si pente. Oggi il mondo è pieno di brava gente che a causa della penuria di profeti disposti a puntare il dito andrà in giudizio senza sapere di aver commesso peccati gravissimi: gli aborti sono omicidi, i desideri illeciti sono adulteri, gran parte dei guadagni leciti sono rapine. Andrà in giudizio e resterà confusa alla lettura dei capi d'accusa.

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"se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore produce molto frutto" (Gv 12,249)
Questa sentenza per quanto semplice da recepire non si può neanche immaginare la fatica che comporti metterla in pratica. Si pensa che il morire sia riferito alla condizione a cui deve tendere la nostra volontà attraverso un processo lento e quasi naturale, invece allo stato dei fatti ci si trova a doversi strappare le radici dei nostri amori, senza anestesia...dal cuore. Nella mia personale esperienza mi sono trovato a dover uccidere tre grandi passioni: Il calcio, la poesia e la chiesa cattolica...ed una quarta con cui devo convivere essendomi stata assegnata quale spina nella carne per non farmi insuperbire. Il calcio che è stata la mia grande passione fino a gioventù inoltrata ha cercato di trattenermi con tutti i mezzi possibili, ma io seppure fosse ancora lontana la conversione, sentivo il disagio di dover spendere ulteriori energie per un gioco...seppure il più bello del mondo. La poesia è stata un'enorme seduzione ed il diavolo ha contribuito ad ispirarmi divinamente per innalzarmi al rango di eletto, inducendomi nella tentazione di godere dei successi che fanno riempire le bacheche di trofei. Ma la passione più forte da vincere è stata la chiesa cattolica dentro la quale mi sentivo a casa mia, solo che in questo caso non ho dovuto fare alcuno sforzo. Quando il Signore mi ha mostrato la condizione nella quale era precipitata non ho avuto scelta e sono dovuto uscirne senza indugio, perché vivere dentro un cimitero in compagnia dei cadaveri l'ho sentito, oltre che insopportabile...prematuro.

929
Da un po' di tempo mi tenta non poco l'idea di cambiare lavoro e siccome dormo poco spesso sogno di fare il garzone di fornaio, dove si lavora di notte e si ha l'opportunità di unire l'utile al dilettevole...lavorare e pensare in santa pace. Come alternativa mi piacerebbe fare il sindaco per prendere due piccioni con una fava: ripristinare quella legalità morale che in ambito politico è andata sempre più a farsi benedire ed avere l'opportunità di cambiare nome al nostro paese. Porto Recanati non va bene, per una questione di dignità non dobbiamo e non possiamo essere la succursale di un'altra città che fra l'altro ha come emblema un personaggio spiritualmente poco raccomandabile. Qui in riva al mare vi è ben più di Giacomo Leopardi ed è giusto che quel tipo smetta di fargli ombra...dal giorno della mia intronizzazione Porto Recanati si chiamerà con il nome del suo figlio più illustre! Per non essere accusato di progressismo, nella questione in oggetto prometto di dare una continuità con il passato, mantenendo il doppio nome. Allo stessa maniera per non essere accusato di dispotismo, non limiterò l'esercizio della democrazia lasciando la possibilità di due scelte: David Pierini o Pierini David. Nella veste di discepolo di Gesù garantisco che non appena la punta del mio piede toccherà la soglia di palazzo Volpini, senza che io muova dito o pronunci sillaba, divamperà una folla di spiriti benigni che caccerà all'istante orde di demoni. Affronterei ogni contesa con la sapienza d'un novello Salomone cercando di sposare il rigore evangelico alla carità cristiana ed ove non fosse possibile affiderei la causa alla preghiera. Le stanze del potere saranno trasformate da covi d'intrallazzo e alcove d'intrattenimento a furerie paramilitari...lavorare in comune non sarà più per taluni un piacere e talaltri un supplizio, ma per tutti un onore. Se qualcuno volesse sostenere il mio progetto e s'apprestasse a formare una coalizione nel mio nome...faccia presto! La moglie d'un fornaio mi ha messo gli occhi addosso.

930 "Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà" (Mt 6,6)
Una delle più grandi rivelazioni che ci ha fatto Gesù è dirci che Dio è nostro Padre! Nonostante non vi sia concetto più semplice da afferrare molti cristiani vivono la loro fede senza averne la più pallida coscienza. Mi riferisco a coloro che quando hanno necessità di chiedere qualcosa pensano che con il loro Padre abbiano più confidenza la madonna e i santi...e pertanto delegano a costoro il compito di presentare le loro istanze. Ammesso che le figure degli intercessori siano reali e non lo sono, che adempiano a quel compito e non lo fanno, se anche fossero autentiche e infinitamente più sante di noi...non esiste potenza, autorità o qualifica capace di oscurare l'intimità che deriva dalla nostra figliolanza.

931
"Francesco va e ripara la mia casa che sta andando in rovina"
Il 26 settembre del 1997 Assisi fu colpita da un terremoto che fece crollare parte del tetto della basilica ed il giorno dopo ebbi un'interiore rivelazione che mi fece comprendere che quel terremoto era un segno. Un segno attraverso cui Dio ci comunicava che quella chiesa che Francesco aveva riparato 800 anni prima stava crollando. Sconvolto da quella notizia pochi mesi dopo mi recai sul posto per vedere da vicino i danni provocati e con mio enorme stupore constatai che il tetto era crollato in due punti ben precisi: sopra l'ingresso e sopra l'altare. In questo ci lessi che la chiesa era ormai considerata da Dio marcia sia nella sua componente clericale...crollo sopra l'altare, che in quella dei fedeli...crollo sopra l'ingresso. Quasi a confermare questa intuizione nella seconda scossa avvenuta poche ore dopo quella della notte persero la vita due frati e due civili...e temo non sia un caso. Sappiamo infatti che una testimonianza biblicamente viene considerata autentica solo se sono almeno in due a convalidarla: i due discepoli di Emmaus, i due testimoni dell'Apocalisse e secondo il profeta Malachia possiamo includere anche Mosè ed Elia. Il terremoto avvenne ad 11 anni di distanza da quello che io considero il più scandaloso rinnegamento di Gesù Cristo nella storia del cristianesimo. Il 27 ottobre 1986 i leader delle grandi religioni per volontà di Giovanni Paolo II si incontrarono nella cittadina umbra per dialogare e pregare per la pace ed in quella occasione per non urtare la loro suscettibilità i crocifissi furono coperti con un panno. Dopo il crollo del tetto in questi ultimi anni sono cadute anche le mura e da quando è salito in cattedra Papa Francesco si stanno sgretolando le fondamenta.

932
Cristiano ha sempre fatto rima con spartano, ma a quanto pare questa affinità sembra non andare più di moda. Sappiamo che Giovanni Battista fu spartano in maniera eroica, nel deserto si cibava di carrube e miele selvatico e forse proprio questa austerità nutrizionale contribuiva a forgiare nel suo cuore una visione limpidissima della verità...e gli conferiva la capacità di tagliare con la parola. Anche Gesù prima di cominciare la sua missione aveva digiunato per quaranta giorni nel deserto e di conseguenza anche noi discepoli in qualche maniera per quello che possiamo dobbiamo conformarci a tali comportamenti. Certamente non siamo chiamati a simili performance, ma dobbiamo comunque trovare delle soluzioni che ci permettano di tenere al guinzaglio gli istinti. Lo stomaco, che sembra in apparenza l'organo più innocuo, spesso chiede licenza di eccedere sollecitato dalla valanga di delizie che ogni giorno ci passano davanti...ma attenti perché se lasciato scorrazzare a suo piacimento è capace di aizzare la sensualità con la quale è una battaglia persa in partenza. Ed allora dobbiamo cominciare con il non fare più gli schizzinosi a tavola e lamentarci per delle sciocchezze. Se la pasta è troppo al dente oppure scotta, se è insipida o salata, se è fredda o poco condita...chi se ne frega! Sia bandito il vino ad eccezione della domenica e neppure ci sfiori il pensiero degli alcolici. Tutto quello che ci viene messo davanti deve andare bene soprattutto quando è poco commestibile e ci dà l'opportunità di fare autentica penitenza. Per otto mesi all'anno mangio da solo ed ho l'opportunità di maltrattarmi come mi pare e piace, in aggiunta ho preso la sana abitudine di mangiare in piedi senza neppure apparecchiare. I miei fioretti se confrontati con le austerità del Battista fanno sorridere ma se paragonati alle abitudini alimentari degli italiani, senza peccare di presunzione, credo che mi diano i titoli per candidarmi a precursore del ritorno del Signore.

933
Che Cristiano Ronaldo sia un portento come talento calcistico è palese a tutti, ma quasi nessuno sospetta che dentro Cristiano Ronaldo si nasconde un mostro. Non mi riferisco però alla nota vicenda dello stupro, a quella farsa nella quale per ottenere denaro si mistificano i sentimenti ed affiorano mostri peggiori degli stupratori...quali la ragazza stuprata e l'organizzazione Me Too. Alludo piuttosto all'opera di ricostruzione mediatica dell'immagine di Ronaldo cominciata dopo i primi preoccupanti crolli in borsa e culminata ieri in due atti che reputo osceni. La mattina era comparsa una foto del campione abbracciato con sua madre e poi durante il riscaldamento della partita ad Udine l'invasione di campo da parte di un bambino per ottenere l'autografo...due scene da libro cuore! Ecco io credo che siano state sapientemente premeditate dal suo entourage e rivelano che il 5 volte Pallone d'oro prestandosi a simili commedie, usando la seduzione per rifarsi il trucco del candore ha stuprato il pudore!

934
Sappiamo che il mare biblicamente viene considerato il simbolo del male ed io proprio l'altro giorno ne ho avuta conferma arrivando a sospettare che sia infestato dagli spiriti maligni. Stavo prendendo il sole immerso nel più prolifico silenzio e feconda solitudine quando un fenomeno innaturale ha catturato la mia attenzione. Ho notato che seppure fosse quasi piatto, ogni volta che la piccola onda si frangeva lo faceva con un'energia spropositata tanto da farmi pensare che tale fenomeno non obbedisse alle leggi della fisica. L'onda arrivava quieta in prossimità della battigia poi cominciava ad impennarsi e quando mi sarei aspettato uno scarico piuttosto blando...si attorcigliava su se stessa e sfogava la sua rabbia con un ruggito assordante che schiumava cattiveria. A sostegno di questa teoria porto l'episodio del vangelo nel quale la legione di spiriti maligni cacciati da Gesù dall'anima di un indemoniato chiese di poter andare dentro un branco di porci che pascolava nella zona. All'assenso di Gesù gli spiriti maligni entrarono nei porci che presero a correre impazziti verso il burrone e si gettarono nel mare...erano circa duemila. Forse i porci ad altro non servirono che come mezzo di trasporto per tornare a casa ed allora temo che quel giorno gli spiriti maligni ce l'avessero con me e quale discepolo di Colui che li scaccia mi abbiano percepito come una minaccia.

935
"Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne" (Lc 16,1)
Voglio provare a dare una chiave di lettura più ottimistica possibile della vicenda Ronaldo con il campione che da ieri si ritrova con una seconda accusa di stupro a pendere sul suo capo, accusa che se risultasse fondata ridurrebbe in cenere ogni residua possibilità di difendersi. Il vangelo attraverso le parole di Gesù ci indica un orizzonte roseo per il protagonista di uno degli scandali più clamorosi del palcoscenico mediatico del nostro tempo, poiché nessuno avrebbe mai immaginato che dietro a quella faccia da angioletto si nascondesse uno psicopatico. Ma io credo che qualcuno abbia pregato per lui e fatto in modo che nella notte tenebrosa della sua coscienza penetrasse un raggio di luce a suggerirgli di fare opere buone con parte dei guadagni disonesti...ed a quanto pare Cristiano ha assolto a questo compito egregiamente. Per farci rientrare in noi stessi e salvarci Dio è costretto a spogliarci dell'immagine menzognera che con l'aiuto del diavolo ci siamo confezionati...per mostrare a noi stessi ed al mondo intero chi realmente siamo. Se Ronaldo riuscirà a decapitare la sua superbia incancrenita e dominare il suo orgoglio sanguinante, il giorno della resa dei conti si vedrà venire incontro tanti amici che aveva beneficiato per accoglierlo nelle dimore eterne.

936
Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti. (Mt 22,1-14)
Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto. Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena. (Lc 14,16-24)
La parabola universalmente conosciuta come..."parabola del banchetto di nozze" che ci viene data nelle due versioni di Matteo e Luca a mio parere riguarda due eventi diversi e non uno solo narrato da due evangelisti, tanto da indurmi a dividerle chiamando la prima..."parabola del pranzo di nozze" e la seconda..."parabola della grande cena". Ci sono delle differenze sostanziali impossibili da ignorare che vado ad elencare cercando di gettare un raggio di luce su ogni scenario che spalancano, o quanto meno di revisionare ciò che viene dato per scontato. In Matteo è un re ad indire un banchetto (Dio) in Luca un uomo (Gesù Cristo). In Matteo si parla di pranzo (nozze di Dio con il popolo ebreo) in Luca di cena (nozze di Gesù con i cristiani). In Matteo vengono incaricati di porgere gli inviti i servi del re che poi saranno uccisi (martirio dei profeti del Vecchi Testamento) in Luca l'incarico viene dato ad un solo servo (Gesù Cristo). In Matteo viene distrutta la città (distruzione del tempio di Gerusalemme e delegittimazione della religione ebrea) in Luca no (la chiesa intesa come comunione dei credenti non può essere distrutta). In Matteo gli invitati sono i buoni e i cattivi (agli ebrei quale popolo eletto era stato donato il discernimento per distinguere il bene dal male e quindi la possibilità di diventare giusti) in Luca i poveri, storpi, ciechi e zoppi (gli emarginati). In Matteo uno degli invitati viene cacciato essendo ritenuto indegno (gli ebrei che alla fine del tempi non avranno piegato il ginocchio davanti a Gesù Cristo) in Luca sono le vergini stolte a non essere ammesse (i cristiani dalle vocazioni fittizie).

937
"Non chiunque mi dice: Signore, Signore" (Mt 7,219)
La liturgia non è che il tentativo di riprodurre le medesime condizioni che trasudavano trascendenza nella celebre visone che ebbe il profeta Isaia in occasione della sua chiamata...affinché se ne possa trarre nutrimento. Durante la celebrazione del culto è indispensabile riuscire ad intravedere il Signore seduto su un trono alto ed elevato, sentire i serafini proclamare la santità della sua gloria, percepire le vibrazioni degli stipiti delle porte e respirare il fumo che riempie il tempio. Ma tutto ciò non riuscirà a scalfire la superficie del nostro cuore se al pari del profeta non abbiamo coscienza della nostra miseria confessandoci uomini dalle labbra impure. La liturgia è lo strumento che irradia la melodia celeste, ma se le nostre anime non si sono spogliate di ogni presunzione viene meno quella risonanza interiore che impedisce al pane spezzato di mutarsi in veleno.

938
A volte capita che una canzone ti entri nella testa e ti tormenti per giorni, ma se poi questa canzone ti fa sorgere un dubbio che con il passare del tempo diventa un tarlo sempre più logorante allora urge cercare una risposta. Sto parlando delle celeberrima..."non è Francesca" cantata da Lucio Battisti ed uscita alla fine degli anni sessanta che da mezzo secolo ci tiene con il fiato sospeso. Sarà stata Francesca oppure no? Francesca, di cui non si conosce il cognome, era finita sul banco degli imputati ed unanimemente condannata sulla base di pochi allusivi indizi...alimentati però dal lungo ed ambiguo strascico strumentale con cui si chiudeva la canzone. Dalla testimonianza del fidanzato sappiamo che era bionda, che quel giorno era vestita di rosso e che era abbracciata ad un uomo...allora bastava poco per crocifiggere qualcuno, non si esigeva di certo il riscontro del dna! Lucio è morto, Francesca se sopravvissuta a tanta infamia sarà andata a vivere in Patagonia, dunque resta solo Mogol a cui chiedere la grazia di darci una risposta per toglierci dai carboni ardenti prima che sia troppo tardi. Giulio sei la nostra ultima speranza, tu che hai scritto il testo disseppellisci la tua audacia più rocambolesca e dicci...ma era o no, Francesca?

939
Tutte le mattine sul lungomare c'è una processione di signore che passeggiano con il cagnolino al guinzaglio. A volte penso che la bestiola abbia preso il posto dell'immancabile borsetta senza la quale una donna fino a qualche anno fa neppure si azzardava ad uscire di casa. Questo mi ha fatto pensare che sembra sentire l'esigenza di avere sempre qualcosa in mano per placare l'ansia generata dalla sua insicurezza. E questa esigenza nasca dall'incoscienza d'aver trascurato, con l'avvento del femminismo, di tenere in mano più spesso l'arnese che fin dalla creazione dell'uomo a tale funzione era stato deputato.

940
L'allievo ha superato il maestro! Stamattina ho preso coscienza che l'uomo ha spodestato il diavolo dal trono ed opera di sua iniziativa nella più totale indipendenza e con moltiplicata virulenza. Il frutto del male è diventato addirittura più nocivo del seme che lo ha generato e temo non possa che peggiorare. Meditando sull'aborto mi sono reso conto che il diavolo non ha alcun interesse a promuovere tale crociata poiché quelle vittime innocenti andrebbero a riempire il paradiso. Suo interesse è far nascere più bambini possibile e farli crescere secondo le sue dottrine...per riempire l'inferno. Dunque l'aborto è tutta farina del nostro sacco, non dobbiamo imputare al diavolo questo peccato e da buoni cristiani avvisarlo di stare alla larga dall'uomo perché potrebbe portarlo sulla cattivissima strada.

941
Oggi vorrei cercare di risvegliare la vocazione familiare delle donne che si sono buttate anima e corpo nella carriera politica. Vorrei far loro notare che hanno liberamente rinunciato alla porzione più ghiotta della vita e solo quando sarà troppo tardi si accorgeranno quanto sia costata. La politica è una passione che ruba tempo e cuore a chi spetterebbe di diritto averlo per amore ed ha una sua regalità che spesso viene calpestata da chi la usa come rifugio per mascherare i propri fallimenti. Donne in politica non fingete di servire una causa, non v'innalzate a paladine del bene perché in verità fuggite la vostra avversione per tutto ciò che vi confina dentro quattro mura. Una notte in un eccesso di ambizione avete assassinato nel silenzio la vostra più autentica vocazione diventando larve di brutte copie usate per riciclare il male. Riavvinghiatevi alla vostra radici, votatevi al più nobile dei sacrifici ed oltre a mariti, figli e nipoti...gli italiani ve ne saranno eternamente grati.

942
"guai a voi che ora siete sazi" (Lc 6,25)
Dietro a questa invettiva di Gesù che sembra deplorare l'opulenza in quanto veicolo di perdizione, con un pizzico di perspicacia ci possiamo leggere la condanna di ogni tentativo di ripristinare il paradiso sulla terra. Dopo la cacciata dall'Eden sul decaduto suolo vige il regime dell'incompletezza che è severamente vietato profanare perché ogni volta che si tenta di farlo...si cerca di far penetrare a viva forza uno spicchio d'eternità nel tempo. Quando si è sazi...e questo termine abbraccia ogni branca del vivere compreso sazi d'amore, di verità, di bene e quanto di più buono si possa auspicare è come se si fosse in paradiso. Ma se ci si sente dentro un paradiso non si ha più bisogno di tendere al cielo e senza saperlo si finisce per smettere di desiderare quello vero.

943
Nel caso Stefano Cucchi massacrato di botte ed ucciso da alcuni carabinieri ho sempre apprezzato la tenacia con cui la sorella Ilaria in questi nove anni ha cercato giustizia. Sappiamo che Stefano per quanto possa aver subito il martirio non era proprio un santo, ma piuttosto uno spacciatore che vendeva droga fuori dalle scuole e sappiamo che per questo era stato ripudiato persino dalla madre. La sorella per nove anni ha chiesto giustizia con tutte le sue forze bussando a tutte le porte fino a quando non l'ha ottenuta. Ora io mi chiedo...chi farà giustizia alle vittime di suo fratello, ai ragazzi che ha spinto nell'inferno della tossicodipendenza? Quante famiglie avrà rovinato, quanti genitori nella disperazione e quanti per mano sua saranno morti? Io credo che se Ilaria fosse una persona onesta con l'identica abnegazione dovrebbe passare il resto della vita a piangere e chiedere perdono nei cimiteri che suo fratello ha edificato nei cuori. La divina giustizia spesso percorre vie inimmaginabili come ha fatto in questo caso in cui ha ascoltato le suppliche di tante madri...condannando lo spacciatore alla pena capitale e disposto che la sentenza fosse eseguita nella maniera in cui è andata.

944
Dentro l'eterna lotta fra le tenebre e la luce che se abbiamo uno sguardo limpido possiamo vedere nelle sue singole fasi, c'è una guerra intestina ed occulta non facilmente rilevabile nella quale si fronteggiano le due attività d'intelligence regine dell'inganno...spionaggio e controspionaggio. Voglio mostrare due mosse di questa guerra, due mosse che è audace credere siano coincidenze...una prima mossa di Dio e la susseguente contromossa del diavolo suscitata per vanificarne gli effetti. Nella prima metà del cinquecento Lutero affiggendo le 95 tesi sul portone di una chiesa dà inizio alla riforma protestante...assestando in tal modo un colpo mortale all'impero del male. Ebbene il padrone del mondo non sta a leccarsi le ferite ma risponde immediatamente calando il suo asso nella manica...fa entrare ufficialmente nella Chiesa Cattolica la preghiera dell'Ave Maria. Da questa iniziativa comincerà la lenta ed inesorabile corrosione della visione Cristocentrica della fede che ha spalancato le porte all'eresia del marianesimo.

945
"Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì" (Mt 27,3)
Per l'ennesima volta tento di salvare Giuda forse perché se si è salvato lui c'è speranza per tutti i traditori...me compreso. Giuda si pentì e andò dai sacerdoti a restituire il denaro, ma siccome gli era insopportabile il pensiero d'essere stato la causa della morte di Gesù, Benedetto XVI afferma..."che il suo pentimento degenerò in disperazione e così divenne autodistruzione". Io vorrei andare oltre ed aggiungere che non fu tanto l'insopportabilità del senso di colpa a spingerlo al suicidio quanto la necessità di pagare prima possibile il suo debito. Forse aveva maturato l'intima convinzione che prezzo più alto non si potesse pagare ed attraverso quello che può sembrare l'atto più egoista ha voluto devolvere fino all'ultimo spicciolo per la causa della sua salvezza.

946
Dio è talmente presente in ogni fibra dell'universo da risultare impossibile occultarne la presenza...e lo è in maniera sovrabbondante da finire per esondare. Così avviene nell'ateo che pur negandone l'esistenza si ritrova nella necessità di parlarne continuamente per convincersi che ha ragione, quando qualora non esistesse non dovrebbe neppure averne coscienza. Dio è dentro di lui, è intessuto nella sua anima e seppure chiude gli occhi per non vederlo e si tappa le orecchie per non sentirlo non può fare a meno di succhiare la sua linfa vitale.

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Molti atei per giustificare il loro interesse nei confronti di Dio affermano di sentirsi in dovere di avvertire i credenti dell'inganno nel quale sono caduti affinché non sciupino la loro vita. Sono convinti di rendere un servizio al prossimo liberandolo da una terribile schiavitù e non sanno invece d'essere al servizio del diavolo che si serve di loro poiché teme i credenti in quanto capaci di rendere il mondo migliore. L'ateo non è un "senza Dio" come potrebbe sembrare, non è uno sbadato che attraversa questo mondo senza accorgersi della sua presenza. E' un "contro Dio"...contro sé stesso e tragedia delle tragedie, contro tutti coloro a cui vuole bene!

948
"Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, Gesù Cristo uomo" (1Tm 2,5)
Premetto che di Maria di Nazaret ho una stima infinita, non solo perché si è trovata ad interpretare uno dei ruoli più onerosi della storia, ma soprattutto per l'eccellenza con la quale lo ha svolto. Della Madonna invece ho il più profondo disprezzo perché è l'antitesi della madre di Gesù e basterebbe solo confrontare i due profili comportamentali per scoprire che tutte le sue mistificazioni, frutto di eventi soprannaturali, sono inganni diabolici! Dietro c'è sempre il nemico del genere umano che assume quella veste immacolata per portare i credenti fuori strada. Ci sono ottime ragioni per sconfessare le irruzioni della Madonna nelle vicende della nostra salvezza di cui ho ampiamente trattato in precedenza, ma oggi voglio porre l'attenzione su come sempre più spesso pietre miliari della sacra scrittura vengano ignorate dagli addetti ai lavori in sede di discernimento. Quando si è chiamati a giustificare le sue illecite intromissioni nei compiti spettanti alla Divinità, mediatore e redentore, si tenga presente che avanza la pretesa di affiancare chi ha dato la sua vita per ottenere tali meriti, meriti che mai l'umiltà di sua madre si sarebbe permessa di insidiare. Per non passare da spietati inquisitori letteralisti si potrebbe anche accondiscendere alla carica di mediatrice fra gli uomini e suo Figlio come avvenuto alle nozze di Cana, se non fosse che si dovrebbe pregarla sconfinando nell'idolatria. Per concedere l'investitura a corredentrice invece, come richiesto dalla "Signora di tutti i popoli" nelle apparizioni di Amsterdam, occorre aver fatto lievitare nel proprio sacrocosmo una perversione teologica compatibile con la fine del mondo.

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"Voi siete il sale della terra, ma se il sale perde il suo sapore, con che cosa lo si potrà rendere salato?" (Mt 5,13)
Queste parole di Gesù sollevano un imperativo d'importanza capitale che impongono al cristiano un atteggiamento di estrema riservatezza interiore, che gli permetta di salvaguardare il peso specifico dei contenuti della propria fede al fine di non sfigurare il volto dell'anima. Quello stesso atteggiamento che il popolo ebreo ha sempre interpretato in maniera esemplare, seppure percorrendo soltanto il suo versante carnale e che noi alle soglie della fine del mondo in un contesto saturo di veleni, quale ultima generazione discendente da Abramo...dobbiamo fare nostro.

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"Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio" (Mt 5,9)
Nel nostro amato paese sta lievitando paurosamente la furia assassina di orde di turisti e residenti multati da quella diavoleria che risponde al nome di ZTL. Parliamo di migliaia di sanzioni che dovrebbero portare nelle casse comunali cifre esorbitanti e per cui a Palazzo Volpini incautamente si fregano le mani, al loro posto eviterei di gioire perché vedo una tragedia immane incombere sulle loro esistenze. Nella mia veste di profeta ho sempre denunciato l'ingiustizia, ma stavolta avendo avuto un'idea niente male voglio fare un'eccezione e propormi quale operatore di pace al fine di scongiurare il peggio...ed una volta tanto sentirmi beato. Dopo aver sentito centinaia di invettive dall'esercito dei salassati, fra cui la più benevola è stata..."je piasse u sboccù de sangue a lù, a lìa, al maritu, a la moie, ai fiji e ai nepoti " declamata in qualche caso addirittura sgranando il rosario per non perdere il filo...ho temuto che insieme alle multe erano sul punto di partire legioni di metastasi con l'ordine di attaccare gli organi vitali degli amministratori e dei loro cari. Si tenga conto che al poderoso coro di maledizioni degli ammendati va aggiunto quello esasperato degli operatori commerciali del paese che temono per la prossima stagione un esodo di massa del turismo giornaliero verso spiagge fuori dal centro. Ed infine le imprecazioni ruminate a denti stretti con gli stomaci contorti ed i fegati spappolati dell'eroico corpo dei vigili urbani a cui va tutta la nostra solidarietà per trovarsi in questa incresciosa circostanza...fra l'incudine e il martello. Ecco l'idea: ieri rimettendo ordine nello scantinato sono saltati fuori tre vasi pieni di monetine da 1, 2 e 5 centesimi, spiccioli che credo tutti abbiamo dimenticati in qualche angolo della casa, con un rapido calcolo ho stimato potevano essere almeno una trentina di euro...giusto il costo di una multa. Allora ho pensato che se noi tutti portorecanatesi facessimo questa super colletta e ci dessero una mano anche i multati forestieri destinando alla causa tutto il rame in esubero...ecco io credo che se non si arriva alla cifra raccolta dalle multe poco ci manca ed a quel punto si possano condonare tutte le sanzioni. L'idea mi pare buona, le risorse ci sono, manca solo la volontà di metterla in pratica e soprattutto...la capacità di uscire dagli schemi. Per quanto riguarda l'onorario da versare al sottoscritto per questo colpo di genio, niente paura...non voglio un centesimo. Solo approfittare dell'occasione per mettere sotto gli occhi dell'elettorato la mia capacità di trovare mezzi come nessun altro e rilanciare la mia candidatura a sindaco. Vorrei invece che l'amministrazione prendesse seriamente in considerazione la possibilità di dedicarmi qualcosa di importante. Dopo aver proposto una via, un'edicola e forse anche qualcos'altro non ricordo bene, stavolta vorrei che alla mia memoria fosse intitolato qualcosa che mi assomigli. Qualcosa che mentre lo guardi non puoi non pensare alla vastità, alla profondità, al mistero. Caldeggio pertanto fin da ora le autorità preposte a contattare i consolati di Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro ed Albania affinché si giunga in breve tempo all'unanime decisione di chiamare il mare Adriatico...David Pierini sea.

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Stamattina riflettevo su quanta gente pubblica libri, non per vanità, ma perché bisognosa di raccontare la sua storia...quasi sempre amara. Pensavo che non lo fa solo per liberarsi di un fardello, ma piuttosto per spingerlo fuori di sé e imprigionarlo dentro un libro in maniera che abbia la prova tangibile che è stato espulso dal cuore. Credo risulti molto rassicurante vedere il problema che ci ha assillati per tanti anni inoffensivo sopra il comodino ed alla lunga si riesca a convincersi che è tutto finito. Invece c'è la possibilità che il problema non sia stato superato, ma furtivamente congelato! Si percepisce dall'aspetto convalescente degli sguardi, dalla maniera composta e circospetta con cui si muovono, dalla colata di cemento armato con cui impediscono alla felicità di tentarli.

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Sono sempre stato ossessionato dal capire le cause di certi eventi, in questi giorni per esempio ho sempre in testa un verso di una canzone di Battisti "Eri bella". Allora giù a testa bassa per cercare di comprendere cosa abbia fatto in modo che salisse alla mia coscienza dopo tanti anni con successivo strascico strumentale fino ad ossessionarmi? Pensa che ti ripensa alla fine ci sono arrivato...devo aver visitato qualche profilo fb in cui certe signore mettono nell'immagine di copertina una foto di quando erano adolescenti...che poi andando a spulciare nell'album viene fatta amaramente rimpiangere da quelle recenti. Quell'eri bella probabilmente è stata innescata da uno di questi macrotraumi e ci tengo a far notare la mia natura di gentiluomo...altri al mio posto si sarebbero fatti venire in mente "Brutta" del defunto Alessandro Canino.

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Stamattina si è consumato l'ennesimo bannaggio del sottoscritto da una pagina religiosa. Dopo essere stato inserito senza preavviso, né mia richiesta di adesione nel gruppo "una chiesa povera per i più poveri"...dopo qualche mio post che ha generato animate discussioni l'amministratrice si è incarnata nelle vesti di Ponzio Pilato ed ha assecondato la mandria di tori imbufaliti che invocava la mia morte virtuale. Ma ho avuto una bella soddisfazione, fra le tante pecore imbiancate ha avuto il coraggio di intervenire una pecora nera. Un signore deve aver percepito in quello che dicevo qualcosa di creativo, probabilmente messo in rilievo dallo sciame distruttivo di commenti che si tirava dietro ogni mia affermazione e mi ha invitato a fondare una comunità perché secondo lui avrei fatto migliaia di adepti. Lo ringrazio pubblicamente per essere ancora spiritualmente vivo ed averne dato coraggiosa testimonianza.

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"Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo" (Lc 1,35)
Queste parole rivolte dall'Angelo a Maria in occasione dell'annuncio della miracolosa inseminazione ci fanno dubitare non poco del dogma dell'Immacolata Concezione, proclamato da Pio IX nel 1854 e confermato dalle apparizioni di Lourdes quattro anni dopo. Dal momento che nell'atto del concepimento lo Spirito Santo con un sospiro della sua penombra avrebbe potuto mondare anche un indemoniato, non si comprende la necessità di donarle quel privilegio fin dalla nascita. Un Dio che vuole farsi uomo per avere piena comunione con la natura umana decaduta e risollevarla, credo abbia bisogno di un donatore integralmente umano e non semidivino. E' lecito pensare che Dio abbia scelto la candidata migliore, ma concepirla senza peccato a mio avviso sarebbe stato barare.

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"Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori" (Is 53,7)
In questo passo del profeta Isaia mi pare di poter leggere l'interiore rassegnazione del discepolo di Gesù giunto alla piena consapevolezza di quello a cui sta andando incontro. Un atteggiamento di resa incondizionata di fronte a tutte le calamità che possono capitare: tracolli, fallimenti, malattie, persecuzioni, morti, abbandoni. Tutte da affrontare in silenzio, a capo chino, come se fossero state predette una dopo l'altra per la nostra edificazione...quali fendenti destinati a squarciare il cuore nel rituale della sua macellazione.

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"Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio" (Lc 15,21)
Queste parole pronunciate dal figliol prodigo dopo aver abbracciato il Padre al ritorno dalla sua disavventura contengono a mio avviso la massima densità del sentimento di costernazione che si possa verbalmente comunicare. Non ci sono sillabe più adatte per incarnare il dispiacere...ed il Padre coglie pienamente il suo sconforto non lasciando trapelare dallo sguardo il minimo accenno di rimprovero. In questo episodio possiamo contemplare la perfetta contrizione del cuore che genera quel dolore talmente benigno nella sua desolazione da essere in grado di estinguere la pena che si sarebbe dovuta scontare.

957
Nel mondo cristiano è universalmente riconosciuto come massima colpa il peccato, quindi quando si va a fare l'esame di coscienza si passa in rassegna il decalogo e si depenna. Ma c'è una colpa infinitamente più grave, impossibile da quantificare non avendo raffronti con cui poterla paragonare e di fronte alla quale il peccato appare una ragazzata...è l'indurre il prossimo a peccare! Lo trovo molto più grave perché richiede di ricoprire la parte del tentatore e dunque fare le veci del diavolo. Quante volte senza accorgercene indossiamo le vesti della seduzione istigando cuori e sensi altrui ad accendersi per mettersi in cerca di una preda da divorare. Conviene dunque mettere bene a fuoco questo etereo ruolo per scoprire se è ancora al nostro guinzaglio, oppure ci è sfuggito di mano e senza che ce ne accorgessimo il Maligno ci ha arruolati nel suo esercito.

958
Stanotte venendo al lavoro ho visto un uomo dormire lungo il corso sopra una panchina con un piccolo zaino per cuscino. Ho pensato a chissà quanti ce ne saranno senza un tetto per ripararsi e mi sono chiesto cosa li spinge a non suicidarsi. Tutti hanno voltato loro le spalle e dunque a mio avviso sarebbero autorizzati a farla finita con la fondata speranza di risvegliarsi nel regno dei Cieli. Eppure raramente capita, nonostante i pesantissimi disagi e la fatica di trovare ogni giorno il necessario per non morire perseverano imperterriti nel loro martirio. Noi benestanti siamo i beneficiari del loro eroismo perché qualora si togliessero la vita saremmo noi a doverne risponderne davanti a Dio. Non come cittadini privi di carità, ma come elettori che continuano a votare chi alimenta l'ingiustizia sociale.

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"Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua" (Ap 7,9)
Vorrei invitare a smettere di scrivere sermoni sulle razze, fiumi d'inchiostro per dimostrare che non esistono, che siamo tutti uguali, che il sangue è rosso in tutte le vene, che il dna è il medesimo, che il colore è un dettaglio e dunque prendere atto di questa sensazionale scoperta che ci rende finalmente liberi di acquisire il diritto di non essere stranieri gli uni agli altri...e vivere felici e contenti! Purtroppo però temo che nonostante si sia fatto questo gigantesco passo avanti le cose non potranno che peggiorare, visto che l'aggressività umana ha morbosa necessità di facili bersagli per scaricare le proprie ansie. Così finalmente si finirà per scoprirsi radicalmente diversi ed odiarsi per futilissimi motivi, al fine di esaltare la propria appartenenza ad una miriade di micro frazioni. Non più Israele contro Palestina, bianchi contro neri, russi contro americani, anglofoni contro francofoni...ma vegetariani contro vegani, interisti contro juventini, conventuali contro cappuccini. Da quanto risulta dalla Genesi Dio sembra non aver creato le razze, ma alla fine della Bibbia le troviamo nell'Apocalisse...quasi l'uomo sapiens abbia sentito l'esigenza di raccogliersi in comunità piuttosto che disperdersi, assecondando una prescrizione divina e di propria iniziativa sia evoluto in maniera di determinare somaticamente precisi confini.

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Io sono convinto che la stragrande maggioranza degli artisti usi la propria arte per servire il diavolo. Quando è possibile lo fa a suon di ragioni e con dovizia di particolari, quando invece queste ultime vengono meno allora si servono della seduzione. Me lo ha fatto pensare l'ultimo successo di Jovanotti..."Viva la Libertà" che mi è sembrato un capolavoro nella strategia del tempismo essendo stato calato proprio mentre veniva smascherata l'inconsistenza dell'attuale pensiero di sinistra e tutti gli argomenti per difendersi venivano meno. E' stato come quando qualcosa va storto durante una festa e per fare in modo che nessuno se ne accorga si manda a volume alto una musica trascinante che scateni la movida. La musica è molto bella ed anche ciò che dice non sarebbe cianuro, se gli invitati per avvelenarsi l'anima non ci mettessero del loro.

961
Prima di morire noi cristiani dobbiamo passare attraverso l'abbandono dell'orto degli ulivi nel quale possiamo identificare la lavanda dei piedi necessaria per purificare la nostra parte più carnale. San Francesco di Sales nel suo libro..."Trattato dell'amor di Dio" ci offre con poche azzeccatissime immagini una magnifica metafora per descrivere il cammino del cristiano che nella sua ultima tappa approda a questo doloroso passaggio. Vado a descrivere in maniera sommaria...Dio ci comanda dapprima di suonare per Lui e noi siamo al settimo cielo vedendolo compiaciuto all'ascolto della nostra esibizione. Poi se ne va e dice di continuare a suonare con noi rattristati per la sua assenza, ma rallegrati dal poter almeno sentire la musica. Infine dopo averci privato dell'udito ci comanda di continuare a suonare nonostante Lui non ci sia e noi non possiamo più sentire la melodia. In questo ultimo scenario possiamo identificare l'ultima  purificazione, l'uomo privato di ogni capacità di sentire unito alla speranza della vita eterna per pura fede.

962

A volte ho l'impressione che il problema delle scie chimiche con l'infinito sciame di supposizioni complottistiche che si tira dietro sia un fake. Potrebbe essere stata l'idea geniale del mercato automobilistico per sviare i sospetti sulle pesantissime responsabilità dell'inquinamento e fare in modo che la coscienza popolare puntasse l'indice verso altri obiettivi. Il surriscaldamento globale con il conseguente impazzimento del clima a me sembra sia più logicamente addebitabile all'enorme quantità di gas scaricati da milioni di auto tutti i giorni e tutte le notti, piuttosto che a qualche scia nel cielo un paio di volte la settimana.

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Spero un giorno di venir ricordato per essere stato il primo ad aver diagnosticato l'insorgenza dell'omosessualità, non in qualche individualità, ma addirittura nella globalità d'un genere...quello femminile! E spero di essere esaltato per aver individuato nell'eccessivo pronunciamento delle labbra quando si mettono in posa per le foto...l'erezione dell'improvvisato fallo. Ostentare questa innaturalezza è il naturale parto del processo iniziato a fine settecento dal femminismo che negli ultimi decenni ha avuto un'esorbitante accelerazione, fino a sfociare nell'attuale impennata d'arroganza che rende incapaci di contenere gli orgasmi.

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"dimmi che immagine del profilo hai e ti dirò chi sei"
L'immagine del profilo è la carta d'identità che rivela l'intima essenza dell'utente social e dalla quale si possono trarre significative indicazioni. Spesso capita di vedere intellettuali servirsene per tentare di dare un'impronta di sapienza al fine di attirare chi si aggira nei paraggi a leggere quanto secerne dalle rughe della propria intelligenza. Alcuni puntano tutto sullo sguardo fissandoti dritto negli occhi sicuri di non lasciarti via di scampo, altri assumono pose noncuranti per farti capire che puoi fidarti di chi è al di sopra delle parti, altri mettono sorrisi accattivanti, i più maliziosi sullo sfondo di albe o tramonti, altri espressioni severe che annunciano catastrofi con relativi rimedi. Beata ingenuità, ogni faccina conclamata al servizio della seduzione ci dice che quella pianta è bacata alla radice!

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La poesia è una delle chiavi per aprire la porta della fede ed entrare nel mondo dello spirito. Chi si sente impotente a comprendere e giustificare la divina volontà è bene che cominci a frequentare "la scuola superiore dell'arte della parola". Si insegna ad apprendere il linguaggio del simbolismo, ad inseguire le connessioni che consente ed a scoprire i panorami che spalanca senza sacrificare la verità alla bellezza. La Bibbia parla spesso attraverso questo idioma che ha il potere di catapultarci sulle vette della conoscenza ed insieme allo stupendo panorama ci concede la certezza di non aver sbagliato la strada.

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"Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire" (Lc 14,16-20)
Il Signore attraverso questo brano ci svela i suoi due grandi avversari nella lotta per conquistare il cuore dell'uomo...gli affari e l'amore. Se in passato non è mai stato facile tenere a bada queste due tentazioni, in vista della fine del mondo ci viene consegnata un'arma infallibile per combatterle...il grido dello sposo di andargli incontro! Chiunque si trovi di fronte alla scelta fra Gesù e il potere che consegna la ricchezza, oppure fra Gesù e il piacere che consegna la vita sentimentale...ha lo spettro dell'imminenza del suo ritorno a gettare benzina sul fuoco delle sue aspirazioni celestiali. Per questo oggi l'autentica vocazione non si riconosce tanto dai consueti parametri, non si evince da quanto svettano le virtù teologali della fede, della speranza e della carità...ma dal fervore di chi ha sentito l'impulso di mettere lo scenario apocalittico al primo posto.

967

"se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli" (Mt 18,3)
Oggi la maggior parte della gente pur essendo cresciuta conserva in cuor suo il bambino che fu...e spesso nei rapporti sociali gli consegna la parte del protagonista. Non occorre essere psicologi per vedere questo sdoppiamento, da una parte la persona giunta a piena maturazione e dell'altra la capacità di infantilizzare i propri atteggiamenti fino a partorire una caricatura di se stessi per trovare più sintonia possibile. Per spiegare la stonatura mi è venuto di pensare che forse costoro non sono proprio convinti di essere approdati alla giusta meta ed allora si siano riservati il diritto di tenere in vita quel bambino per avere l'opportunità di rifare il cammino. Le parole di Gesù concedono questa opportunità alla condizione che ci si ravveda! La conversione dunque quale supremo atto di purificazione necessario per restituire al bambino quel candore perduto a furia di giocare coi bambocci...e finalmente imboccare la strada maestra per diventare grandi.

968

"chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto" (Lc 16,10)
Ci sono cattolici che sembrano lo specchio della perfezione, non gli trovi un difetto neppure se lo paghi oro! In particolare seguo con grande ammirazione una signora che ha sempre la risposta giusta, atteggiamenti di profondo rispetto verso tutti e d'ossequiosa riverenza nei confronti di chi indossa l'abito talare, grande carità...e non solo a parole. E' l'incarnazione di quello che ogni cristiano vorrebbe essere, un cavaliere senza macchia dell'esercito del bene. Eppure c'è qualcosa che non convince, qualche dettaglio che non quadra, qualche tassello che non entra. Pochi giorni fa mi chiesto di darle il voto per poter vincere un concorso di poesie e se lo ha chiesto a me che sono un estraneo avrà certamente allertato tutta la diocesi, barando platealmente. E mi chiedo come possa tanta ricchezza interiore non comprendere che non è il caso di sporcarsi l'anima per una cosa tanto stupida? E provo a immaginare con orrore quante porzioni di vangelo avrà dovuto sacrificare alla causa del demonio, per avere licenza di abbagliare con tanta profusione gli occhi dei ciechi nel tempo delle tenebre più fitte?

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"nessuno può venire a me se il Padre mio non lo attira" (Gv 6,44)
Questa sentenza di Gesù va presa con molta cautela perché può diventare l'alibi per scaricare ogni responsabilità su Dio in riferimento alla nostra mancata adesione alla fede. Per consolidare questa posizione poi si può allegare l'ottima scusa della predestinazione e dunque ci sentiamo dispensati dal muovere un dito per salvarci. Sembra che il nostro destino sia completamente nelle mani di Dio che chissà con quali bizzarri criteri va attirando la gente, che sia suo insindacabile diritto fare il primo passo per indurci ad andargli incontro...invece io temo sia l'esatto contrario. Sono fermamente convinto che Dio attiri soltanto chi lascia intravedere di ritenersene degno! Attraverso un gesto, una parola, persino un pensiero che lo convincano che abbiamo la stoffa per ambire al suo regno e dunque valga la pena versare il sangue di suo Figlio.

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Vorrei sfatare la credenza che Dio abbia creato l'inferno, che lo abbia fornito dei più sofisticati strumenti di tortura e si compiaccia o addirittura goda nel vedere i dannati soffrire. Temo che se l'avesse fatto e nutrisse simili sentimenti non avrebbe più il coraggio di guardarsi allo specchio. La nascita del male e la sua diffusione avviene spontaneamente ovunque si rinuncia a perseguire il bene e per l'impossibilità di sussistere del nulla approda a quello stato d'animo conosciuto come inferno che possiamo anche definire...viva ed operante coscienza del caos che si ha dentro! Dopo aver insistentemente avvertito del pericolo a cui si andava incontro, Dio non può fare altro che rispettare la volontà di chi non lo ha scelto.

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"siate dunque prudenti come i serpenti" (Mt 10,16)
Dopo secoli nei quali certe sentenze espresse dalla sapienza popolare hanno orientato le scelte di generazioni, nel nostro caso..."non parlate con gli sconosciuti" oggi una dopo l'altra vengono sistematicamente depennate dai nuovi codici comportamentali. Nonostante tutti i giorni la cronaca ci sbatta in faccia le tragiche conseguenze di aver dato confidenza a degli estranei gran parte della gioventù continua ad ignorare questa sacrosanta raccomandazione figlia del vangelo. Nell'intento di fare le veci di molti genitori impegnati in mansioni più gratificanti dell'educazione, vorrei tentare di abbozzare attraverso tre aggettivi l'identikit del più temibile soggetto ignoto che si possa incontrare, affinché si acquisisca qualche elemento per essere in condizione di individuarlo: "bello, disponibile, generoso". Per intuire quanto sia difficile fidarsi di una persona, rischioso appartarsi ed imprudente accettare quanto offre, basti solo pensare a quante donne in tanti anni di convivenza non sono riuscite a vedere il mostro che il loro uomo covava dentro...fino a quando non le ha ammazzate. Ed allora quanto più si deve diffidare di chiunque si avvicina e comincia a tessere la tela della seduzione per manomettere le nostre difese, è sapienza infusa pensare che ognuno di loro possa concepire un futuro demonio!

972

"non giudicate" (Mt 7,1)
Mai mi sono tanto vergognato come qualche mese fa quando mi ero fatto un'idea sbagliata di una signora anziana, una di quelle comari che stanno tutto il giorno a spettegolare davanti al portone di casa. Poi un giorno l'ho incontrata mentre tornava dalla spesa carica di borse e mi sono offerto di accompagnarla. Si parlava del più e del meno quando un signore si è avvicinato ringraziandola calorosamente per le preghiere che a suo dire avevano sortito l'effetto sperato. A quel punto vistasi scoperta mi ha confidato che da qualche anno non potendo fare altro ha sentito la necessità di pregare per tutti coloro che durante quelle chiacchierate, che io stimavo frivolezze, le confessano le proprie disgrazie.

973

"Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina" (Lc 21,28)
La tentazione più subdola per il discepolo del nostro tempo temo sia quella di disattendere a questo precetto. Nonostante il mondo sia marcito da un pezzo si continua a prestare attenzione ad ogni singola manifestazione dell'eterno antagonista pensando di fare opera meritoria nell'ostinarsi a denunciarne le trame. Invece si cade nella trappola di tralasciare di cercare le meraviglie della fede che non si finiscono mai scoprire, né finiscono mai di stupire. Di questa degenerazione possiamo trovarne un esempio nel blog Alarma...un abisso di tenebre talmente veritiere da sedurre fino al punto d'incatenare lo sguardo. Non credo che Dio sia contento di veder sprecare il nostro prezioso tempo a studiare nei minimi dettagli le dinamiche della massoneria e compagnia bella, non ci si stacca da terra contemplando i suoi orrori. Per ricevere lo slancio capace d'innalzare l'anima occorre lasciarsi rapire dal supremo fascino della bellezza divina. In un corretto percorso spirituale non si dovrebbe dunque concedere al maligno più di un attimo d'attenzione, poi immediatamente tornare ad alzare gli occhi al cielo per intravedere la liberazione.

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Spesso mi capita di finire in mezzo alla baraonda di studenti che scendono dalle corriere di ritorno dalle lezioni alla fermata dell'Hotel House...uno dei più grandi crogioli d'Europa di tutte le razze. Ebbene in mezzo a quel festival delle diversità posso confermare che scompaiono tutte le divisioni, i loro sguardi limpidi ed i loro sorrisi sinceri hanno il potere di farci sentire tutti fratelli. E' come se vedessi i volti delle loro anime privi di colori e lineamenti, sentissi i loro cuori pulsare per valori autentici e percepissi sull'onda di tanto clamore la cristallina eco della purezza celestiale. Nel breve tragitto di quei giorni entrano a piedi nudi nel campo della vita e lo fanno con tanto pudore da lasciare allibiti in questo tempo in cui ogni cosa viene calpestata senza ritegno...e spesso con disprezzo. I grandi li sentiamo estranei a causa delle troppe lontananze, i bambini non pervenuti per mancanza di coscienza, ma quei giovani sono come noi eravamo prima di farci vaccinare contro ogni benefico contagio. Se il mondo fosse popolato solo da adolescenti credo che il paradiso si degnerebbe di scendere sulla terra, non per applaudire, ma per valutare la possibilità di farsi restaurare.

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"Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a voce alta così" (At 2,14)
Il discorso di Pietro alla Pentecoste io credo debba essere preso quale supremo esempio di come debba parlare un uomo di fede. La prima cosa che salta agli occhi è l'autorità con la quale presiede, poi il dono della più spoglia eloquenza ed infine la capacità di connettere il passato con il futuro passando per il presente. Il principe degli apostoli trasfigurato dalla discesa dello Spirito Santo...diventa un altro! Dovremmo prendere a modello quel discorso quando ci capita di giudicare un testo per verificarne l'attendibilità, oltre che per saggiare il peso specifico dei contenuti, anche dal punto di vista squisitamente letterale. Negli ultimi decenni in questo campo sono state imboccate strade innovative e tentate avventurose imprese che hanno evidenziato quanto la teologia, se non tenuta rigidamente al guinzaglio, possa diventare la tentazione pseudo filosofica della spiritualità e condurre su percorsi evanescenti.

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Nulla risulta più stimolante quanto arduo del trattare il tema dell'eternità e delle sue interazioni con il tempo anche perché si è costretti a costruire teoremi con pochi rozzi strumenti su fondamenta stipate di concetti astratti. Si è portati a pensare che i due siano intimamente connessi come il fiume che sfocia nel mare, ma è anche vero che potrebbero essere estremamente antagonisti dal momento che il tempo al contrario dell'eternità, cade sotto l'egemonia della caducità. Temo dunque sia ardito avvalorare l'equazione che l'eternità sia il tempo esteso all'infinito ed inappropriato usare tale unità di misura per circoscrivere la trascendenza...è come se volessimo tentare di quantificare la viscosità dei liquidi esprimendola in centimetri. Questo per far comprendere quanto siano ingerenti tutte le considerazioni che tirando in ballo le tre variabili del tempo...passato, presente e futuro, tentano di dare qualche pennellata d'immortalità. Tre punti cardinali della bussola del genere umano necessari tuttavia alle nostre capacità cognitive per procedere a tentoni verso l'ignoto.

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"Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo" (Mc 10,18)
Di fronte a questa affermazione di Gesù si resta assai perplessi pensando a come si possa considerare buono uno che permette l'esistenza dell'inferno. Forse per rispondere non dobbiamo tanto scandagliare la natura dei sentimenti in ballo, quanto cercare di sviscerare le estreme risonanze della parola. Per noi è antitetica e per quanto possiamo concedere corda alla più certosina delle ricerche, tanto da far risalire l'etimologia della parola alla sua primordiale sorgente...la vediamo evaporare al cospetto della verità. Se Dio è buono allora ogni cosa che esce da Lui, direttamente o come conseguenza, deve essere considerata buona e la condizione necessaria a rendere buona qualsiasi cosa apparentemente cattiva...è che cada sotto l'egida della giustizia!

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"perché tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo" (1G 2,16)
La concupiscenza della carne e la concupiscenza degli occhi sono due arpioni attraverso i quali il mondo cattura le sue vittime e le manipola fino a renderle figlie del diavolo. Sono incaricate di fare il lavoro sporco e preparare quello che possiamo considerare il ruggito più dissacrante della natura umana contro Dio...la superbia della vita! Non è facile diagnosticare questa invalidante malformazione dell'essere connaturata alle più intime fibre del cuore, anche perché spesso si nasconde laddove le sue estreme aspirazioni sembrano risultare più che mai legittime. Chi possiamo dunque additare quali pretendenti a rappresentare la profanazione fatta carne? Sembra assurdo...ma proprio quei poveri, disperati ed esclusi che si arrogano il diritto di rivendicare una vita migliore! Se guardiamo il panorama spirituale dalla giusta prospettiva con il supporto della lente d'ingrandimento che ci fornisce il lato oscuro del vangelo ci accorgiamo che, non solo per l'insignificanza che al cospetto dell'Altissimo ognuno di noi incarna, ma soprattutto per la nefandezza che secerne...neppure l'ultimo degli ultimi potrà mai trovarsi nella condizione di meritare od esigere.

979

"fino agli estremi confini della terra" (At 1,8)
In questi giorni sta suscitando più ilarità che dolore la fine fatta dal missionario americano John Allen Cau nel tentativo di evangelizzare gli indigeni della tribù più solitaria del mondo...la minuscola isola di North Sentinel nell'arcipelago delle Andamane. Mentre tentava di sbarcare con una canoa carica di pesci e palloni come dono, al grido..."io vi amo e Gesù vi ama" è stato ucciso da una pioggia di frecciate. In apparenza una vita buttata via per niente, il gesto di un esaltato che ha avuto l'idea più balzana del secolo, ma se caliamo l'episodio nell'ora presente potremmo azzardare l'ipotesi che sia uno dei segni che precedono il ritorno del Signore. E' probabile E' probabile che il discepolo abbia ricevuto dal Maestro l'ispirazione ad osare tanto affinché si adempiesse la scrittura...quale risposta alla necessità di portare la parola di Dio fino agli estremi confini della terra. Ci è stato comandato di annunciare...e che il missionario lo abbia fatto in lingua indigena, oppure in inglese, attraverso i gesti, gli sguardi, o più compiutamente innescando a cose appurate nella coscienza del selvaggio il tarlo del rimorso...credo che lo Spirito Santo non abbia avuto difficoltà a farsi capire. Dunque missione compiuta e non importa se ci troviamo di fronte ad un'altra comunità contro cui scrollare la polvere dei propri sandali, oppure alla possibilità che il suo sangue sia seme per nuove conversioni. Questo episodio è soprattutto l'annuncio ai quattro venti che nonostante il mondo sia popolato di cadaveri in putrefazione, grazie anche a John il vangelo è ancora vivo ed eroicamente operativo!

980

Io credo che la parola proselitismo possa assumere un risvolto tremendamente negativo laddove si cerchi di influenzare le persone per interessi di basso profilo, ma quando si punta in Altissimo allora la si interpreta come un'esigenza inderogabile ed occorre guardare da tutt'altra prospettiva l'opera persuasiva. Nel caso del missionario americano ucciso alle Andamane molti avranno pensato che poteva risparmiarsi quella bravata dal momento che gli indigeni vivono in santa pace da secoli in un fazzoletto di terra senza fare male a nessuno...che stando alla ferocia con la quale viene difeso sembra risultare un vero e proprio paradiso. Dunque perché andare a fare la parte del diavolo tentandoli fino al punto di farli cadere nel peccato di omicidio? Possiamo dare una risposta evangelica facendo riferimento a Gesù ed una biblica tirando in ballo Dio. La prima è che il missionario abbia fatto il proprio dovere mettendo in pratica l'esortazione di predicare la buona novella a tutte le genti fino agli estremi confini della terra, dovere che poteva comportare per lui un rischio infernale. Quello di venir ritenuto responsabile della perdizione delle anime alle quali era stato inviato, qualora avesse omesso di fare quanto gli era stato ispirato. La seconda è che a questi privilegiati era tempo venisse comunicato che hanno occupato abusivamente un lussuoso resort dove respirano, mangiano e bevono a scrocco da sempre. E se proprio non vogliono pagare l'affitto rendendo al proprietario il culto, magari sarebbe ora che quanto meno per ringraziarlo lo conoscessero di persona!

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"Perciò, ecco, l'attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore" (Os 2,16)
Questo passo del profeta Osea mette in luce un aspetto non facile da intuire. Crediamo di essere padroni di noi stessi ed avere il potere di gestire la nostra libertà, ma nessuna cosa risulta più difficile dell'approdare alla solitudine anche quando la si desidera con tutto il cuore. Andando nel deserto ci portiamo dietro invisibili catene che ci tengono ancorati a sottilissime speranze terrene non ancora tramontate...e tanto basta per vanificare il raccoglimento seppure ci si trovi al centro del deserto più grande del mondo. Ed allora è Dio ad assumersi questo compito facendo terra bruciata tutto intorno a noi, oppure lasciando al discepolo la facoltà di seguire il diavolo fino all'inferno per testimoniargli la sua disfatta prima del tempo.

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"Se non crederete non comprenderete" (Is 7,9)
Pensare non è che il primo passo del percorso evolutivo della bestia che c'è nell'uomo verso quel trascendente che incombe su di lui per innalzarlo, ma purtroppo gran parte dell'umanità nonostante abbia raggiunto conquiste inimmaginabili in ogni campo non è capace di esercitare il più elementare talento. Della piccola parte che coraggiosamente se ne è assunta la facoltà occorre fare un'ulteriore selezione che rende il panorama più che mai desolante, perché il pensiero è un timone che se ben orientato conduce in cima alle vette della sana conoscenza, ma se mal governato spinge verso i precipizi della più erudita ignoranza. Il pressapochismo con cui la filosofia tratta la sfera soprannaturale mi fa pensare che nonostante sia affollata da campioni del mondo della ginnastica mentale, tuttavia dopo 2700 anni di ragionamenti non siano ancora arrivati a distinguere i due pilastri della verità: il bene dal male! Chiunque voglia salire in cattedra per fare da guida per prima cosa deve sapere quale sia la meta da raggiungere affinché possa pianificare la strada da percorrere...e non girare a vuoto con il rischio di trasformare il pensiero in un veleno delegato ad ammazzare il tempo che ci è stato concesso per evitare l'inferno. Dunque il pensatore di professione per andare oltre deve riporre nel cassetto per un attimo il suo prezioso strumento, buono per girare in lungo e in largo, ma d'intralcio per salire in alto.

983

"senza di me non potete fare nulla" (Gv 15,5)
Da un po' di tempo sto seguendo un personaggio che va per la maggiore, il filosofo Diego Fusaro spesso ospite in trasmissioni televisive. Mi piace quello che dice, la pacatezza con la quale espone, il piglio con cui difende ed il furore che trasuda quando inchioda i traditori del proprio credo. In questo momento è l'astro nascente del panorama mediatico e promette sfaceli, ma da qui a diventare stella cadente di questi tempi il passo è breve. Stando alle parole di Gesù per compromettere quanto di buono si incarna non è necessario sbagliare qualcosa, basta la presunzione di voler fare da soli. Su questo scoglio si sono infrante ideologie che in teoria cavalcavano la perfezione, ma una volta calate nella realtà sono state dissolte come neve al sole dal rude calcagno dell'umana barbarie. Molte delle sue posizioni in ottica cristiana sono pienamente condivisibili e mi stupisco che non prenda posto a pieno titolo e con tutti gli onori fra i credenti. Se non si lascia aiutare presto comincerà a morire divorato dal tumore di sentirsi il Dio del suo cuore. Oppure stanco di lottare e senza più forze verrà contagiato dal morbo del più crudo egoismo che va falcidiando questa generazione senza decoro che sta combattendo. E quel giorno farà la morte più atroce...diventerà uno di loro.

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Stanotte ascoltando a radio Maria le preghiere mi sono reso conto di quanto i cattolici siano stati decerebrati da secoli di formule recitate senza avere coscienza di quello che si dice...ed ormai incapaci di realizzare una sana opinione. In una manciata di secondi Maria è stata declamata una decina di volte con il titolo di vergine: vergine santissima, vergine purissima, vergine degna di onore, vergine degna di lode, vergine immacolata, vergine potente, vergine prudente, vergine fedele e dulcis in fundo affinché non potesse essere insidiata da altre vergini nella sua gloria verginale...pure vergine delle vergini! Se ci pensiamo bene poi "vergine" equivale a "non penetrata" e credo sia di cattivo gusto battere continuamente su questo tasto durante le preghiere, osannare il dettaglio femminile più destabilizzante la serenità dell'uomo...oserei dire blasfemo. Forse in ambito clericale si è sentita l'esigenza di sottolineare questa virtù quale inconscia risposta alla frustrazione di dover convivere con il voto di castità. Magari con il contributo del diavolo affinché pronunciandola suscitasse un retrogusto libidinoso dal potere di turbare il quieto vivere delle potenze più intime. Mi hanno infastidito questi continui riferimenti alla sfera sessuale ed ho pensato che qualora lo sia stata non ha avuto alcun merito nel conservarsi vergine. A meno che Maria non sia riuscita a restarlo respingendo, giorno dopo giorno, gli assalti di un Giuseppe furibondo.

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"ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto" (Gv 15,2)
Ieri ho elogiato Diego Fusaro, oggi intendo criticarlo per farlo migliorare mettendogli sotto gli occhi tre difetti che a mio parere ne velano lo splendore: la vanità, la trascendenza e l'avidità. Per quanto riguarda il primo troppe foto ed in pose troppo accattivanti, troppi riflettori puntati sulla propria vita a cominciare dall'infanzia, troppa grazia fiondata in faccia ai nullatenenti. Il destino gli ha già dato tanto, per non far esondare ulteriormente il suo io sarebbe opportuno fare qualche taglio. Il secondo l'ho chiamato trascendenza ed alludo all'atteggiamento di superiorità che molti intellettuali hanno nei confronti dei loro fan e che li esime dal mettere like ai loro commenti, dal dare risposte alla plebe che chiede, se non quelle che ognuno dovrebbe dedurre dal quotidiano..."così parlò Furasustra". Il terzo ed ultimo difetto è l'avidità, l'ho trovato nel suo blog dove insieme alla varie finestre c'è quella delle donazioni. Uno che insegna all'università e riceve un buon stipendio, vende molti libri che gli fruttano cospicui guadagni, si fa pagare per tenere conferenze...mi pare una nota insopportabilmente stonata chiedere altri soldi per alimentare un'opulenza già sufficientemente sfacciata.

986

Inoltrandomi per i sentieri della conoscenza mi sto rendendo conto che molti filosofi sono stati folgorati sulla via della sapienza da qualche "Padre della volatile Materia" ed abbiano ricevuto nell'impatto un battesimo di sangue che li ha introdotti nella sacralità del pensiero analitico. Quando Fusaro parla di Marx gli si illuminano gli occhi proprio come quando le mamme raccontano dei loro bambini e da questo si può capire che certi "testi icone" colpiscono decisamente e spietatamente al cuore. Socrate, Platone, Heidegger, Kant, Spinoza, Nietzsche, hanno forgiato colonie di discepoli disposti a seguirli fino alla morte, mentre pare che Gesù non eserciti la minima influenza sulla categoria nonostante abbia copiosamente filosofeggiato...e mi sono chiesto perché? Come prima ragione: il fatto che seguire il Signore comporta un ridimensionamento notevole del proprio io, che temo sia inaccettabile da parte di chi rivendica un'autenticità priva da ogni condizionamento rivelato dall'alto e scevra da ogni atteggiamento servile. Come seconda ragione: al contrario dei filosofi che possono al massimo abbozzare allettanti scenari lasciando così ampio spazio all'immaginazione di chi ne eredita i principi, Gesù ha dato precise e lungimiranti disposizioni riducendo la possibilità di esercitare, oltre all'uso della ragione...quella di lanciarsi in quei virtuosismi della riflessione che infiammano l'anima dei professionisti della suddetta professione. Come terza ragione: la parola di Dio richiede soprattutto ascolto al fine di non porre ostacoli al rapimento nella contemplazione, che risulta ostica per chi ha fatto del dibattito la sua delizia, tanto da indurre a pensare che conversare nel nostro tempo sia diventata un'attività densa di erotismo.

987

Dopo la Caduta il concetto di verginità io credo sia mutato e da allora non è stato più possibile concepirla attraverso la difesa della propria integrità fisica, psicologica, o spirituale. Dopo quell'atto la consistenza di ogni purezza è venuta meno e per rifondarla si deve percorrere tutto il cammino che conduce alla presa di coscienza della propria corruzione. Se non c'è verginità del cuore, la carne si corrompe all'assalto del primo pensiero impuro macchiando il candore dell'anima. Si dice che sotto il cielo solo Maria di Nazaret sia stata preservata in questo stato di purezza celestiale fino al parto del Messia...per cui è effimera ogni altra forma di verginità. In ogni prostituta convertita abbiamo l'esempio della ricostituita illibatezza, che non può più essere insidiata poiché ripudiato dal profondo ogni elemento che turbi il riconquistato status originale. Può suonare blasfemo, ma la verginità di Maria di Nazaret è inferiore rispetto a quella della maddalena, alla stessa maniera del paradiso terrestre rispetto al Regno dei Cieli che verrà.

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"In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo" (Mt 5,26)
Quando ero cattolico e credevo all'esistenza del purgatorio pregavo molto per la liberazione delle anime spinto dalle testimonianze di numerosi santi che avevano avuto visioni terrificanti. Poi mi sono stati aperti gli occhi e mi sono reso conto che pregavo affinché si compiesse un'ingiustizia. Con il contributo di un distratto ciarlare potevo ridurre la detenzione a cui era stata condannata gente che aveva rubato, stuprato, ucciso, ricalcando il modus operandi della politica italiana...laddove se si prendono trent'anni di carcere si ha la possibilità di dimezzare la pena attraverso mille espedienti, con buona pace delle vittime. Allora finalmente compresi che quelle visioni erano suscitate dal demonio ed il purgatorio altro non fosse che la purificazione intessuta all'interno del nostro vissuto quotidiano lungo il percorso della via angusta che conduce alla salvezza. Le parole di Gesù tagliano la testa al toro per cui...le preghiere non possono alleggerire il carico di sofferenze che si devono scontare, una messa detta in suffragio non può avere il potere di liberare anzitempo dal castigo e neppure il sangue di Cristo sacrilegamente offerto per questa intenzione può rettificare quanto sta scritto.

989

"Ti saluto, o piena di grazia" (Lc 1,35)
Oggi festa dell'Immacolata Concezione voglio dare una spallata a questo dogma, non sulla base di un'approfondita analisi delle traduzioni del testo sacro che in riferimento al celebre versetto ci palesano tre possibilità: piena di grazia, riempita dalla grazia, o favorita dalla grazia...ma confidando nella logica della ragione. Sono per l'ultima ipotesi che ha il potere di cambiare il corso di tanta meditazione teologica e buttare fuori dalle chiese e dai cuori dei credenti tanta idolatria. Favorita dalla grazia perché attraverso tale procedura le si è concesso un margine nel quale esercitare la propria libertà di cooperare al progetto divino lasciando inalterata la sua dignità umana.

990

"Se il Signore non vigila sulla città, invano vegliano le guardie" (Sal 127)
Quale lezione ci ha voluto impartire stanotte il Signore lasciando che accadesse l'immane tragedia di Corinaldo dove sono morti cinque ragazzi giovanissimi ed una mamma che aveva accompagnato la figlia per timore potesse capitarle qualcosa di male! Tragedia accaduta forse non a caso proprio nel paese natale di santa Maria Goretti, figura di altissimo profilo, esempio luminosissimo da additare ai nostri giovani per ritornare sulla retta via. Io credo che la lezione sia questa: I figli in certi inferni se educati cristianamente non dovrebbero neppure avere desiderio di andare, ma se anche ciò non fosse avvenuto sapendo i pericoli che corrono si dovrebbe impedirglielo a suon di ceffoni. E purtroppo stanotte abbiamo visto che non li proteggiamo neppure se li accompagniamo.

991

"Ndu si statu in velle, cus'ì fattu gné"
Questo è un proverbio del nostro dialetto che più passa il tempo più sento coniato appositamente per il sottoscritto, tradotto in italiano suona così..."Dove sei stato da nessuna parte, cosa hai fatto niente". Lo penso per la mia veste di testimone della fede, ho dedicato tanto tempo ed impiegato preziose risorse al fine di mettere a fuoco e porre davanti agli occhi di tutti validi motivi per far saltare il banco, sia dell'incredulità che della falsa devozione...ed alla fine ho fatto un buco nell'acqua santa. La sola consolazione è pensare che potrebbe non essere stata la qualità del mio operato ad essere carente, quanto l'incapacità di intendere e di volere che impera nelle coscienze.

992

"Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui" (Mc 8,38)
Sto prendendo atto che molti cristiani hanno un vero e proprio blocco di fronte all'eventualità che Gesù abbia usufruito della sessualità per esprimere pienamente la propria natura umana. Quando si paventa la possibilità che possa aver avuto una relazione sentimentale con la maddalena nella quale abbia esercitato come ogni altro uomo l'erotismo, apriti cielo...si viene bollati del peccato di lesa maestà. La chiesa afferma che avrebbe potuto farlo ma non lo fece, che assumere una realtà non significa necessariamente adoperarla, facendo in tal modo intuire un profondo disagio di fronte ad un Dio schiavo del più animalesco degli istinti. Ed allora vergognandosi di quella debolezza a cui Gesù avrebbe avuto facoltà di cedere qualora avesse voluto incarnare l'intero spettro della natura umana...la chiesa cattolica lo rinnega.

993

Mi sto rendendo conto che è sempre più profondo lo stato di alienazione a cui viene sottoposto il pensiero critico in ambito religioso, pensiero che si dibatte fra l'ortodossia degli enunciati para dogmatici emessi dalle chiese e la necessità di mettere in moto la ragione in maniera autonoma per scandagliare i misteri ed orientarsi verso la verità liberatrice. L'alienazione del cattolico in alcuni casi rasenta la prostrazione perché oltre a dover subire l'insindacabile giudizio di chi si reputa infallibile a proposito di ogni questione, anche in temi nei quali non era affatto richiesto pronunciarsi, è costretto a chinare il capo di fronte alla seduzione dello spirito comunitario che lo convince a piegare il ginocchio davanti al diabolico motto che campeggia nelle coscienze deboli...uniti si vince!

994

Ogni volta che accadono disgrazie immani come quella di ieri a Corinaldo la televisione ci informa che intervengono equipe di psicologi per sostenere i familiari delle vittime che all'improvviso si trovano catapultati dentro il dramma della morte. Non riesco ad immaginare cosa uno psicologo possa dire in simili circostanze laddove l'eccellenza delle più opportune parole non può essere recepita da chi è sprofondato nel peggiore degli incubi e nel più lancinante dei dolori. Allora penso che forse restino in silenzio facendo sentire che la loro competenza, qualora fosse richiesta, è a loro disposizione. Io invece credo che in quei momenti non serva tanto una presenza terapeutica, quanto piuttosto una figura che pur restando in silenzio sia capace di comunicare quello che rappresenta...il sacerdote.

995

A volte capita che il pc che ognuno ha dentro, dopo aver elaborato in lungo e in largo il materiale inconscio, comunichi le risposte. Non avevo mai compreso il muro alzato da una mia amica a cui avevo fatto il torto di aver saltato la visita per gli auguri di Natale alla sua famiglia, cosa certamente grave, ma non da meritare l'espulsione. Una famiglia composta da tre persone...padre, madre e figlia, nella quale il padre e la figlia erano laureati con tanto di brillanti carriere di cui essere fieri, mentre la madre una semplice casalinga. Spesso mi ero trovato ad essere testimone di questa frattura ed ogni volta a rilevare gli atteggiamenti di superiorità dei due alleati e la mortificazione della parte lesa. Morì il padre e dopo qualche anno anche la madre e fu proprio in quell'occasione che nel suo cuore scese il gelo nei miei confronti. Ora ho compreso che fu un atteggiamento di autodifesa messo in atto per soffocare il senso di colpa generato dall'aver denigrato la madre per tanti anni. Il suo rancore verso di me, capro espiatorio colpevole in quell'occasione di averla fatta soffrire, veniva usato per coprire la sofferenza che lei le aveva inflitto...impossibile da sopportare ora che era morta.

996

Ogni volta che viene Natale ai miei occhi si palesa una sconcertante anomalia. Quella di prendere atto che sono i regali, il panettone, la cena della vigilia a generare gli impulsi capaci di connetterci con la celebrazione della nascita del Salvatore, anziché la contemplazione del mistero della sua incarnazione. Proprio come se un corpo morto si riuscisse a rianimarlo, non attraverso il massaggio cardiaco, ma facendogli il solletico. E temo che sia un anti miracolo!

997

Mi capita spesso quando visito i profili di personaggi famosi di contemplare la lunga lista della sezione..."premi e riconoscimenti" e provare una punta d'invidia. In previsione che un giorno possa diventarlo anch'io non voglio farmi trovare impreparato perciò ho pensato di buttare giù una lista dei miei successi. Se possibile vorrei includere anche il mio primo riconoscimento che risale alla prima elementare, ricordo che la terribile maestra Cavalli un giorno dopo aver corretto le aste ed i cerchietti mi disse davanti a tutta la classe...bravo somaro! Durante il servizio militare il sergente De Luca in occasione delle esercitazioni al poligono di tiro di Cuma ubicato sulla spiaggia mi fece vivissimi complimenti per aver tutte le volte mancato i bersagli...ma centrato il mare. Poi ricordo un attestato di partecipazione ad un concorso di poesie a Colli del Tronto con una nota di merito...per essere arrivato in anticipo. In un'amichevole durante la pausa invernale a Campocavallo di Osimo un guardalinee si congratulò con me...per essere stato rapido nell'uscire dal campo durante la sostituzione. Quand'ero ragazzo poi una perla di riconoscimento, avevo rubato una rosa da un giardino privato per fare colpo su una ragazza e da come il proprietario da quel giorno mi ha guardato...ho capito che mi aveva beccato. Infine l'ultimo ieri sera, una psicoterapeuta al cui giudizio avevo sottoposto delle mie riflessioni deputate al recupero psico spirituale di chi ha vissuto l'esperienza dell'aborto, dai toni usati mi ha lasciato intuire che non ci sarebbero gli estremi per essere radiati dall'ordine degli esaltati.

998

"non posso fare delle mie cose quello che voglio?" (Mt 20,15)
Attraverso questa affermazione di Gesù tratta dalla parabola dei lavoratori della vigna, Dio rivendica il diritto di fare ciò che vuole con quello che gli appartiene e tutto gli appartiene, uomo compreso. Questo principio credo a maggior ragione si possa estendere all'esercizio della propria libertà. Non come la nostra libertà che per assumere quello status di esistere che le permette di ascendere a valore vivificante deve vincolarsi ai dettami della verità. La libertà di Dio non è soggetta a limitazioni nell'agire perché qualunque cosa faccia, seppure al giudizio del nostro sguardo cada sotto il marchio dell'illecito o dello sconveniente, non deraglia dal binario della perfezione. Per questa ragione ritengo spericolato giudicare il modus vivendi di Gesù! Scandalizzarsi se si paventa che fosse stato sposato ed abbia avuto figli significa mettere dietro le sbarre una consistente porzione della sua libertà. E pensare che potendolo fare non lo abbia fatto, seppure per la più nobile delle ragioni, esserne finita in ostaggio.

999

"Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia" (Gv 15,19) Quando ci si appresta a scandagliare l'autenticità di una comunità cristiana occorre porre come supremo elemento di discernimento quanto decretato da Gesù. In questi ultimi anni c'è stata una forte inversione di tendenza e si è passati dalla fedeltà ai principi del vangelo, all'esigenza di fare sconti sull'ortodossia per rendersi meno ostici e farsi accettare. Così si è riusciti a stabilire una sorta di armonia con tutto ciò con cui si dovrebbe essere in dissonanza che ha permesso di non essere odiati al prezzo di risultare insignificanti. Le comunità cristiane "vivendo in questo mondo, ma non essendo di questo mondo" rientrano fra le realtà sotto il cielo a non poter essere misurate ricorrendo ai consueti parametri. Godono ottima salute quando s'innalza la qualità della fede dei singoli a prescindere dalla quantità, sono moribonde quando pullulano di fedeli osannanti ma incapaci di sopportare solitudini e silenzi.

1000

"non cade foglia che la massoneria non voglia"
In questo tempo in cui il diavolo ha preso pieno possesso del mondo, credo di non fare un'operazione illecita sostituendo il soggetto del noto proverbio...lasciando invariato il resto e inalterato il senso. E siccome mai come quando opera il maligno si è autorizzati a pensare male viene naturale sospettare che l'attentato di ieri sera a Strasburgo sia stato, se non ordinato quanto meno sollecitato ed in ogni caso benedetto da chi gestisce il potere, al fine di sviare l'attenzione dai gilet gialli che hanno cominciato la rivoluzione.

1001
Adamo ed Eva in paradiso potevano mangiare i frutti di tutti gli alberi del giardino tranne uno, quello della conoscenza del bene e del male, ingannati dal serpente osarono disubbidire mangiando il frutto proibito e furono cacciati. E' curioso notare che nella beatitudine dell'Eden ci si nutrisse soltanto di frutti e per la gioia dei vegetariani pare la carne fosse bandita. Siccome il peccato originale che ha tirato addosso al genere umano catastrofiche ripercussioni è stato originato da un peccato ancor più grave, l'astuzia del serpente che ha indotto in tentazione i due protagonisti...viene di pensare che anche gli animali abbiano dovuto subirne le tragiche conseguenze. Così come per il peccato di un uomo il castigo è ricaduto su tutti gli uomini, alla stessa maniera potrebbe essere che per il peccato di un animale il castigo sia ricaduto su tutti gli animali. Il serpente è stato l'Adamo degli animali e forse può sembrare ardito pensare che Dio, proprio in funzione di quel verdetto, li abbia condannati a mangiarsi fra di loro ed essere cibo per il nostro sostentamento.

1002
"Non giudicate secondo le apparenze, ma giudicate con giusto giudizio" (Gv 7,24)
Questo imperativo il cui spirito risuona in lungo e in largo nel vangelo in riferimento alla condanna che spesso procede dall'aver giudicato in maniera errata, io credo si possa estendere anche all'eventualità opposta...quella di giudicare benignamente senza avere le necessarie garanzie su cui fondare l'elogio. Temo che parlare bene di qualcuno superficialmente, beatificarlo perché si possiede un buon cuore e dunque ci si sente autorizzati a dispensare gratuitamente medaglie al valore...sia un modus operandi figlio della menzogna. Si finisce per ingannare, per disegnare profili illusori a cui grazie a sponsorizzazioni a prezzi stracciati viene poi concessa l'opportunità di adulterare la realtà.

1003
A volte cerco di immaginare in quali termini potrebbe svilupparsi una tavola rotonda nella quale fosse invitato anche Gesù di Nazaret. Se di fronte alla sua maestà i soliti noti possano perdere l'uso della parola restando impietriti, o se invece troverebbero il coraggio per dialogare e qualora così fosse attraverso quale linguaggio? Forse l'incomunicabilità non si manifesterebbe tanto per la distanza delle posizioni in campo, quanto per la dialettica anticristica che negli ultimi decenni si è consolidata nell'elite dell'eloquenza...sia mondana, che teologica. Il vangelo di Giovanni è quello che più degli altri ci presenta un Gesù filosofeggiante, ma al contrario della teologia imperante quello che dice risulta chiaro anche agli ignoranti. Ponendo la verità al timone non è costretto a seguire percorsi contorti da necessitare illuminazioni artificiose per renderli percorribili...essendo inoltre Egli la Verità è dispensato dal ricorrere a termini desueti che spesso vengono calati, più per rinvigorire le proprie insicurezze, che per chiarire i concetti.

1004
Per dimostrare l'esistenza di Dio o quanto meno del soprannaturale stasera mi è venuta un'idea davvero banale. Mi è parso che si possa riuscire nell'impresa contemplando quel piccolo mondo che è il corpo umano. L'ho guardato come fosse una macchina e mi sono chiesto come mai, una volta che il motore si ferma, non sia poi più in grado di ripartire nonostante tutti gli organi siano in perfette condizioni. Immaginiamo si potesse pompare sangue nel cuore con una forza molto superiore a quella che viene pompata quando è in vita, in maniera da spingerlo fino ai più estremi capillari carico di una potenza ridondante d'energia. Portandolo nel frattempo alla giusta temperatura e badando che tutti gli altri parametri siano regolati nella loro fase operativa. Ebbene non si spiega perché la vita non ritorna autonomamente a pulsare! Ed allora dobbiamo convenire che esiste un soffio vitale che a noi sfugge e dal quale la vita non può prescindere, un afflato che ogni volta che esce dal cuore attraverso un battito rinvigorisce ogni atomo, un alito che genera ad ogni sospiro il miracolo della vita.

1005
"Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova?" (Lc 15,4)
Ieri sono rimasto molto stupito nel vedere che un sacerdote in riferimento alla tragedia di Corinaldo è uscito dal coro per prendere le difese di Sfera Ebbasta. Servendosi del passo sopra citato scagiona il rapper e dal banco degli imputati lo pone fra le vittime additandolo quale pecora perduta. Io credo che ci troviamo di fronte ad uno scandalo originato dall'isterismo di una vocazione che pur di eccellere sconfina nel paradossale. La posizione è viziata nel suo presupposto poiché per essere considerate pecore perdute è necessario prima essere appartenuti al gregge del buon Pastore...e ad una prima occhiata non sembra proprio che l'elemento in questione sia cresciuto nei boy scout. Volendo essere puntigliosi si potrebbe obiettare che potremmo certificarne l'appartenenza anche solo per il fatto d'aver ricevuto il battesimo, fatto la comunione e la cresima, ma anche in questo caso non bastano sacramenti imposti in età scolare per spogliare da lupi e vestire da agnelli...serve tutt'altro! I tempi sono diventati talmente foschi che temo neppure Gesù abbia potuto prevedere l'eventualità, che non solo le pecore si potessero perdere...ma anche i pastori.

1006
"odia il prossimo tuo come te stesso"
Preso atto che la parola amore è stata irrimediabilmente inflazionata da un uso scellerato tanto da essere stata avallata a pieno titolo persino in riferimento ad animali e cose, per fare in modo che torni a sollecitare le coscienze mi è parsa cosa buona ribaltare il secondo comandamento...senza tuttavia mutarne minimamente il senso. Oggi la maggioranza degli uomini sono figli delle tenebre e dunque quando si parla di amore è come se si alludesse a qualcosa di lontanissimo di cui non si ha che una vaga idea. Quando invece si parla di odio allora si è nel proprio, suona sinistramente familiare ed auspico che illuminando con questo verbo i panorami affettivi, si possano toccare le corde più intime del cuore per indurle a provare un risanante dolore.

1007
Dio si è sempre servito delle guerre per rifondare l'interiorità dell'uomo, per riposizionarlo nell'atteggiamento ideale a comprendere il senso della vita e del dolore, per fargli toccare con mano le nefaste conseguenze di non ascoltare le sue parole. Da qualche anno tuttavia sembra che l'eventualità di un conflitto su vasta scala sia sempre più remoto. Le diplomazie sono diventate avamposti di eserciti intenzionati a disarmarsi, sul campo assistiamo a scaramucce che spesso si risolvono dopo aver mostrato i muscoli...e se degenerano in ambito regionale i focolai si spengono poco dopo che si accendono. Vista nell'ottica terrena mettere il bavaglio alla guerra sembra la più grande conquista dell'umanità, ma dall'ottica divina la sua abolizione rappresenta la tragedia delle tragedie. Significa che Dio ha smesso di lottare per la nostra salvezza e ritiene ormai vano ogni tentativo di riportare indietro il termometro della moralità. La depravazione è ascesa ad immediata portata di tutti e seppure ci fosse una guerra mondiale in men che si dica si tornerebbe alle condizioni di prima.

1008
"Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. E se ne andranno al supplizio eterno" (Mt 25,44-46)
Non c'è passo più allarmante nel vangelo che tenga in apprensione la nostra sorte eterna dell'inappellabile sentenza emessa da Gesù per il giorno del giudizio, sentenza che ad un primo esame sembra decretare nella mancanza di carità verso il prossimo il principale capo d'accusa che condanna all'inferno. Un passo che mi ha sempre lasciato perplesso perché in forzosa sintonia con l'evoluzione dell'ideale percorso di fede cristiano, un passo volto ad esaltare l'umanesimo di chi fa della filantropia il proprio vertice messianico. Ma forse il Signore attraverso quelle parole voleva far balenare il sintomo d'un malessere ben più profondo per indurci ad andare oltre...evidenziando che ciò che sembra riguardare esclusivamente il versante delle opere di misericordia corporale, possa invece abbracciare anche quello delle opere di misericordia spirituale. Che con quel..."avevo fame e sete, ero forestiero, nudo, malato e prigioniero" Gesù abbia inteso, non solo le necessità materiali della sua simbolica presenza proiettate nel fratello, ma le esigenze spirituali della sua reale incarnazione nel cuore di ogni discepolo. Incarnazione che una volta concepita attraverso la conversione, non è stata poi adeguatamente sostenuta fino al punto di farla arrivare a compimento. Quanto questo sia nefasto lo si può intuire presagendo in quell'operazione la più autentica possibilità che ha sempre avuto Dio di incidere nel vivere quotidiano attraverso i suoi rappresentanti, di evangelizzare e dunque migliorare il mondo. In quelle condanne si denuncia la suprema negligenza d'aver tralasciato di seminare nella propria anima quel nutrimento teologico che avrebbe portato ogni vocazione a confessare insieme a san Paolo: "non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me". Essere stato rifiutato proprio da coloro che erano deputati a testimoniarlo purtroppo ha determinato le condizioni per cui si realizzasse la più catastrofica delle verità: i cristi che costoro si erano plasmati dentro, che hanno determinato le loro scelte e guidato i loro cammini...altro non erano che falsi cristi.
1009
A volte può capitare di nascondere problematiche inerenti la nostra struttura psicologica dietro morbose urgenze sentimentali. Viviamo la mancanza d'un amore quale stato di convalescenza in attesa della rivelazione dell'agognata chimera, cullandoci nell'illusione che possa guarire tutti i nostri mali. Assomigliamo a scialuppe che vagano per il mare in cerca dell'isola che non c'è, ma ci ostiniamo a credere che da qualche parte eccezionalmente per noi esista e tenendo lo sguardo fisso all'orizzonte per non vedere che imbarchiamo acqua da tutte le parti...navighiamo imperterriti. Il naufragio che ne deriva invade le fibre più intime del presente segnalando macroscopiche lacune che denunciano squilibri generati dal disordine con cui sono state, prima forgiate e poi assemblate, le singole componenti della nostra personalità. L'imperativo allora è scuoterci con ogni mezzo possibile dal supremo incantesimo dell'amore che ruba oro colato al nostro tempo prezioso e ci costringe a nutrire il cuore con la più crudele forma di auto cannibalismo...il sogno.
1010
"Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture" (Gn 3,7)
Credo vi siano vari modi per ripristinare nel proprio cuore, magari solo per qualche istante...il paradiso. Essere buoni, avere tutto ciò che si desidera, godere ottima salute, sperimentare la vera libertà, glorificare Dio...ed io leggendo questo passo della Genesi ne ho scovato un altro molto singolare e forse più potente di tutti gli altri. Dopo il peccato originale Adamo ed Eva si accorsero d'essere nudi e colti dall'imbarazzo generato dall'avvento del pudore si coprirono con delle foglie di fico. Dunque possiamo supporre che una connessione con il paradiso sia possibile anche riuscendo a provare vergogna di fronte alla propria nudità che per ovvi motivi non possiamo intendere corporale, ma la nudità del cuore. Prendendo coscienza e confessando le nostre debolezze, le nostre miserie, le nostre cattiverie...possiamo a pieno titolo renderci degni di ritornare nell'Eden.

1011
E' risaputo quanto Dio abbia a cuore la causa dell'orfano e della vedova! In questo Natale 2018 sarebbe più che mai salutare se riuscissimo a calarci nei loro panni fino a sentirci legittimamente orfani della madre di tutte le gioie, essere figli di Dio...e vedove del padre della suprema speranza della vita eterna. Basterebbe prendere coscienza per un attimo di quanto sia diventata pagana persino sopra gli altari questa festa per veder compiersi il miracolo...ottenere il suo favore e concepire nel deserto del nostro cuore la nascita del Salvatore.

1012
Per quanto il pensiero della morte mi abbia sempre accompagnato e la tentazione del suicidio preceduto, per quanto io l'abbia desiderata a volte morbosamente devo dire che pensare di morire ultimamente non mi entusiasma affatto. Così ho cercato una via d'uscita per evitarla ed ho scoperto d'essere un privilegiato in quanto nella mia veste di profeta posso sperare di seguire la sorte di due miei illustri colleghi, Enoc ed Elia...che furono esentati dalla comune sorte e portati in cielo su un carro di fuoco. Siccome si dice che non c'è due senza tre, posso sempre sperare d'essere il predestinato a vincere questa bizzarra lotteria. Ma se così non fosse il nostro tempo mi offre un'altra grande possibilità, quella della fine del mondo che sembra quanto mai imminente. Il ritorno di Gesù nella gloria eviterebbe all'ultima generazione di morire poiché si andrebbe al giudizio universale e poi direttamente in paradiso o all'inferno. Se invece anche questa opportunità svanisse allora chiedo a Dio la grazia di non esserne colto all'improvviso, che mi sia concesso il tempo di andare ad esalare l'ultimo respiro in qualche luogo solitario dove potermi raccogliere per spogliarla d'ogni inganno e riuscire a vederla quale realmente è per l'orizzonte che spalanca...una cosa buona e bella.

1013
A volte mi chiedo cosa possa spingere la madre d'una ragazza violentata ed uccisa ad assistere all'esecuzione del suo carnefice seduta in platea come fosse alla prima d'uno spettacolo, forse un morboso desiderio di giustizia intriso della più crudele vendetta? Mi chiedo se dal suo cuore esondi solo odio puro oppure vi sia spazio per una mediazione destinata a suscitare sentimenti di perdono o addirittura qualcosa di più imperscrutabile? Per cercare di capire cosa possa albergare nell'interiorità d'una madre investita da un simile tsunami forse dobbiamo inquadrare l'evento da una prospettiva assurda ed alla stessa protagonista inconscia. Io credo che nello spasmodico tentativo di legittimare un senso all'accaduto e riabilitare l'intera parabola terrena dell'amata figlia, sia tentata di assolvere colui che ha messo fine alla sua vita compiendo così l'ultimo atto come lei aveva compiuto il primo...quasi fosse stato tutto scritto. Lei le aveva dato la vita, l'assassino la morte, nulla di più intimo può legare i due antipodi d'un esistenza, nulla di più controverso può segretamente affratellare. E per quanto i due atti nella sfera temporale si respingano ferocemente, al cospetto della divina volontà si completano misticamente.

1014
Pochi giorni fa mi è capitato di fare alcune sedute da un osteopata, se posso permettermi di consigliarlo...l'ottimo Matteo Ricci, per un problema al ginocchio causato fra l'altro da un indebolimento del quadricipite iniziato anni fa. Per recuperare il tono muscolare non mi ha prescritto pesanti esercizi di potenziamento, ma un semplice e per nulla faticoso movimento...quasi uno scherzo. Tendere la gamba e tenerla sollevata per venti secondi con la punta del piede leggermente piegata verso l'esterno. Allora gli ho chiesto come era possibile che uno sforzo quasi impercettibile avesse potuto sortire qualche effetto su un muscolo tanto importante...e mi ha dato una risposta quanto mai illuminante. Ha detto che quell'esercizio era finalizzato a stimolare il risveglio della memoria delle cellule interessate, affinché riprendessero coscienza di quello che erano deputate a fare e si rimettessero al lavoro. Questo principio credo sia necessario applicarlo anche nella spiritualità e per superare lo stallo in cui ci siamo impantanati smettere di evangelizzare attraverso i consueti canali...basta prediche, sermoni, minacce dell'inferno, paradisi e purgatori. Attraverso qualche elementare richiamo intellettivo del tempo in cui andavamo al catechismo, tipo..."sia lodato Gesù Cristo" stimolare il risveglio della memoria di Dio nel cuore.

1015
Qualche giorno fa sono trasalito quando ho visto una coppietta di ragazzi, intendesi un maschio ed una femmina, baciarsi lungo il corso...erano secoli che non ne vedevo. Fino a qualche anno fa gli innamorati si baciavano ovunque si trovassero senza timore di apparire sconvenienti o scandalizzare ed erano benedette quelle effusioni, ora sono estinte e temo non sia per una questione di pudore. Allora ho messo in moto l'esercito di neuroni che mi è stato dato in dotazione ed in men che si dica è arrivata la risposta esatta. Tutta colpa degli smartphone e del collegamento emotivo a cui si resta perennemente ancorati! La libido che un tempo poteva accumularsi fino a far esplodere il desiderio sessuale ora attraverso le numerose micro pulsioni derivanti dall'attività dei telefonini, genera una serie di micro orgasmi che ogni volta dilapidano il patrimonio accumulato per il rapporto di coppia. A patire le conseguenze di tanta vulnerabilità sono soprattutto gli uomini e purtroppo per mogli e fidanzate spesso non resta...che qualche svogliata carezza e un po' di tenerezza.

1016
Nella vita di Gesù c'è una parentesi surreale e forse proprio per questo percepita come di nicchia, un minuscolo segmento temporale nel quale si è mosso in incognito palesandosi sotto altre sembianze...sono i quaranta giorni che vanno dalla risurrezione all'ascensione. Apparve a Maria di Magdala, agli apostoli dentro la casa e poi sul lago di Tiberiade ai discepoli di Emmaus...ogni volta quasi come fosse una creatura eterea. Ed è proprio in quella fase che come cristiani dobbiamo riconoscerci, non ancora spirito ma non più solo carne, desiderosi di salire al cielo ma trattenuti dalla terra, irriconoscibili quali suoi discepoli...se non agli occhi dei pochi a cui è stato concesso di vederci. Se la nostra conversione è stata autentica siamo morti al mondo e già risuscitati a nuova vita...e questa nostra nuova vita non può che essere configurata nel grembo di quei quaranta giorni nei quali a sua immagine e somiglianza, sotto mentite spoglie vaghiamo come fantasmi.

1017
Pur essendo Giuda il personaggio più maledetto della storia è stato tuttavia capace di un gesto che la maggior parte dei cristiani neppure si sognano di fare almeno una volta nella vita, rinnegare l'idolo più osannato dal genere umano...il dio denaro! Un gesto di immensa portata che gli restituisce una cristallina dignità e per certi versi lo rende degno della santità. Presa coscienza dell'enormità del suo peccato getta i trenta denari d'argento nel tempio e ritiene che solo la morte possa restituirgli un barlume di redenzione. Quanti di noi oggi pur tradendo quotidianamente lo spirito del vangelo in mille maniere, forse meno eclatanti ma sicuramente altrettanto laceranti, si sognano di porre in opera un tale atteggiamento capace di inchiodare in un angolo il padrone del mondo? Di metterlo alla porta, di non dargli confidenza, di guardarlo di traverso e tutte le volte che ci passa per le mani di percepirne l'estrema pericolosità? Al di là dell'effimero compiacimento che nutre il nostro ego quando lo usiamo per fare il bene, quanti di noi riescono a percepire lo stato di mediocrità a cui ci sottomette rendendoci spiritualmente peggiori di Giuda!

1018
Il poeta in genere viene considerato forgiatore di immagini qualora possieda tanta fantasia, oppure ricettore di invisibili realtà quando abbia il dono di un'acuta sensibilità. Inoltrandomi nella magnifica campagna fra Porto Recanati e Potenza Picena mi sono imbattuto in alcuni lussuosi agriturismi forniti di ogni confort che sono un vero e proprio scempio, non solo al paesaggio ed al buon gusto, ma anche a quella genuina essenzialità che ha sempre contraddistinto la vita rurale. Allora il poeta che c'è in me ha recepito il grido di dolore della natura attraverso un'immagine raccapricciante ed ho visto uno splendido volto di donna sfigurato dall'acido in quelle campagne.

1019
Dei sette vizi capitali in genere si è portati a pensare che quello della gola sia un po' meno capitale degli altri e sovente si eccede senza timore di sovraccaricare le coscienze. Invece a mio avviso nel nostro tempo è il più usato dal demonio per incatenare le anime e trascinarle verso l'inferno...ora che l'arte culinaria è diventata patrimonio universale attraverso le innumerevoli parate mediatiche. La virtù più bandita dai maestri della new age gastronomica è indubbiamente l'evangelica semplicità e vediamo sempre più spesso piatti che potremmo definire..."arcobaleno" nei quali coesistono sapori, colori e profumi fino a ieri in contraddizione. Siccome riempire lo stomaco e deliziare il palato non è sembrato abbastanza si è arrivati a voler saziare persino l'occhio equipaggiando ogni piatto d'un fastoso supporto scenografico. I promotori di tale deriva dell'alimentazione sono da considerarsi a tutti gli effetti falsi profeti che istigano alla depravazione ed i siparietti nei quali esibiscono le loro malizie da temere come spettacoli a luci rosse.

1020
L'altra sera guardando Roberto Bolle danzare ho scoperto che al pari dei più grandi ballerini, basti citare i divini Vaslav Nijinsky e Rudolf Nureyev, è omosessuale. Allora ho pensato che non poteva essere un caso ed ho cercato di capire cosa dell'attività che svolgono questi artisti possa inclinare verso tale opzione. La danza è una disciplina che per la severità dell'impegno richiesta potremo definire paramilitare...tutti i giorni per tutto il giorno con certosina devozione a perpetuare la tensione di ogni muscolo del corpo fino all'inverosimile. E' ragionevole ipotizzare che l'evoluzione del cambiamento di genere abbia inizio nell'adolescenza e si debba attraversare il trauma di rompere la normale concezione del rapporto uomo-donna cominciando dal sentirsi psicologicamente svuotati dell'energia necessaria per ottenere l'erezione. Dall'avvertire un rigetto all'idea in controtendenza di dover sollecitare un muscolo, non per dovere, ma per piacere. Da ciò ne deriva un esodo di massa delle pulsioni sessuali verso il ruolo passivo del rapporto, il solo a permettere l'approccio ad un'intimità di coppia.

1021
Da qualche decennio si va diffondendo una concezione della vita in controtendenza che sembra la scoperta dell'America in materia filosofica, un desiderio di volontà di decrescita a cui a volte si aggiunge l'aggettivo felice per esaltare il sentimento di liberazione dalla schiavitù del consumismo che persegue. Un'ottima scoperta se non fosse paragonabile a quella dell'acqua calda. Tale atteggiamento è da sempre stato caldeggiato da Dio sotto il nome di penitenza ed ogni conversione autentica non può non avvalersi di tale contributo quale spina dorsale della propria vocazione, dunque...niente di nuovo sotto il sole.

1022
"E Dio disse: facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza" (Gn 1,26)

Questo passo della Bibbia m'induce a vedere Dio nell'atto di creare l'uomo come fosse un pittore che tenta di riprodurlo sulla tela e lo fa abbozzandone soltanto in maniera goffa i contorni tanto da farci pensare che chiunque di noi avrebbe potuto fare di meglio. Niente colori, nessuna espressione del viso, né alcun cenno che lasci intuire la direzione verso cui orientarsi per completare l'opera. Avevo sempre pensato che avrebbe dovuto crearci, più che a sua immagine e somiglianza almeno con un'impronta genetica nella nostra carne della sua stessa sostanza, in maniera da metterci nelle condizioni ideali per ridurre il gap che ci separa. Solo ora comprendo che se ci avesse fatti come avremmo desiderato ci avrebbe usato la peggiore delle violenze privandoci della libertà e ci avrebbe negato quel ruolo di cooperatori nell'edificazione del nostro io che ci innalza ad una regale dignità. Da quando Gesù ci ha rivelato che Dio è nostro Padre ha posto ogni genitore che si appresta a fare un figlio nelle sue identiche condizioni e dunque chiamato a forgiare la nuova creatura secondo gli stessi criteri e attraverso lo stesso percorso. Se ci guardiamo intorno purtroppo tocca prendere atto che nell'educare in genere si oscilla fra due posizioni estreme...entrambe altamente distruttive. Molti non si degnano di fare neppure lo schizzo per delimitare almeno il perimetro e rendere un'idea di cosa debba essere un uomo...lasciano il foglio bianco delegando a chi non sa neppure impugnare una matita il compito di auto prodursi in un capolavoro. Altri invece, che reputo i più deleteri, si dannano l'anima affinché nel disegno non manchi neppure l'estremo dettaglio al fine di ottenere dei cloni di sé stessi destinati a vagare come fantasmi in cerca di un'identità che permetta loro di confessare...io sono.

1023
Certe emozioni restano impresse nel cuore ed ogni volta che tornano in mente fanno tremare le coscienze! Questo ho pensato dopo che un anziano signore mi ha raccontato un episodio accaduto tanti anni fa quando era un giovane autista di corriere. Un giorno mentre una ragazza stava scendendo alla fermata le aveva fatto degli apprezzamenti piuttosto pesanti in materia sessuale...seppure in tono amabilmente scherzoso. Lei era scesa ed aveva attraversato la strada senza accorgersi che nell'altra corsia stava sopraggiungendo l'auto che l'avrebbe uccisa. Io ho avuto l'impressione che quel signore si senta responsabile della sua morte, che sospetti che le parole imbarazzanti che le aveva rivolto davanti a tutti l'avessero turbata fino al punto di farle dimenticare di usare un minimo di prudenza nell'attraversare. Da quel giorno convive con questo dubbio atroce ed ora che gli resta poco tempo ogni volta che racconta la sua storia sente la necessità di confessarlo, nella speranza che qualcuno se ne accorga e lo aiuti a liberare il pianto.

1024
La carità è la maggiore fra le virtù cristiane ed a mio avviso di questi tempi nei palcoscenici delle chiese...la più indossata dei travestimenti. Quanto invertebrato buonismo o spettacolare filantropia vengono spacciate e confuse con la regina dell'amore! Persino Dio prima di farsi uomo non la conosceva bene ed è stato necessario che prendesse la natura umana per sondarne la fallacia ed acquisire la capacità di amare. Solo mettendosi nei panni di Gesù ha potuto condividere tutto ciò che ci rende bisognosi, prima ancora che d'essere amati...d'essere compresi. Ed allora la carità nasce solo in chi ha sperimentato la propria debolezza, la propria miseria, la propria cattiveria...nei cuori di chi sa giudicare senza lasciarsi sedurre dalla tentazione di condannare.

1025
Non mi pare di dire un'eresia affermando che la maledizione del tempo abbia cominciato a scandire i suoi rintocchi nell'istante in cui Adamo ed Eva furono cacciati dal paradiso. Prima di allora imperava l'eternità e forse era bandito anche lo spazio, almeno nella percezione con cui lo immaginiamo. Dunque il fluire del tempo insieme alla manifestazione dello spazio sono stati i due pilastri punitivi su cui poi avrebbero poggiato tutti gli altri castighi. Con il sacrificio di Gesù sulla croce è come se lo spazio fosse stato espropriato delle barriere del limite ed il tempo investito di un ruolo regale che ha arricchito il giorno di un'ora legale, per permettere fino alla fine del mondo un'effusione straordinaria di luce.

1026
"Giobbe infatti pensava: Forse i miei figli hanno peccato e hanno offeso Dio nel loro cuore" (Gb 1,5)
Per mettere in rilievo la distanza che c'è fra un genitore come dovrebbe essere e come invece lo intendiamo noi abbiamo il luminosissimo esempio di Giobbe il quale non si preoccupava che i figli stessero bene o non succedesse loro nulla di male...il suo unico timore era che potessero offendere Dio! I suoi sette figli e tre figlie non è che facessero gli sfaceli che fanno oggi i nostri giovani, si incontravano in casa per mangiare e stare in lieta compagnia...null'altro! Forse proprio in virtù dell'innocenza dei loro passatempi e del fatto che fossero ricchissimi, dunque sprovvisti della zavorra che tiene ancorati gli spiriti alle necessità, Giobbe temeva potessero peccare nel segreto dei loro cuori attraverso pensieri impuri e per questo si adoperava per purificarli offrendo olocausti. La situazione oggi si è capovolta, invece di temere che i nostri figli offendano Dio viviamo quotidianamente nel terrore che possa loro accadere qualcosa di brutto...incidenti, malattie, fallimenti. E non teniamo conto che il peggio che possa loro accadere non è la morte...ma l'inferno!

1027
"C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe" (Lc 16,19-21)
Gesù attraverso la parabola del ricco Epulone ci svela la via infallibile per andare in paradiso...la sofferenza. Infatti il povero Lazzaro sembra aver guadagnato il più ambito dei privilegi senza dover fare altro, quasi fosse esentato dall'atto di fede o altre condizioni che si impongono per rendersene almeno degni. Ci viene detto che era nullatenente e come se non bastasse anche molto malato. Viene anche segnalato che i cani leccavano le sue piaghe e questa notizia non so se debba essere presa quale ulteriore aggiunta di tormento ed umiliazione nella sofferenza, oppure unico sollievo. Dunque pare si possa avvalorare l'equazione che basti soffrire per salvare la propria anima senza neppure dover dare la propria adesione, ma temo che se così fosse allora il sale della dottrina perderebbe tutto il suo sapore. Io credo che il dolore non sia il prezzo da pagare per salvare la propria anima, ma piuttosto la condizione necessaria affinché la verità si palesi ai nostri occhi in maniera talmente limpida da rendere impossibile ogni tentativo di respingerla.

1028
Oggi dopo aver sentito parlare Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita e gran cancelliere del Pontificio istituto Giovanni Paolo II, ospite della trasmissione di Corrado Augias...ho trovato l'ennesima ottima ragione per uscire di corsa dalla chiesa cattolica. L'arcivescovo in pochi minuti di intervista, non solo non ha saputo dire nulla di buono, ma ha anche scardinato alcuni pilastri della dottrina cristiana negando l'esistenza dell'inferno e della vita eterna. Se io fossi stato ancora cattolico avrei pensato...ma perché devo stare nella stessa barca in compagnia di questo miscredente, chi mi impone di respirare la stessa aria di questo parassita, cosa ho da spartire con questa serpe? Invito i cattolici a recepire l'insostenibilità di avere qualcosa a che fare con simili elementi capaci di far insorgere lo stesso disgusto che genera un prete pedofilo colto sul fatto. Per liberarvi dalla nausea imponete alle vostre coscienze un ultimatum che non lasci via di scampo alla benché minima mediazione...o via lui, o via noi!

1029
Chi ha subito traumi non trova pace, vaga seminascosto nell'ombra del tragico evento che l'ha segnato in compagnia dei rimbombi della sua eco...perennemente in preda ad una sotterranea ansia. Questo pensiero mi ha ispirato la disavventura vissuta dall'attrice Elena Sofia Ricci violentata all'età di dodici anni da un conoscente...disavventura che è riuscita a rendere nota solo dopo molti anni. Un marito ed una famiglia esemplari, una stupenda carriera da attrice, un esercito di amici ed ammiratori, un'assidua frequentazione degli studi degli psicologi e come ultima spiaggia la spettacolarizzazione della propria odissea attraverso la confessione in diretta televisiva...non sono tuttavia riusciti a liberarla. Tanto rumore per nulla si potrebbe obiettare, tanta fatica solo per sfiancarsi al fine di bruciare rabbia e frustrazione, tutte le strade sono state battute...tutte forse tranne una. Quella che conduce in un luogo solitario dove il silenzio sia talmente puro da sciogliere il pianto dell'anima e la solitudine talmente intensa da far percepire la divina Onnipotenza.

1030
Fra le molte trappole mortali disseminate nella Sacra Scrittura per dividere il grano dalla zizzania, io temo ve ne sia una accuratamente nascosta per catturare l'ultimo ruggito della farisaica superbia...la tentazione del millenarismo! E' risaputo quanto abbia attraversato le epoche ricaricandosi ogni volta d'energia bramosa d'esplodere e proprio in questo nostro tempo dalle tinte marcatamente apocalittiche sembra aver trovato le condizioni ideali per materializzarsi. Dall'ottica escatologica biblica è impossibile negare che ci si trovi di fronte al più cruciale degli svincoli nella via crucis della storia...la fine del mondo, o in alternativa l'avvento del regno di mille anni annunciato nel libro dell'Apocalisse. Mille anni che suonano sospetti e in dissonanza con la sobrietà che ha sempre contraddistinto l'agire di Dio nel cammino del suo popolo verso la terra promessa. D'improvviso la croce, il conflitto, la tribolazione, vengono riposti in soffitta lasciando che gli eletti per mille anni facciano passerella al fianco del loro Maestro...anticipando di fatto il paradiso sulla terra. Mi pare di capire che aderendo a tale convinzione si possa cadere nella medesima tentazione nella quale caddero gli ebrei arrivando a pretendere un Messia alle loro dipendenze in questo mondo. Ed allora questo chimerico regno altro non potrebbe essere che lo stato di beatitudine interiore che si genera nei cuori di coloro che durante la vita hanno il privilegio d'incontrare il Signore.

1031
Ieri un altro barbone è morto di freddo, non sono un medico ma un po' di idraulica me ne intendo e siccome il nostro corpo è una macchina credo di poter immaginare come avviene il decesso di chi è costretto a dormire all'aperto. Di notte con la temperatura che scende sotto zero il sangue in circolazione nelle vene si congela ostruendo il normale flusso, a quel punto quello pompato dal cuore non trova sfogo e ritorna indietro bloccando l'ingranaggio...più o meno dovrebbe andare così e la morte avviene per arresto cardiaco. Si parla tutti i giorni delle necessità di coloro che hanno una vita difficile...migranti, disoccupati, giovani privi di valori, cani e gatti randagi, ma quando muore un senza fissa dimora tutti inspiegabilmente tacciono. Proprio come se avesse fatto la fine che merita, proprio come se avessimo l'esigenza di passare oltre prima possibile per non molestare le nostre coscienze, proprio come se incarnasse quello che noi diventeremmo se smettessimo di barare, proprio come se con l'aver lasciato tutto avesse perduto anche il diritto di vedersi riconosciute le priorità per la sopravvivenza. Come se gli imputassimo d'aver trovato quel coraggio che a noi manca di fuggire quello che siamo, per cercare ogni giorno in ogni luogo una connessione con il vero.

1032
Ripensavo alla violenza subita da Elena Sofia Ricci e l'escalation di violenze che si può supporre abbia generato il suo tentativo di fare in modo che quell'orrore restasse confinato nel suo cuore. Il suo silenzio ha innescato una bomba che è esplosa seminando una miriade di focolai di violenze cieche, mute e sorde. Dal suo silenzio è scaturita un ulteriore indicibile violenza nei confronti di sé stessa per non aver voluto beneficiare per tanto tempo di alcun supporto, inoltre altra violenza cannoneggiata ferocemente contro sé stessa per aver privato il padre del sacrosanto diritto di proteggerla e la madre di consolarla. Ancora violenza contro sé stessa e forse qui siamo alla radice motivazionale del perdurare dell'agonia...il non riuscire a perdonarsi di non aver reagito, di essere rimasta impietrita e incapace di muovere un dito in sua difesa o di partorire un grido. Dalla sua omertà è ragionevolmente probabile che siano scaturite altre violenze da parte del carnefice nei confronti di altre adolescenti, crimini che si sarebbero potuti evitare se l'avesse denunciato e fatto arrestare. Altre innocenti come lei a causa del suo silenzio violentate ed altre famiglie in cui è deflagrata la disperazione.

1033
Non se ne può più di sentire parlare di economia, tutti super competenti, ognuno con la sua ricetta appena sfornata per uscire dalla crisi e ristabilire il paradiso sulla terra. Io non capisco niente di economia ma siccome ho la facoltà di allinearmi al pensiero di Dio posso dire la mia su tutto con buona probabilità di parlare diritto. Non appena liberato il pensiero per rincorrere lo status attuale dell'economia mi è apparsa l'immagine di una balena spiaggiata! Allora ho compreso che dal punto di vista del sistema produttivo siamo usciti dall'elemento nel quale è possibile per l'organizzazione sociale respirare. Stiamo agonizzando perché non siamo stati creati per produrre ricchezza e goderne, ma per ricavare il necessario per vivere. Da un paio di secoli siamo spiaggiati, da quando i due pilastri destinati da Dio al nostro sostentamento, pesca e agricoltura, a cui possiamo lecitamente associare artigianato e commercio, sono stati asfaltati dall'avvento di quella che possiamo a tutti gli effetti identificare in una bestia apocalittica...l'industrializzazione.

1034
"Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi" (Lc 19,41-42)
Il pianto di Gesù su Gerusalemme al contrario di quello avvenuto in occasione della risurrezione di Lazzaro nel quale scoppiò in pianto, dunque un crollo improvviso e copioso...fu un pianto discreto, amarissimo e silenzioso. Non pianse per l'immane tragedia della morte che si sarebbe abbattuta su tanti innocenti, quello di Gesù fu il pianto di un padre che aveva preso coscienza del suo fallimento nel crescere il proprio figlio. Quel giorno si arrese all'evidenza che agli occhi del popolo ebreo era stata nascosta la via della pace e sul suo cammino di uomo veniva calata e doveva essere percorsa fino in fondo la via della croce.

1035
"E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano" (Mc 7,36)
Spesso Gesù dopo aver operato miracoli intimava ai beneficiati di non divulgare la notizia e questo poteva sembrare autolesionista per la causa, che invece per la sua affermazione esigeva la maggiore diffusione possibile. Forse era talmente morigerato da voler evitare ogni eccesso, oppure anche lui umanamente ammantato d'una sottile patina di falsa modestia, oppure furbescamente sapeva che se una cosa vuoi farla circolare a velocità supersonica devi raccomandare di tenere la bocca chiusa. Invece io credo che la risposta possa venirci da due episodi narrati nel vangelo, due lampi di luce che innalzano la questione sul piano della fede. Nella parabola del ricco Epulone, Gesù afferma che la potenza della parola dei profeti nella sua opera di convincimento è superiore persino al più clamoroso dei miracoli. Poi quando invita Tommaso a mettere le dita nel suo costato ed esalta la beatitudine di coloro che crederanno senza vedere. Ecco io credo che il Signore cerchi di reclutare discepoli di prima qualità e questo è possibile soltanto attraverso l'adesione per pura fede, solo coloro che credono alla sua parola senza incentivi straordinari acquisiscono i requisiti necessari per ambire all'elezione. Il miracolo dunque come supporto alla sua parola e mai viceversa, pena...un ancoraggio alla fede fragile ed esposto agli assalti della caducità.

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Ancora sull'attrice Elena Sofia Ricci...che fra poco mi ci manda! Con un pizzico di fantasia sono arrivato a pensare che alla radice della sua vocazione professionale possa esserci stata proprio la violenza subita. Dal momento che si era imposta di tenersi tutto dentro temo che dall'età di dodici anni abbia avuto l'esigenza di nascondere il suo volto sfregiato dietro altri volti...fino a quando non ha sentito l'improrogabile necessità di emigrare dentro altri personaggi per sprofondare più lontano possibile. A questo si aggiunga l'estremo disagio di convivere in famiglia ed in particolar modo con sua madre che seppure in buona fede l'aveva consegnata al carnefice...e verso cui è facile supporre covasse del rancore per nulla facile da gestire. Ho avuto la fortuna di sapere quale enorme potere di fare "tabula rasa" eserciti nell'interiorità l'arte di recitare e forse proprio questa è stata la potente droga necessaria per non sentire il cuore pietrificato di quell'adolescente...urlare!

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C'è un santo amatissimo dal popolo cristiano che io considero uno stupratore seriale delle coscienze...padre Pio da Pietrelcina! Stamattina ascoltando la narrazione di un episodio della sua vita, uno dei migliaia di episodi del genere, mi è saltata agli occhi questa verità. Quando si trovò di fronte il grande tenore recanatese Beniamino Gigli, il frate lo fissò aspramente dicendogli queste parole: "tu ti chiami Gigli, come il giglio che è simbolo di purezza, ma tu sei un giglio insudiciato perché tradisci tua moglie ed intrattieni una relazione segreta con un'altra donna. Ti chiami Beniamino, un nome che significa benvoluto da Dio, ma tu non sei affatto benvoluto da Dio a causa dello stato deplorevole della tua anima". A quel punto il tenore crollò in ginocchio piangendo. Sembra tutto regolare, il peccatore si è pentito...ed invece è uno scandalo perché il religioso ha abusato del dono di scrutare le coscienze per violentare la libertà altrui con l'aggravante di averlo fatto in pubblico. Anche Gesù aveva lo stesso potere, ma mai una volta si è permesso di smascherare l'intimità delle persone con atti terroristici...e chi più del Messia era in diritto di fermare qualsiasi passante ed elencargli i propri peccati? Al santone di Pietrelcina piaceva vincere facile, piaceva giocare sporco, piaceva umiliare ed offendere, piaceva puntare il mitra e sparare in faccia a chi era disarmato. Le confessioni che ha ottenuto sono state tutte estorte con la più brutale coercizione e dunque non hanno alcun valore perché invece di rendere liberi sottometteva al proprio dominio. Guardiamo invece con che rispetto e delicatezza Dio riprese re Davide attraverso il profeta Natan, prima lo innalza a giudice di una storia simile alla sua e quando ottiene la giusta condanna del colpevole gliela cala nella sua vicenda mettendolo di fronte alle proprie responsabilità. Oppure al garbo di Gesù con la donna adultera colta in flagrante. A volte la sottile differenza che intercorre tra santoni e santi non la evidenziano i soliti parametri...ma il modus operandi.

1038
Dal 18 al 25 gennaio come tutti gli anni va in scena la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani e chi possiede una coscienza viva percepisce lo stagnante sentimento d'impotenza che impedisce di pregare con il cuore, poiché certe separazioni si percepiscono sacrosante! Ognuno rivendica la pretesa che la propria chiesa possieda la pienezza del beneplacito divino, dopo essersi accecato fino al punto d'averne fatto un idolo. Tuttavia si sente in dovere di mediare delle intese nel nome d'un ecumenismo che affratella greggi di pecore oscure in un girotondo rigorosamente intorno al mondo. A separare non sono mai le diatribe dottrinali o le isterie di certi leader, ma la necessità dello Spirito Santo di respirare!

1039
Ieri sono andato a fare un giro al cimitero verso le due del pomeriggio quando non c'è nessuno e si può cogliere l'oro della meditazione. In quell'oasi di pace camminando ho percepito una nota stonata...una nota di vita. Sulla tomba di un signore sorridente era scritto: "sono sempre con voi, in gamba". Che persona squisita dev'essere stata...lo immagino bello, solare, una solida spalla su cui potersi appoggiare, proprio tutto il contrario di me. E talmente sensibile da sentire l'esigenza di rincuorare i suoi cari raccomandando di non rattristarsi. Ebbene voglio lasciare scritto anch'io un pensiero che rassereni coloro a cui non sono andato a genio: "tranquilli, sono qui e vi assicuro, che a parte il 2 novembre non mi muovo".

1040
"Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto (Lc 16,22)
Vorrei porre l'attenzione su un dettaglio che trapela dalla parabola del ricco Epulone e che svela quello che ci accadrà dopo aver esalato l'ultimo respiro. Questo passo ci toglie ogni illusione sulla possibilità che la morte sia una liberazione, che non appena svincolata dal corpo la nostra anima acquisisca la facoltà di piroettare a proprio piacimento nell'immensità. Gesù ci informa che non appena varcato il confine ci troveremo davanti un comitato d'accoglienza deputato a scortarci fino alla dimora eterna. Se siamo stati ritenuti degni del lieto fine sarà una schiera di angeli a portarci in paradiso, in caso contrario, e qui mi prendo la responsabilità di completare quello che il Signore ha avuto la delicatezza di tacere per non infierire...una legione di demoni a prenderci in consegna per condurci all'inferno.

1041
Pensa che ti ripensa credo di essere riuscito a capire perché i cani siano tanto amati e quando vengono a mancare gettano nello sconforto più totale proprio come se fosse morto un familiare. La sua maniera esplosiva di manifestare l'affetto ogni volta che lo si incontra è l'immagine della perfezione dello slancio con cui dovremmo amare...e va a cavalcare magistralmente una pulsione che abbiamo vissuto tante volte nell'infanzia, quando eravamo piccini e chiunque c'incontrava ci faceva le feste ponendoci prepotentemente al centro dell'attenzione. Proprio in virtù della capacità di aver risvegliato quel sentimento che ci faceva sentire appassionatamente amati, svelato il mistero e ripristinato l'ordine, dovremmo essergliene eternamente grati.

1042
"amerai il prossimo tuo come te stesso" (Mc 12,3)
Questo comandamento sembra palese fino alla banalità, ma siccome Gesù non dice mai nulla di banale e raramente di palese, forse può nascondere un significato più ampio. Nel prossimo senza ombra di dubbio siamo soliti identificare l'altro, ma io credo possa considerarsi tale anche il nostro alter ego con il quale spesso dobbiamo confrontarci. Chi è approdato alla fede poi sa che nel nostro intimo con il Signore viene ad abitare un terzo incomodo contro il quale siamo costretti a battagliare...il diavolo. E forse Gesù, che sempre sperava si intuisse in non detto, alludeva alla vita interiore ed al prossimo che si nasconde nel nostro petto. All'entità deputata a raffinare le peculiarità del cuore e smussare le asperità dell'anima. E dunque anch'egli degno di essere amato come il nostro perfezionamento.

1043
"Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv 8, 31-32)
Queste parole di Gesù sembrano rimandare alla conquista della libertà dal punto di vista della mera conoscenza intellettuale, dunque cognitivo apprendimento della verità con immediato superamento dell'ignoranza...ed allegate istruzioni per l'uso. Ma a chi ha il coraggio di mettersi alla sua sequela spalanca nuovi orizzonti ed addita nuove insospettabili possibilità per svincolarsi dalle schiavitù...fino a concedere la libertà suprema. Attraverso l'impervia via della conoscenza della nostra miseria ci fa liberi dalla presunzione di crederci eccezione, di possedere un alito di bene indipendentemente da Dio, di avere la facoltà di muovere un passo nella giusta direzione senza il sostegno della Sua benedizione.

1044
"Chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato" (Lc 10,16)
Queste parole sembrano inequivocabilmente riferite ai cristiani che si identificano con Gesù Cristo attraverso l'adesione a qualche chiesa, indossando abiti talari o simboli del loro credo. In particolare le sento per Papa Francesco e tutti coloro che ergendosi a protagonisti della storia della salvezza credono di attirare automaticamente l'investitura. A mio avviso però tali parole reclamano un'adesione ben più intima che non sia quella della mera ostentazione esteriore, ma piuttosto quella della fedeltà interiore ai suoi precetti. Fedeltà che si manifesta ogni volta che si pone la verità come pietra d'inciampo e segno di contraddizione, tenendo presente che nella sua essenza il Figlio di Dio ha dichiarato d'essere. Di questi tempi sempre più spesso si incorre in un gravissimo errore di valutazione ritenendosi autorizzati a sentirsi disprezzati solo perché si rappresenta ufficialmente una corporazione, tralasciando di considerare che se viene a mancare quell'amore per la verità che innalza i muri e distrugge i ponti a buon mercato, per non perdere la vanità di brillare se ne diventa disprezzatori.

1045
Duemila anni fa gli ebrei persero l'elezione per non aver accolto il Messia, il Tempio venne distrutto e spiritualmente scamparono solo quei pochi che credettero in Lui. Oggi alle soglie della fine del mondo sono i cristiani ad aver perduto tutto per aver rinnegato il vangelo di Gesù Cristo e crocifisso la sua sposa. Scamperanno solo le vergini che non hanno distrutto la credibilità della Parola.

1046
"E Gesù, emesso un forte grido, spirò" (Mt 27,50)
Come Gesù è andato a morire a Gerusalemme, noi cristiani dovremmo andare a morire a Roma e più precisamente laddove è fiorito il cristianesimo per poi diffondersi in tutto il mondo...nella Chiesa Cattolica. Da un po' di tempo avevo nostalgia di tornare nei luoghi dell'infanzia della mia vocazione, la parrocchia del "Preziosissimo Sangue" laddove avevo conosciuto la sublimità della gioia soprannaturale e così mi sono ritrovato di fronte all'altare senza sentirmi un nemico giurato. Sopiti i sentimenti ostili del profeta, cadute le rivendicazioni della Parola...proprio come se fosse ormai tutto compiuto. Ho temuto d'essere stato colto da un improvviso eccesso di sentimentalismo, ma in verità mi era stata concessa la regina di tutte le virtù: la carità. Ho visto la Chiesa, non più come un'inespugnabile fortezza presidiata dai soldati, ma come un enorme ospedale dove giacciono riversi nel proprio sangue una moltitudine di malati terminali, che ho fede si potranno rianimare all'udire il grido il giorno del mio funerale.

1047
"La mia anima è triste fino alla morte" (Mc 14,34)
Queste parole sono state pronunciate da Gesù nell'orto degli ulivi poche ore prima della crocifissione quando la sua anima s'immerse nel più opprimente degli stati d'animo avvertendone l'intensità mostruosa. Il "fino alla morte" rimanda ad un malessere proiettato all'estrema conseguenza e capace di generare un'infinita sofferenza, ma proprio il sapere la fine ad un passo credo gli sia stato di sollievo e ne abbia attenuato il peso. Breve il tragitto ancora da percorrere, chiara la meta da raggiungere, possente l'impronta di ogni rintocco del tempo, ben visibile l'oltre. Quando invece tocca a noi raschiare il fondo, noi che non abbiamo più consistenza dei fili d'erba...quanto più spaventose le nostre angosce! Senza sapere il quando, il dove, il perché ed il come, senza possibilità d'intercettare lo spettro liberatore sprofondiamo nella disperazione.

1048
"il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero" (Mt 11,30)
Purtroppo in questi duemila anni di cristianesimo si è fatto della penitenza uno strumento diabolico atto a far lievitare il proprio orgoglio per sentirsi i primi della classe, se non addirittura salvatori di anime al pari del Salvatore. Eppure Gesù ne aveva delineato chiaramente i contorni svuotando a priori le imprese espiatorie dei grandi santi da ogni meritoria eccellenza...e gettando un fascio di luce inequivocabile su molte apparizioni di falsi cristi che spesso imponevano ai beneficiati dall'evento soprannaturale pesantissime torture. Basta leggere il Diario di suor Faustina Kowalska per rendersi conto di quanto sia stonata quella nota esageratamente sacrificale spacciata per amorosa, di quanto il giogo che le aveva imposto il "Gesù misericordioso" sia stato amarissimo e il suo carico insostenibile al contrario di quello annunciato dal vangelo. Il giogo dolce ed il carico leggero a cui allude il Signore è una condotta di vita improntata alla sobrietà e tesa ad eliminare il superfluo che inquina i nostri cuori, al fine di orientarli all'essenziale. Il suo giogo è dolce e il suo carico leggero...diffidate di chiunque vi esorta al martirio fino a spingervi a rivaleggiare in mortificazioni. Il suo giogo è dolce e il suo carico leggero...e ancor più lo diventa se lo si riceve di buon grado. Il suo giogo è dolce e il suo carico leggero...ed io posso testimoniare che diventa un piacere quando serve per prendere le distanze dalla depravazione dilagante.


1049
"ero forestiero e mi avete ospitato" (Mt 25,35)
Essere cristiani significa amare la verità sopra ogni cosa e votarsi a sviscerarla in ogni circostanza. In tema di immigrazione persino in seno alla cristianità continua il braccio di ferro fra chi sostiene si debbano spalancare le porte a tutti e chi invece pone delle condizioni. Per definire la questione analizziamo il termine che ha usato Gesù per il giorno del giudizio in riferimento al tema che stiamo trattando, sperando di orientare il timone verso la rotta giusta..."ospitare". Questa parola attesta la temporaneità del provvedimento, rimanda ad uno stato d'emergenza che non appena viene meno decade di ogni diritto, rimarca quella distanza di pudore fra l'ospitante e l'ospite che la pseudo cultura dominante vuole azzerare.

1050
Tempo fa parlando con un ragazzo ci siamo trovati sorprendentemente ad avere un desiderio comune che direi davvero inusuale di questi tempi, ripulire il fosso di una strada di campagna...considerando ambo i lati circa un chilometro di terreno. Così ci siamo armati del necessario ed in circa tre ore abbiamo eseguito il lavoro ben retribuito dalle nostre coscienze. Che un giovane sia riuscito a percepire il grido di dolore della natura ferita a morte ed agire quasi prima di pensare, nonostante le sirene perennemente spiegate del sensazionalismo di questo mondo è fenomeno oltre che raro di assoluta nobiltà. Da parte mia credo ci sia stata altrettanta sensibilità nell'intravedere in quel fosso umiliato da rifiuti di ogni genere l'elemento più dimenticato di quello che avrebbe dovuto essere un giardino incantato. Come se al cospetto di alberi, fiori, distese di grano e quant'altro di ordinariamente straordinario brilla nelle campagne, quel fosso...fosse un ultimo nel vangelo dell'ambiente.

1051
"il pensiero del suicidio aiuta a vivere"
Mi sono preso la libertà di condensare in due parole una felicissima intuizione del celebre filosofo tedesco Nietzsche, tanto paradossale quanto vera, per renderla più abbagliante ed indurre coloro che covano simili inclinazioni a non drammatizzare. Pensare di uccidersi è una sorta di salvavita, è il più immediato avamposto della croce rossa che permette di intervenire in situazioni di altissima emergenza, è il rifugio più sicuro per nascondersi quando crolla tutto. Ha il potere di allentare la tensione emotiva delle fasi acute che cercano di spingere dal progetto all'esecuzione e permette di passare oltre...seppure col fiatone. Il pensare al suicidio e l'uccidersi non sono uno conseguenza dell'altro, non sono fratelli e neppure amici...ma antagonisti. Uccidersi è un atto distruttivo, pensare di farlo invece un desiderio estremamente vitale e rigenerativo. E' una brusca inversione di rotta sulla via della disperazione che desta dall'incantesimo di un destino irrimediabilmente proteso verso il terribile inferno della rassegnazione.

1052
"Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me" (Sal 23)
A giudicare dal tono di queste parole si è portati a pensare che finire in una valle oscura sia una possibilità piuttosto remota e che se anche si dovesse verificare si è in una botte di ferro. Di questi tempi tanto è peggiorato il mondo che può capitare di finire in una valle oscura e mentre si cammina sicuri che se ne uscirà a breve si finisce in un'altra più oscura della precedente e poi un'altra ancora infinitamente più oscura...tanto da smarrire persino il ricordo della luce. Una situazione talmente assurda da non essere contemplata neppure dalla Bibbia e capace di scoraggiare persino il più valoroso dei patriarchi. Ebbene, se riusciamo a sparire dalla nostra vista contemplando il nulla che siamo, scopriremo che un briciolo di fede ha il potere di dilatare la divina misericordia fino a ricolmarci d'uno splendore capace di illuminare a giorno il buio pesto di ogni cunicolo del mondo.

1053
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, la carne che pone nella carne il proprio sostegno" (Ger 17,5)
Ieri mi ha molto impressionato l'appello del giovane medico anconetano affetto da un male incurabile che chiedeva fondi per avere la possibilità di andare a curarsi negli Stati Uniti dove è in atto una sperimentazione contro il suo male. In due giorni ha raccolto 500.000 euro grazie al grande cuore degli italiani e dunque esultiamo per questo mezzo miracolo. Tuttavia non ho potuto fare a meno di notare con grande amarezza quanta cecità ottenebri le pupille di questa generazione, nel fare l'appello il protagonista paventava detta possibilità quale ultima speranza prima dell'irreparabile. Ma io sono qui a smentirlo e dirgli che insieme ai soldi affinché potesse giocarsi la penultima speranza avrebbe dovuto pregare e avere fede.

1054
Come sarebbe bello se i giorni della settimana non avessero un nome e scorressero uno dietro l'altro privi d'identità senza lasciare impronte nel nostro cuore. Invece purtroppo, non solo siamo riusciti a rovinare il mondo, ma anche settori fondamentali del tempo facendoli uscire prepotentemente dall'anonimato attraverso un vivere dissennato...tanto che al solo sentirli nominare ci inclinano verso ormai consolidati stati d'animo. Sabato e domenica sono i giorni più nefasti perché vogliono camuffarsi da paladini della festa in un'epoca in cui si dovrebbe indossare il lutto. La domenica in particolare, deputato ad essere il giorno del Signore, viene profanato con grande compiacimento dai suoi adepti e chi dimora nella luce ne avverte lo stridore. Percependo gli scompensi generano nello spirito le fibrillazioni della mondanità, spirito che è risaputo trova riposo solo nella stabilità. Venerdì e lunedì sono altrettanto infausti, il primo perché comincia a rombare annunciando la movida di fine settimana, il secondo perché ne diffonde l'eco degli strascichi fino a notte inoltrata. Per gli spiriti ipersensibili il giovedì è brutale! Nel giorno che richiama al culto di Giove, re degli Dei, sentire il proprio slancio verso la trascendenza mutilato dalla comaresca effervescenza del mercato settimanale...fa toccare con mano quando sia volatile la consistenza del genere umano. Il martedì avrebbe potrebbe ambire a salire sul gradino più alto del podio, se unitamente al venerdì non richiamasse alla mente il matrimonio. Il giorno ideale dunque è senza ombra di dubbio il mercoledì, per il quale non sono riuscito a trovare alcuna connessione con il bene con il male. Un giorno neutro, una terra di nessuno, un limbo nel quale tutto tace e finalmente può emergere del Sé...l'originale.

1055
L'antisemitismo in questi ultimi anni sta assumendo i connotati di una persecuzione sempre più maniacale generata da motivazioni pseudo religiose neppure troppo coscienti da parte dei persecutori...e si è diffuso su vasta scala. L'avversione nei confronti del popolo ebreo viene spacciata come quanto di più illegittimo possa concepire una visione perversa della storia e dunque consegnare al martirio di sentimenti ostili vittime innocenti. Invece io credo che l'antisemitismo sia l'istintiva risposta dell'immaginario collettivo all'aggressione planetaria messa in atto da tale etnia per dominare il mondo in lungo e in largo...e che ormai non può più essere celata. Tuttavia ritengo che gli ebrei abbiano conservato nel più remoto angolo del loro cuore una parvenza d'onestà ereditata dall'essere stati un tempo i depositari della verità. Onestà che per pudore si limita a rivendicare il diritto di non essere odiati, sapendo che a causa delle loro opere malvagie non sono degni d'essere amati.

1056
Non vorrei dire un'inesattezza, ma non mi pare di ricordare nel vangelo una sola volta in cui Gesù sia stato chiamato con il suo nome di battesimo come si fa con ogni comune mortale. Persino gli apostoli con cui condivideva la quotidianità lo chiamavano Signore, lasciando intuire che esondasse divinità da tutti i pori ed a causa di questo senza volerlo metteva fra lui e gli altri una distanza incolmabile sul piano della confidenza. Dunque all'apparenza una personalità talmente marcata da sfiorare atteggiamenti ai limiti della superbia che piegavano alla soggezione. Ma io non credo sia stato lui ad ingigantirsi e fuggire il dialogo da pari a pari, a non voler essere trattato da uomo e chiamato col suo nome, ma gli altri a non aver avuto il coraggio di farsi talmente bambini da entrare in quell'intimità che permette di essere amici.

1057
Non credo assolutamente che Dio sia stato tanto crudele da far soffrire atrocemente gli animali che esigeva gli si offrissero in olocausto nell'Antico Testamento. Risalendo il versante teologico possiamo anche approdare ad una spiegazione condivisibile di tale barbarie, ma percorrendo quello etico non c'è niente capace di giustificare tanta gratuita sofferenza verso creature senza colpa. Allora dobbiamo avere la fede per credere che la mancanza d'una coscienza morale nel regno animale, unita all'assenza del presagio della morte, conduca ad una caduta verticale della percezione del dolore...dolore che il nostro cuore sentimentalmente trascinato nel dramma è incapace di derubricare.

1058
"ricordati che devi morire"
Questa frase balzata alla celebrità grazie ad un esilarante film di Massimo Troisi veniva ripetuta agli imperatori romani dopo ogni trionfo militare per ricordare la loro caducità affinché rimanessero con i piedi ben piantati a terra. In questo tempo in cui la coscienza della morte è stata sepolta sotto una coltre impenetrabile di quotidiani svaghi, progetti per l'avvenire, inderogabili impegni...non di rado quando ci si trova di fronte all'irreparabile il trauma diventa insopportabile. Così per scongiurare tale evenienza avrei pensato di proporre d'inserire un abbaglio della nostra ultima meta in ogni dialogo legato ad ogni nostro spostamento, al fine di avere sempre presente il quadro esatto della situazione e non trovarsi a precipitare di schianto nella disperazione. Se per esempio un amico ci domanda dove vai? Rispondiamo...a morire ma prima devo recarmi a Milano per lavoro. Oppure...a morire ma prima ho una partita di calcetto...a morire ma prima mia moglie mi ha ordinato di passare all'Eurospin e direi di estendere la prassi anche ai tragitti domiciliari...a morire ma prima devo andare in bagno. Andiamo sempre a morire, non importa dove, non importa come, non importa quando ed ogni volta per scongiurare che vada a puttana buona parte del mio ingegno evitiamo di rispondere...mo' me lo segno!

1059
"Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo" (Mc 10,18)
Questa sentenza di Gesù priva il genere umano dell'attributo ideale per promuovere la propria causa e ci mette di fronte ad un problema di non poco conto...trovare il termine contrario di cattivo. Di bello...è brutto, di chiaro...è scuro, di forte...è debole, ma se neppure un uomo è buono allora come definire un uomo che sia il contrario di cattivo? Possiamo abbozzare una risposta solo affrontando la questione dal versante teologico facendo riferimento alle figure più alte della Bibbia dal punto di vista della statura morale. Quei pochi che sono riusciti a camminare a testa alta al cospetto di Dio non potendoli chiamare buoni siamo costretti a dirottare sulla parola giusti, che all'apparenza sembra un diminutivo di buoni, ma nella sostanza ne è un accrescitivo. Dunque il contrario di cattivo nel caso di esseri umani non è buono...ma giusto! L'atto di giustizia viene considerato il massimo atto di bontà possibile e massima espressione del bene perché chi eccede profana il secondo comandamento...amando il prossimo più di sé stesso.

1060
Non appena incoronato il vincitore del festival di Sanremo, Mahmood, ho avuto l'impressione che insieme al trionfo gli fosse stata consegnata una croce pesante. Nel suo sguardo colmo di smarrimento ho colto l'inseminazione del conflitto che presumibilmente lo accompagnerà fino alla fine della sua carriera. Questo giovane dal volto mite e l'aria onesta, per dare un senso alla propria vita e salvaguardarne l'autostima, sarà costretto a risolvere un'inquietante dilemma. Scoprire l'oscuro motivo per cui una canzone senza infamia e senza lode gli sia valsa la suprema elezione!

1061
Come spiegare la clamorosa manifestazione diabolica avvenuta sul palco dell'Ariston per bocca di Virginia Raffaele durante un suo sketch, nel quale simulava un grammofono degli anni cinquanta che ogni tanto s'inceppava? Per ben cinque volte, dal minuto 3,35 del video, ha gridato il nome di Satana senza che nessuno si sia scandalizzato o abbia fatto una piega! Non posso credere che l'artista avesse previsto nel copione tale sparata, a meno che non sia una satanista navigata e si sia servita di tale escamotage come cavallo di Troia per glorificare il benefattore del suo straordinario talento...quindi non resta che pensare che sia stata vittima di un'imboscata. A supporto di questa tesi porto il contributo di una mia ricerca fatta molti anni fa quando mi interessai di un fenomeno che stava seducendo parecchia gente...la metafonia. In pratica attraverso la radio sintonizzata su basse frequenze era possibile catturare le voci dei defunti. Naturalmente non erano i morti a parlare, ma il diavolo che scimmiottava le loro voci gettando in tal modo l'esca per far cadere nel peccato di negromanzia. Questo potrebbe essere accaduto alla simpatica Virginia...attraverso il grammofono ha ricreato le condizioni affinché il diavolo si manifestasse tramite quel canale impossessandosi della sua voce ed al principe di questo mondo non sarà parso vero di essere stato invitato ad osannare il proprio nome sul palcoscenico del festival di Sanremo.

1062
"la più grande astuzia del diavolo è farci credere che non esiste"
Quasi due secoli fa il grande poeta francese Baudelaire ebbe questa felicissima intuizione immaginando che allora al nemico del genere umano premesse di scomparire dalla faccia della terra in maniera di poter agire indisturbato. I tempi sono cambiati e temo che al cospetto del mutato scenario spirituale il maligno abbia sentito l'esigenza di un'evoluzione della propria strategia insinuandosi sulla scena in maniera surreale. Non più esistere o non esistere, bianco o nero, bene o male...ma assumere sembianze di personaggio mitologico proprio come la befana o babbo natale. Questa nuova veste gli ha consentito di tornare ad operare sul palcoscenico del mondo in piena libertà con efficacia mai sprigionata prima e senza più temere d'essere additato quale pecora nera della creazione.

1063
Ha suscitato non poco clamore il comunicato con cui la direzione del santuario Santa Maria del Fonte di Caravaggio ha preso le distanze dall'iniziativa di alcuni esponenti di Comunione e Liberazione che hanno deciso di pregare presso quell'altare per il confratello Roberto Formigoni, in vista della sentenza definitiva della Cassazione. In appello l'ex presidente della regione Lombardia era stato condannato a sette anni e mezzo, aggravati agli occhi dell'opinione pubblica da un comportamento spesso esondante di toni arroganti scarsamente riconducibili all'etica cristiana. Temo che il rettore si sia sentito in dovere di soffocare sul nascere il dissenso di molti fedeli che probabilmente non lo considereranno innocente neppure qualora venisse assolto. Proprio per questo credo che i suoi compagni di corporazione avrebbero dovuto giocare d'anticipo per evitare l'imbarazzo che si è venuto a creare, usando la delicatezza di pregare per lui in altra sede con la piena coscienza che alla preghiera non conferisce potenza il luogo nel quale viene recitata...ma la fede con cui viene innalzata.

1064
Quando si giudica un politico se ha l'onere di appartenere ad una comunità religiosa non si può fare a meno di paragonarlo a Giorgio La Pira. Per non umiliare i politici cattolici di oggi non starò a fare il sunto della sua vita scarna, mi limito a segnalare che è in atto il processo di beatificazione ed è già stato proclamato venerabile. Da Roberto Formigoni esponente di spicco di Comunione e Liberazione ci si sarebbe aspettato un percorso simile a quello dell'ex sindaco di Firenze, una simile tensione spirituale, ma se andiamo a sovrapporre i due profili gli occhi schizzano via dalle orbite per l'orrore. Se anche l'ex presidente della regione Lombardia non avesse fatto nulla di quello che gli viene imputato, se non avesse commesso alcun reato, se non avesse commesso neppure alcun peccato e venisse dunque assolto su tutta la linea riappropriandosi del titolo di politico onesto...attraverso i fasti di una vita lussuosa sbandierata ai quattro venti ha dato scandalo facendo evangelicamente di peggio!

1065
“Bisogna entrare in politica con due soldi e uscirne con uno solo”
Questa evangelica sentenza dell'ex sindaco di Firenze Giorgio La Pira in un tempo in cui la politica ha toccato il vertice più basso del proprio degrado, paradossalmente si compie con una certa frequenza...ma non tanto per la volontà dei protagonisti di aderire alla virtù, quanto per i sequestri dei loro beni da parte della magistratura. Quando si sente dire che il male assoluto è l'evasione fiscale e una volta sconfitta andrebbe tutto miracolosamente bene, ho l'impressione che si voglia credere alle favole fingendo di non sapere che si mettesse nella mani dei soliti lupi rapaci un patrimonio centuplicato...sarebbe altrettanto moltiplicato il razziato. Ed allora non se ne esce se chi fa politica non acquisisce uno spirito religioso e se questo spirito non è severamente francescano.

1066
Da cristiano mai mi sono trovato tanto smarrito quanto di fronte alla vicenda Formigoni. Una parte di me è incline a puntare l'indice sulla base di solidi indizi corroborati da atteggiamenti che agli occhi del profiler risulterebbero decisivi, l'altra gli concede il beneficio del dubbio perché ritiene che una carriera politica intessuta dentro una vocazione ascetico missionaria non possa debordare fino a quel punto. In questo caso sembra quanto mai arduo tentare una mediazione che aiuti a rivelare la natura del suo animo al fine di farlo uscire dal binomio...santo perseguitato a causa della giustizia o demonio incarnato. Innalzarlo a cristo crocifisso è impresa tanto disperata quanto pensarlo ormai giunto all'impenitenza finale. La sola cosa che mi permetto di azzardare è che un figlio della luce non può ritenersi scagionato solo per il fatto che non siano state trovate prove a suo carico, occorre esibire una volontà di trasparenza ben più certosina di quella andata in onda.

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"Veni sancte spiritus"
Questa celebre invocazione alla terza persona della Trinità che fin dal giorno della Pentecoste si è assunta il compito di plasmare il vivere umano attraverso l'alito divino...alla soglia della fine dei tempi assume i connotati di una bestemmia. A causa del mutato scenario escatologico che ha forgiato dinamiche devianti è stato reso possibile il capovolgimento degli intenti, il quale ci rivela che nell'ora presente invocare lo Spirito Santo significa consegnarsi allo spirito immondo. Significa aver chiuso gli occhi sui segni dei tempi, le orecchie al grido che annuncia la mezzanotte, il cuore al ritorno di Gesù nella gloria. Significa aver coltivato una vocazione sfociata sul versante del sentimentalismo, essere vissuti dentro una tensione circoscritta nella finitezza, aver preso il tetto d'una chiesa per la volta celeste del cielo. Invocare lo Spirito Santo oggi significa votarsi a salvare capra e cavoli, ostinarsi a servire due padroni, impedire la scissione fra il bene ed il male sacrificando la quintessenza di Dio per poter godere dei beni di questo secolo. Questa invocazione deputata a riedificare si pone in aperto conflitto con l'invocazione che ci impone di andare oltre...invocazione che ci consegna la Bibbia attraverso la sua ultima parola. La sola autorizzata ad uscire dalle nostre labbra ora: "Vieni Signore Gesù".

1068
Come spiegare che l'ottanta per cento della pedofilia in ambito clericale sia rivolta verso vittime di sesso maschile e solo il venti verso quello femminile? Un dato molto strano che esige di percorrere la genesi della pulsione per comprendere gli orientamenti e mettere fuoco gli approdi. Temo sia fuorviante affermare quello che lapalissianamente appare...cioè che l'omosessualità la faccia da padrone! Credo che il consacrato non si rivolga al sesso femminile perché lo percepisce come un continente sconosciuto ed in aggiunta sente l'atto sessuale con la donna come profanazione dell'ordine costituito da Dio per generare la vita...ordine da cui è stato escluso. Dunque non resta che guardare al proprio sesso per canalizzare la morbosità del cuore, che però a causa della propria eterosessualità rischia di generare repulsione e qualora venisse superata...imbarazzo all'incrociarsi d'ogni sguardo fra due adulti. Allora il desiderio si indirizza verso una via di mezzo che soddisfi la necessità carnale ed allo stesso tempo possieda un anelito d'orizzonte spirituale capace di non sconfessare la propria vocazione. Non una donna, non un uomo...ma l'angelo che incarna ogni bambino.

1069
"Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?" (Mt 20,159)
Sarebbe bello se l'inferno fosse vuoto o in caso contrario che Dio alla fine della storia concedesse ai dannati la grazia e si gioisca tutti insieme appassionatamente nel Regno dei Cieli. In fin dei conti hanno partecipato attivamente all'opera salvifica plasmando gli eletti e meriterebbero una ricompensa per la dedizione profusa. E' questa l'eresia nata nel terzo secolo per bocca di Origene che interpretando molto liberamente un passo degli Atti ipotizza la restaurazione di tutte le cose alla fine dei tempi. Questa posizione oggi molto in voga cozza contro mezzo mondo della Bibbia ed è impossibile tenerla in piedi per più di dieci secondi...dice che il male, volente o nolente, verrà assorbito nel bene. Tutta la scrittura grida che l'inferno è stracolmo e trasuderà per tutti i secoli dei secoli pianto e stridore di denti...tuttavia consiglio di non fare crociate sanguinarie contro l'Apocatastasi perché si può dare l'impressione che lo zelo per la verità ci stia più a cuore della carità. La vera eresia non sta nell'enunciare tale possibilità, ma nel lasciare che ci si speri fino al punto di credere che si avveri...finendo così per depotenziare il timore salvifico, trasformare l'Onnifurente in un bonaccione ed in caso di errore aggiungere all'inferno un consistente supplemento di tormento. A mio avviso non ci sono elementi sufficienti per accoglierla e per quanto ve ne siano in abbondanza per respingerla restiamo nell'ambito creaturale lasciando che sia il Creatore a sentenziare...ed allora s'impone di ignorarla. Se poi un'ora dopo il giudizio universale a Dio piacesse diventare eretico per amore io ne sarei felice...anche se sarà costretto a rimangiarsi la metà di quanto ha detto. E a chi questo non sta bene suggerisco di interiorizzare le parole sopra citate.

1070
"Per giungere alla conoscenza del tutto, non cercare di sapere qualche cosa in niente"
Questa sentenza di san Giovanni della Croce al giorno d'oggi è decisamente in controtendenza dal momento che la sete di sapere è diventata uno sport olimpico nel quale si è rigorosamente costretti a primeggiare. Credo che il mistico spagnolo per conoscenza volesse intendere, non l'acquisizione di contributi volti a portare informazioni per comprendere, ma la capacità di mettere a fuoco lo spirito che emana da ogni cosa attraverso uno sguardo semplice. Per cogliere questo spirito è necessario evitare di entrare in intimità con l'oggetto tramite le sue manifestazioni più tangibili perché ogni indizio che proviene dal basso può indirizzare verso l'inganno. Così tralasciando di delineare le traiettorie della forma si ha la possibilità di identificare il peso specifico della sostanza.

1071
"E Gesù, emesso un forte grido, spirò" (Mt 27,50)
"A mezzanotte si udì un grido" (Mt 25,6)
Meditando sugli straordinari eventi accaduti durante la morte di Gesù mi sono accorto che potrebbero avere un'intima connessione con il suo ritorno nella gloria. Sappiamo che durante la crocifissione, avvenuta fra mezzogiorno e le tre del pomeriggio, si fece buio su tutta la terra e non appena spirò ebbero luogo sconvolgimenti cosmici talmente catastrofici da rimandare alla fine del mondo. Il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E' come se fosse andata in onda l'anteprima di quanto sta avvenendo nell'emisfero spirituale con il liquefarsi dei valori della fede...e sta per avvenire in quello materiale con la disintegrazione degli elementi corporei. Ma quello che ci tengo a rimarcare è che entrambi gli scenari apocalittici vengono innescati dal levarsi di un grido! Allora...quello di Gesù un attimo prima di spirare, ora...quello dell'incaricato di svegliare le vergini addormentate. Il primo inscenato sullo sfondo di una notte surreale dalle variegate tinte, il secondo nell'ora delle tenebre più fitte.


1072
"Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro? Gli rispose: Certo, Signore, tu lo sai che ti amo. Gli disse: Pasci le mie pecorelle" (Gv 21,15)
Da questo passo del vangelo possiamo trarre una considerazione capitale per regolare il corretto funzionamento delle gerarchie in ambito ecclesiale. Gesù incarica Pietro di porsi alla guida della comunità cristiana, non in base alle capacità che possiede, ma in virtù dell'amore che gli porta. Quanti Papi hanno usurpato il suo trono calpestando questa insindacabile direttiva, quanti eruditi o quant'altro sono stati legittimati a guidare le chiese senza avere il requisito principale? E' doveroso segnalare che la regola imposta dal Signore non è frutto di predilezione sentimentale, ma figlia della necessità di comunicare il suo Spirito affinché possa operare quale strumento della sua volontà. Spirito che si può ereditare solo attraverso l'amore.

1073
"Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede" (1Cor 15,14)
Ho sempre ritenuto questo pensiero di Paolo blasfemo e mi pare di poterlo accostare all'incredulità di Tommaso che ha preteso, non solo di vedere, ma anche di toccare per credere. Come se i tre anni di totale abnegazione alla causa corroborati da un'infinità di miracoli, prodigi e segni non fossero stati abbastanza per legittimare quanto predicava...come se il sangue versato per la nostra salvezza non avesse avuto il potere di suggellare le promesse fatte per la vita eterna. Se anche Gesù non fosse risorto io gli avrei creduto lo stesso e se anche nulla di soprannaturale avesse compiuto mi sarei fatto bastare la parola di tanta statura morale.

1074
"Non desiderare la moglie del tuo prossimo" (Es 20,17)
Questo passo dell'Esodo getta un fascio di luce inequivocabile sulla condizione della donna in ottica divina e temo che le sue parole siano da considerare non soggette a mutamento con l'avvicendarsi delle epoche. Possiamo ritenerla la sentenza che ha decapitato il femminismo prima ancora che nascesse. Il comandamento intima all'uomo di non desiderare la moglie del suo prossimo, ma non enuncia il corrispettivo che ci si sarebbe aspettato in un rapporto di parità: alla donna di non desiderare il marito del suo prossimo. Quasi come se solo all'uomo fosse concesso di desiderare ed alla donna non restasse che l'opzione di essere scelta. Se le cose stanno così allora forse non è proprio assurdo quanto avviene in certe realtà nelle quali sono le famiglie a combinare i matrimoni, al contrario delle nostre nelle quali la predilezione sentimentale viene presa come suprema urgenza da soddisfare...e proprio a causa della sua volatilità diventa una mina vacante che spesso fa saltare i rapporti. Per essere stabile il matrimonio non dovrebbe essere fondato sulla sabbia del proprio gusto, non dovrebbe essere inteso quale coronamento del sogno d'amore...ma edificato sulla roccia d'un affettuoso sodalizio deputato a forgiare nei figli uomini capaci di rendere il mondo migliore.

1075
"Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?" (Mt 6,31)
"Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto" (Mt 6,6)
"Il Signore combatterà per voi, e voi starete tranquilli" (Es 14,14)
Non è tanto difficile credere alle grandi verità della fede: l'unità e la trinità di Dio, l'incarnazione, la passione, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo, credere al giudizio universale, al paradiso e all'inferno...quanto credere a delle raccomandazioni che hanno il potere di rivelare la misura della nostra fede. Alla luce dell'esperienza pare sia molto più difficile avere fede nelle accorate esortazioni volte a liberarci da tutte le preoccupazioni connesse alle esigenze terrene. Non è facile credere che se finiamo sul lastrico Dio si preoccupa di procuraci il necessario per vivere, non è facile credere che quando preghiamo Dio ascolta con particolare attenzione le nostre istanze, non è facile credere che quando siamo circondati dai nemici Dio combatte per noi. Eppure è su questo campo che si gioca la partita della fede, se disattendiamo a quelle raccomandazioni che al cospetto dei peccati possono sembrare dettagli respingiamo la sua paternità perdendo lo status di figli.

1076
"La donna non si metterà un indumento da uomo né l'uomo indosserà una veste da donna; perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore tuo Dio" (Dt 22,5)
Sembra che Dio abbia avuto la vista lunga e fin dai primi capitoli della Bibbia messo in guardia contro la deriva della promiscuità. Dietro quel divieto a lasciarsi andare ad innocue manifestazioni carnevalesche che allora sarà risuonato un po' bizzarro...si nascondeva un ben più grave pericolo. Evidentemente temeva che lo scambiarsi dei vestiti con il tempo avrebbe condotto a quella sostituzione dei ruoli che in pochi decenni avrebbe mandato a gambe all'aria il mondo!

1077
"l'uomo non separi ciò che Dio ha unito" (Mt 19,6)
Questa sentenza di Gesù che può sembrare rivolta ad ogni singola persona sposata e destinata a decapitare sul nascere ogni intenzione di divorziare, temo invece non riguardi i protagonisti della vita matrimoniale, ma gli organi preposti a regolare la materia. E' come se Gesù avesse detto...lo Stato e la Chiesa non concedano il divorzio! Se inquadrata in quest'ottica cambia radicalmente la prospettiva, alla coppia viene lasciato un margine di libertà per gestire l'eventualità di interrompere il sodalizio onde evitare che ci scappi il morto...o gli strascichi di convivenze forzose vadano ad inficiare irrimediabilmente la prole. Il divieto di sciogliere il legame decretato dall'autorità sancirebbe l'indissolubilità del matrimonio ed in caso di fallimento spalancherebbe il campo a relazioni adulterine che se non altro avrebbero il pregio di chiamarsi con il proprio nome. Non sarebbe una condanna all'inferno, ma la maniera più opportuna per ricordare ai diretti interessati che quando andranno in giudizio avranno un ottimo motivo per piegare il ginocchio.

1078
"farete un mondo senza Dio, ma lo farete contro l'uomo"
Tutte le sere mi capita di passare davanti ad un asilo nido e proprio ieri mi sono imbattuto in una giovane mamma che uscendo cercava di consolare il suo bambino che piangeva un pianto forzoso, indignato e per certi accenti oserei dire quasi bestemmiato...allora mi sono venute in mente le parole di Paolo VI. Siccome aveva pochi mesi e non poteva spiegarsi ho cercato di tradurre quanto mi è parso di capire per rendere palese la radice di quel malessere. Non aveva il mal di pancia, denunciava il degrado nel quale è precipitata quest'umanità che costringe i lattanti a passare dieci ore al giorno per cinque giorni la settimana fuori di casa lontani dagli affetti familiari...eccidio pedagogico mai verificatosi in precedenza. Rimproverava noi tutti per esserci lasciati sedurre da una prosperità indecente che ci costringe a sacrificare l'oro per la paglia e come accade quasi sempre...faceva notare che sono gl'innocenti a pagarne le conseguenze.

1079
"Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto" (Gv 4,29)
Dall'episodio della donna samaritana e da molti altri si deduce che Gesù aveva il potere di vedere tutto quello che le persone avevano fatto in passato e sicuramente anche di sapere ciò che stavano pensando. Questo conoscere vita, morte e miracoli di ognuno all'apparenza può sembrare un privilegio ed un vantaggio, invece credo che alla lunga si sia rivelata per lui una croce insopportabile. Per quanto allora i tempi non fossero degenerati fino al punto d'oggi temo che scrutare l'intimità delle persone, visto che siamo tutti cattivi, possa essere paragonabile a calarsi nelle fogne...con lo strascico di nauseabonde conseguenze. Possiamo persino ricondurre certi suoi comportamenti scomposti narrati nei vangeli apocrifi dell'infanzia proprio all'incapacità di governare le reazioni a tali impatti prima di aver raggiunto la maturità psico-spirituale. A noi comuni mortali è stata risparmiata tale incombenza, la maggior parte del marcio del mondo resta nascosto al nostro sguardo, ma abbiamo il sacrosanto dovere di guardarci dentro per scoprire a nostre spese che tutto il mondo è paese!

1080
"che speranza c'è d'essere uniti se non in te, mio Dio?"
Mi servo di questo maestoso verso del grande poeta indiano Tagore per mettere in luce quale sia il vincolo capace di garantire l'inossidabile legame fra esseri viventi, sia inferiori che superiori, nella Creazione. In questo tempo in cui regna sovrano il caos dovremmo per prima cosa prendere atto che le diversità sono state volute da Dio, non per nuocere all'integrazione, ma per concorrere alla suprema comunione. Appurato quello che si vede chiaramente ad occhio nudo, occorre chiedersi perché certe differenze non sono scaturite da difetti di fabbricazione visto che frutto del suo intelletto ed opera delle sue mani? A mio parere sono state concepite quali attriti deputati a generare impulsi volti ad avviare il processo di maturazione interiore, elementari ostacoli da superare per proiettare le nostre aspirazioni verso intese sovrumane. Chi cammina nello spirito viene ritenuto degno di ricevere lo slancio per andare oltre le fazioni...sorvolando l'amor proprio dei popoli, i confini delle nazioni, l'alterigia delle razze e i settarismi delle religioni.

1081
Credo sia lecito pensare che la donna abbia ereditato una certa dimestichezza con la menzogna nell'istante in cui è stata ingannata dal serpente, è come se il principe di questo mondo le avesse iniettato un robusto contributo del suo dna per contagiare i secoli a venire. Lo si percepisce dall'innata capacità di ammanierare a proprio favore le più disparate situazioni, ma mai questa confidenza diventa comunione come quando ci sono da simulare orgasmi. Questa enorme falla nel campo dell'etica che non sembra crearle il minimo scrupolo di coscienza, temo sia di gravità capitale e debba essere a tutti gli effetti considerata un peccato da confessare. Dire una bugia con le parole è un atto deplorevole, se questa bugia poi viene palesata attraverso una performance teatrale di notevole spessore diventa vergognoso. E se infine la si pone in atto nei confronti della persona che si crede di amare...lasciamo stare!

1082
"mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino" (Sal 23,3)
La necessità d'essere rinfrancati a cui allude questo passo lascia trasparire la fatica implicita nel cammino del cristiano, eppure spesso viene fraintesa fino a convincersi che procedere senza intoppi sia inequivocabile segno d'elezione. Temo si finisca per confondere la parata del sepolcro imbiancato tesa all'auto compiacimento, con la via angusta del discepolo impreziosita dalle cadute necessarie per la sua santificazione. Il giusto cammino di cui parla il Salmo e attraverso il quale Dio forgia le anime non sarebbe dunque il percorso del fedele virtuoso, ma l'arrancare purificante del giusto che ogni giorno si scopre peccatore.

1083
Da quando al Borgo Marinaro, pittoresco quartiere voluto dall'amministrazione comunale, è stato istituito il divieto di circolare per le auto si ha come l'impressione che si stia spegnendo. A poco a poco si va palesando una metamorfosi nel percepirlo che ieri sera purtroppo ho avuto occasione di toccare con mano. Quel ridente quartiere addobbato perennemente a festa dai multicolori slanci delle sue pareti, che fu realizzato per risplendere quale emblema delle più rosee prospettive turistiche del paese ed a cui sono state spianate le montagne per farlo decollare...forse anche a causa di alcuni esercizi che hanno cessato l'attività, è diventato un quartiere fantasma. Alle sette post meridiem non c'era anima viva! Penalizzato da un'illuminazione di stampo medievale che non aiuta gli spiriti inclini alla tristezza a rinfrancarsi, con la fontana immersa in un silenzio spettrale che invece della gaudiosa melodia dell'acqua stimola pianto del cuore...mi è parso di trovarmi in un lussuoso complesso cimiteriale adibito all'accoglienza familiare. Mentre attraversavo la piazza del Borgo allarmato da mille timori per aver appreso dell'intenzione da parte dell'amministrazione comunale di ristrutturare il Kursaal e dintorni...al cospetto di tanta decadenza mi sono sentito in dovere di pregare per piazza Brancondi.

1084
Stamattina mi sono introdotto nella psiche della persona dalla pelle nera ed ho scoperto che quando si guarda allo specchio subisce tre indicibili violenze senza averne minima coscienza. La subisce da Colui che ha stabilito che il nero sia il colore della notte, del male, della morte. La subisce dall'immaginario collettivo che, senza un accenno di ribellione da parte nostra, si è conformato a tale ingiustizia. La subisce ogni volta che un bianco, ignaro di fungere da termine di paragone, le passa accanto.

1085
"Non risparmiare al giovane la correzione, anche se tu lo batti con la verga, non morirà; anzi, se lo batti con la verga, lo salverai dagli inferi" (Pr 23,13-14)
Prima di salvare il mondo è bene preoccuparsi di salvare i propri figli! Basta guardare alla cronaca per rendersi conto che tutto sta franando perché manca uno dei pilastri del processo educativo...la correzione. I padri si fanno sempre più amici della propria prole cedendo abbondanti porzioni d'autorità e quando si trovano di fronte alla necessità di intervenire con decisione, nella migliore delle ipotesi ricorrono alla canonica predica, nella peggiore al sospiro di sopportazione. In tali condizioni l'entità del carico di indignazione che investe il reo risulta talmente irrisoria da non riuscire neppure a minacciare di troncare il legame che lo lega al padre e dunque insufficiente per fargli prendere coscienza della gravità del fatto, pentirsi e ricollocarlo nella sottomissione. Da dove è possibile ricucire il rapporto e ripristinare lo scambio affettivo.

1086
Voglio portare un esempio per dimostrare quanto siamo pilotati dalle dinamiche dell'immaginario mediatico. Nicola Zingaretti, fino a qualche settimana fa semisconosciuto al grande pubblico, è stato eletto segretario del Partito Democratico grazie ad un poderoso credito di stima che ha generato un plebiscito. Sembrava essere l'astro nascente capace di dare una spina dorsale al pensiero di sinistra, ma l'illusione si è sgonfiata nel giro di poche settimane, giusto il tempo di prendere atto che il suo successo è stato frutto di una serie di fortunate associazioni. Il suo solo merito pare sia stato quello di essere il fratello di Luca Zingaretti che gode di un'onnipotente reputazione da parte degli italiani, non come persona in quanto nessuno ne conosce la vita privata, ma come attore nelle vesti del commissario Montalbano. Il commissario a sua volta, che ci tengo a ricordare non è una figura reale, deve la propria fortuna allo scrittore Andrea Camilleri...il quale per creare quel modello di virtù e simpatia si è servito della sola fantasia. Da ciò si evince che nel consenso che ha fatto lievitare le azioni dell'ex governatore del Lazio non c'è nemmeno un grammo di farina del suo sacco e per sapere come andrà a finire purtroppo dovremo aspettare, non le prossime elezioni...ma le prossime puntate.

1087
Ripenso allo sgomento che mi assalì qualche anno fa quando seppi da fonte indubitabile che il parroco di quando feci la prima comunione non credeva in Dio e che solo pochi mesi prima di morire si sarebbe convertito trovando la fede grazie ai frutti di un pellegrinaggio a Medjugorie. Era un uomo dolcissimo ed ora finalmente comprendo come riuscisse ad essere tanto convincente nel predicare, lo faceva come se raccontasse le favole e gli spiriti bambini ne venivano rapiti.

1088
"Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e le vestì" (Gn 3,21)
Carl Rogers è stato uno psicologo statunitense vissuto nel secolo scorso che ha ideato una maniera rivoluzionaria di procedere scevra da ogni ingerenza esterna. Si basa sul presupposto che il paziente abbia la capacità di aiutarsi in virtù di un provvidenziale istinto di reazione capace di mettere in moto autonomamente il processo di risanamento e di conseguenza lo psicoterapeuta, di fronte a tale capovolgimento dei parametri, è tenuto ad adeguarsi spogliandosi della veste di guida per assumere la funzione di compagno di viaggio addetto a regolare empaticamente il traffico emotivo in transito. In questo percorso verso la riconquista del proprio status originale viene disinnescato attraverso i consueti canali tutto ciò che impedisce di ricollegarsi alla primordiale essenza...e come per incanto ci si ritrova catapultati in un mondo dove i capisaldi della morale oscurantista trovano scarsa cittadinanza ed i valori radicalizzati nell'humus sociale costretti a subire un adeguato riallineamento. Grazie alla geniale intuizione a mio avviso è riuscito nell'impresa di ottenere guarigioni attraverso la più feconda delle trasformazioni...la purificazione dell'anima! Forse senza neanche accorgersene ha fatto in modo che si ricreassero condizioni analoghe a quelle in cui vivevano i nostri progenitori nell'Eden...arrivando ad immergere l'intimità dei pazienti in un clima molto simile a quello che si respirava prima della catastrofica caduta. Giunti a questo punto non si può non rilevare che per quanto sia dato per non credente, pensare ad un Rogers privo di sentimento religioso od anelito spirituale è quanto mai oltraggioso...ed infatti spulciandone la vita si scopre la sua passione per la Teologia prima ancora di votarsi alla Psicologia. Ora, dopo aver esposto nella maniera più eccentrica possibile il suo modello, mi viene naturale accostarlo ad un passo della Genesi per tentare di concepire un seguito. Quando Adamo ed Eva furono allontanati dal paradiso, Dio si preoccupò di vestirli con tuniche di pelli per proteggerli dalla cruda realtà a cui sarebbero andati incontro. Considerando che oggi il mondo è mille volte peggiore sarebbe auspicabile che dal giardino rogersiano si fosse congedati, non solo ristabiliti nella psiche, ma anche rivestiti della corazza della fede.

1089
Da qualche tempo sto percependo un orrore! Il reato più bestiale che si possa concepire, lo stupro, sta diventando un crimine di serie b e sempre più spesso i colpevoli vengono scarcerati il giorno dopo l'arresto facendo in modo che le vittime se li trovino davanti passeggiando per il corso...magari armati di un beffardo sorrisetto. Questa non è barbara mancanza di rispetto, ma mancanza di pudore verso chi ha subito un'onta insopportabile che dovrà portarsi dietro tutta la vita! Proprio in questi giorni nel Brunei, piccolo Stato del sud-est asiatico, è tornata in vigore la legge coranica che dovrebbe stimolarci a programmare un'inversione di tendenza tesa a mediare un compromesso...fra il lassismo sfrenato del nostro sistema giuridico e la loro ortodossia. La castrazione chimica proposta dalla Lega potrebbe rientrare in questa logica, ma io credo necessiti qualcosa che spaventi a morte perché una puntura è indolore ed il corpo del reato, seppure morto...resta inutilmente al proprio posto. Serve qualcosa che abbia il potere di paralizzare all'istante il processo di eccitazione del soggetto in calore generando un poderoso effetto deterrente...la castrazione meccanica! Noi usiamo il termine castrare, nel Brunei si parla di amputare, ma in individui avvezzi a ragionare con l'uccello credo che il termine da usare...sia decapitare.

1090
Per innalzare lo spirito alla contemplazione in genere si ricorrere ad immagini che evocano l'immensità del cielo, la vastità del mare, la maestosità delle montagne...e dalla beatitudine interiore che suscitano l'anima riceve lo slancio per entrare in preghiera. Ma nella natura esiste un elemento che a mio avviso può già considerarsi preghiera, una preghiera incessante che procede fin dalla creazione del mondo. Un elemento che permette di entrare in comunione con il trascendente senza dover emettere sillaba, ma fermandosi semplicemente a guardarlo...il fiume. Nel fiume possiamo scorgere la nostra vita che cammina lentamente verso l'eterna dimora, lasciarci purificare dal mormorio dell'acqua che scorre, percepire in quel silenzio carico di liete attese l'avvicinarsi della pace. Il mio più grande desiderio è sempre stato quello di andare a vivere in una capanna in riva al fiume, non c'è angolo più somigliante al paradiso sulla terra...è come andare ad abitare davanti ad un altare in cui può celebrare qualsiasi religione. E credo sia il richiamo più inebriante per ogni solitario che è stato risvegliato dall'anelito divino.

1091
Quando si testimonia la verità io credo non si debba aggiungere nulla alla limpida manifestazione quotidiana del suo naturale splendore. Trovo inutile alzare la voce per far sentire quello che tutti in fondo sanno, rimarcare con tenacia quanto è legittimato ad essere dalla logica inequivocabile...si finirebbe per stonare! E questo stridore l'ha immediatamente cavalcato il movimento femminista che in risposta al Congresso Mondiale delle famiglie a Verona ha organizzato una contro manifestazione per profanare quel po' di sacro che vagheggiava nell'aria. Allo sguardo del sepolcro imbiancato la carnevalesca sfilata sarà sembrata orrendamente blasfema, ma non più di quanto all'occhio del penitente lo siano sembrate le impeccabili famiglie del cristianesimo apparente.

1092
Mi sto rendendo conto che ci rigiriamo dentro un paradosso gigantesco e vorrei svelarlo per liberare il pianeta da un terribile cancro! Tutti lavoriamo a testa bassa per un mondo migliore e non ci accorgiamo che passati i settant'anni lavoriamo per un bene di cui non potremo usufruire. Ed allora mi chiedo cosa possa spingere un politico a lavorare per un mondo che mai potrà abitare? Depennata la generosità, non rimane che pensare sia il terrore di prendere coscienza che gli rimane un segmento di vita irrisorio da consumare, più che anni...spiccioli di giorni. Penso a Berlusconi e tanti altri personaggi inchiodati alle poltrone del Parlamento, delle Regioni, delle Province, dei Comuni...gente con un piede e tre quarti nella fossa, con le facoltà intellettive ormai alla frutta e le capacità cognitive sfigurate da decenni di porcherie intestine. Gente che si ostina a non voler capire che giunti a questo punto sarebbe salutare dedicarsi a migliorare la viabilità del Camposanti.

1093
Credo di aver avuto un'idea geniale per combattere ogni forma di crimine con aspettative di successo più che rosee. Segnare con una striscia colorata sulla guancia i colpevoli distinguendo attraverso i colori i vari crimini. Così se un ladro entra in un negozio per fare compere, vedendo la striscia verde sulla sua guancia, tutti si allertano per vigilare. Se un pedofilo si avvicina ad un bambino, vedendo la striscia rossa sulla sua guancia, tutti sono autorizzati ad intervenire. Se un assassino circola per il corso, vedendo la striscia nera sulla sua guancia, tutti girano a largo. Se poi si ha la sventura d'imbattersi in un politico italiano, vedendo tutti i colori dell'arcobaleno in fiamme sulle sue guance...tutti sono pregati di darsela a gambe!

1094
Più passa il tempo più mi vado convincendo che Salvini e Di Maio hanno inaugurato una nuova epoca della politica italiana, epoca nella quale il governo risulta impossibile da impallinare. Di fronte ad ogni contesa che si pone, se uno si schiera a favore, l'altro solidarizza con la parte avversa e quando non basta interviene il premier Conte a riequilibrare la bilancia. Tale maniera di procedere genera nelle opposizioni la più esasperata frustrazione per non riuscire nell'intento di restare aggrappati per più di un attimo ad un appiglio di contestazione. Come ogni duo costretto ad esibirsi perennemente in palcoscenico, per defilarsi dagli imbarazzi ha maturato uno spiccato senso del comico, munito del potere di sdrammatizzare il tragico. Totò e Peppino con il loro insuperabile talento non avrebbero saputo fare di meglio.

1095
"Dio foggia l’uomo come il mare i continenti: ritirandosi"
Questa bellissima affermazione tratta da una poesia di Holderlin contiene una verità sacrosanta, in pratica vuole dire che nel cammino spirituale più si è sulla buona strada e più ci si sente perduti. Questo paradosso si produce a causa dell'infinita distanza fra il Creatore e la creatura. Quando Dio è lontano riusciamo a percepirlo attraverso i parametri in dotazione alla nostra umanità. Quando invece è vicino, con la sua luce abbagliante investe le nostre tenebre accecandoci ed al pari del mare che ritirandosi fa emergere la terra...fa affiorare le malformazioni della nostra anima, inducendoci a pensare che siamo indegni di stare al suo cospetto e sia impossibile che ci stia accanto. A questo punto serve la fede per credere che non ci ha abbandonati e la sapienza per capire che per essergli graditi prima di diventare virtuosi dobbiamo confessarci veritieri.

1096
"Rispose Simon Pietro: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. E Gesù: Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa" (Mt 16,16-18)
Intorno a questo passo c'è una disputa non facile da dirimere. Alcuni affermano che la pietra su cui Gesù avrebbe edificato la sua chiesa è Simon Pietro, altri invece che il soggetto a cui si riferiva non era l'apostolo, ma piuttosto l'affermazione che Pietro aveva appena pronunciato: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente"...e dunque su questa verità si sarebbe dovuto edificare. Per anni ho ritenuto la Chiesa Cattolica usurpatrice del primato della cristianità, ma possiamo anche concederlo dal momento che questa opzione ci consente di vedere incarnata in essa la Babilonia annunciata nell'Apocalisse...con la possibilità di dare un riferimento concreto al discorso escatologico. A questo punto come risulta chiaro dal suo Catechismo a cui dobbiamo rendere onore per non aver taciuto la verità, la chiesa è destinata a morire seguendo lo stesso destino del suo Signore. Dobbiamo dunque cercare di scoprire quale sia ai nostri occhi la manifestazione visibile della sua morte. Io credo che la morte della Chiesa sia possibile vederla soltanto con gli occhi dello Spirito, chi non possiede questo sguardo rimane confinato nella tenebra di quel pressapochismo religioso capace di assemblare verità e menzogna senza turbare la coscienza. Temo che questa morte possa essere configurata nel tradimento dei valori evangelici che provocano il distacco dei tralci dalla vite spingendo a fraternizzare con i nemici della croce.

1097
"La donna è colei che dà armonia al mondo, non è per lavare i piatti"
Ma cosa deve dire di più osceno e cosa deve fare di più obbrobrioso Papa Francesco per convincere i cattolici ad uscire dalla chiesa, perché se ancora non si fosse capito è stato messo da Dio sul trono di Pietro proprio per scandalizzare affinché si esca da Babilonia e si vada incontro allo Sposo. Sta facendo in maniera egregia quanto gli è stato comandato, eppure a causa dell'ottusità imperante raccoglie scarsissimi risultati. Una delle ultime perle è questa velenosa affermazione anti evangelica e pseudo femminista attraverso la quale vuole oscurare la figura della donna ligia al suo dovere di madre e sposa, per spingerla verso mete più consone alla sua ambizione...e farla andare in perdizione. Come se lavare i piatti fosse una mansione di cui vergognarsi! Se si lavano i piatti con amore si ottiene la migliore delle armonie nel cuore e si partecipa egregiamente alla sinfonia celeste. Inoltre è contraria all'umiltà ed uno schiaffo alla dignità degli ultimi nel settore lavorativo. Dulcis in fondo si è prostrato per baciare i piedi ai leader del Sudan e non lo ha fatto in nome della pace, ma ben più sottilmente mirando ad umiliare la regalità divina che rappresenta di fronte allo sterco del potere politico.

1098
Greta è stata sicuramente creata in laboratorio dai profiler al soldo del mondialismo per ingannare la generazione Erasmus e trascinarla a combattere per un ideale ridicolo. Le hanno dato un nome ricorrente nelle favole ed un volto che più non potrebbe assomigliare ad Heidi...e pure un nonno, Juncker, che a giudicare da quanto gli somiglia e dall'abbiocco che secerne dallo sguardo c'è da sospettare che sia realmente la nipote. Per completare la fiaba ci siamo noi, allocchi e creduloni, che quando la contempliamo abbiamo la stessa espressione delle pecore quando guardano la televisione.

1099
"Dite ai miei amici che sono morto, dite che sono rimasto con gli occhi spalancati e col volto coperto dall'imperituro fazzoletto dell'azzurro"
La morte incute terrore o quanto meno ai più coraggiosi spavento, in qualsiasi veste si presenti quando suona la campana e sappiamo che resta uno spicciolo di tempo facciamo la fine del topo con l'aggravante di avere un cuore capace di prendere coscienza della situazione. Il pensiero della morte mi ha sempre camminato al fianco e per quanto io spesso l'abbia accarezzata con desiderio e dunque sia venuto ad una certa confidenza per non dire intimità, tuttavia temo che quando sarà il momento nonostante la fede...mi farà sudare freddo. Solo se venisse in una maniera oggi decisamente fuori moda non avrei paura, anzi sarei fiero di morire...quasi come se quell'uscita di scena rappresentasse la certificazione di un eroismo: la fucilazione! Nella fucilazione c'è qualcosa di epico, il colpevole è come se fosse appena uscito da un'aula di tribunale giustamente condannato all'estremo castigo...in pace con Dio e con gli uomini per aver ottenuto la grazia d'essere punito. Gli viene concesso il privilegio di attraversare il confine guardando negli occhi il plotone d'esecuzione, di morire all'aperto dove può vedere il cielo, sentire il sole...sa che sarà un attimo e poi squarcerà il velo. Ecco, mi piacerebbe morire come Federico Garcia Lorca e come lui vado cullando il desiderio di non esser seppellito, ma lasciato sulla nuda terra.

1100
In Europa si bruciano le chiese mentre in molti paesi del terzo mondo sono i cristiani ad essere trucidati. Singolare discordanza a mio avviso non addebitabile al caso...piuttosto c'è da credere che sia un segno! Può significare che Dio non ci ritenga, non solo più degni del martirio...ma perfino indegni di pregare.

1101
Stavolta l'allievo ha superato il maestro, Papa Francesco ha spinto la propria immolazione fino ad arrivare a baciare i piedi laddove Gesù si era limitato a lavarli. Guardando questa immagine che mostra l'attuale vicario di Cristo inginocchiato al cospetto di un politico del Sud Sudan ed intento a baciargli i piedi...si nota un signore con le mani giunte strategicamente posizionato proprio in direzione del di dietro del Santo Padre. E si riceve la netta impressione che nauseato nel profondo dalla falsa umiltà del gesto, stia pregando intensamente per non cadere nella tentazione di dargli un calcio nel sedere.

1102
Mi sono accorto di un'anomalia non facile da esporre, né tanto meno da comprendere in riguardo ai sentimenti che i genitori atei nutrono nei confronti dei propri figli. Mi sono chiesto come possano costoro non sperare che Dio esista dal momento che sarebbe l'unica maniera per perpetuare il rapporto con loro, come possono non sviscerare il mistero esultando ogni volta che trovano motivi per credere e rattristarsi ogni volta che il miraggio viene meno, come possono non sprofondare nell'angoscia più cupa al solo pensiero che la morte dissolverà ogni cosa? Credo sia questo il naturale atteggiamento che ogni padre e madre dovrebbe avere, una difesa a spada tratta delle ragioni della fede per amore della propria prole. Invece avviene l'esatto contrario, hanno quasi il terrore che esista un dopo ed il motivo non può essere che un picco d'egoismo capace di tagliare ogni cordone ombelicale: questi genitori amano sé stessi più di quanto amano i loro figli! Pur di non cedere a Dio la sovranità sul proprio cuore e conservare l'indipendenza, rinunciano alla possibilità di cullare l'idea di vivere per sempre accanto a quanto di più caro in questa vita si possa avere.

1103
Sono nauseato dal sentire dai pulpiti cattolici parlare in maniera sprezzante degli omosessuali, o peggio ancora in maniera eccessivamente affettata cercando di spiegare a quegli ignoranti in materia d'anatomia che fanno un uso improprio di certi organi. Vorrei ricordare a tutti che gli omosessuali hanno tutto il diritto di esserlo per essere stati caricati di una croce, non scelta a proprio piacimento al mercato dei vizi, ma venuta loro in dote in conseguenza di traumi. Ovunque c'è dolore si esige massimo rispetto ed ovunque viene usato il pudore deve fiorire un'umana solidarietà capace di proiettare verso la divinità.

1104
"O Dio, abbi pietà di me peccatore" (Lc 18,13)
A noi cristiani lo sport che più piace praticare...è giudicare! Se uno è bravo a nascondere le proprie debolezze e magari è anche socievole, simpatico e solare viene beatificato, se invece è scontroso e si vocifera che qualcuna ne vada combinando viene etichettato come pecora nera. E invece è un grosso errore perché quel depravato ha più fede di tutti gli altri nel precetto che ogni peccato sarà perdonato. La parabola del fariseo e del pubblicano ci insegna che con Dio non vince il virtuoso, o chi pecca meno...ma chi si accusa di più!

1105
Poco fa ho ricevuto una lezione di fede dal padre di due bambini piccoli. Si parlava dell'andamento del tempo così bizzarro quest'anno e dei continui malanni in cui erano incorsi i suoi figli...ed ora che finalmente erano guariti dovevano sottoporsi alle vaccinazioni di rito per le quali diceva che non si capisce cosa sia meglio fare. Sembrava in preda alle doglie del parto di quella sofferta decisione che lo sovraccaricava di una responsabilità infinita, dal momento che sono emersi casi in cui ci sono stati danni irreversibili. A quel punto mentre pensavo ad una risposta adeguata cercando una via percorribile nel labirinto delle posizioni pro e contro, mi ha spiazzato con un'affermazione che ha raso al suolo ogni indugio consegnandomi la soluzione ottimale: dico un Padre nostro e mi fido!

1106
Stanotte ho cercato di immedesimarmi empaticamente nel cuore di san Siro, non il quartiere di Milano che ospita lo stadio, ma il santo al quale è stato indebitamente affibbiato il suo nome...per capire quali sentimenti possano averlo attraversato negli ultimi novant'anni. In primis non sa spiegarsi perché ad un vescovo debba essere accostato il nome di uno stadio, che c'entra...tutta la vita trascorsa ad esercitare virtù eroiche fino al martirio ed essere ricordato per aver ospitato infantili corride! Come se non fosse già abbastanza umiliante aggiungere la beffa di farci giocare una squadra che ha per simbolo il diavolo ed un presidente che per vent'anni lo ha incarnato magnificamente facendogli vincere più dell'insperato. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso e lo ha indotto a chiedere la grazia di venire abbattuto...a mio avviso sono stati gli ossessivi "mea culpa" di Rino Gattuso.

1107
Torno sull'omosessualità, quella maschile, che temo sia un fenomeno molto più vasto di quanto si possa immaginare...considerato che non viene registrata la porzione inconscia dai diretti interessati. Possiamo abbozzare il suo profilo attraverso delle caratteristiche assai comuni al giorno d'oggi, tanto che chiunque può identificarsi in qualche tratto e riconoscervisi: spirito gregario, attitudini a mansioni prettamente femminili, sensibilità felina, pratica di attività finalizzate ad alimentare un'immagine virile. Non tutti coloro che avvertono tale pulsione hanno gli attributi per lasciarla salire alla coscienza, o qualora avvenisse, il coraggio di manifestarla. Ed allora risolvono il problema alla radice compiendo un atto di estrema virilità che li rassicura definitivamente sul patrocinio esercitato sulle loro più intime potenzialità. Castrano quotidianamente la propria omosessualità!

1108
Ho notato che molti intellettuali hanno una stella di riferimento nel firmamento del loro universo sapienziale ed attorno ad essa fanno gravitare il loro operare. Questi astri sono filosofi, poeti, teologi...menti eccelse che hanno forgiato pietre miliari del pensiero su cui i loro adoratori hanno edificato le proprie convinzioni. Sono stati folgorati dall'amore per la bellezza sulla via della vanità ed hanno goduto orgasmi ogni volta che hanno scoperto preziosismi dei loro eccelsi insegnanti...fino a diventare servi e schiavi di idoli razionali. Per liberarsi dall'incantesimo ed andare oltre...quell'amore per la bellezza che è stato capace di sviscerarne i pregi, dev'essere oscurato da quello zelo per la verità deputato a smascherare i difetti dei loro maestri.

1109
Uno degli indicatori più significativi per misurare lo stato psicologico degli italiani è il terreno delle recensioni, basta dare un'occhiata ad attività come ristoranti ed alberghi per convenire con Sigmund Freud...che la gente non sta affatto bene! Quello che allarma è il prendere coscienza della sproporzione fra il danno che si pensa d'aver subito e la reazione. Teniamo conto che nella peggiore delle ipotesi il dolo consiste in qualche piatto poco gradito, o magari un materasso troppo duro o troppo moscio. Ebbene...le reazioni in alcuni casi sono veementi! Si ha quasi l'impressione che dentro certe persone non ci siano cuori e anime, ma un'orda di cani idrofobi che non appena trova un pretesto per scaricare la rabbia...morde, si dimena e abbaia.

1110
Pensavo a quanto sia stato crudele il destino con gli africani che venivano deportati in America per farne schiavi da impiegare sul lavoro...e questo accadeva neanche tanto tempo fa per opera di chi oggi pretende di insegnarci la civiltà. Fra le tante cose di cui i padroni del mondo devono vergognarsi questa è sicuramente la più infamante. Credo che l'immaginario collettivo del popolo nero abbia subito da tale trauma un collasso le cui conseguenze si stanno ancora perpetuando ed alcuni atteggiamenti ne danno conferma. Il buon umore che nonostante vivano in situazioni estremamente disagiate mai li abbandona, stato d'animo che nei giovani arriva ad esondare in un'euforia talmente sguaiata da far pensare ad un principio di stupidità. Ed invece è la legittima reazione di chi ha necessità di frivolezze per soffocare l'eco delle antiche tribolazioni che risuona nel suo dna.

1111
"il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli" (Mt 27,25)
Quanto è penoso essere ciechi! Quanto penose sono certe sudditanze psicologiche che arrivano a cambiare i destini degli uomini e delle nazioni, quanto è catastrofico non avere la luce della fede per leggere la storia e capire quale ruolo si è finiti per interpretare! Guardiamo alla prostrazione del popolo tedesco per sentirsi responsabile dell'olocausto, all'immane senso di colpa che grava come un cielo plumbeo sulle loro coscienze. Da oltre settant'anni con la coda tra le gambe facendo lo zerbino della massoneria ebraica che non si è fatta pregare per affondare gli artigli in tutto ciò che luccica. Se si togliessero la pagliuzza dall'occhio vedrebbero che non sono gli spietati assassini che si vuol far credere, ma lo strumento con cui Dio ha punito chi ha ucciso suo Figlio. E udite, udite...neppure se fossero stati angeli discesi dal cielo avrebbero potuto rifiutarsi di obbedire! Dunque scuotetevi dal torpore lacerando il diabolico incantesimo, gli autori della strage non siete voi, ma coloro che il giorno della condanna a morte dell'Innocente si sono tirati addosso la rovina. E non si è mai visto che un'arma del delitto sia mai stata chiamata in giudizio.

1112
"Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli" (Mt 5,3)
Oggi ho avuto un'intuizione esplosiva! Mentre guardavo intorno a me palpando la miseria di coloro che si stimano ricchi delle cose che possiedono ed ignorano la vera ricchezza, sono stato assalito da un feroce desiderio di afferrare brutalmente per il bavero chiunque passava per cantargli questa serenata. Qualunque cosa tu possieda non hai niente, non vale niente e ad altro non serve che a distrarti perché non ti accorga di stare scendendo nella fossa! Se credi a quello che ti dico, se mi prendi in parola senza cadere nella tentazione di pensare, se mi guardi negli occhi e ti lasci attraversare dal mio ardore...scoprirai che sei un nullatenente, corroso dalla lebbra, solo come un cane! Se mi credi, senza dover aggiungere altro, senza dover fare alcuno sforzo...in un istante da disgraziato quale eri diventi beato e t'impossessi del Regno dei Cieli.

1113
"sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre" (Mt 24,6)
Questa espressione di Gesù è piuttosto enigmatica! Ci si chiede perché non abbia semplicemente detto...ci saranno guerre? Quel "sentirete parlare" rimanda a scenari lontani e sfocati. Possiamo azzardare tre ipotesi: la prima...che le guerre si svolgeranno in terre nelle quali non pulsa il cuore del cristianesimo, la seconda...che chi è immerso nell'autentica spiritualità percepisce le fibrillazioni del mondo esteriore in maniera distaccata pur trovandocisi a contatto. La terza...che queste "guerre" altro non siano che brevi conflitti regionali ed i "rumori di guerre" le numerose scaramucce ai confini che si esauriscono nel mostrare i muscoli delle potenze militari.

1114
"Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici" (Gv 15,15)
In genere si pensa che con Dio si possano avere due tipi di rapporti: quello servile e quello filiale. In entrambi i casi, per quanto il secondo sia infinitamente superiore al primo, rapporti di sottomissione. Ma c'è stato un uomo che è riuscito a mettersi al suo livello diventandogli addirittura amico e dimostrare attraverso una carità infinita d'esserne ben degno...Abramo! Basta leggere il brano nel quale intercede in favore di Sodoma e Gomorra per capire che osando nell'amore si può ottenere l'impossibile. Se fossero stati trovati dieci giusti il castigo sarebbe stato revocato. Quanti di noi al suo posto avrebbero avuto il coraggio di contraddire Dio, quanti di noi sarebbero stati in grado di non allinearsi al suo furore sul punto di esondare e chiedere misericordia? Anzi, facile che avremmo fatto il contrario, cavalcato il suo intento incitandolo a procedere! Un servo per timore non avrebbe fiatato, un figlio per rispetto non si sarebbe permesso, ma un amico può tutto. E dunque siamo chiamati a diventare suoi amici, a dargli del Tu, anche perché è la via più breve per poterci santificare.

1115
"Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua" (Ap 7,9)
E' ormai risaputo che la massoneria sta lavorando alacremente affinché si il realizzi il piano Kalergi, tendente ad uniformare le caratteristiche antropologiche delle varie etnie al fine di ottenere un esemplare d'uomo ibrido da poter manipolare facilmente. Ogni giorno vediamo maturare questa operazione sotto i nostri occhi...nazioni, razze e popoli che rinunciano alle loro prerogative identitarie per confluire nel marasma comunitario, ma che questa operazione fosse in atto anche sul versante della lingua forse pochi lo sanno. Lo scoprii all'inizio della mia conversione quando lessi il romanzo profetico di Robert Benson "Il padrone del mondo" pubblicato nel 1907 nel quale si prefigurava uno scenario molto simile a quello attuale con l'Esperanto come lingua ufficiale...una lingua artificiale sviluppata da un polacco di origini ebraiche alla fine dell'ottocento. Scopo di questa lingua elementare è facilitare il dialogo fra i popoli cercando di promuovere la comprensione al fine di ottenere una pace fondata su valori umanitari. E proprio nella Pasqua del 2020 si terrà a Loreto la 44a edizione del congresso dei giovani esperantisti impegnati nella diffusione di questo curioso idioma, destinato a completare l'opera di ammutinamento delle diversità.

1116
Ieri mio figlio Matteo mi ha sorpreso ringraziandomi per avergli trasmesso il dono della fede! Di questi tempi è una cosa più unica che rara anche perché in genere tutto quello che i genitori danno ai figli viene ritenuto doveroso e mi ha fatto un enorme piacere. Non tanto per veder lautamente retribuita la missione per la quale più mi spendo, quanto per veder riconosciuta da parte sua la cosa che più conta. Mi ha fatto venire in mente il lebbroso guarito da Gesù che al contrario degli altri nove era tornato indietro per ringraziarlo...e quanto più pregiata sarà la gratitudine di chi sa stimare nelle fittissime tenebre del nostro tempo l'immenso valore di un raggio di luce vera! E soddisfazione ancor più grande, considerato che frequenta l'Istituto Superiore di Scienze Religiose dove ha occasione di confrontarsi con sacerdoti, teologi e filosofi, sapere che quanto ha saputo interiorizzare dello spirito che gli ha comunicato la mia fede regge, è per me motivo d'orgoglio e conferma d'essere sulla strada giusta.

1117
Ho paura che questo clima invernale a maggio inoltrato faccia parte di un percorso di avvicinamento disposto da Dio affinché i suoi figli comincino ad abituarsi all'idea della fine del mondo. Lo affermo perché questo brutto tempo non a caso mi ha portato a pensare al diluvio universale, a quando cominciò a piovere e magari erano pure contenti perché si veniva da un periodo di grande siccità...come spesso avviene anche oggi. Poi passavano i giorni e la pioggia non smetteva di cadere, continuava inesorabile a martellare le coscienze fino a quando non ha incominciato a penetrare nelle case...dai pavimenti, dai tetti, dalle finestre, dalle porte, dalle crepe che si aprivano sui muri. A quel punto avranno capito che era giunto il castigo, che ormai era troppo tardi per pentirsi. Io credo che il Signore ci stia preparando al peggio e attraverso varie manifestazioni che rimandano alla fine del mondo voglia spingerci sulla via della rassegnazione...per renderci meno traumatico possibile l'istante in cui vedremo nel cielo il segno del Figlio dell'Uomo.

1118
"V'è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto" (Gv 5,2-4)
Voglio portare un esempio per mettere in evidenza come il progresso della scienza possa acquisire il potere di plasmare le nostre vite fino a determinarne tragicamente il destino eterno, di come questo elemento sia in grado di cambiare, o meglio di stravolgere tutto. Attingiamo dal vangelo la figura di uno dei tanti paralitici che elemosinavano lungo le strade o speravano nel miracolo della guarigione ai margini della piscina di Betzaetà, tutta la loro vita era una continua tensione verso il cielo in attesa di una risposta che quasi mai arrivava e proprio la purezza di quello slancio a mio avviso valeva loro la salvezza. Caliamo ora un'identica situazione nel nostro tempo nel quale la scienza ha fatto passi da gigante, le possibilità di svincolarsi da quelle schiavitù si sono moltiplicate e seppure confinati nella disabilità ci sono mille alternative per realizzarsi, diversivi per non annoiarsi, sostegni psicologici che al tempo di Gesù neppure s'immaginavano. Tuttavia non ci si accontenta e si tende ad aspirare all'impossibile. Se Dio oggi volesse disporre che al pari del povero Lazzaro un uomo debba salvare la propria anima in virtù della croce di quella sofferenza, ecco che l'evoluzionismo gli ruba quel tesoro e lo spinge alla deriva. Oggi attraverso le protesi è possibile riacquisire le funzioni perdute o mai avute da usare, non solo per le normali mansioni, cosa buona e auspicabile...ma per ambire a sfidare il limite, faccenda spiritualmente estremamente rischiosa dal momento che dall'uso si passa abuso! Nulla di male in apparenza, legittime aspirazioni, ma le interiorità vengono brutalmente violentate dagli scenari che improvvisamente si spalancano...dai sogni che i miracolosi supporti consentono di fantasticare e ne escono profondamente deturpate alla luce di come erano state forgiate. Se prima si era umili, rassegnati e bisognosi di tutto, ora si può finire per diventare irrequieti e superbi. Oscar Pistorius è stato l'emblema di questa degenerazione che porta a spingersi lontanissimi da quello che siamo, da quello che Dio nella sua insindacabile libertà per la nostra salute eterna aveva disposto che fossimo. Questa è l'ora di satana che dopo aver conquistato il mondo saziandolo di ogni spudorata vanità è arrivato ad insinuare la tentazione fino all'infermità.

1119
"Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza" (Mc 7,20-22)
Queste parole di Gesù mi danno conferma di una cosa che sospettavo da parecchio. Leggendo la lunga lista di accidenti elencati si procede annuendo, ma quando si arriva all'ultimo, la stoltezza...si sobbalza! La stoltezza o se vogliamo la stupidità, quell'anomalia che usiamo addebitare alla scarsa intelligenza non è dunque dovuta a cause genetiche dal momento che sale sul banco degli imputati, ma piuttosto alla disposizione del cuore. Si può ipotizzare che per evitare di aderire a qualcosa di sgradito, si eserciti il potere di auto mutilare la propria facoltà di ragionare rettamente. Se le cose stanno in questo modo allora un certo tipo di stoltezza, per la capacità di orientare la volontà verso l'accecamento, viene forgiata astutamente nella colpa.

1120
Che strane bestie le persone di questo secolo! Si fanno in quattro per salvare il mondo, quel mondo che presto dovranno lasciare e non gliene importa niente di salvare sé stesse. Eppure duemila anni fa ci è stata data questa ghiotta opportunità, ci è stato detto che il mondo è destinato a bruciare nel fuoco, mentre a noi è stata lanciata un'ancora di salvezza...mai tanto colpevolmente ignorata. Dostoevskij diceva che la bellezza salverà il mondo, Whitman che lo salverà la poesia. Io dico che se Salvini riuscirà a salvare l'Italia dalle insopportabili ingerenze della mafia cattolica potrebbe avere i requisiti per ambire a salvare il mondo...nelle vesti dell'Anticristo!

1121
“Poiché lo Sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono” (Mt 25,5)
Ogni tanto mi capita di presumere di intravedere in qualche personaggio i lineamenti dell'Anticristo...Berlusconi, Trumph, Macron e adesso Salvini. Qualcuno penserà che sia ossessionato dalla manifestazione umana più perversa del male e mi diverta a fare pronostici con possibilità quasi nulle di azzeccarli ed in verità è proprio così...sono sparate alla cieca nella notte nera del nostro tempo smaniose di trovare un bersaglio. L'uomo iniquo sarà rivestito di potenza all'improvviso e dunque potrebbe essere lo sconosciuto della porta accanto oppure una star di Hollywood. I tempi sembrano più che maturi per la sua venuta ed un vivo interesse attorno a questo evento è d'importanza capitale, è il solo mezzo che abbiamo per non lasciar assopire il nostro slancio verso il ritorno del Signore.

1122
"Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti, così com'è perfetto il Padre vostro che è in cielo" (Mt 5,43-48)
Questo brano che invita a cercare la perfezione nell'amore rivela la condizione necessaria per impossessarsi della capacità di amare. La parola amore nel nostro tempo è stata ancorata a doppia mandata al suo versante più agevolmente percorribile, quello sentimentale...e dunque l'espressione massima dell'amore viene considerata quel dare senza limiti ai privilegiati che sono stati ammessi alla frequentazione del nostro cuore. In questo caso l'amore si pone su un piano di pura e arbitraria predilezione, invece Gesù sconvolge questa visione e la subordina alla giustizia mutilandone con un secco colpo di machete la pretesa di scegliere chi amare. Dunque sembra che secondo la visione evangelica la perfezione nell'amore si attui soltanto quando diventiamo capaci di non idolatrare alcuno, né discriminare nessuno. E dal fatto che due elementi indispensabili per la vita, come il sole e la pioggia, vengano posti all'attenzione quali supremi doni gratuitamente elargiti dall'Amante agli amati...mi pare di poter dedurre che la parola amare debba ritenersi legittima da coniugare solo fino a quando si resta sull'essenziale.

1123
"Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa" (Mc 6,7-8)
Sono davvero singolari e temo avranno suscitato non poche perplessità le disposizioni date da Gesù ai suoi discepoli in procinto di partire per la missione. Le cose indispensabili per i loro bisogni immediati: cibo, bisaccia e denaro vengono inspiegabilmente proibite mentre si comanda di prendere il bastone che non sembra poter essere di grande aiuto...come mai? Per rispondere dobbiamo individuare cosa abbia inteso raffigurare con il bastone, cosa abbia pensato che potesse incarnare? Innanzi tutto rendendo più necessario un simbolo che la realtà oggettiva ha voluto ribadire il primato della vita spirituale su quella materiale, al fine di farne sentire gli effetti concreti nei momenti di maggiore sconforto. Poi per svelare il mistero occorre fare riferimento al Salmo 23 nel quale si dice..."il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza". L'essere stato innalzato a priorità dal Figlio di Dio conferisce al bastone il potere di fungere da insostituibile sostegno morale, non per intrinseca capacità dell'oggetto, ma in virtù della grazia che pervade ogni cosa che tocca la parola del Signore. Inoltre l'essere inseparabile dalla mano del discepolo in cammino gli attribuisce il ruolo di mistico canale attraverso il quale ricevere lo Spirito. Non so da quanti secoli il bastone sia finito in soffitta, ma se fossi un sacerdote preso atto di questa verità, a costo di suscitare ilarità lo rimetterei al suo posto...non essendo da escludere che il cristianesimo abbia ricevuto il primo colpo proprio dal venir meno a questo precetto.

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"Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" (Gv 15,13)
Queste parole credo siano interpretate da tutti come inerenti al martirio di quanti perdono la vita in maniera cruenta per la causa del vangelo, sono il massimo del sacrificio, sono l'estremo atto d'amore di chi segue il Signore fino all'ultima stazione. Indubbiamente è così, ma ritengo di rendere giustizia alla verità affermando che possiamo estenderle a quanti spendono la vita in umili mansioni fatte con lo stesso spirito d'amore in ossequio alla medesima croce. All'esercito di sacerdoti, missionari, suore, docenti delle facoltà teologiche, professori di relione, catechisti...al fittissimo tessuto silenzioso di pene e di sospiri che consuma giorno dopo giorno l'esistenza di chi regge il mondo.

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Oggi quel bastone che Gesù aveva comandato ai suoi discepoli di portare sempre con loro lo vediamo comparire solo nelle cerimonie usato dal Papa o dai Vescovi, quello che era stato donato quale costante prova tangibile della presenza di Dio è diventato un arnese di rappresentanza. Il crollo della fede potrebbe anche essere imputato a questa mancanza, al non sentire palpitare quotidianamente da parte dei sacerdoti nella propria mano la coscienza che Dio li sostiene. Se poi a questo scompenso si aggiunge che il bastone in questi ultimi anni è stato sostituito dagli smartphone, si comprende che il diavolo ha colmato quella lacuna assumendosi l'onere di sostenere il clero di persona.

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Ho notato che ogni volta che posto la mia poesia..."Cantico degl'innamorati" che reputo possieda lo spirito dell'inno all'amore più puro che si possa concepire, tanto da ritenerla degna di essere accostata al Cantico dei Cantici, ricevo pochissimi like e stavolta ho compreso il motivo. Quella poesia palesa il percorso del primo amore, è un crescendo che partendo dal sillabare l'alfabeto dell'intimità arriva a sentire la necessità di proiettarsi oltre i confini di questa vita per ambire all'eternità. Ebbene credo che aver tirato in ballo Dio penalizzi pesantemente il gradimento di questa perla! Tanta è diventata l'avversione verso il sacro, tanto è temuta l'ingerenza di chi comanda, tanta è cresciuta la brama di svincolarsi da ogni dipendenza...che sussurrare d'amore con la A maiuscola viene considerata una bestemmia.

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Capire il senso della penitenza non è semplice, capire perché siamo chiamati ad uniformarci ad un tenore di vita parallelo quanto meno allo stretto necessario. Si possono dare varie risposte tutte plausibili: incarnare la povertà di Gesù, per un senso di solidarietà verso coloro che soffrono, per avere maggiori possibilità d'essere esauditi nelle preghiere, per tenere a bada le istanze della carne, per umiliare la nostra superbia. Ma io credo vi sia una ragione che sovrasta quelle elencate, una ragione che in chi ha percorso un autentico cammino di fede non ammette replica. Quando si giunge a comprendere la pochezza della condizione umana e la si sperimenta dolorosamente sulla propria pelle...l'unica maniera per calarsi nella verità, entrare in sintonia con quello che si è, sentirsi a proprio agio e godere delle primizie dello spirito è abbracciare una vita scarna.

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"Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà" (Mt 24,29)
Potrebbero essere gli umori di Dio a determinare l'intensità dell'attività solare che sappiamo va ad innescare gli eventi atmosferici che devastano il pianeta. Questo mi è venuto di pensare quando ho collegato la profezia di Gesù, nella quale il sole simboleggia Dio, ai mutamenti climatici del nostro tempo. Con..."il sole si oscurerà" credo abbia voluto dire che si ritrarrà lo Spirito Santo e quindi lascerà, come sembra stia avvenendo, il mondo in balia del diavolo. Quando ha predetto questo evento sapeva che suo Padre sarebbe stato di pessimo umore a causa della nostra malvagità e di conseguenza richiamando il suo Spirito avrebbe ridotto l'attività solare generando l'inizio di un'era spiritualmente glaciale.

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Poco fa mi è capitato di vedere in televisione dei monaci buddisti che insegnano a liberarsi dalle paure, dalle ansie, dalle angosce, dallo stress...a risolvere tutti i problemi attraverso la meditazione. Quanto sarebbe bello se fosse tutto vero, se debellati i sintomi del male di vivere si potesse essere dichiarati guariti! Proprio il fatto di affermare che sono in grado di risolvere tutti i problemi ci rivela che non ne risolvono nemmeno uno...ma li addormentano. Ricorrere a questi mezzi peggiora tragicamente la situazione perché non avvertendo più disturbi si pensa di essere tornati a godere ottima salute, invece il cancro, senza essere visto né sentito, continua a divorarci dentro. Questi monaci serafici che suscitano simpatia ed ammirazione sono in verità membra di satana in missione sulla terra per rapire anime da avviare al fuoco eterno. Il loro ufficio è simile a quello di quei guardiani che quando scoppia un incendio, invece di chiamare i pompieri per spegnere il fuoco, si fanno in quattro per azzittire gli allarmi.

1130
"Allora rientrò in se stesso" (Lc 15,17)
Ogni volta che le destre vincono le elezioni puntualmente a sinistra si manifesta l'intenzione di andare a vivere all'estero. Vorrei far notare che di questi tempi per essere di sinistra si deve risiedere all'estero almeno da quando è nato quel PD che ha modificato geneticamente il dna della base sfigurandone l'identità ideologica...da poveri speranzosi a benestanti pretenziosi. Quanti da allora sono espatriati senza essersene accorti! Alcuni sono andati a Babilonia, altri nell'isola che non c'è, altri ancora nel mondo dei sogni...esotiche destinazioni alle quali si può sfuggire solo rientrando in sé stessi.

1131
"Bisogna che io compia le opere di Colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare" (Gv 9,4)
Da anni vado dicendo che siamo alla fine del mondo, che l'orologio della creazione segna la mezzanotte...l'ora in cui le vergini savie sono chiamate ad andare incontro allo sposo. Siccome Gesù ha affermato che lo Spirito Santo può operare solo quando è giorno, possiamo dedurre che essendo l'umanità sprofondata nella notte più nera di tutti i tempi, lo spirito che opera nelle comunità cristiane non sia quello santo...ma quello immondo.

1132
"che cosa SEI, che cosa SEI, che cosa SEI?"
Ho sempre pensato che dobbiamo contemplare il mistero di Dio giorno e notte, e guardare non più dello stretto necessario per capire, il mistero del diavolo perché ci potrebbe inghiottire. E questo temo sia accaduto a Marco Vuyet, gestore del blog ALARMA ed ai suoi seguaci che a furia di frugare nell'immondizia della spiritualità sono stati infettati dal virus che travia l'occhio assetato di scandalo e fa vedere il diavolo dappertutto. La celebre canzone di Mina "Parole Parole" è finita sul banco degli imputati perché dice tre volte SEI, che sappiamo essere il numero del diavolo: 666. Come pure la canzone "Neve" di Giorgia e "Cosa sei" dei Ricchi e Poveri. Di fronte ad un tracollo simile del buon senso non si può che prendere con le molle tutto quello che dicono e pregare per loro affinché rinsaviscano. Già che ci sono segnalo un altro scempio di Vuyet, la tanto disgustosa quanto certosina opera di putrefazione caricaturale della figura di Giovanni Paolo II...un vero e proprio vilipendio di cadavere!

1133
"ma il terzo giorno risusciterà" (Mt 20,19)
Da Maria di Nazaret non possiamo che imparare soprattutto nel versante della fede. Dalla sua disarmante disponibilità quando l'Angelo le disse che sarebbe diventata madre del Messia alla sua compostezza di fronte alla barbarie di coloro che lo trucidavano. E proprio quest'ultimo episodio io credo riveli la massima espressione della fede, una fede nelle parole che suo figlio aveva proferito capace di farle attraversare quieta il segmento di tempo più atroce che la separava dalla sua risurrezione. Maria non sprofonda come avrebbe fatto qualsiasi altra madre, procede sobria...lascia che tutto si compia tenendo lo sguardo fisso verso l'orizzonte futuro. Nelle tre ore d'agonia è lecito pensare che abbia recitato dentro di sé quella profezia come una preghiera. Dobbiamo fare nostro questo prezioso insegnamento ogni volta che la morte ci tocca...credere che tre ore, tre mesi, tre anni o trent'anni non potranno scalfire quanto è stato annunciato dal Verbo incarnato. E mentre Gesù con il suo sacrifico sulla croce distruggeva la morte, prendere atto che sua madre con la fede nelle sue parole ha distrutto la disperazione.

1134
"Io sono la verità" (Gv 14,6)
Solo Dio può affermare d'essere la verità, a noi uomini è negato ogni accesso nel sacrario del Verbo. Però credo d'aver trovato un'escamotage che permette anche a noi fatti di carne e sangue di rivestirci della regalità divina, se non di accedere nel cuore del santuario, quanto meno di aggirarci per il cortile o stazionare sulla soglia. Non dobbiamo fare cose straordinarie, non siamo chiamati a superarci e superare, ma semplicemente a cercare nella nostra misera condizione umana l'unica connessione possibile con quella verità con la quale si è identificato il Figlio di Dio...al fine di tendere all'intimità col Padre. "Io sono la verità" non lo possiamo dire, ma con tutto il cuore possiamo affermare "io dico la verità". Possiamo sfiorare Gesù annunciando la verità nuda e cruda...e addirittura sedere alla sua destra ogni volta che è scomoda e ci squalifica. A me capita spesso di darmi la zappa sui piedi deturpando la mia immagine di testimone per esserle fedele. Ma io sono così e non mi posso rinnegare, in tanti anni di cammino mi pare d'aver capito che siamo chiamati ad essere, prima ancora che virtuosi veritieri, in maniera di disporci nelle condizioni ideali per venire da quel Dio che fa nuove tutte le cose radicalmente trasformati.

1135
"Se una madre che stringe un bambino fra le sue braccia sceglie di salire su uno di quei barconi, sapendo benissimo che non c’è certezza di arrivare dall'altra parte, vuol dire che alle spalle ha l’inferno"
Mi sono imbattuto per caso in quest'affermazione del cantautore Ivano Fossati e mi sono fermato a pensare, sembrano parole inattaccabili eppure tremo al solo pensiero che possa esserci un'eventuale terribile possibilità. Non che madre e bambino abbiano alle spalle l'inferno, ma davanti il richiamo di un miraggio irresistibile. La seduzione diabolica ordita negli ultimi anni dal mondialismo sta nell'aver indotto le fasce meno abbienti dei paesi del terzo mondo, che tuttavia hanno sempre vissuto dignitosamente la loro condizione, a desiderare spasmodicamente il nostro modus vivendi tanto da far maturare nei loro cuori l'equazione perversa: meglio morti che poveri! E forse è questa inconscia presa di coscienza a spingere all'avventura, brama d'America più che esigenze di sopravvivenza. Se non è fuga dall'inferno allora inesorabilmente emerge uno sconcertante indizio...che la madre ami il miraggio più della vita di suo figlio.

1136
"A San Filippo Neri un giorno apparve la Madonna. Non appena la vide le sputò in faccia e la Madonna si trasformò nel Maligno che a quel punto chiese: Come mi hai riconosciuto? E San Filippo Neri rispose: Tu pensi che la Madonna possa apparire a un peccatore come me?"
Ieri mi è stato chiesto dove avessi trovato questo brano che usai qualche anno fa per parlare dell'inganno di Medjugorie...ebbene lo trovai identico in due blog che ad una verifica fatta qualche mese dopo risultarono averlo eliminato. Siccome sono rimasto l'unico a doverne rendere conto, nel caso fosse autentico cerco di trovare ragioni da portare in suo favore e nel caso invece non lo fosse...di abilitarlo all'utilizzo che ne ho fatto. Leggendo la vita del santo si scopre che fu incaricato dal vescovo di seguire la venerabile Orsola Benincasa, allora fortemente sospettata di essere un'esaltata al servizio del demonio. Si viveva in un tempo in cui si rischiava il rogo per stregoneria e Filippo fu spietato nel saggiare in tutte le maniere possibili le sue intenzioni. Questo elemento ci induce a pensare che non fosse un credulone, ma piuttosto di fronte ai fenomeni mistici assumesse un atteggiamento estremamente diffidente. Alla luce di quanto detto dunque ci può stare che abbia sputato in faccia alla madonna, da un toscano senza peli sulla lingua ci si può aspettare questo ed altro. A favore di questa tesi depone un altro episodio. Nel 1740, 150 anni dopo la sua morte, fu commissionato a Giambattista Tiepolo un dipinto intitolato: "Apparizione della vergine a san Filippo Neri"...la cui ragione si potrebbe attribuire al tentativo di stroncare definitivamente la veridicità dell'accaduto che gettava su tutte le apparizioni mariane l'ombra dell'inganno. La chiesa, che sappiamo spesso operare per occultare la verità, con la testimonianza del dipinto metteva a tacere quanto probabilmente si vociferava nelle sagrestie generando imbarazzo e smarrimento. Se invece questo scritto fosse stato messo in rete da qualche buontempone allora si potrebbe pensare che Dio abbia voluto che si diffondesse affinché portasse frutto. Se anche non fosse vero è tuttavia autentico lo spirito che lo determina proprio come lo erano le parabole che raccontava Gesù...non fatti realmente accaduti, ma verosimili fino al punto da risultare illuminanti. Se invece si vuole credere che mi sia inventato tutto di sana pianta si faccia pure, il giorno del giudizio mi sarà resa giustizia.

1137
Da circa un mese è come se fossi finito in un limbo nel quale non riesco a percepire ispirazione, come se sul fronte del combattimento spirituale si fosse smesso all'improvviso di sparare ed altro non si oda che lo spirare di un vento di pace. Nella lotta fra il bene ed il male, il male sembra aver prevalso. L'ho letto nei sorrisi compiaciuti dei protagonisti della vicenda della Sea Watch, nella disinvoltura con cui gli attori di questa farsa si sono mossi, nella sicurezza che trapelava dai loro volti: la capitana Carola, i soliti noti di Bruxelles, il magistrato Alessandra Vella che l'ha scagionata...negli occhi di tutti si leggeva una vittoria premeditata. Io credo che ormai il Maligno e i suoi adepti giochino sul velluto, sono diventati democraticamente i legittimi proprietari del mondo e si godono quell'ora profetizzata di trionfo!

1138
Ogni volta che sentiamo parlare di maltrattamenti agli anziani da parte di coloro che dovrebbero accudirli ci si riempie il cuore di sdegno e vorremmo incenerire quei maledetti che si macchiano di uno dei crimini più abominevoli...pestare gli inermi. Ogni volta che questo accade, forse in virtù di una rivelazione interiore, mi viene in mente un maestro di prima elementare che tanti anni fa si divertiva a ridicolizzare davanti ai suoi compagni di classe un bambino per la sua obesità. Immaginate la vergogna del piccolo, l'assoluta gratuità del gesto che lo colloca nella sfera criminale, le nefaste conseguenze sullo sviluppo della personalità, la prostrazione della famiglia. Cosa può spingere ad umiliare tanto ferocemente un innocente se non l'esigenza di vomitare fiele satanico che si è lasciato fermentare nel proprio cuore? Il tempo passa e immaginiamo che quel maestro sia finito in una casa di riposo dove viene brutalmente percosso...potremmo forse dire che viene percosso ingiustamente? Dio non dimentica e la divina sapienza conosce tempi e modi per capovolgere i ruoli ed indurre al pentimento una coscienza.

1139
Il buddismo ha sempre esercitato su di me un fascino irresistibile ed una ventina d'anni fa fui folgorato sulla via di Kapilvastu, luogo in cui trascorse la sua gioventù Siddartha Gautama...e un nulla mancò perché lasciassi tutto e mi mettessi alla sequela del Sublime. Fra le altre cose trovavo quanto mai allettante il concetto di impermanenza, l'idea che l'uomo non possedesse un io, cosa che oggi sembra tornare prepotentemente di moda...e fosse dunque in perenne mutamento deresponsabilizzandosi da tutto il male commesso. Sono comunque convinto che Buddha avesse ragione, l'uomo non ha un io, o meglio in quel tempo non lo possedeva ancora...era una folla di impulsi che si avvicendavano sul trono della volatilità. Ma nell'istante in cui Dio si è rivelato ad Abramo è stato chiamato a concepire il proprio io nel suo cuore, a definirne il perimetro, alimentarne il volume, caricarlo di peso...dopo aver preso coscienza dell'infinita estensione dell'amore manifestata da Gesù Cristo nel sacrificio della croce.

1140
Mi pare d'aver trovato la soluzione ideale per liberare l'Italia dal cancro di un sistema politico che ci ha immobilizzati e imbavagliati. Alle prossime elezioni presentare una coalizione che abbia la funzione di prendere il potere e rifondare tutto...che non sia deputata ad aggregare i cuori secondo le ideologie, ma a cementare le volontà nel desiderio di pulizia. Dovrebbero aderirvi gli onesti di tutti i partiti dell'arco costituzionale fino a rendere fratelli di sangue per la suprema causa della riconquista della dignità della politica...fascisti e comunisti!

1141
Quanto il calcio conduca lontano dalla realtà lo si sperimenta ogni volta che il dramma si cala nel suo palcoscenico. Pochi giorni fa a Mihajlovic, allenatore del Bologna, è stata diagnosticata la leucemia...un fulmine a ciel sereno nell'immediata vigilia della partenza per il ritiro precampionato con le valigie pronte e tutte le potenze spiegate verso l'ennesima eccitante avventura. Ecco alcune reazioni a caldo: "ho la leucemia, la guarderò diritta in faccia e la batterò" (Sinisa)..."di forza ne abbiamo tanta, ma con voi siamo imbattibili"...(la moglie)..."tu sei troppo forte, questo ti fa un baffo" (Mancini). Il popolo del pallone sembra vittima di un incantesimo e non riesce ad esprimersi se non in gergo sportivo ed in termini di competizione. Questa malattia deputata a gettare luce negli emisferi più remoti delle coscienze per risvegliarle dal torpore di condotte di vita scellerate, viene vista come il più sleale degli avversari da battere a tutti i costi e con tutti i mezzi in un drammatico spareggio salvezza. E non mi stupirei, viste le premesse, se il baraccone mediatico approfittasse della ghiotta occasione per promuovere le scommesse.

1142
Dopo aver ascoltato un'intervista ad Aldo Busi sulla pedofilia che non è risultata tanto sconvolgente per quello che ha detto, e posso assicurare che c'era da mettersi le mani nei capelli, quanto per la naturalezza con la quale si è espresso...ho pensato che non sia il desiderio di un piacere perverso a spingere verso la più indecente deriva erotica, ma piuttosto la volontà di profanare un paradiso: il candore di un bambino. Credo che il primo impulso provenga dalla sfera spirituale e sia di natura demoniaca, impulso che poi si tira dietro tutto l'insulso carnale che una fantasia degenere in un contesto incontaminato può raccattare.

1143
"Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò" (Gn 22,2)
Siamo chiamati ad amare Dio sopra ogni cosa...sopra i nostri cari, sopra i nostri beni, addirittura sopra le nostre stesse vite. La prova a cui è stato sottoposto Abramo, uccidere suo figlio Isacco per dimostrare la rettitudine della propria gerarchia affettiva, riguarda tutti noi ed idealmente quando qualcuno ci rapisce siamo chiamati a confrontarci con tale possibilità. Il teologo Vito Mancuso ha molto onestamente confessato che mai avrebbe ucciso i suoi due figli, Stefano e Caterina, scelta umanamente condivisibile se non fosse che per la carica che riveste dovrebbe quantomeno sforzarsi di andare oltre. Re Salomone un giorno si accorse di essersi invaghito della bellezza di alcune cavalle che correvano nei campi e per questo aver trascurato di amare con tutto il cuore il Nome del Signore. Lo sdegno che gliene venne per essersi lasciato sedurre da creature inferiori al proprio rango gli provocò un tale risentimento che fece tagliare le teste alle povere bestie. Oggi io mi chiedo, e qui il cancro è giunto all'ultimo stadio, i numerosissimi cristiani che hanno lasciato entrare cani e gatti nelle loro case e dentro i loro letti; che li accudiscono come fossero figli, se chiamati alla prova quanti di loro sarebbero disposti a sgozzare Fiocco, Musetto, Napoleone o Nespola...le esche del Maligno? Temo nessuno e per il supremo bene vi consiglio, non solo di sgozzare le adorabili bestiole, ma pure chi cerca di impedirlo!

1144
"Beati coloro che soffrono perché saranno consolati" (Mt 5,4)
Il dolore è il pane quotidiano di questa vita, pane duro e amaro che nel mondo futuro in chi lo mastica ed ingoia si trasformerà in delizia. Quando si pensa a questo dolore in genere si usa incarnarlo nelle vesti di malattie o disgrazie...un dolore innocente, svincolato dal peccato, un dolore buono e propizio di benedizioni. Poi ci sono i dolori cattivi a cui si fa grande fatica dare una veste redentiva, sono quei dolori che ci danno le persone amate fra i quali il più maledetto viene considerato il tradimento...e fra i tradimenti il più temuto è quello generato da relazioni extra coniugali. Ci sembra impossibile trovare una connessione fra il dolore generato dal tradimento, un dolore ribelle non facile da addomesticare e questa beatitudine, come se il peccato avesse il potere di inquinare le lacrime dell'innocente pugnalato alle spalle. Ma Dio distribuisce le croci secondo la sua sapienza e se avremo fede in queste parole vedremo campeggiare questa beatitudine sopra ogni oscura sofferenza e troveremo la forza per respingere la tentazione di ripudiarla.

1145
Roberto Formigoni dopo cinque mesi di blanda detenzione in una prigione per raccomandati è stato inspiegabilmente scarcerato! Non voglio neppure entrare nel merito di discorsi sacrosanti da gridare ai quattro venti...li lascio fare a chi ha ancora fiato da sprecare. Voglio soltanto dare a "Comunione e Liberazione" la possibilità di rendere un servizio alla giustizia capace di far tornare a brillare la credibilità della propria testimonianza. Espellere il Celeste dalla comunità per aver fatto in modo che sulla sua vicenda giudiziaria mai sia stata fatta chiarezza, espulsione che deve suonare da condanna ai suoi intrallazzi affinché gli sia chiaro che nel Regno dei Cieli non c'è posto per tutti.

1146
"a chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra" (Lc 6,29)
Temo che queste parole vengano spesso interpretate in chiave di sfida, forti della volontà di Dio ci si sente autorizzati a rispondere con un gesto che può assumere i connotati della provocazione ed innescare un'escalation. Tale condotta tuttavia mal si coniuga con il modo di fare di Gesù, dobbiamo dunque cercare di sviscerare il senso più profondo della lezione, pena...cadere nel patetico. A me sembra che il porgere l'altra guancia, più che una spinta a rilanciare vada intesa come un'esortazione a non indietreggiare, a non mutare atteggiamento in seguito alla percossa ricevuta...a permanere nelle identiche disposizioni di spirito.

1147
Nell'amare chicchessia in sommo grado non ci sarebbe nulla male, se non fosse che quando amiamo qualcuno in maniera speciale dobbiamo necessariamente aprirgli la porta del nostro cuore e lasciare che dimori proprio laddove il Creatore ha stabilito la sua residenza. Allora dovremmo prendere atto che se l'Altissimo ha sentenziato di voler essere amato sopra ogni cosa è anche per godere dell'assoluto quanto legittimo privilegio di non avere coinquilini! Se ci ha comandato di amarlo più dei nostri simili, se non tollera neppure la presenza di una persona da noi amata come amiamo Lui...figuriamoci quella di cani e gatti! Come è severamente vietato divinizzare gli uomini è altrettanto vietato umanizzare le bestiole e rendiamoci conto di quale scempio morale compiamo ogni volta che arriviamo a divinizzare un esponente del regno animale.

1148
"Alla donna disse: Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà. All'uomo disse: Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!" (Gn 3,16-19)
Dopo il peccato originale Dio caccia i nostri progenitori dal paradiso allegando un elenco di pesanti conseguenze a cui sarebbero andati incontro. Mentre leggevo questo brano all'improvviso...ci ho visto la fondazione del purgatorio! Se in questo mondo ci è stato pianificato un percorso tanto aspro credo sia lecito pensare a questa vita come una costante penitenza...e dunque perché dovrebbe esserci un ulteriore supplemento di sofferenza dopo la morte? Io credo che il programma sopra enunciato sia "all inclusive" dell'espiazione di tutti peccati e la divina sapienza sappia orientare i destini in maniera tale da far pagare a ciascuno fino all'ultimo spicciolo del suo debito.

1149
"C'era un uomo ricco, che era vestito di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo" (Lc 16,19-22)
Oggi tutti invidiano i personaggi dello sport, dello spettacolo, coloro che hanno raggiunto posizioni di rilievo...belli, ricchi e famosi. Io invece invidio un mendicante che da qualche anno di tanto in tanto staziona nel mio paese. Si mette seduto per terra lungo il corso, uno zaino, una ciotola per l'elemosina, un'aria serena, un libro e null'altro. Ogni volta in quell'uomo vedo il povero Lazzaro e mi si scolpisce nella mente la sua imminente sorte..."portato dagli angeli nel seno di Abramo". Per quanto possa aver sofferto ed aver ancora da soffrire, che importa...la parola di Gesù si compirà contro ogni logica terrena. Non so se abbia coscienza della fortuna che lo ha baciato assegnandogli quel destino, della ricchezza che possiede, dell'eternità che a grandi passi gli sta andando incontro, ma so che sono tutti ciechi ed io vorrei essere al suo posto!

1150
"I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce" (Lc 16,8)
Ieri è stata diffusa la notizia che a Roberto Formigoni è stata revocata la pensione e sono sicuro che da buon cristiano si sarà calato nella parabola più enigmatica del vangelo...quella del fattore infedele. In questo brano Gesù mette in rilevo il comportamento disonesto e furbesco di un amministratore che vedendosi sul punto di essere licenziato dal padrone per aver sperperato i suoi averi, fa grandi sconti ai debitori al fine di ricevere da loro futuri benefici. Io credo che il Celeste non appena ricevuta la notizia per far fronte agli oneri necessari per il proprio sostentamento avrà pensato di ricorrere a quanti durante il suo mandato di governatore della Lombardia aveva beneficiato in maniera illecita. E finalmente dopo tanto tempo si sarà sentito in sintonia con la Parola di Dio e dunque degno di tornare a messa.

1151
La metamorfosi del mondo ha stravolto persino il concetto di penitenza! Così se da sempre adempiere a questo precetto significava privarsi di lussi e comodità oggi al massimo si può fare qualcosa che le assomiglia vagamente...soffrire per l'impossibilità di fare sacrifici e rinunce. Vorresti non accendere i termosifoni e tocca accenderli perché sei in minoranza, vorresti ripulire la casa di tutto il superfluo e guai se tocchi un soprammobile, vorresti almeno non imbiancare le pareti per non sentirti dentro una reggia...e tocca farlo a te quale estrema beffa. Un autentico discepolo di Gesù dovrebbe sentire il disagio di vivere immerso nell'agio e desiderare con tutto il cuore di abitare in una caverna per essere degno di chi è nato in una grotta e vissuto sulla strada.

1152
Forse pochi sanno che il diavolo è nato come me sotto il segno del leone e forse proprio per questo sono in grado di riconoscerlo quando si manifesta sotto mentite spoglie...in fondo siamo fatti della stessa pasta astrale! Ce lo ha rivelato la madonna di Medjugorie in un messaggio del 1984...affermando di essere nata il 5 agosto e chiedendo per l'occasione di dedicarle tre giorni astenendosi dal lavoro, pregando il rosario e facendo digiuno a pane e acqua. Fin qui si potrebbe anche annuire, ma siccome è risaputo che il diavolo fa le pentole e non i coperchi, alla fine del messaggio gli è sfuggito uno sfogo da comare per niente compatibile con il profilo di Maria di Nazaret che si evince dai vangeli: "Nel corso di tutti questi secoli mi sono dedicata completamente a voi: è troppo se adesso vi chiedo di dedicare almeno tre giorni a me?" Auguri caro fratello di segno, a breve ne avrai bisogno e visto come hai ridotto il mondo forse era meglio se ci dedicavi meno tempo.

1153
Capita spesso di vedere bambini molto piccoli venir continuamente sollecitati da genitori, amici, parenti, vicini, conoscenti...quasi fosse per loro deleterio starsene tranquilli in disparte. Ogni volta è un tripudio di complimenti ed inni alla straordinarietà: il più bello del mondo, il più intelligente del macrocosmo, il più simpatico dell'universo...impulsi che vanno ad eccitare il suo cuore abituato a pulsare ai ritmi della quiete che gli ha comunicato il grembo materno. Sembrano vezzi innocenti destinati a liquefarsi nella volatilità di un attimo, invece incidono profondamente nell'interiorità fino a gettare le premesse di pesanti stati depressivi destinati ad esordire non appena cominciano a placarsi i clamori dell'adolescenza. Sono iniezioni in piccole dosi di concentratissima vanità che mentre generano dipendenza facendo assaporare la squisitezza della felicità, annientano il dono più prezioso che ereditiamo con la nascita dal cielo...la capacità di dimorare in quella pace che ha il potere di esorcizzare il demone dell'inquietudine.

1154
"le porte degli inferi non prevarranno" (Mt 16,18)
"Il Regno non si compirà dunque attraverso un trionfo storico della Chiesa, secondo un progresso ascendente, ma attraverso una vittoria di Dio sullo scatenarsi ultimo del male" (CCC 677)
Parto da questa sentenza di Gesù per segnalare una contraddizione sfociata in eresia in seno alla Chiesa Cattolica, eresia fomentata da un eccesso di protagonismo che l'ha sedotta fino al punto di indurla a ritagliarsi un ruolo di protagonista nella storia della salvezza. Per la fine del mondo il Signore attraverso queste parole ha paventato uno scenario nel quale i suoi discepoli sarebbero stati costretti ad assumere un atteggiamento prettamente difensivo di fronte alla ferocia dello scatenarsi ultimo del male. Invece, grazie anche ai numerosi contributi delle apparizioni mariane ed ai loro martellanti messaggi finalizzati ad adulterare la verità, è maturata la convinzione che a vincere sarà la Chiesa...attraverso il trionfo del cuore immacolato di Maria. Proprio l'opposto di ciò che dice la Bibbia e conferma il Catechismo della Chiesa Cattolica.

1155
"Marciarono su tutta la superficie della terra e cinsero d'assedio l'accampamento dei santi e la città diletta" (Ap 20,9)
Ho letto decine di volte questo passo, ma solo ora mi comunica un elemento decisivo e mai notato prima che va a cementare una mia ferma convinzione più volte manifestata...quella che per il discepolo di Gesù oggi sia necessario, non solo uscire dalla Babilonia di questo mondo, ma anche da ogni chiesa canonicamente organizzata. Ce lo rivela il seguente versetto che temo sia difficile da confutare..."cinsero d'assedio l'accampamento dei santi". Il piccolo gregge dunque alla vigilia della fine viene annunciato radunato dentro un accampamento in una situazione di estrema emergenza...un particolare che sta a segnalare una realtà nomade, senza sicurezze come il popolo di Israele durante l'esodo dall'Egitto. Tale scenario non può non rimandare ad un riferimento capitale in ottica apocalittica...le vergini che vanno incontro allo sposo. E forse questo collegamento autorizza a formulare un parallelismo sul piano della precarietà...in quel tempo materiale, oggi squisitamente spirituale.

1156
"perché se il giusto cade sette volte, egli si rialza" (Prv 24,16)
In questa sentenza non si può non notare un'imbarazzante contraddizione, come può essere che un giusto ritenuto degno di stare al cospetto di Dio, mentre percorre la via della giustizia si ritrovi per terra sette volte al giorno...viene forse abbagliato dallo splendore verso cui sta andando incontro? No, il giusto cade sette volte al giorno, non perché sia sbadato e metta il piede in fallo, ma perché il diavolo gli fa lo sgambetto affinché sia messa in evidenza la deformità della propria supponenza.

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"Lo spirito è pronto, ma la carne è debole" (Mt 26,41)
Volevo rimarcare, per averlo percepito in alcune situazioni, il paradosso di diventare esempi da imitare in quanto a sacrificio ed abnegazione e poi per la futilità dei desideri che si covano...elementi degni di disprezzo. Come se ciò che si desidera fosse la cartina al tornasole capace di certificare la nobiltà della nostra identità interiore. Ingenuamente ci si illude che da tanto quotidiano eroismo debba procedere uno slancio verso ideali più consoni alla sfera trascendente...che puntualmente vengono traditi dal ritrovarsi consenzienti a lasciar affondare le proprie radici nella sponda carnale. Tale arrendevolezza produce un ripiegamento di tutte le potenze verso il basso talmente brutale da generare repulsione allo sguardo spirituale.

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"Alzati, Pietro, uccidi e mangia" (At 10,13)
Mi sono spesso domandato perché Dio ci abbia comandato di mangiare gli animali, poteva benissimo farci vegetariani e risparmiare a tante inermi bestiole una fine crudele, perché spargere gratuitamente tanto dolore? Stanotte mi è stata recapitata la risposta e devo confessare che la ritengo esaustiva. L'uccidere gli animali, l'acconsentire a tale disposizione deve essere inquadrata nell'ottica di una prova di iniziazione. Siamo destinati ad ereditare il Regno dei Cieli, siamo addirittura chiamati a diventare come Dio e dunque dobbiamo imparare ad esercitare tutte le funzioni che comportano la suprema investitura...compresa l'incombenza di dare la morte. Quell'alzati intimato a Pietro è rivolto a ciascuno di noi e deve essere inteso come un'esortazione a crescere spiritualmente, a lasciare la condizione umana per tendere attraverso l'accettazione di quell'atto apparentemente distruttivo, ma in verità precursore del più radioso futuro...verso quella divina.

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Nonostante gli eroici tentativi di invertire la rotta di questo mondo da parte di qualche donchisciotte del nostro tempo, si ha la sensazione che sia stato oltrepassato il punto di non ritorno. Il tanfo della cospirazione planetaria messa in atto dai poteri forti in maniera capillare sul territorio è diventata addirittura quasi percepibile al tatto. I cittadini di questa generazione sono stati talmente plagiati da non avere più neanche una vaga idea di come debba essere un uomo e di quali valori debba venire impreziosito...e laddove si sia conservata la capacità di individuare dei riferimenti corretti è stata azzerata la facoltà di interiorizzarli. Il genere umano è diventato una massa informe nel quale ogni individuo, attraverso un certosino processo mediatico, è stato evirato della possibilità di forgiare una soggettività aliena da quelle proposte dal catalogo del sistema. Di fronte al più devastante spiegamento di forze oscure della storia mi chiedo se l'uomo, con il solo contributo della propria malvagità, abbia potuto architettare ed eseguire un disegno tanto complesso...e portarlo ormai quasi a compimento? In passato abbiamo assistito al proliferare di ideologie distruttive, ma tutte potevano essere ricondotte allo scatenarsi dell'umano furore. Il mondialismo al contrario sembra possedere una ridondanza perniciosa ed inarginabile, tanto dal rendere lecito pensare che dietro alle comparse che si avvicendano sui vari palcoscenici, vi sia la regia d'uno Spirito supportato dal massiccio impiego di forze soprannaturali.

1160
"dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,16)
Ha fatto non poco scalpore la notizia che il figlio di Beppe Grillo sia stato accusato insieme ad altri tre suoi amici di stupro nei confronti di una ventenne, stupro consumato in una delle ville dell'istrionico tuttofare. Non sappiamo se sia vero o meno, ma il solo fatto che abbiano fatto un'orgia, seppure con la ragazza consenziente...basta e avanza per metterli alla gogna! Ecco dunque i frutti maturati in uno dei figli dell'uomo attualmente più potente d'Italia, di colui che con uno sketch di pochi minuti ha deciso il nuovo governo: lusso, alcool, droga, sesso. E' fin troppo banale giunti a questo punto suggerirgli che sarebbe il caso di lasciar perdere di governare sessanta milioni di persone fra le quali possiamo vantare numerose eccellenze...quando non si è stati capaci di governare neppure un viziato diciannovenne.

1161
Quando si apprestano a parlare di politica personalità dello spettacolo, dello sport, artisti...puoi scommettere che reciteranno quei banalissimi copioni intrisi di buonismo, ma d'altra parte non possono fare altrimenti perché se prendessero posizioni non eccessivamente liberiste le loro carriere andrebbero a picco. Pensiamo ad un attore che si mettesse contro l'immigrazione selvaggia...in un paio d'ore perderebbe il novanta per cento dei consensi ed il cento per cento degli sponsor, colpevole di ostacolare quella diffusione del caos umanitario che al circo mediatico serve moltiplicare. Sono talmente immersi nella farsa da non riuscire neppure a capire che la loro libertà di pensiero ha preso il volo, per lasciar planare tutto quello che contribuisce ad incatenarli al successo. Non ritengo tuttavia tanto grave che il pupazzo di turno ogni volta faccia il finto tonto, quanto che gli allocchi che lo venerano come se avesse i titoli per illuminare non se ne rendano conto!

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Premetto che non avrei mai voluto fare questo post perché può sembrare discriminante e giuro che tifavo perché avvenisse l'esatto contrario, aggiungo che quando il nuovo ministro dell'agricoltura Teresa Bellanova è stata vigliaccamente attaccata per il suo modo di vestire l'ho difesa a spada tratta, infine ammetto che la trovo particolarmente dolce, garbata e simpatica. Ma di fronte alle risposte omologate dalla storia del regime che la possiede rese ieri sera in un dibattito televisivo, alla mancanza di ogni indicatore atto a segnalare la presenza di un minimo di vivacità intellettiva necessaria per interloquire, alla consapevolezza che nel panorama politico a livello di comunicazione mediatica solo Salvini sia riuscito a fare di peggio...io che non sono laureato ho dovuto convenire che con il diploma di terza media si sia tenuti a fare altro!

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"Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me" (Ap 13,20)
Questa breve sentenza di Gesù che sembra capitalizzare una semplice disposizione di routine nasconde invece verità sorprendenti! Dapprima ci informa che lui dimora costantemente alla porta del nostro cuore, ma non standosene con le mani in mano. Egli bussa continuamente cercando di approfittare delle più disparate situazioni che gli inciampi della nostra vita gli offre per fare in modo che venga evidenziato il suo tocco. Poi ci dice che se qualcuno gli presta un attimo d'attenzione, riesce a percepire il sussurro della sua voce e trova l'audacia per schiodare la serratura...il Signore lo invaderà spiritualmente facendogli sentire la beatitudine della sua presenza. Infine ci introduce nell'anticamera del paradiso...la cena è il pasto che ci ristora alla fine della giornata, è la giusta retribuzione per il nostro lavoro, la consolazione per le tribolazioni patite, il pasto che si consuma con chi si è venuti alla più intima comunione. In particolare quel "cenerò con lui ed egli con me" mi sembra possa simboleggiare il traguardo della perfetta corrispondenza fra il Creatore e la creatura che è stata ritenuta degna d'essere innalzata al suo rango e di sedere alla sua mensa.

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Sembra un paradosso, ma temo non vi sia carnalità più morbosa di quella che manifestano coloro che vivono un'intensa vita spirituale. Mi riferisco in particolare all'importanza che viene data al patrimonio della testimonianza di fede che si rende, preoccupandosi oltremisura di lasciare ai posteri un dettagliato resoconto di quanto si è detto, scritto e fatto. Anche grandi personaggi del passato non hanno saputo resistere alla tentazione di considerarsi eccellenze dell'umanità e si sono dati da fare affinché quanto producevano fosse messo per iscritto e custodito gelosamente. Pensiamo a Buddha che aveva incaricato il fedele Ananda di registrare a memoria tutti i suoi complicatissimi discorsi per poi metterli sulla carta. Oppure a Gandhi che si raccomandò che qualora nei suoi scritti fossero state trovate delle incongruenze fosse presa per buona l'ultima enunciata in ordine di tempo. In coda alla lista di esaltati mi ci metto pure io che curo in maniera maniacale i miei scritti pensando chissà quali frutti daranno nei secoli a venire. Quanta gente spiritualmente elevatissima che giunta ad un passo dal cielo...è inciampata nell'ultimo gradino! Solo uno e pochissimi altri suoi discepoli ha fatto eccezione, solo uno è riuscito ad avere una fede talmente cieca in Dio da pensare che a Colui a cui nulla è impossibile non sarebbe stato difficile far scrivere i vangeli. Anche in questo Gesù è stato di un altro pianeta, ha intuito che quanto viviamo più di quanto scriviamo resta impresso eternamente da qualche parte a disposizione del Sommo Bene.

1165
"Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada" (Mt 10,34)
Pochi giorni fa Papa Francesco si è reso protagonista di uno dei più potenti ruggiti anticristici della storia della Chiesa. Lo ha fatto attraverso un video nel quale annuncia la necessità di un patto educativo globale che ci guidi alla solidarietà universale, ad un nuovo umanesimo. In cinque minuti di discorso non ha mai nominato Dio, Gesù Cristo, il cielo, la vita eterna...proprio come se il trascendente non esistesse. Ha tessuto in maniera certosina una fitta rete trasversale di paternalistiche raccomandazioni volte a cementare la fratellanza, guardandosi però bene dall'invitare a sollevare lo sguardo...per non rovinare tutto. Qualcuno potrebbe obiettare che non c'è alcun bisogno che predichi, tanto tutti sanno chi rappresenta e quindi persino dalle viscere del suo non detto dovrebbe trasudare il messaggio del Maestro. Se non fosse che quanto sussurrato tenebrosamente ai quattro venti si pone con il vangelo in feroce contraddizione!

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"Dio disse: Sia la luce! E la luce fu" (Gn 1,3)
Quando Dio creò tutte le cose non lo fece come potremmo immaginare dapprima ideandole a grandi linee nella sua mente, poi progettandole fino al più piccolo particolare ed infine assemblando il tutto. Lo fece impartendo una serie di ordini a cui la materia diligentemente ogni volta si conformava. Non è che abbia concepito l'uomo apparato per apparato...è bastato che dicesse "facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza" e in un attimo si è materializzato in tutta la sua minuziosa complessità l'embrione della sua essenza. Ho fatto questa premessa perché credo si possa azzardare l'ipotesi che la storia del mondo, nella quale è intimamente intrecciata la storia della salvezza, possa aver obbedito al medesimo principio. Che la divina sapienza abbia sentenziato: "sia separato il bene dal male, i figli delle tenebre dai figli della luce"...e tutto ciò che da quell'istante è successo, ogni singolo pensiero, parola o gesto, si è orientato al fine di far maturare in ogni coscienza l'adesione alla propria appartenenza.

1167
Pochi giorni fa sono rimasto scioccato quando scorrendo il televideo ho letto che il 27x100 degli adolescenti in Europa, uno su quattro, si produce lesioni nel corpo volontariamente. Mi ha fatto venire in mente un mio post di qualche anno fa nel quale prevedevo in futuro per i giovani un'esasperata conflittualità interiore che avrebbe fatto salire in maniera esponenziale l'incidenza dei suicidi. Imputavo tale scompenso alla distonia che si sarebbe venuta a creare fra le istanze dell'anima vincolata alla legge di Dio e la concupiscenza del cuore sempre più alimentata dal nostro dissennato modo di vivere. Sembra proprio che avessi ragione ed ora mi chiedo cosa spinga queste creature ad assumere proprio questo specifico comportamento che potrebbe essere inteso quale estremo tentativo di evitare il peggio? Troppo semplice orientarsi verso un fisiologico bisogno d'attenzione, piuttosto sarei per l'inconscia risposta all'odierna carenza di uno dei maggiori cardini della pedagogia...la punizione, vertice dell'indignazione che segna il confine fra il bene ed il male. Quella punizione che viene percepita dal bambino quale fondamento per l'edificazione di un perimetro nell'ambito della moralità oltre il quale è vietato avventurarsi...e di conseguenza delegata a forgiare la struttura gerarchica che regola i rapporti interpersonali in ambito familiare e scolare. In questi ultimi anni essendo venuta meno tale funzione a causa di un rimescolamento dei ruoli che ha adulterato il secolare gioco delle parti...le figure guida sono state castrate della loro autorità e gli adolescenti diventati incapaci di orientarsi. Procurarsi lesioni, far zampillare il sangue, non ritengo sia il tentativo di denunciare il loro male, di accusarsi e di accusare, condannarsi e condannare...ma la necessità di rimarcare l'urgenza con la quale si implora d'intervenire.

1168
"Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta" (Mt 6,25-33)
Questo brano nasconde un segreto capace di svelarci la possibilità di approdare alla massima espressione della libertà, laddove vengono bandite tutte le angosce e tutte le ansie. Tale segreto pare abbia il potere di trasferire al Creatore l'onere di provvedere in tutto e per tutto ai fabbisogni delle sue creature. Smettere di lavorare per guadagnarsi il pane è il sogno di molti, sgravarsi della più opprimente delle preoccupazioni al fine di acquisire la facoltà di godere in pienezza di ogni bellezza della vita. Stando a quanto dice Gesù per ambire a tale stato occorre rinunciare all'esercizio egoistico della propria libertà, per lasciarsi cadere in balia di una sovranità più onnipotente. In tal modo si entra in armonia con il palpito più intimo della creazione sulle stesse frequenze degli uccelli del cielo e dei gigli del campo, conquistando il diritto di beneficiare della divina assistenza di cui gode ogni fibra dell'universo per la propria sopravvivenza.

1169
Forse qualcuno si sarà accorto che sono un tipo a cui piace stupire, ma stavolta voglio esagerare per esser ricordato dai posteri come il solo genero che ha esaltato i suoceri. Sarò brevissimo per evitare di cadere nelle solite sviolinate sentimentali proponendomi di restare nel solco della più scarna sincerità...e voglio farlo con la stessa modalità con cui si innalzano i santi agli altari. Posso testimoniare che Luigi e Maria Antonietta hanno esercitato tre virtù in maniera eroica: lo spirito di sacrificio, il rispetto per l'altrui libertà e la generosità. A questa triade mi sento in dovere di aggiungere altre due perle che io come cristiano posso solo contemplare da lontano non essendo alla mia portata: aver sopportato l'insopportabile e perdonato l'imperdonabile. E da ultimo allego un dettaglio di capitale importanza in questo tempo in cui alle soglie dei sessanta si fanno carte false per andare in pensione onde approdare nel paradiso dei sazi...hanno lavorato fino alla fine senza pretendere di godersi neppure un giorno.

1170
Odio la televisione, o meglio, tutto il tossico che secerne dallo schermo! Pozioni di veleno deputate ad ingozzarci di menzogne, ad alimentare ansie ed angosce, a perpetuare eternamente agitazione nel profondo del cuore. Ma ho trovato l'antidoto ed ora posso guardarla tutto il tempo che voglio, giorno e notte, qualsiasi canale fino ad immergermi nella spazzatura più letale senza temere alcun male. Inserisco il televideo, abbasso un po' il volume ed ecco annientati in un baleno i nefasti effetti del mostro che divora il senno dei popoli. Il televideo è il rifugio dentro la tempesta, l'oasi nel deserto. La scena resta immobile permettendo allo spirito di quietarsi e respirare senza affanno, le notizie si sorseggiano con gli occhi a proprio piacimento e tutto ciò che cerca d'irrompere attraverso la voce dalla satanica voragine perde virulenza defraudato dell'immagine.

1171
Io capisco poco di politica e niente di economia, ma non ho potuto fare a meno di notare che in campagna elettorale fior di candidati super laureati sfornano ricette infallibili per abbassare lo spread, contenere il debito, stimolare la crescita, favorire gli investimenti...con un linguaggio talmente analitico e convincente che non si può fare a meno di annuire e votare entusiasti questa gente. Poi quando arrivano al dunque, nonostante siano stati introdotti nell'olimpo sapienziale dai luminari della Bocconi, scopri le manovre che sono capaci di ideare...far pagare un euro a chi usa l'aereo, tassare le merendine e le bibite gassate. Se questo è il frutto di decenni di indefessa dedizione alla scienza dell'amministrare, se questo è il risultato di interminabili tavole rotonde finalizzate a sviscerare i misteri del governare...mi tengo stretta la ministra Bellanova e confido in chi non ha un diploma.

1172
Stasera guardando Greta all'Onu e la marea di giovani che si è tirata dietro...all'improvviso ci ho visto chiaro! Al burattinaio che la muove non gliene frega niente dell'ambiente, l'ha suscitata al fine di raccogliere l'imponente massa elettorale del futuro attorno ad ideali innocui...ideali che hanno il potere di catalizzare l'attenzione verso il basso ed immediato, per fare in modo che non si guardi oltre. L'entità malvagia recluta soggetti ovunque ci sia sufficiente buon senso in cui gettare l'esca e dopo averli svuotati del poco sangue nelle vene li educa alle buone maniere. Alla resa dei conti delle prossime tornate elettorali questa forza surreale si porrà come una diga insormontabile contro il sovranismo e temo porterà al disfacimento dei valori delle destre.

1173
"Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete" (Lc 6,25)
Da come si esprime Gesù sembra che ridere sia, non solo un atto disdicevole, ma addirittura criminale considerata la condanna che si tira dietro...pianto ed afflizione. Eppure il giudizio della sapienza popolare sconfessa quanto paventato dal Signore per rivendicare il diritto di ridere più possibile in previsione della fine della festa...allorquando brucerà tremendamente prendere coscienza che ogni lasciata è persa. E dunque perché questo divieto tassativo, questo veto sulla più innocente delle distrazioni? Io credo che solo calandosi nelle innervazioni più sottili dell'ottica spirituale sia possibile scorgere l'orizzonte che equipara l'ingenuo ridere al delittuoso evadere. Viene messo all'indice l'alleggerirsi del carico di consapevolezza del tragico che alberga in ogni cuore...carico deputato a tenerci ancorati alla nostra redentrice dannazione.

1174
Ogni cosa in questo mondo sta inesorabilmente tendendo verso la promiscuità, i colori dell'arcobaleno del genere umano hanno rotto gli argini e stanno sbiadendo verso la determinazione di un marcato grigio spento. L'esempio più palese possiamo contemplarlo nella sfera sessuale laddove si è arrivati a distinguere ben 23 generi diversi al posto dei due originari. Anche la politica sta precipitando...le connotazioni identitarie dei partiti che si basavano su determinati ed inamovibili principi sono state scalzate da opportunistiche alleanze con i più acerrimi nemici. Il virus della commistione ha contagiato persino l'universo della fede e vediamo una moltitudine di eccellenze in abito talare adorare obbrobri partoriti dalla credenza popolare. Infine, e questo temo sia il riscontro più grave, il pot-pourri sta cominciando ad infettare la sovranità dell'élite intellettuale. Dai suoi albori la riflessione filosofica ha sempre spaziato dal nulla al tutto, ma oggi accantonate definitivamente le ragioni del mistero, l'attenzione viene posta solo su quanto vi è di più concreto.

1175
"quel che Lutero nega è la capacità dell'essere umano di concorrere alla sua salvezza, la buona notizia del vangelo non è che l'uomo deve salvarsi, ma che è già stato salvato"
Quest'affermazione tratta da un commento al "Servo arbitrio" di Lutero sintetizza mirabilmente il pensiero del riformatore tedesco troncando di netto ogni dubbio sulla presunta libertà dell'uomo. Pare che a noi non sia consentito fare nulla per salvarci e addirittura negato persino di dare un seppur laconico assenso. E allora cosa ci distingue dagli animali, dai vegetali, dalle pietre...siamo tutti indistintamente in balia di quel Dio tanto geloso della sua Creazione da voler gestire personalmente ogni singolo anelito? Come possiamo concedere alla creatura dotata d'intelletto una dignità che le permetta di sollevarsi da tutto il resto? Io credo non si potesse fare altrimenti...Dio in quanto Sommo Bene non avrebbe potuto fare in modo, anche se avesse voluto, che da una fibra creata potesse scaturire ed operare consapevolmente una seppur minima essenza di Sé. Ed allora prendere coscienza della verità ed accoglierla consente di esercitare la massima espressione della nostra libertà e concorrere alla nostra salvezza, poiché non aderire a quanto è buono e giusto si rivela deleterio nei riguardi di sé stessi. Per questo l'uomo viene posto al di sopra di ogni altro essere vivente e gli viene conferita dignità, non in virtù di quello che è, che dice, o che fa...ma della sua capacità di comprendere, accogliere e condividere.

1176
Io sono convinto che l'Italia sia una nazione a fortissima vocazione sovranista, secondo gli ultimi sondaggi la Lega viene data al 36x100 nonostante venga penalizzata in maniera brutale da tre elementi. Il primo è l'evaporazione dei valori incarnati dal credo cristiano che reputo sinonimi a quelli nazionali e che l'attuale Papa, per favorire le politiche mondialiste, ha astutamente adulterato. Il secondo è la pesante eredità ricevuta dal fascismo e tenuta ancora in vita da infinitesimali fazioni dell'estrema destra dure a realizzare che il tempo passa e sotto questo cielo nulla può esimersi dall'evolversi, pena...raggomitolarsi su sé stessi ed incancrenire. La terza è Salvini che come leader più che perplessi a volte lascia sgomenti. Ottenuti ampi consensi più grazie alle contingenze favorevoli che si sono verificate che per i propri meriti, ha poi gestito il successo in maniera goffa e maldestra. Imbarazzante sul piano della comunicazione mediatica, evasivo fino al punto da far pensare che abbia le mani in pasta quando si trova a dover giustificare ombre sul suo operato e del proprio partito, patetico quando per raggranellare qualche voto umilia i simboli della fede. Se con questo ragazzotto al timone, le pessime condizione del tempo ed il mare in tempesta il sovranismo è al 36x100, credo di poter affermare che in condizioni ottimali si scoprirebbe sovranista il 100x100 degli italiani!

1177
"Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?" (Mc 8,36)
Attraverso un abilissimo gioco di prestigio eseguito sotto gli occhi di tutti il padrone del mondo ha fatto in modo che salvare il pianeta diventasse la priorità assoluta per questa generazione...e salvare sé stessi un'opzione. Questo mi sembra il dato più eclatante che emerge dalla frenetica attività dei vari movimenti ambientalisti in crescita spasmodica, movimenti che vanno delocalizzando l'attenzione dall'essere umano alle cose. La trovo una svolta epocale, forse per la prima volta dopo tanti secoli ci si preoccupa più della macchia sul vestito che del tumore al cuore. Nell'arco di pochi anni si è passati dal sondare i più affascinanti misteri e combattere per i più nobili ideali a misurare la febbre dei monti e contemplare le bottiglie di plastica nei mari.

1178
E' giunto il momento che noi cristiani dell'ultima ora, sull'onda dell'entusiasmo generato dal pensiero d'incontrare il Signore, facessimo eccezione rispetto agli uomini di tutti i tempi che hanno considerato la vita come arco di tempo che va dalla nascita alla morte. Vorrei che noi, forti della certezza ereditata dalla più incredibile delle promesse, estendessimo l'orizzonte fino a concepirla quale intervallo fra la nascita e la risurrezione...sorvolando quell'oscuro dettaglio che vela con la sua ombra il tripudio d'ogni felicità terrena e impregna di notte fonda la speranza della vita eterna.

1179
Quando scrivo attingo a piene mani da ogni settore della mia eccentrica personalità senza badare alle figure che faccio, imponendomi di non nascondere nulla per raccontare di me il bello ed il brutto...al fine di esaltare il vero. Siccome sono un tipo spiritoso, anche se non sembra affatto, a volte mi cimento nel prendere beatamente in giro me stesso e lo faccio accentuando esageratamente la mia propensione alla megalomania. Spero che nel leggere certe mie ambiziose aspettative post mortem...tipo dare il mio nome al mare Adriatico, al mio paese, ad un Center, ad una Tower, ad un Museum, ad una via, ad una sindrome e chissà quant'altro avrò delirato nei miei post...si abbia il criterio per discernere che mi pare non dicessi sul serio.

1180
In questi ultimi tempi si verificano delle conversioni talmente miracolose da far suonare l'allarme inducendo prudentemente a diffidare. Tutto vero quello che dicono, tutto buono quello che mostrano, eppure il frutto più luminoso che un'autentica conversione dovrebbe produrre sembra non maturato. Mi riferisco allo spirito di umiltà, all'atteggiamento di timore che si dovrebbe sempre tenere quando si parla di Dio avendo coscienza dell'abisso che ci separa. Invece spesso tocca vedere predicatori che sembrano amici intimi dell'Altissimo, che gestiscono il palcoscenico come se presentassero il festival di Sanremo...con una tale sicurezza da sfiorare la spudoratezza. Odiose all'inverosimile certe stucchevoli espressioni del tipo..."Dio è grande, Dio è buono, gloria a Dio" a cui il gregge risponde obbedendo ad un riflesso condizionato senza avere un minimo di coscienza di quello che biascica. Nel video di un'ora e venti minuti che narra la testimonianza di Nausica Della Valle ritornata nell'ovile dopo aver scorrazzato nell'altro sesso, bastano i primi dieci secondi per farsi il segno della croce e sospettare che sia il demonio ad operare tali prodigi, essendo più agevole spedire all'inferno cristiani esaltati...piuttosto che omosessuali timorati.

1181
"Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci" (Mt 7,15)
Non sono un esperto di diritto militare, ma credo di non dire un'eresia affermando che Papa Francesco durante tutto il suo pontificato ed in maniera ossessiva in questi ultimi tempi si è reso colpevole di un reato gravissimo per la sicurezza nazionale...aver istigato e favorito la capillare occupazione di uno Stato sovrano attraverso l'immigrazione clandestina. Di fronte ad un contenzioso del genere in qualsiasi altro confine del perimetro terrestre si sarebbe arrivati da parte del Paese aggredito ad una dichiarazione di guerra con immediato ricorso all'artiglieria pesante, ma siccome il lupo si è vestito da pecora nessuno ha rilevato l'inganno.

1182
"Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?" (Lc 24,26)
Queste parole rivolte da Gesù ai discepoli di Emmaus incapaci di comprendere la necessità della sofferenza sono rivolte ad ognuno di noi ogni volta che agonizzando non ne teniamo conto. Se anche noi vogliamo entrare nella gloria con Lui dobbiamo metterci l'anima in pace e lasciare che nel nostro cuore si conficchi una scheggia della sua croce. Dio ha stabilito che si debba patire per ottenere la salvezza e dunque da qualunque mano la sofferenza ci provenga: nemici, amici, parenti, familiari, sconosciuti...dev'essere considerata benedetta.

1183
"perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata" (Lc 1,48)
Mi servo di questo passo del Magnificat per contestare il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria, in quanto credo di aver rilevato due macchie nella sua anima. Naturalmente per velare un profilo di tale portata non occorre uno dei tanti peccati a cui andiamo soggetti noi comuni mortali, basta cedere per un attimo alle lusinghe di un desiderio...in questo caso l'esaltazione! Temo che la madre del Messia sia caduta in due peccati durante l'incontro con Elisabetta: nel peccato di superbia ed in quello di vanità. Riconoscersi umili è la manifestazione più strisciante della propria superbia, chi è umile sa di non potersi permettere neppure d'essere sfiorato dalla tentazione di un simile pensiero, perché non appena ti credi umile...sei fregato! Poi prendere atto che una persona della sua statura interiore possa essersi gloriata per il fatto di diventare famosa, possa essersi compiaciuta d'avere un palcoscenico visibile a tutte le generazioni proprio come fanno a X Factor...francamente fa cadere le braccia!

1184
"le prostitute vi precederanno" (Mt 21,31)
Questo video dà l'esatta misura della deriva nella quale è finita la Chiesa Cattolica...siamo alle comiche finali! Le suore di clausura che pregano incessantemente, fanno penitenza e forti dell'intimità con Dio dovrebbero rappresentare l'anelito spirituale più puro della mistica cristiana, al cospetto del Papa in carne ed ossa cedono di schianto alla tentazione di sfiorarlo per godere un vero e proprio lussurioso pseudo orgasmo.

1185
"Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe" (Mt 24,21-22)
Il discorso escatologico di Gesù getta un'ombra terribilmente minacciosa sulla sorte del cristiano degli ultimi giorni. Se prendiamo alla lettera il passo sopra citato si spalanca uno scenario da attacchi di panico, se invece lo interpretiamo ci prospetta una verità addirittura peggiore...nel primo caso lo spettro della morte, nel secondo l'incubo dell'inferno. Chi propende per la versione mistica in quel "nessun vivente" ritengo debba individuare solo i credenti in linea con le rigorose condizioni imposte dal vangelo. Non a caso è stata usata la parola "vivente" e non uomo al fine di evidenziare la sfera dello spirito a discapito di quella della carne. E di conseguenza "salverebbe" rimanda alla sorte eterna. La grande tribolazione dunque sembrerebbe essere di natura marcatamente spirituale.

1186
"Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell'uomo: mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li fece perire tutti. Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti. Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si rivelerà" (Lc 17,26-30)
In questo brano Gesù pone sotto la nostra attenzione due episodi nei quali si arriva alla distruzione di due realtà talmente degenerate da venir stimate irrecuperabili, per comunicarci che come per Noè e Lot con le rispettive famiglie, anche per i suoi discepoli alla vigilia della distruzione di questo mondo mille volte peggiore di quello di allora...ci sarà una via d'uscita! Chi sono dunque i Noè ed i Lot contemporanei? Cosa sono tenuti a fare per salvare le proprie vite? Io credo siano identificabili nelle vergini savie e che per mettersi in salvo debbano andare incontro allo Sposo uscendo da tutte le chiese, per dare vita ad un esodo nel quale incarnare il rapimento spirituale.

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"Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo" (Mt 28,19)
In ambito cristiano sta suscitando non poco scalpore quanto Marco Vuyet va predicando sulla Trinità. Ho cercato di capire, ma sembra proprio che non si riescano a mettere a fuoco le ragioni di tanto allarmismo, che si spinge fino al punto di considerare eretico chi avalla la tesi Trinitaria. Dio è Uno e su questo non ci piove, ma dal momento che Gesù Cristo e lo Spirito Santo hanno vergato pagine su pagine della Bibbia, credo debba essere loro concesso pieno diritto di cittadinanza sul trono celeste e dunque non blasfemo associare alla parola Uno...Trino. Tutto sommato mi sembra più una questione di forma a cui ci si ostina a voler dare a tutti i costi i connotati della sostanza. Questo è quanto ho pensato, ora passo a quello che ho malignamente ipotizzato. Sappiamo che il numero 6 simboleggia il diavolo ed il 3 Dio, sappiamo di trovarci alla fine dei tempi laddove il potere della bestia sta diventando inarginabile, sappiamo che l'abominio della desolazione è entrato nel luogo santo, sappiamo che soggetti in preda al fanatismo religioso vengono arruolati dal nemico per fare il lavoro sporco. E da oggi sappiamo che Vuyet potrebbe essere uno di questi, che il diavolo si serve di lui per deturpare la verità e gettare confusione fra i credenti.

1188
Ho appena letto che da quando in Francia sono cominciate le manifestazioni dei Gilet Gialli 52 esponenti delle forze dell'ordine si sono suicidati. Il fattore scatenante sarà stato sicuramente lo stress accumulato per dover sostenere ritmi lavorativi molto al di sopra dei normali canoni, ma io credo che il grilletto lo abbia premuto l'incapacità di risolvere l'interiore conflitto fra la necessità di fare il proprio dovere reprimendo le sommosse e la voluttà di cavalcare gli ideali degli insorti passando dall'altra parte. Io temo che le forze armate di molti stati europei siano violentemente attraversate da queste fibrillazioni, amplificate dal vedere una politica ormai serva impotente delle egemonie finanziarie. Il potere militare ha subito l'affronto di vedersi castrato del diritto di servire una causa giusta e questa è la peggiore tragedia se chi la vive possiede una pistola!

1189
Proprio oggi pensavo a come possano menti di altissima levatura, cuori disposti al martirio, anime eccelse quali don Luigi Villa, don Curzio Nitoglia, il professor Matteo D'amico e tutti coloro che sono arroccati su ideali preconciliari...come possano non vedere l'assurdità della loro posizione! Come possano non riuscire a scardinare la loro ostinazione di fronte ad un'evidenza talmente palese da risultare imbarazzante da spiegare! Innalzare la Chiesa Cattolica ad idolo è l'operazione più adulterina che possa fare la menzogna, perché la radice di tale istituzione affonda su premesse teologicamente errate e come conseguenza il suo fiore ha sempre emanato più fetore che profumo. Proprio per questo risulta incomprensibile che simili eccellenze siano finite dentro il tunnel dell'accecamento. Siccome credo che a tutto ci sia una spiegazione e chi la cerca animato dall'amore per la verità si pone nelle condizioni migliori per trovarla, mi appresto a dare una risposta in chiave psico-spirituale poiché ho il sospetto di trovarmi di fronte ad un incantesimo delle facoltà intellettive. Solo così si spiega il fatto che non sia possibile svegliarli con l'ausilio delle più sacrosante ragioni. Mi sono persuaso che il diavolo si sia servito del mito della Madre...ed in questa direzione abbia allineato le tre manifestazioni canoniche dell'ordine affettivo di ogni cristiano fino a farle combaciare e renderle inscindibili. Tre manifestazioni intrise di sacralità: la Madre naturale, Maria Madre dei credenti e la Madre Chiesa. Mettere in dubbio la legittimità, l'autorità e la santità di ognuna di queste tre Madri provoca nei soggetti sottomessi a tale suggestione uno shock che inibisce la facoltà di dubitare.

1190
Oggi ho pensato che il fenomeno Greta sovraccaricato dai media di significati mastodontici e diventato in poche settimane un ciclone planetario ritenuto capace di cambiare il corso della storia, non sia invece che l'innocuo termometro usato dai padroni del mondo per un singolare rilevamento. Che una mattina Soros si sia svegliato assillato da un capriccio ed abbia espresso il desiderio di sapere fino a che punto fosse arrivato il rincoglionimento giovanile, nonché la dabbenaggine senile. E dopo la prima manifestazione di piazza il termometro sia schizzato oltre l'ultima tacca.

1191
Il sinodo sull'Amazzonia temo sia stato la goccia che ha fatto definitivamente traboccare il vaso della tolleranza da parte dei cattolici integralisti nei confronti di Papa Francesco. I toni da accesi sono diventati furenti e le parole, fino ad ora moderate dal rispetto per la carica...hanno cominciato a schizzare dal cuore senza più alcuna mediazione. Eppure se ci si mette nella giusta prospettiva la situazione non appare così tragica e l'ora che stiamo vivendo, seppure in regime di allerta, addomesticabile all'uso della ragione nell'ottica proposta da una corretta lettura spirituale del presente. Quello che può sembrare il Papa più dissacrante della storia non è che un pover'uomo a cui è toccato l'ingrato compito di fare quello che Dio gli ha comandato. I suoi accusatori dovrebbero capire che non è stato suscitato per insidiare il buon grano, ma per ammassare la paglia da bruciare.

1192
"Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno. Gli rispose: In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso" (Lc 23,42)
"perché Dio sia tutto in tutti" (1Cor15,28)
Gesù una sola volta nei quattro vangeli ricorre alla parola "paradiso"...qualche istante prima che il miraggio più ambito dall'immaginario collettivo sia inaugurato, sarà un caso oppure possiamo evincerne un motivo? In tutte le altre circostanze aveva sempre parlato di "Regno di Dio o dei Cieli"...e mi pare di poter individuare una sostanziale differenza fra i due vocaboli. Il Regno viene indicato come appartenente a Dio oppure ai Cieli che sono la sua dimora, dunque una proprietà privata, mentre con il termine paradiso si ha l'impressione venga additata un'area pubblica. In effetti questa visione sembra legittimare la citazione di Paolo e corroborare la maniera di esprimersi di Gesù che portando a termine sulla croce l'assunzione della natura umana alla regalità divina fa che ogni persona, a prescindere dal luogo...sia un paradiso.

1193
"E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo" (Mt 23,9)
Questo ordine è uno dei più clamorosamente ignorati e beffardamente calpestati, eppure mi pare tanto chiaro e semplice da rispettare. Quando si chiama "padre" qualche religioso si disubbidisce ad una precisa disposizione di Gesù e non pensiamo che ci passi sopra perché...è vilipendio alla paternità di Dio! Oltre a questo credo che ci abbia dato tale direttiva per contrastare la fisiologica divinizzazione che viene dal porre un essere umano su un gradino superiore. Abbiamo un nome, dunque usiamo quello e lasciamo stare le gerarchie che noi siamo tutti fratelli e uno solo è il Padre...e uno solo il Maestro. Se io fossi stato padre Pio, o padre Amorth, o padre Livio, o peggio ancora il santo Padre, a chiunque mi avesse innalzato a quello che non sono avrei detto: sta indietro satana, chiamami fratello, chiamami amico, chiamami come ti pare, ma non usarmi più per bestemmiare!

1194
"Ma voi non fatevi chiamare rabbì perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli" (Mt 23,8)
Questa affermazione di Gesù contiene la sapienza necessaria per regolare i rapporti interpersonali in ambito ecclesiale ed è curioso notare come il contesto gerarchico venga sorpassato dal prospettare i rapporti comunitari sotto l'egida del regime familiare...laddove le differenze sono regolate in nome del bene che ci si vuole. E non finisce qui poiché nell'interno della consanguineità vengono aboliti anche tutti i ruoli lasciando il solo che consenta la perfetta uguaglianza fra i componenti, vale a dire: fratelli. Ed allora tra fratelli maggiori e fratelli minori nelle cui vene scorre quello spirito capace di fare da antidoto alle ambizioni della carne...non dovrebbero mai sorgere contese fomentate dal sangue.

1195
"io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo" (Mt 28,20)
Questa sentenza di Gesù se da una parte ci rassicura donandoci la certezza della sua presenza fino all'ultimo rintocco del tempo, dall'altra alla luce di quanto propone la visione escatologica...fa dubitare e non poco. Beati i cattolici che circoscrivono tale prospettiva alla presenza nell'ostia liquidando in maniera frettolosa ed inequivocabile il problema, che invece sorge in chi è mosso da sete di coerenza e trova impossibile coniugarla con certi passi della scrittura. Mi avvalgo di tre citazioni per dimostrare che se consideriamo la stagione presente l'ultimo capitolo della storia...Dio deve risultare assente. "Il sole si oscurerà"(Mc 13,24) "Non sarà forse tenebra e non luce il giorno del Signore, e oscurità senza splendore alcuno"(Am 5,20) "A mezzanotte si levò un grido: ecco lo sposo, andategli incontro"(Mt 25,6) La prima folgore profetica c'illumina dicendo che il sole si oscurerà...nel linguaggio biblico il sole simboleggia Dio, la seconda ne è la diretta conseguenza...non ci sarà alcuno splendore, la terza ne palesa la conferma...essendo il divino tornato trascendente le vergini savie per riunirsi allo Sposo sono costrette ad un mistico esodo. Ora cerchiamo la maniera per aggirare l'ostacolo e legittimare la promessa di Gesù dalla quale siamo partiti, al fine di dare un contributo convincente per credere che davvero sarà con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo. Per farlo voglio associare la parabola discendente della fedeltà a Dio da parte del genere umano a quattro immagini per rendere più chiaro quanto penso al fine di partorire l'opportunità odierna. "L'uomo in braccio a Dio" dopo essersi rivelato ad Abramo in un rapporto d'intimità, con il susseguirsi delle cadute si è passati dal "camminare tenendolo per mano" al "seguirlo con lo sguardo"...fino all'attuale "perderlo di vista". Il Signore non può essere in questo mondo come sta scritto, né palesare in alcun modo la sua immanenza, ma noi confidando in quanto ha assicurato possiamo perpetuare la comunione. Con fede eroica nella sua parola, compiendo il miracolo di rendere tangibile la percezione del suo spirito!

1196
Tutti i peccati saranno perdonati, tranne quelli non commessi per mancanza di fede nella sua misericordia. Mi sono sempre professato grande peccatore in pensieri, parole ed opere, recentemente devo aggiungere anche un'omissione. Mi sono trovato di fronte alla possibilità di commettere un peccato mortale con l'aggravante di ritenerlo dal punto di vista etico talmente ignobile da temere di non venire perdonato...ed ho rinunciato. Chiedo a Dio perdono per aver avuto il timore di peccare, credendo di poter essere più cattivo di quanto Lui sia buono.

1197
Che Dio nel nostro tempo non sia più identificabile con l'amore, ma piuttosto con il furore, non significa che abbia smesso di amarci...tutt'altro! Mai come in questo caso il furore può essere inteso come manifestazione estrema dell'amore, l'ultima carta a disposizione per stornarci dalla perdizione. Per essere fedeli alla verità occorre precisare che al mutare dei nostri comportamenti non è Dio a cambiare atteggiamento nei nostri confronti, ma noi a modificare la percezione di quello che riteniamo sia il suo umore...oscillazioni che si verificano qualora si sia acquisita la retta cognizione. La tragedia del nostro secolo sta nell'aver sconvolto la morale fino al punto di promuovere alcune recrudescenze del male a supremo bene, conquiste deputate a completare il nuovo decalogo riveduto e corretto. All'umanoide restano solo due precetti da rispettare, due normative che il nuovo corso non potrà mai cancellare, uccidere e rubare, pena...scatenare la guerra civile. Ma alla luce dei fatti, tanta è la scaltrezza con la quale si governa e la disinvoltura con la quale li si ignora, che al pari di tutti gli altri risultano soppressi.

1198
"la verità vi farà liberi" (Gv 8,32)
Queste immagini di animali stipati all'inverosimile dentro le gabbie proprio come sardine nelle scatolette riguarda anche noi esseri intelligenti che perduta ogni sensibilità siamo diventati incapaci di rilevare la mancanza di libertà. Gli animali vengono ammassati e compressi in angustissimi spazi, noi invece patiamo l'identico trattamento in relazione alla dimensione tempo. Siamo costretti a tenere ritmi elevatissimi per ottemperare a tutte le pseudo esigenze generate dal dissennato modus vivendi che ci hanno inoculato. E non solo noi comuni mortali, ma anche coloro che hanno raggiunto status di prestigio elevati e quindi si suppone in potere di auto gestirsi con criterio. Persino gli intellettuali che predicano "l'impeccabile novella dell'umana sapienza" sono stati ingoiati da questo vortice...ed affollando le loro menti di pensieri sempre più eccellenti soffocano il respiro di quella contemplazione che permette alla verità di emergere dal cuore.

1199
Uno dei massimi enigmi calcistici del secolo è quello di spiegare come mai Messi quando gioca nel Barcellona fa sfaceli e poi in nazionale diventa un giocatore men che normale. Essendo argentino sarà cresciuto sotto l'ombra del mito di Maradona e siccome ricopre anche lo stesso ruolo, non solo dal punto di vista tattico ma soprattutto del leader...avvertirà il peso del confronto, di essere chiamato a rispondere ad aspettative simili a quelle realizzate dal Pibe de oro che ha vinto un mondiale da solo. Ma c'è di più! Ne avrà fatto il suo Dio e da buon discepolo ogni volta che scende in campo con la maglia albiceleste si sentirà mancare al pensiero di insidiare il maestro e profanare il suo tempio...peccato che gli costerebbe la perdita dell'orientamento. Al contrario di Ronaldo che ha smarrito la retta via da quando si è fatto Dio di sé stesso.

1200
"non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo" (Mc 7,15)
Vorrei servirmi di questa sentenza di Gesù per guardare l'omosessualità alla luce di quanto essa rivela. Se la contaminazione avviene quando si lascia uscire all'esterno il proibito che cova all'interno, allora significa che chi riesce a trattenere la pulsione nel suo cuore può considerarsi puro poiché non dà scandalo e non moltiplica il degrado. Attraverso la messa a fuoco di una serie di atteggiamenti comuni nei rapporti interpersonali si possono a mio avviso penetrare situazioni equivoche ed individuare forme di omosessualità latenti che vengono quotidianamente consumate dagli ignari protagonisti. Ci metterei dentro tutti gli atteggiamenti patrimonio di un genere sessuale che vengono adottati da soggetti dell'altro sesso...effeminatezza per gli uomini e mascolinità per le donne. A queste vanno associate varie inclinazioni supportate da specifiche propensioni maniacali, quali contributi destinati a cementare l'adesione a ciò che si vorrebbe appartenere. Questo esercito di persone sono omosessuali alla stessa maniera delle conclamate tuttavia, probabilmente a causa dell'incapacità di affrontare gli sconvolgimenti che deriverebbero dall'uscire allo scoperto, sono riuscite a ridirezionare l'impulso primordiale e farlo confluire su canali navigabili al pudore. Al fine di rendere possibile la sopravvivenza, hanno castrato il rapporto del supremo approdo all'orgasmo per trovare appagamento in un perpetuo flirtare con il polline di chi si vorrebbe possedere.

1201
"Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato dal mondo" (Gv 1,29)
Mi sono sempre chiesto come mai Dio abbia scelto proprio l'agnello quale vittima da immolare nei sacrifici rituali, la più dolce fra le creature che ritengo blasfemo definire bestiola...tanta è l'umanità che trasuda. Sappiamo dall'annuncio del Battista che Gesù è stato associato alla martoriata specie in relazione alla sua tragica fine e ci si chiede quale scopo abbia voluto perseguire il disegno divino disponendo tale parallelo? L'innocenza è indubbiamente l'elemento capitale che accomuna i due, ma temo non basti a muovere il sentimento ed inclinarlo al pentimento...occorre altro. Credo che l'intento sia stato di fare in modo che l'estrema tenerezza suscitata dall'aspetto esteriore dell'agnello, fosse capace di fare da ponte per rivelarci la suprema tenerezza interiore dell'agnello di Dio appeso alla croce...onde farci percepire il palpito del suo amore e struggere di commozione.

1202
Il M5S in Umbria ha appena subito una sconfitta epocale perdendo addirittura il 75x100 dei consensi rispetto alle politiche dello scorso anno, ma questa Caporetto non è nulla se paragonata alla Waterloo che mi pare di intravedere e che vado a denunciare. Quando attraverso la piattaforma Rousseau è stata consultata la base del Movimento per decidere se fare il governo con il PD, io che prevedevo un testa a testa, rimasi molto sorpreso nel constatare che l'80x100 dei votanti aveva appoggiato l'iniziativa dei vertici...dal momento che fra le due fazioni i rapporti erano tutt'altro che idilliaci. Ora le elezioni regionali hanno sentenziato un responso completamente opposto che sconfessa in maniera brutale il riscontro della piattaforma e per quanto si possano cercare le più sofisticate ragioni per giustificare tale inversione, si è portati a pensare che neppure con il contributo della magia nera si sarebbe potuto ottenere un tale ribaltone. Come può essere che nel giro di due mesi nei quali il governo non ha fatto nulla di significativo, sia nel bene che nel male, gli elettori pentastellati si siano riversati in massa sull'altra sponda? Il sospetto è che la piattaforma Rousseau sbandierata quale avamposto di democrazia capillare sia stata invece inventata e venga usata per assecondare le scelte dell'Elite spacciandole per volontà del popolo grillino...beatamente preso per il culo. Se le cose stanno così quell'energia pulita in cui con tanta fede abbiamo sperato, che prometteva solo cose belle e buone è diventata la razza peggiore dei cacciatori di poltrone!

1203
Io credo che non appena metteremo piede nel Regno dei Cieli non sarà il clima gradevolissimo a stupirci, l'aria pura che respireremo a pieni polmoni, la bellezza indescrivibile che trasuderà da ogni cosa che guarderemo, la luce celestiale che rivestirà ogni molecola che sfiora, l'armonia che regnerà fra ogni singolo elemento e neppure il volto di Dio temo riuscirà a darci la suprema fibrillazione...ma la facilità con la quale ci scopriremo capaci di amare! Nel nostro petto sarà sfondata la porta blindata dell'egoismo, divelte le sbarre, tolti i ceppi, sciolto il bavaglio e spianata la strada per restituire al cuore la possibilità di tornare a vivere in pienezza la pace della felicità.

1204
Poco fa sono rimasto allibito nel leggere che la neo eletta governatrice dell'Umbria Donatella Tesei non ha voluto rispondere di un consistente buco nelle casse del comune di cui è stata sindaca per dieci anni. Essendo della Lega che ha fatto sparire 49 milioni di euro dalle casse dello Stato...il sospetto è d'obbligo. Tuttavia nonostante questa pesante eredità alla resa dei conti delle consultazioni elettorali ha fatto saltare il banco e stravinto le elezioni...come spiegare? Che noi italiani non siamo tanto svegli si capisce al primo sguardo, ma da qui ad arrivare al sonno profondo ce ne corre...secondo me invece gli umbri si sono dimostrati molto più perspicaci di quanto si possa pensare. Dopo aver passato in rassegna le malefatte del Partito Democratico ed aver soppesato le entità del sottratto, sono arrivati alla conclusione che i politici di destra rispetto a quelli di sinistra hanno un grande pregio...sottraggono di meno!

1205
Di questi tempi il razzismo sembra essere diventato il reato dei reati, addirittura più grave dell'omicidio e nel caso fosse rivolto agli ebrei...apriti cielo! Tutte le forme di razzismo sono figlie della più genuina stupidità e di conseguenza dovrebbero far sorridere in primis chi ne è oggetto vista la provenienza, ma nel caso degli ebrei purtroppo tocca rilevare una parvenza di legittimità, in quanto sorge quale istintiva risposta ad una pretesa superiorità della loro razza. L'essere stati innalzati da Dio a popolo eletto ha lievitato in maniera esponenziale la considerazione che hanno di sé stessi facendoli diventare superbi ed egoisti. La ferocia inaudita espressa nel Talmud contro i cristiani e finalizzata a scatenare un odio non inferiore a quello che circolava nei loro confronti nei campi di concentramento, non ha certo contribuito ad alimentare fraterni sentimenti. La smisurata avidità di denaro e l'onnipotente sete di potere che li ha portati a governare brutalmente il mondo ha fatto in modo che a chi odia i metodi dispotici non risultino troppo simpatici.

1206
"tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante" (Dn 5,27)
Queste parole rivolte dal profeta Daniele a re Baldassar, colpevole di aver fatto del benessere un idolo, credo di poterle girare a tutti coloro che sono sprofondati nell'agio e si compiacciono delle cose di cui godono...omettendo di glorificare Colui che le ha create. Gran parte dell'umanità si trova in questa condizione senza sapere che il re a causa di quell'inadempienza la notte stessa fu privato della vita. Per far comprendere meglio mi permetto di sostituire la parola "mancante" con un'altra che ritengo calzi alla perfezione e renda palese agli occhi del distratto cittadino di questo mondo ciò che voglio segnalare: sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato "leggero". La leggerezza per quanto per certi versi e soprattutto di questi tempi possa essere considerata una virtù da invidiare, intesa in relazione alla morale è sinonimo di spensieratezza tendente alla noncuranza capace di sconfinare nella negligenza. Negligenza che a sua volta è il contrario dello zelo che richiede l'amore per la verità e da questo si evince la portata capitale della sua gravità.

1207
"Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste" (Mt 5,43-48)
Gesù attraverso questo brano ci invita ad essere perfetti come è perfetto suo Padre e ci mostra anche la strada maestra per incarnare Dio sulla terra. Una perfezione da raggiungere, non come si potrebbe pensare evitando il peccato, oppure praticando la carità...mezzi che la nostra insufficienza spirituale ritiene indispensabili. Quanti si sentono virtuosi solo per il fatto di non commettere peccati macroscopici, oppure si credono buoni per l'erogazione di abbondanti donazioni! La via della perfezione non richiede solo slancio ascetico o profusione sentimentale verso l'indigente, ma piuttosto eroismo nell'amore verso chi ci suscita odio ed avversione e pratica incondizionata della giustizia nei confronti di tutti.

1208
In genere si dice...come sono cambiati i tempi, ma in questo caso dovremmo dire...quanto sono peggiorati gli uomini! Se pensiamo alla feroce rivalità fra Don Camillo ed il sindaco comunista Peppone, che rispecchiavano perfettamente l'antagonismo fra la sinistra e la religione, prendiamo atto di come sia degenerata la situazione. Allora ognuno fermo sulle proprie posizioni a difendere principi inconciliabili, oggi sinistre assunte nella chiesa a pieno titolo per corroborare il più immangiabile dei minestroni. Una sola cosa accomuna queste due sporche fazioni: il tradimento dei rispettivi ideali!

1209
"Fammi giustizia contro il mio avversario" (Lc 18,3)
E' curioso notare come quando ci sono delle contese, non solo giudiziarie ma di qualsiasi genere, nella quasi totalità dei casi tutte e due le parti rivendicano d'aver pienamente ragione...eppure di verità ce n'è una sola! Verità che però possiede il pregio di lasciarsi frazionare per concedersi nella giusta percentuale a chi spetta. Quanti vanno invece davanti all'altare a pronunciare le stesse parole della vedova del vangelo, pur sospettando di non essere in diritto di pretendere alcunché! Almeno noi che conosciamo intimamente Gesù Cristo dovremmo avere una coscienza talmente specchiata ed essere talmente onesti, che qualora a causa di uno smisurato orgoglio non riuscissimo a darla vinta a quell'evidenza che c'inchioda nel torto...fossimo capaci di inginocchiarci al cospetto di Dio e dire: fai giustizia al mio avversario contro di me!

1210
Da anni vado cercando sentieri che possano condurre gli uomini alla fede e stavolta mi pare di aver trovato un ottimo percorso per tutti coloro che fanno palestra ed hanno il culto del corpo. Ammiro di queste persone la costanza con la quale si dedicano alla missione di scolpirsi un fisico più vicino possibile alla perfezione, la cura certosina con la quale regolano ogni giorno l'alimentazione, l'assunzione di sostanze tese a migliorare le prestazioni ed infine il fulcro dell'attività...l'ingrato lavoro sugli attrezzi. Io credo che nessuno più di costoro abbiano impresso nel cuore nella versione più vicina a quella divina il mito della bellezza. Nessuno più di costoro ne sa trarre forza, nessuno più di costoro può stimarne la sublimità dell'altezza...fino al punto di avere la possibilità di estendere il suo patrocinio dal corpo allo spirito. Ed allora intorno ai cinquanta, quando lo splendore della carne volge al tramonto ed appare malinconico insistere oltre, con la stessa passione con la quale hanno scolpito il corpo dovrebbero cominciare a scolpire l'anima. Prendere in mano un vangelo, che per loro abituati a fatiche e rinunce non risulterà certo gravoso da mettere in pratica ed alla stessa maniera di quando facevano sacrifici immani per evidenziare un muscolo o far risaltare una vena...praticare quel regime di penitenza capace di evidenziare quelle virtù che ci rendono bellissimi agli occhi di Dio e dei fratelli.

1211
Io credo che senza accorgercene stiamo esasperando il concetto di razzismo fino al punto di farlo diventare capace di partorire un razzismo alla rovescia. Con il super protezionismo di cui vanno sempre più godendo certe etnie oggetto in passato di persecuzioni, a furia di concedere risarcimenti sul piano del peso specifico delle decisioni capitali, abbiamo lasciato che crescessero e partorissero un sistema sociale capace di farne spietati persecutori. Oggi chi nel curriculum della propria stirpe non può vantare titoli atti a tutelarne l'intoccabilità o qualche peculiarità che li renda diversi e quindi degni di essere difesi a spada tratta, rischia di venire confinato nel lager di un anonimato che condanna all'insignificanza e la cui più drammatica delle conseguenze, nel caso si dissentisse dal pensiero unico è la perdita di ogni diritto ad emergere.

1212
"Ma gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del principe dei demòni. Ma egli, chiamatili, diceva loro in parabole: «Come può satana scacciare satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire" (Mc 3,22-26)
Queste parole di Gesù fanno molto riflettere...aprono ad una possibilità che viene considerata talmente remota in ambito cristiano da non venire presa minimamente in considerazione. Che satana oggi sia diviso in sé stesso, che il suo regno stia per finire e cacci sé stesso per mano di esorcisti all'ignaro servizio del principe dei demoni. Tale strategia per ingannare i fedeli e spingerli verso l'inferno facendo loro credere che viviamo un tempo ordinario e non i giorni della fine del mondo...giorni nei quali le vergini sono chiamate ad uscire da tutte le chiese per andare incontro allo Sposo. Da quando mi sono stati aperti gli occhi ho creduto che molti esorcisti abbiano cacciato satana col dito di satana, se ho ragione e il Signore è con me altri vedranno, se mi sbaglio pecco contro lo Spirito Santo.

1213
Quando giocavo a calcio e portavo i capelli lunghi come le donne, cosa allora piuttosto inusuale per un uomo, mi beccavo tutte le domeniche una generosa razione insulti di ogni genere dal primo all'ultimo minuto ed ancora più feroci dal momento che ero il capitano. Insulti che tiravano in ballo mia madre, mio padre, la mia fidanzata...insulti che da un orecchio mi entravano e dall'altro mi uscivano e nei confronti dei quali mai ho reagito. Questa bravata di Balotelli che ha scagliato il pallone contro la tribuna per qualche buuu la trovo quanto mai forzata e figlia dell'eccesso di zelo d'una personalità superba. Se invece di atteggiarsi a bullo e fare stupidaggini a ripetizione cercasse di migliorarsi e farsi stimare...la gente neppure si accorgerebbe del colore della sua pelle.

1214
Questo è un esilarante video che rivela lo stato di salute della politica italiana. Cinque pezzi da novanta che si dilettano nel fare i comici dando il meglio del loro repertorio...Zingaretti è irresistibile! Cinque personaggi di primissimo piano che spergiurano di non voler avere nulla a che fare con gli acerrimi nemici...e poi dai fatti vengono clamorosamente smentiti. Quello che più stupisce non è tanto che non abbiano tenuto fede alla parola gridata, ma che non si siano neppure dati pena di cercare un percorso di ragioni plausibili per salvare la faccia di fronte agli elettori...dimostrando in tal maniera di non avere verso di loro alcuna stima e rispetto. Se una cosa del genere fosse accaduta qualche anno fa quando ancora circolava un po' di dignità, come minimo sarebbero stati radiati dal partito e costretti ad emigrare in Patagonia. Ora passiamo all'altro video dove il professor Matteo Simonetti dopo aver aderito a Vox, nuovo partito fondato dal filosofo Diego Fusaro, percepisce che alcune cose non quadrano in seno al direttivo. Che certe tematiche centrali vengono sfocate, che personaggi emigrati da altri partiti hanno la fedina parlamentare non proprio scintillante ed allora invece di chiudere un occhio e continuare a lavorare per l'accaparramento di una probabile poltrona cerca di fare chiarezza mettendo il dito in ogni piaga...costi quel che costi! L'Italia ha bisogno di gente fatta di questa pasta, gente che mette principi e verità sopra ogni cosa. Quale cristiano disgraziatamente calato in questa realtà ascoltandolo mi sono sentito in diritto di parafrasare ciò che Gesù disse scorgendo Natanaele..."ecco davvero un politico italiano in cui non c'è falsità".

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Nel miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci narrata da tutti e quattro gli evangelisti ci sono tre particolari a cui sembra venga data poco rilevanza, ma sui quali si può azzardare qualche considerazione anche forzandone l'interpretazione. Il primo è che Gesù ordinò che la folla fosse divisa in gruppi di 50 o 100 persone. Quale sia il motivo di questa disposizione non è facile da comprendere, ma nel caso ipotizzassimo per ragioni logistiche potrebbe rivelare un'innata predisposizione all'ordine a conferma della legittimità nel progetto di Dio delle divisioni...attraverso l'istituzione delle nazioni, dei popoli, delle razze e delle lingue. La seconda è che ordinò loro di mettersi seduti per terra. Il contatto fisico con la terra potrebbe segnalare adesione alla penitenza e nello status in esame possiamo leggerci, oltre la naturale posa di quando si consuma un pasto, l'atteggiamento più consono all'uomo quando si trova a ricevere qualcosa da Dio...quello del mendicante. Nella terza viene segnalato che c'era molta erba verde. In questo dettaglio inteso ad annunciare un elemento rigoglioso dentro il desolante scenario del deserto, ci vedo la concessione di un sollievo, il modesto agio di un cuscino per aver accolto il vangelo.

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Il mondo si può guardare con due occhi diversi: cogli occhi della carne e quelli dello spirito. Se lo guardiamo cogli occhi della carne vedremo le nostre vite ampiamente degne di essere vissute con le loro belle soddisfazioni nonostante le difficoltà. Se lo guardiamo cogli occhi dello spirito vedremo invece orrore dappertutto, depravazione ed ingiustizia straripanti, cuori che gemono sotto pesi insopportabili. Di fronte a questa ecatombe la nostra coscienza di benestanti non di rado si volta dall'altra parte per poter gridare infantilmente che la vita è bella e vale la pena di goderla fino all'ultimo respiro...compiendo in tal maniera un purissimo atto di egoismo. Desiderare che il mondo continui a girare con il suo quotidiano salasso di dolore versato da un'infinità di prossimi per salvaguardare i nostri spiccioli di pseudo felicità...è il trionfo della meschinità! C'è un universo calpestato che ha perso la speranza avendo constatato che nel viscido uomo del ventunesimo secolo non si può contare ed invoca la liberazione con la fine del mondo ed il ritorno del Signore. Che Dio ci conceda la grazia di stanare la nostra perversione per renderci partecipi con un estremo atto di carità del trionfo della sua giustizia, dando il nostro lasciapassare attraverso un tacito assenso.

1217
Indubbiamente questo è il momento di Liliana Segre a cui dobbiamo tutta la nostra solidarietà per quanto ha sofferto, pur discostandoci dall'aberrante concezione penetrata nell'immaginario collettivo che il dolore prodotto dall'olocausto sia di qualità nettamente superiore rispetto ad ogni altro. Ma da qui a nominarla senatrice a vita e renderla idonea a fare da guida al popolo italiano ce ne passa, fino al punto di considerarlo un occulto colpo di stato dal momento che è in intima connessione con quella comunità ebraica che durante il corso della storia si è distinta, più che per servire le nazioni...per spogliarle. Gesù ha bollato la sua etnia come "figlia del diavolo" per la vocazione innata a soddisfare i desideri della carne e la Segre non fa eccezione se acconsente che nel suo nome venga cavalcata la crociata della menzogna.

1218
"Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire" (Es 20,4)
Da ogni male si può trarre il bene e persino dall'irruzione sacrilega della statua di Pachamama nella basilica di san Pietro i cattolici possono ricevere una preziosa lezione, tanto da far ritenere la ribalda mediatica della dea della fertilità amazzonica...una grande grazia. Mi è piaciuto lo sdegno dello zoccolo duro della chiesa fedele ai Papi preconciliari, con quanta veemenza hanno alzato gli scudi contro l'abominio della desolazione ammesso nel santuario! Senza saperlo però si sono dati la zappa sui piedi allineandosi perfettamente alle reazioni degli evangelici quando additando le statue venerate sui loro altari li richiamano all'ortodossia biblica. E non sta in piedi difendere gli idoli nostrani perché rappresentano figure realmente esistite, mentre Pachamama è come Pocahontas...una bamboletta frutto della fantasia popolare. Il comandamento parla chiaro, vieta ogni tipo di immagine e scultura senza eccezioni, neppure le raffigurazioni di Gesù Cristo, Maria di Nazaret e dei santi hanno licenza di profanarlo...e stavolta speriamo che sia lapalissiano!

1219
"Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti" (Mt25,26-30)
Sappiamo di avere la possibilità di peccare in pensieri, parole, opere ed omissioni. Le prime tre condizioni sono facilmente rilevabili all'occhio della retta coscienza, invece per la quarta c'è come una coltre nebbia che impedisce di vedere chiaramente la violazione. A parte certe palesi mancanze di intervento in episodi della quotidianità, io credo che oggi questa trasgressione si riveli nella sua più virulenta drammaticità attraverso il rifiuto di crescere interiormente. Quanti giunti all'età della pensione conservano tuttavia uno spirito ancorato all'emotività adolescenziale e continuano a tendere verso le stesse mete! Per certi versi può sembrare una fortuna, ma se si va ad analizzare la parabola dei talenti ci si accorge che il servo che non ha fatto fruttare il suo talento viene gettato nell'inferno. Quindi presumendo di poter associare le due situazioni è lecito ritenere che restare eternamente imberbi fino al punto di disprezzare quella verità necessaria a farci conquistare la più temuta delle maturità...sia un peccato di omissione imperdonabile.

1220
"R.I.P."
Riposa in pace...sono le parole di commiato con le quali usiamo congedare i nostri cari venuti a mancare. Sono tratte da una di quelle preghiere imparate a memoria al catechismo quando eravamo bambini e continuiamo a recitare senza mai prestare troppa attenzione al contenuto. La ritengo equivoca nel senso che fa pensare all'eternità come ad un'infinita convalescenza in un ospizio, debilitati dalle tribolazioni sostenute in questa vita...concezione in rotta di collisione con le aspettative suscitate dal vangelo della gioia e del rinnovamento di ogni cosa. Mi pare doveroso denunciare vigorosamente l'infondatezza di tale affermazione, che potrebbe avere una logica qualora fosse pensata solo per il corpo fino alla sua risurrezione, ma del corpo non resta che una manciata di polvere e dunque...chi si riposa nel frattempo? Anche se proviamo a riferirla all'anima non è affatto pertinente perché quando si muore, se non si sale in paradiso ad esultare, si scende all'inferno a tutt'altro che riposare. Io credo che questa affermazione sia stata assunta a furor di popolo perché capace di congelare le sentenze di condanna e così cancellare il disagio che ne può derivare...un limbo che sta fra la dannazione e la felicità. Attraverso cori imperiosi di rip si chiudono sommariamente pratiche che se approfondite alla luce della fede potrebbero dare esiti insopportabilmente dolorosi...per sé stessi e per i propri cari.

1221
C'è un pastore evangelico americano che mi è capitato di veder predicare su TCI...che lascia tanto ammirati quanto esterrefatti. E' capace di parlare per ore senza sbagliare una parola, saltare una virgola, fare una pausa, cadere in un'incertezza...è come se avesse imparato a memoria la lezione e la ripetesse in maniera impeccabile. Fra l'altro è anche di bella presenza, dotato di un sorriso accattivante e uno sguardo capace di ipnotizzare. Si chiama Joel Osteen e credo non si riesca a rendere meglio l'idea su quello che rappresenti del definirlo, prima ancora che cristiano...un antifrancescano. Non è stato tanto difficile comprendere la natura dell'eresia che va cavalcando, quella di far pensare che Dio ci voglia ricchi e felici fin da ora legittimati a godere il paradiso sulla terra...quanto capire come facesse ad eseguire certe performance oratorie. Allora mi sono ricordato di un dono che concede il demonio e di cui sono stati beneficiati anche alcuni santi, fra i quali Caterina da Siena...la scrittura automatica. E' un processo di scrittura di frasi che non vengono dal pensiero cosciente dello scrittore, ma in stato di trance oppure in maniera cosciente ma senza la consapevolezza di quello che si sta scrivendo. Temo che il maligno in vista della fine si stia evolvendo e dopo aver automatizzato la scrittura sia riuscito a robotizzare la parola.

1222
"Beati d'ora in poi i morti che muoiono nel Signore; sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche perché le loro opere li seguono" (Ap 14,13)
Di questo versetto come molti altri della Bibbia ed in particolar modo dell'Apocalisse, va colto lo spirito perché se lo si applica alla lettera genera insolubili contraddizioni. Quel riposo che viene promesso e che sembra non trovare teologicamente cittadinanza nella vita futura quale ristoro per le fatiche della vita passata...mi pare possa essere inteso come una maniera per sostenere chi è nella tribolazione. Alimentando la speranza di venire un giorno consolati, si riceve fin da ora il beneficio di un riposo pregustato nella coscienza capace di generare nuove forze per non precipitare nello scoramento.

1223
Ho appena appreso, non so se dal desiderio di vanità dei protagonisti o dalla loro necessità di rendere testimonianza, che il presentatore televisivo Alessandro Greco e sua moglie Beatrice Bocci hanno vissuto per tre anni nella castità e ci hanno pure scritto un libro. Chi fa questo tipo di esperienze ascetiche il solo merito che a mio avviso può acquisire è quello di non farlo sapere come chiaramente disposto da Gesù, poiché se lo sbandiera ai quattro venti riscuote immediatamente la venale ricompensa del plauso circostante. Rimanere casti fino al matrimonio può anche avere una sua valenza visto lo spessore della rinuncia, ma farlo dopo sedici anni di vita coniugale e dopo aver partorito due figli, con il fisiologico depotenziamento degli appetiti a buon punto...più che una rinuncia meritoria potrebbe essere inteso come un tirare il fiato più che necessario. Essendo poi una cosa inerente la sfera più intima della vita di coppia trovo che sia di cattivo gusto metterla impunemente in piazza, anche perché il buon motivo per cui dovrebbe interessare è certificare quell'arricchimento interiore che viene polverizzato dall'aver omesso di includere il pudore.

1224
Con l'avvento dei seggiolini anti abbandono viene tolta la possibilità alla scheggia impazzita che dimora nel cuore di ogni essere umano e dunque anche del genitore...di sopprimere i propri figli. In Italia sono morti 8 bambini in questa maniera, negli Stati Uniti ne muoiono 37 ogni anno per un totale di 711 da quando è iniziato il conteggio, in Europa e in Sud America scenari simili. Siccome muoiono di una morte atroce: ipertermia, arresto cardiaco ed asfissia, non mi sembra un sacrilegio cercare di guardare oltre la fatalità, per gettare luce sulle più intrinseche cause del fenomeno ed in tale veste giovarmi della facoltà di non sentirmi uno spietato accusatore che punta il dito...ma semmai un temerario pioniere del vero. Ipotizzo che alcuni collassi della memoria possano non essere imputabili a distrazione o sovraffollamento di impegni capaci di generare il blackout, ma a pulsioni distruttive lasciate sfuggire al controllo della ragione per inibire la capacità di governare un quotidiano momento cruciale. Faccio notare che nell'appellativo dato ai seggiolini anti abbandono è insita l'ammissione del dolo perché se si fosse contemplata la presunta innocenza sarebbe stato più opportuno chiamarli...anti dimenticanza. Possiamo suppore che un genitore per oscuri motivi, fra gli altri quello di ferire il coniuge in contesti familiari di apparente normalità ma attraversati da laceranti tensioni sotterranee, faccia in modo che il piano si realizzi nel cono d'ombra di una responsabile incoscienza...una sindrome di Medea occulta. Sembra un orrore avallare tale eventualità, ma posso assicurare che chi naviga nella sponda spirituale non si stupisce più di niente...ogni impulso interiore, se non ha paternità divina è di natura demoniaca. Per fortificare questa tesi infine invito a considerare che se si è favorevoli all'aborto...si può diventare capaci di questo ed altro!

1225
Le lievissime pene inflitte ai due esponenti di CasaPound per aver violentato una donna, insieme a tante altre sentenze inspiegabilmente miti nel ventaglio di tutti i crimini, inducono a pensare che in questi ultimi anni fra imputati e magistrati sia sbocciato l'amore. In questo caso fa ancora più scalpore poiché una magistratura che si ventila inclinata a sinistra, a cui capita l'occasione di entrare a gamba tesa e spezzare le gambe a due elementi di estrema destra che invece grazia...disorienta! Ed allora si può ipotizzare che i giudici si sentano la coscienza sporca al pari dei colpevoli che sono chiamati a condannare ed in virtù di tale parentela diventino eccessivamente clementi. Ma si può andare oltre ed intuire che più che sul terreno del reato si riconoscano in quello del peccato, dell'ostilità a Dio e alla sua legge, del rifiuto del perdono. Dunque fraterna solidarietà alla percezione della consapevolezza di avere lo stesso dna ed essere legati dalla più oscena delle intimità: quella dei figli delle tenebre.

1226
"Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano" (Lc 6,27)
Parole forti queste di Gesù e capaci di far saltare gli equilibri delle coscienze, parole che ci chiedono di amare i nostri nemici, ma purtroppo alla luce dei nuovi scenari maturati...non più realizzabili. Quello che viene a mancare è proprio l'odio da parte dei nemici, odio impossibilitato a fermentare nei loro cuori poiché noi cristiani siamo diventati lampade fioche e sale senza sapore...uno status che fa in modo di essere, nella migliore delle ipotesi ignorati e nella peggiore commiserati, ma non più degni di essere odiati. La perdita dell'identità spirituale ha avuto la catastrofica conseguenza di rendere inefficace la nostra preghiera che avrebbe dovuto consentire a Dio di disporre le loro anime alla conversione. Ed anche noi abbiamo perso l'orientamento, se nessuno più ci odia a chi possiamo fare del bene nella speranza di ricavarne frutti per il mondo a venire?

1227
"Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!" (Lc 11,9-13)
Leggete ed ammirate con quanta maestria Gesù riesce a sublimare le esigenze materiali dell'uomo fino a ricavarne primizie spirituali. Nella prima parte il padre terreno dà al proprio figlio il necessario per vivere...un pane, un pesce, un uovo. Nella seconda invece il Padre Celeste dona ai propri figli il necessario per crescere...lo Spirito Santo.
1228
"Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua" (Mt 19,33-34)
Questo passo del vangelo sorprende fino al punto di indurre a fare delle considerazioni certosine con accenti pseudo maniacali per cercare di sviscerarlo! E' un mistero come sia potuto accadere che il sangue e l'acqua siano defluiti dal costato di Gesù separati, anche perché il sangue è composto per il 90x100 da acqua...e se così non fosse avvenuto non sarebbe stato sicuramente rilevato. Il colpo di lancia del soldato presumibilmente aprì un solo squarcio nella carne dal quale i due elementi non fuoriuscirono fusi in un unico umore come sarebbe stato lecito attendersi...ma in due fiotti sgorgati con considerevole potenza ed inconfondibile nettezza per essere stati capaci di catturare l'attenzione. Io credo vi siano elementi sufficienti per azzardare l'ipotesi di un evento prodigioso, un miracolo compiuto da Gesù post mortem, con il quale ha voluto sentenziare che la natura umana e quella divina dopo 37 anni di connubio tornavano a separarsi.

1229
"Io sono la verità" (Gv 14,6)
Questa sentenza enunciata da Gesù è quanto mai singolare! Non afferma come farebbe ogni altro vivente: io possiedo o conosco la verità, ma addirittura "io sono". Lasciando intendere che da ogni sua manifestazione vitale: battito, respiro, gesto, parola, sguardo, lacrima, gemito, sudore, sangue...trasudino perle di autenticità! Nel corso dei secoli quanti profeti hanno scagliato schegge di quelle perle contro le coscienze addormentate o peggio ancora mal disposte e sono stati barbaramente respinti da coloro che si professano fedelissimi a Dio e al suo Cristo? Quando si leva una voce che afferma "ho dichiarato guerra alla menzogna" se sembra aver perduto la ragione...occorre prestargli la massima attenzione!

1230
Chi mi conosce bene sa che un paio di rotelle nel cervello potrei averle fuori posto e siccome quando ho deciso di rendere testimonianza alla verità mi sono ripromesso di raccontare di me il bello ed il brutto, non posso tacere questa chicca degna di..."Cent'anni di solitudine". Un giorno per cercare di fronteggiare la mia fragilità carnale che ritenevo mi avesse mandato all'inferno, dopo anni di infruttuosi tentativi di oppormi al degrado mi decisi...a mali estremi, estremi rimedi! Così progettai di mettermi un cappio al collo visibile a tutti come fosse un collare per cani e girarci per le strade. Cosicché al sopraggiungere dei primi impulsi della tentazione fossi in grado di stringerlo risolvendo sulla mia pelle l'equazione peccato-morte...onde stroncare sul nascere la spirale seduttrice. Purtroppo quando si ha una famiglia si ha pure una moglie che detta le regole e minacciando di cacciarmi di casa mi costrinse a desistere.

1231
Nel tragico gesto compiuto dalla guardia giurata ventiseienne Flavio La Manna, che dopo aver investito ed ucciso un motociclista per essere passato col rosso, travolto dal senso di colpa si è sparato alla testa...possiamo sintetizzare l'orrore che proveremo il giorno del giudizio, quando ci verrà mostrato il male fatto condensato in un attimo. Vedremo il cammino della nostra vita disseminato di cadaveri, cadaveri innocenti che al sorgere della luce della verità nella nostra coscienza cominceranno a sanguinare. Scopriremo quante volte siamo passati col rosso convinti che fosse verde e se non saremo sostenuti dalla grazia, al pari di quel povero ragazzo che non ha retto...sperimenteremo l'impossibilità di sopportare quell'olocausto.

1232
In questa realtà spirituale pervasa in ogni sua manifestazione da intellettualismi esasperati si possono presentare situazioni nelle quali per capire occorre una fede semplice, sostenuta da un filiale abbandono. Proprio come quella che un tempo avevano le nostre nonne e che oggi possiamo ritrovare solo in qualche angolo sperduto del terzo mondo dove imperano guerra e povertà. Una fede bambina capace di rimuovere con un soffio i giganteschi macigni della diffidenza posti dal nemico sul cammino della nostra speranza. Una fede cieca, la sola abilitata ad intravedere i disegni dell'Altissimo. Se perdiamo all'improvviso un nostro caro per il quale abbiamo pregato e spinto incessantemente giorno e notte verso il cielo il nostro desiderio ardente che si aprisse alla verità...dobbiamo forse pensare che il nostro Padre Celeste abbia fatto andare a male l'oro di tanto amore? Neanche per sogno e nella nostra cecità non dobbiamo ritenere che un'anima si ravvede solo quando lo rende palese il comportamento o la testimonianza di ciò in cui crede. A Dio basta cogliere l'attimo nel quale lo stupore di una sua parola gli fa abbassare le difese per folgoralo con la sua luce e dargli approdo sulle sue rive.

1233
"se potessi fare un miracolo guarirei tutti i bambini"
Purtroppo non ho potuto fare a meno di notare che Papa Francesco dal punto di vista mediatico si ispira a Cristiano Ronaldo, maestro nella sofisticata arte di darla a bere...ricalcando l'identica tattica. Quando l'ombra dell'impopolarità lo minaccia per aver deragliato dall'ortodossia, al pari del campione che si fa selfie con la mamma, coi bambini ed elargisce abbondanti donazioni per soffocare l'eco delle sue stonature...ecco che sciorina una di quelle chicche che fanno commuovere le comari e come d'incanto torna a salire l'indice di gradimento. Stavolta avendola combinata enorme con l'affare Pachamama, per velare il misfatto e rianimare la propria credibilità è dovuto ricorrere ad una sparata di una banalità apocalittica, affinché risultasse compatibile con la qualità dei cattolici che manco a dirlo si sono sciolti...che Uomo! Che Papa! Che Santo!

1234
"Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio" (Lc 9,62)
Questa sentenza di Gesù che rimanda alla moglie di Lot, la quale si era voltata indietro per guardare con nostalgia Sodoma bruciare, se non interpretata nella giusta maniera può diventare una trappola. Può insinuare il dubbio che non appena si viene colti da malavoglia o scoraggiamento si risulti incompatibili con il cammino della fede e dunque...induca a lasciar perdere. Invece io credo che non sia stata coniata per distruggere le vocazioni più fragili, ma piuttosto per spingerle verso la meta sollecitandole a non disperdere. A me capita continuamente di voltarmi a guardare indietro, di sorprendermi a contemplare il passato, di rallentare il passo fino a fermarmi. Ma qualunque cosa io abbia fatto, detto o pensato, credo di non aver mai tolto il cuore dall'aratro per aver sempre voluto che spiccasse il volo verso i cieli del futuro.

1235
"è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte" (Ap 12,10)
Io credo che uno dei segni indicatori per capire se il cristiano è sulla buona strada sia il senso di colpa. Il sovraccarico delle coscienze operato dal diavolo che per farci crollare di schianto ci grava di pesi supplementari. Non parlo del fisiologico e salutare mea culpa, che deve pungere in profondità quando si deraglia, ma di quello istigato per far perdere la pace. Così quando mangi il nemico ti fa pensare a chi ha fame, quando ti infili sotto le coperte a chi non ha un letto, quando ti scaldi sul termosifone a chi muore di freddo, quando stai male a chi non può farsi curare, quando sei felice a chi è triste, quando hai compagnia a chi è solo, quando è Natale a chi sta dietro le sbarre. Sono pesi che se conduciamo una vita modesta non siamo affatto tenuti a portare, non appena si affacciano alle nostre coscienze vanno rispediti al mittente!

1236
"guai a voi, scribi e farisei ipocriti" (Mt 23,23)
Il fallimento di Bergoglio come Papa credo sia dovuto in primis alla mancanza di fede nei valori in cui finge di credere, carenza che lo ha portato ad assumere atteggiamenti di supina accondiscendenza nei confronti delle personalità politico religiose del nostro tempo. Da questa posizione di bieca sudditanza psicologica malamente spacciata per umiltà, non ha potuto fare altro che tradire l'ortodossia del suo Maestro rinunciando sistematicamente alla sua invettiva per eccellenza ogni volta che si è trovato a disporre della ghiotta occasione di affondare la parola...parola mai come oggi da gridare con violenza in faccia ai prepotenti. Non essendo dunque riuscito a produrre amore di sovrumana qualità predicando l'ideale della giustizia dal quale deriva, si è visto costretto a dirottare la propria linea pastorale verso la diffusione di un suo surrogato la cui tossicità ha contagiato le fasce prive di radice identitaria...avviandole verso la rovina. E così invece di puntare il dito contro le nazioni dominanti, accusandole di alimentare gli squilibri socio economici ed invitandole ad un crescente esodo di capitali, investimenti e considerazione verso i paesi poveri...ha creduto di mettersi la coscienza a posto con un'ingenua quanto disastrosa manipolazione dell'intento evangelico. Adescando i poveri con la sua viscida benevolenza per rovinarli inducendoli ad emigrare nei paradisi dell'opulenza.

1237
"Guide cieche, che filtrate il moscerino e inghiottite il cammello" (Mt 23,24)
All'ennesimo arresto della borseggiatrice salita alla ribalta delle cronache per averla sempre fatta franca ricorrendo all'espediente che per le donne incinta non viene contemplata la detenzione, purtroppo stavolta è stata colta in flagranza di reato...non era in stato interessante ed è finita dietro le sbarre. Fra i tanti paradossi che rivelano le leggi fatte dagli uomini questa credo meriti l'oscar per l'ipocrisia. Si impedisce alla donna incinta di andare in prigione per salvaguardare la salute del suo bambino, ma le si permette di entrare in ospedale per ucciderlo attraverso l'aborto!

1238
Pochi giorni fa una signora favorevole all'aborto commentando un mio post sull'argomento mi ha dato del "retrogrado misogino". La parola retrogrado implica un cammino di maturazione capace di portare alla revisione di un concetto, patrimonio della morale, che nel caso in questione ritengo improponibile. Se l'aborto è omicidio, lo è oggi come lo è stato sempre e le conquiste del femminismo non possono fare altro che adulterare la percezione di una verità immutabile ad ogni tipo di evoluzione...quindi cade il capo d'accusa a mio carico e posso tirare un sospiro di sollievo. Per la parola "misogino" che il vocabolario definisce: sofferente di repulsione o di avversione per le donne...posso dormire sonni tranquilli dopo averle dedicato oltre duecento poesie che hanno conclamato nei confronti del gentil sesso una romantica attrazione esente da patologie.

1239
Oggi voglio denunciare un genocidio...quello dei bambini che la domenica negli stadi accompagnano per mano i calciatori a centrocampo per la passerella rituale dei saluti prima dell'inizio della partita. Per la potenza seduttrice dell'enorme ondata emotiva che investe i loro cuori, in quegli eventi viene distorta la loro capacità di percezione della realtà fino a tararla su frequenze ad altissima intensità. Lo stadio ricolmo di tifosi osannanti, le voci imperiose degli altoparlanti, tutti gli sguardi su di loro che sono al centro del mondo, le loro piccole mani avvolte dalle mani dei campioni, le telecamere puntate sui loro volti, i genitori che sprizzano fierezza da tutti i pori. Momenti di gloria che vengono assunti da quegli innocenti come una potentissima droga capace di inibire per sempre la possibilità di godere delle piccole gioie ordinarie.

1240
Ho sempre pensato che ogni organo del corpo umano avesse una sua specifica funzione, anche la più insignificante, ma credevo che le unghie fossero state create in eccedenza non riuscendo a trovare loro un compito decente che non fosse quello per vanità dalle signore...fino a quando non mi sono reso conto che avevo la risposta fra i denti. Le unghie invece ci sono state date in dotazione quali valvole di scarico per alleggerire le tensioni emotive che continuamente accumuliamo a causa di stressanti giornate. Possiamo definirlo il santo vizio deputato a prevenire l'insorgenza del bisogno di ricorrere ai vizi distruttivi del fumo, del bere, della droga, del gioco d'azzardo. Sembra una stupidaggine e magari sarà pure un caso, ma ho notato che alcune persone che si mangiano le unghie possono fare a meno dei vizi capitali. Vizi che tolgono salute, pace, consistenti somme di denaro, non di rado la vita ed a seconda del vizio...una piccola, o grande porzione di stima.

1241
Continua inarrestabile l'opera di frazionamento politico da parte dell'immane forza oscura che grava sul pianeta. In Italia non bastavano partiti e partitini, ora anche i movimenti si stanno parcellizzando tanto da far pensare che siamo quasi...al tutti contro tutti. Santoni dell'intelletto e sacerdoti del pensiero partoriscono ad ogni piè sospinto spezzatini di finissime proiezioni bardati di pirotecnici colori, ma sconditi di autentici sapori. Abbagliati da ego tesi ad illuminare il cammino della gloria, neppure si sono accorti che oggi sul palcoscenico della pubblica amministrazione sono rimaste a fronteggiarsi soltanto due fazioni, come sempre avviene alla vigilia delle rivoluzioni: gli oppressi e gli oppressori. E cosa mai verificatesi in precedenza...gli oppressori sono in larga maggioranza!

1242
"giornata mondiale contro la violenza sulle donne"
A volte sono tentato di pensare che le parole abbiano un'anima capace di innescare reazioni nei cuori di chi le ascolta, qualora fossero usate in maniera provocatoria. Mi induce a tale conclusione il prendere atto che più si affronta il tema della violenza gridandolo in piazza, più il fenomeno inspiegabilmente lievita. Per quanto si facciano appelli all'uso della ragione, si minaccino pene esemplari per i colpevoli, si esibisca la carta d'identità dell'avvenuta maturazione dell'attuale civiltà...il sangue continua a scorrere copioso. Allora ho pensato che forse la miccia la accende l'uso improprio delle parole. In questo caso aggregare la parola "violenza" di sua natura altamente irascibile, alla parola "contro" di per sé sommamente ostile e minacciosa...equivale a gettare benzina sul fuoco e far divampare l'inferno. Ma vi pare che si possa attaccare disarmati l'essenza della distruttività umana pretendendo, non solo di non esserne sbranati, ma addirittura di addomesticarla? Non sarebbe forse il caso di correggere la malformazione letteraria rivedendo la disposizione lessicale, in maniera di sostituire uno dei due contendenti per alleggerire la tensione e chiamarla: "giornata mondiale per l'abolizione della violenza sulle donne". Un approccio più cauto per ottenere quanto meno che fin dal primo incontro non degeneri lo scontro.

1243
"Cos'è la mia aridità? E' la base per la Sua potenza fruttifera. Cosa la mia desolazione? E' l'incastonatura per lo zaffiro del Suo eterno amore"
Ricorro ad una perla di Spurgeon per gettare luce su un equivoco non di poco conto. Nel nostro tempo per coloro che seguono il Signore percorrendo la via angusta che conduce alla vita eterna, a causa della vertiginosa evoluzione della scienza sono sorti ostacoli quasi insormontabili che possono pregiudicare il retto cammino...uno dei più subdoli sono gli psicofarmaci. La capacità di sopportare la sofferenza è arrivata ai minimi storici ed allora può capitare che chi si trova nella tribolazione generata dalla purificazione delle tre potenze dell'anima: intelletto, memoria e volontà, tribolazione che si manifesta attraverso ansie, angosce, aridità e desolazioni...sopraffatto dallo sconforto sia tentato di ricorrere alle miracolose pillole per allentare l'oppressione. Io temo che se da una parte si rischia di pregiudicare l'opera che Dio sta portando a termine, dall'altra occorre riconoscere che non è facile capire se ci si trova nel bel mezzo di una riqualificazione spirituale, oppure si è vittime di patologie legate alla sfera psicologica...ed allora si rende necessario intervenire. Chi si dibatte in questo dilemma dopo aver consultato chi di dovere ed appurato d'essere padrone del proprio cammino, si accorgerà che per continuare ad inoltrarsi nel deserto serve un ulteriore atto di fede.

1244
"Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli. Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato" (Ap 5,5-6)
Percorrendo le vicissitudini della vita di Gesù possiamo vedere che in lui convivono nella rispettiva pienezza della propria natura sia il leone che l'agnello, le due anime opposte dello spirito umano. Cosa quasi impossibile al cristiano di oggi che nella migliore delle ipotesi riesce a tenerne in vita una, ma brutalmente sfigurata nei suoi connotati essenziali. In Gesù l'agnello assume la sua estrema valenza nella capacità di sottomettersi al sacrificio fino alla morte...nel fedele invece si esplica nella buonista mitezza capace di lasciar correre persino lo scandalo. In Gesù il leone non si rivela nella potenza distruttiva contro i propri nemici, ma nella forza con la quale difende i capisaldi della fede...in certi testimoni invece nell'intransigenza farisaica con la quale uccidono la misericordia.

1245
Ha suscitato non poco clamore quanto accaduto pochi giorni fa in un liceo di Civitanova Marche dove il professor Matteo Simonetti, a cui va tutta la mia solidarietà, si è opposto energicamente a quanto dei rappresentanti delle ANPI andavano predicando agli studenti. La discussione si è accesa ed è degenerata fino al punto di arrivare quasi allo scontro fisico. Quando si va a parlare ai ragazzi nelle scuole, quando ci si rivolge ad interiorità ancora in germinazione, occorre un profondo senso di responsabilità che induca a chiedersi se si possiedano i requisiti per prendere la parola in nome della verità...e non del pressapochismo o peggio della menzogna. Non basta aver fatto la guerra dalla parte giusta per salire in cattedra a pontificare un credo spudoratamente sleale. Bene ha fatto ad intervenire...il padre che c'è in ogni uomo non ha potuto resistere all'indignazione ed evitare di insorgere al cospetto di tanta sfrontata presunzione. Tali operazioni ricordano i rastrellamenti messi in atto dai nazisti per catturare gli ebrei, alla stessa maniera cercano di rastrellare i valori che Dio ha seminato nei cuori innocenti per adulterarli. Inoltre simili campagne sono da ritenersi vere e proprie pulizie etniche dal momento che cavalcando il ruolo di antifascisti, con il pretesto di arginare sepolti totalitarismi, incarnano quello degli anticristi deputati ad eliminare le coscienze veritiere.

1246
Qualche anno fa accadde un episodio che mi rimase impresso per la singolarità. Un signore distinto arrivò in albergo chiedendo di alloggiare una settimana in regime di pensione completa. Fece il pranzo e dopo essersi riposato un paio d'ore ed averci fatto tanti complimenti nel tardo pomeriggio è sparito. Ricordo che restai ammirato dall'onestà di questo ladro gentiluomo, sarebbe potuto restare una settimana approfittando ben oltre della situazione, ma non l'aveva fatto. Rimasi ammirato dal pudore evangelico che aveva usato nel rubare, solo lo stretto necessario per arrivare a sera...al contrario dei politici che ammassano nei loro granai beni sufficienti per campare dieci vite e neppure si sognano di sparire dalla nostra vista per usarci la delicatezza di non disgustarci. I centri del potere diventerebbero anticamere di paradisi se fossero gestiti da marioli tanto squisiti.

1247
"Allora Pilato gli disse: Dunque tu sei re? Rispose Gesù: Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce. Gli dice Pilato: Che cos'è la verità? E detto questo uscì" (GV 18,37-38)
Leggendo questo brano si potrebbe ritenere che fu Gesù a troncare la discussione con Pilato, deluso e forse anche irritato dal non essersi sentito porre la domanda esatta...chi è la verità? Dunque che all'improvviso abbia assunto il tipico atteggiamento di quando cadono le braccia e di fronte all'incarnazione dell'ottusità si rinuncia ad ogni speranza di farsi capire. Ma dobbiamo considerare che prima della sconfortante affermazione il Signore aveva risposto dettagliatamente al Procuratore della Giudea e che mai durante la sua missione aveva mancato di zelo nel rendere testimonianza alla verità. Pertanto è lecito pensare che avrebbe continuato ad illuminarlo se solo gliene avesse data l'opportunità. Proprio in base a questo io credo che le cose siano andate diversamente, che Pilato non appena fatta la domanda se ne sia andato repentinamente per nulla interessato alla risposta ed abbia così lasciato morire ogni velleità sulle sue labbra.

1248
Se Dio vuole salvare un'anima deve fare in modo che veda il suo peccato al fine di andare in giudizio con la piena coscienza del male fatto e chiedere perdono. Volendo salvare Davide, Dio gli manda il profeta Natan per fargli vedere che le oscure trame attraverso cui aveva fatto in modo che Uria morisse senza che lui si sporcasse le mani...non erano sfuggite al Suo sguardo. Il re di fronte all'evidenza riconosce la propria perversa condotta e si pente. Oggi il mondo è pieno di brava gente che a causa della penuria di profeti disposti a puntare il dito andrà in giudizio senza sapere di aver commesso peccati gravissimi. Andrà in giudizio e resterà sconvolta alla lettura dei capi d'accusa.

1249
"Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Gv 13,35)
Questa sentenza ci indica la prospettiva attraverso la quale dobbiamo guardare le comunità cristiane per scoprire se sono tralci vivi uniti alla vite, oppure morti. Pone come fondamento della propria autenticità, non la dottrina, non lo spirito, non il culto, non la preghiera...ma l'amore vicendevole. Se guardiamo alla chiese direi che mai come in questo tempo sono percorse da tensioni intestine che generano un odio fra i singoli e fra le fazioni quasi impossibile da contenere...la chiesa cattolica in particolare sembra sul punto di implodere. Applicando la proprietà transitiva all'equazione enunciata da Gesù si giunge alla conclusione che dal momento che non hanno amore gli uni per gli l'altri non possono considerarlo il loro maestro.

1250
"Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta" (Gio 3,4)
Quando pochi giorni fa ho sentito che oltre cinque milioni di italiani vivono sotto la soglia della povertà mi sono venute in mente queste parole del profeta Giona. Ho pensato che potrebbe non esserci differenza fra i niniviti che a tale annuncio si misero a fare penitenza e coloro che oggi si sono ritrovati nella povertà ad investire la loro sventura di quel significato...e farne tesoro. Prendere coscienza che alla luce della fede un tenore di vita medio in Italia è depravazione intollerabile, ma se si aprono gli occhi è come vincere la lotteria! Innesca una rivoluzione interiore che porta al ribaltamento dei valori e si scopre che la sorgente della gioia non sta nel possedere i beni terreni, ma nell'ambire a quelli eterni. Io pur essendo benestante vivo con un decimo del fabbisogno di cui necessita quotidianamente questa generazione ed assicuro che non cambierei la mia normalità con tutto l'oro del mondo. Quindi invito chi crede di essere caduto in disgrazia a rendersi conto che è stato baciato dalla grazia, che una marea di quello che possedeva era superfluo, che non deve avere paura di perdere gli amici perché se ne trovano migliori per le strade del cuore e che questa è la condizione essenziale perché Dio gli si riveli.

1251
Con l'avvento dell'informatica che ha reso facoltativa gran parte dell'attività cerebro interattiva necessaria a sviluppare le proprie potenzialità, temo si sia abbassata vertiginosamente la capacità dei giovani di elaborare processi intellettivi elementari capaci di fornire risposte logiche. Me lo fa pensare l'assurdità di certe posizioni politiche, posizioni impossibili da supportare con l'ausilio della ragione. Questo induce a pensare che oggi si aderisce a determinate ideologie, non più attraverso la sacrosanta condivisione dei principi, ma cedendo al fascino dell'immagine estetica che appartenere a questa o quella fazione...suscita. Per dirla nella maniera più cruda possibile...chi ama l'eleganza si orienta verso destra, chi il casual si schiera a sinistra. Credono di credere in quei valori che s'illudono li faccia apparire buoni, ma in verità sono monelli capaci di appagarsi solo nel sentirsi belli.

1252
Nel campo della spiritualità hanno da sempre campeggiato figure di spicco che toccate dalla grazia si sono poste come guide di comunità ed in tale veste hanno svolto il loro ministero. In questi ultimi tempi a causa delle difficoltà crescenti di difendere le aggregazioni tradizionali da inquinamenti di ogni genere, si va consolidando la tendenza a sviluppare vocazioni single. Un caso degno di menzione è Danilo Valla nel cui ricco curriculum di titoli ed esperienze c'è la perla di essere stato ateo e comunista. Ho usato il termine "perla" perché aver militato agli antipodi dei valori in cui poi si è approdati equivale al miracolo di essere risuscitati dai morti ed impreziosisce la testimonianza. Altro pregio che gli riconosco è quello di esprimersi in maniera elementare nonostante la sua notevole erudizione mantenendo sempre toni pacati e scevri dagli accenti dell'esaltazione. Credo sia riuscito ad aprire un approccio alla fede capace di stupire persino i più scettici...una serie di prove che qualora fossero fondate, risulterebbe impossibile confutare. Al pari di tutti coloro che camminano da soli avendo per stella cometa Gesù Cristo e per mappa la Sacra Scrittura, si guarda bene dal farsi contagiare dalla peste del proselitismo ed alla luce di una cristallina onestà cerca di promuovere null'altro che la verità!

1253
"Scaglia la pietra di oggi, dimentica e dormi. Se è luce, la troverai domani nell'aurora, divenuta sole"
Questi stupendi versi del poeta spagnolo Juan Ramon Jimenez mettono in evidenza una verità ostica da recepire e difficile da mettere in pratica. Sono indirizzati a coloro che in qualsiasi campo con il proprio operato credono d'aver dato un contributo per costruire un mondo migliore...e nell'ansia di veder realizzato il sogno non riescono a staccarsene. Juan Ramon ci invita ad andare oltre, a non cadere nella trappola di accompagnare il miraggio nel suo processo di maturazione, a non mettersi di traverso lungo il cammino di quanto abbiamo fatto di buono. Andare oltre...con la fede d'aver originato una scintilla deputata a concepire un raggio di luce destinato ad incarnarsi nel Sole per plasmare l'universo interiore. Andare oltre...per cercare nuove pietre da scagliare contro gl'inganni di quest'assurda realtà, al fine di contribuire all'edificazione dell'eternità.

1254
Gli evangelici sono talmente ossessionati dal loro ruolo di anticattolici da finire per attaccarli persino nel gesto simbolico più diffuso e solenne della cristianità, arrivando a demonizzare quella che io considero una meravigliosa preghiera...il segno della croce. Lo considerano scaramanzia nonostante lo si faccia nel nome della Trinità e siccome nelle comunità primitive non se ne trova traccia si sono convinti che dopo la morte degli apostoli sia stata revocata la possibilità di aggiungere altro. La maggiore virtù che può infondere lo Spirito Santo io credo che sia la duttilità, ovvero la capacità di rendersi malleabili alle buone ispirazioni in ogni tempo, che è l'esatto contrario di quell'ottusità che suscita il sentirsi Docenti del discernimento.

1255
"Chiunque persiste nel peccare non l'ha visto, né conosciuto" (1Gv 3,6)
Tutta la Bibbia viene considerata Sacra Scrittura e ciò che viene detto preso per oro colato a prescindere da chi abbia parlato. Io invece faccio un ulteriore selezione e quello che ha detto Dio attraverso i profeti dell'Antico Testamento o Gesù nei Vangeli lo considero pura verità...tutto il resto da verificare, se non guardare con sospetto. La frase in oggetto è tratta dalla prima lettera di Giovanni e risulta talmente fuorviante da far pensare che l'abbia seminata il diavolo di notte per scoraggiare i principianti e rallentare i proficienti. Tanta è la confusione che genera nelle anime questa sentenza di deprecabile statura, che oserei definirla...blasfema scrittura!

1256
"Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto" (Mt 7,7)
La più grande malvagità di cui si può macchiare una persona in questa vita non è rubare, stuprare o uccidere, c'è un crimine infinitamente più grave e meritevole del peggior castigo che alla cecità del nostro sguardo passa ormai inosservato...un crimine che ha lo scopo di allontanare il mondo dal cielo. E' quello di privare chiunque incontriamo nel nostro cammino dell'opportunità, che qualora ci fossimo convertiti, gli avrebbe offerto la nostra testimonianza di fede. Degli angoli bui del suo cuore che avrebbe illuminato, delle strade sicure che gli avrebbe indicato, delle meraviglie di cui non sospettava neppure l'esistenza che gli avrebbe rivelato. Anche di questo dovremo rispondere...del male che spontaneamente si è diffuso sulla superfici e penetrato in ogni dove, ogni volta che non siamo stati quello che eravamo chiamati ad essere.

1257
"Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti" (Lc 21,24)
Da quando ha avuto inizio la storia della salvezza la parola di Dio è sempre stata predicata in un contesto di precarietà materiale...poveri coloro che la annunciavano, poveri coloro che la ricevevano. Da qualche tempo la situazione si è completamente ribaltata...benestanti coloro che la annunciano, ricchi coloro che la ricevono. In queste nuove condizioni temo che il Verbo non possa più avvalersi della collaborazione dei protagonisti e trovare le ragioni per affondare le radici nei loro cuori.

1258
Se quando le associazioni partigiane vanno nelle scuole a testimoniare gli orrori della seconda guerra mondiale affinché non si ripetano simili tragedie, mettendo in tal modo in atto una sleale propaganda politica su minorenni con coscienze ancora in embrione...cercassero di fare opera di prevenzione, non più denigrando un nemico ormai morto e sepolto, ma additando quelli ben più temibili che anche attraverso la sua campagna di sterilizzazione della democrazia spinge loro incontro...i dispotismi non sarebbero mai nati e gli antidispotismi non ne perpetuerebbero stoicamente l'esistenza incarnando il loro spirito sprezzante e totalitario. Tramandare la memoria è bene, ma comportarsi onestamente è meglio e delegare a chi è capace di amare i propri nemici il compito di toccare certi argomenti...è santo!

1259
"Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno" (Mt 5,37)
Se proviamo a calare questa sentenza di Gesù nel mondo politico ci accorgiamo di quanto sia sorpassato il suo modo di parlare chiaro e coinciso. Fino a qualche anno fa in ambito istituzionale ci si esprimeva nel celeberrimo politichese, lingua deputata a girare sempre intorno alle solite questioni senza mai arrivare al nocciolo. Oggi invece è stata adottata una formula più rapida che permette d'intendersi con un'occhiata sulle questioni che riguardano gl'interessi personali e per il resto un ping pong di scambio di ruoli fra governanti e opposizioni. Se pensassimo che la punta dell'iceberg sia Roma ed il resto d'Italia periferia, peccheremmo mortalmente di ottimismo...i politici locali hanno lo stesso dna di quelli nazionali e più fame degli squali.

1260
"Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto" (Lc 7,32)
Queste parole di Gesù scandiscono la condanna definitiva dell'indifferenza. Si dipinge la bellezza, l'amore, il paradiso e nessuno gioisce...si scolpisce il dolore, l'odio, l'inferno e regna l'imperturbabile. Guardando alla mia testimonianza scopro d'aver spesso suonato il flauto ed altrettanto cantato lamenti attraverso riflessioni, poesie ed aforismi. Ma non avere strappato una lacrima e neppure un sorriso non farà di me un cantante e un musicista fallito.

1261
Durante la celebrazione della messa a Fatima da parte di Papa Francesco nel maggio del 2017 avevo notato questo Cristo spostato stranamente a sinistra della croce per chi guarda...che mi aveva lasciato piuttosto perplesso ed avevo pensato che non fosse stata una semplice opzione artistica. Siccome sono scenari nei quali si muove segretamente la massoneria per lanciare messaggi, bisognerebbe cercare di capire quale allusione vuole far balenare e dove voglia andare a parare. Si potrebbero fare alcune ipotesi, ma nessuna più fondata delle altre, per cui mi limito a considerare la bizzarra variazione sul tema come un'esotica ed irridente profanazione del vertice supremo della missione salvifica del Figlio di Dio...messa in atto da chi dovrebbe fedelmente rappresentarlo.

1262
Io credo che l'ondata di sdegno causata dalla condanna a morte del piccolo Charlie da parte della Corte europea dei diritti umani sia figlia dell'angusta prospettiva con cui guardiamo la vita, troppo spesso dimentichiamo che la morte è la porta di quella eterna. Gesù è stato appeso alla croce per tre ore ed è lecito pensare che in quei terribili istanti abbia agognato più di ogni altra cosa...il colpo di grazia. Come due genitori non dovrebbero dare la vita con leggerezza, alla stessa maniera credo non siano tenuti a difenderla ad oltranza. La medicina in questi ultimi anni si è talmente sfigurata da rendere possibile una vita artificiosa che non so quanto abbia il diritto di rivendicare una propria dignità. La decisione per competenza spetterebbe ai medici e per sollevare i genitori da un penosissimo conflitto...ai giudici renderla operativa.

1263
"senza di me non potete fare nulla" (Gv 15,5)
Il Signore qualche anno fa mi diede una severa lezione, di quelle che si ricordano per sempre! Credevo di aver trovato la formula magica per evitare di bestemmiare attraverso un semplice quanto efficace espediente. Se si cade nella tentazione di bestemmiare e si scivola nel porco Di...a quel punto anziché aggiungere la o virare repentinamente a sinistra e completarla con...avolo. Dire dunque porco di...avolo ogni volta che si sbrocca e si sarebbe portati a prendersela col Principale. Per un paio d'anni tutto bene ed il diavolo dal sottoscritto ne ha sentite di cotte e di crude, poi una potenza malvagia ha indebolito la mia volontà, preso possesso della mia lingua e mi ha costretto ad andare sempre dritto. E tutto questo perché ho avuto la presunzione di sconfiggere il diavolo con il solo contributo della mia astuzia, con il solo ausilio delle mie forze, senza confidare nella sua grazia...gonfiandomi d'orgoglio!

1264
"Se qualcuno vuole venire dietro a me" (Lc 9,23)
A giudicare da come si esprimeva Gesù certamente oggi non avrebbe potuto fare il venditore o l'agente di commercio...sarebbe un fallito proprio come me che cerco di piazzare quel poco di suo che è rimasto in magazzino! Per promuovere il Vangelo non usava parole roboanti, non ricorreva ad astuti espedienti, non dipingeva scenari allettanti. Quale mercante oggi volendo offrire la propria merce esordirebbe con quelle asettiche parole..."se qualcuno vuole comprare la mia insalata"...e non direbbe piuttosto..."venite gente a vedere che spettacolo di insalata, di pomodori, di carciofi ho coltivato per voi carissimi amici miei". Poi anche sul prezzo non è che facesse sconti, tutt'altro...ogni articolo costava il sempre il massimo e dava l'impressione che si dovesse sputare sangue per avere il privilegio di comprarlo. Cerchiamo allora di capire come mai fosse così imbranato ed autolesionista fino al punto di tornarsene spesso a casa senza neppure uno spicciolo nella borsa. Io credo che usasse quel linguaggio e quei toni perché incarnando la verità non poteva che trasudare onestà...non poteva aggiungere, né togliere nulla alla cruda ortodossia della proposta. Per lo stesso motivo non si è potuto servire dell'arma letale della descrizione delle meraviglie che ci attendono nel Regno dei Cieli e che avrebbero fatto schizzare la sua merce in cima alla classifica dei desideri, le parole non sarebbero state sufficienti per dipingerlo neppure con l'ausilio della più fervida immaginazione. Infine si può ipotizzare che siccome andava reclutando gente di valore, quella strategia pseudo sadomaso gli permetteva di operare una prima grande scrematura del materiale umano.

1265
"non serviam"
Questa locuzione latina attribuita a Lucifero per esprimere il suo rifiuto a servire Dio temo che inconsciamente per motivi di sopravvivenza sia stata adottata anche dai filosofi. I certosini dell'eccellenza del pensiero qualora ammettessero la sua esistenza vedrebbero incombere sulla categoria lo spettro di una disoccupazione senza precedenti, che li scaraventerebbe dentro il tunnel di una crisi imponderabile. Dopo aver preso atto della Rivelazione resterebbe ben poco da scoprire, da spiegare e da inventare...solo il noiosissimo ufficio di elogiare. Alla base del rifiuto dunque credo ci sia proprio questa condivisibilissima motivazione, i filosofi non sono contro Dio come gli angeli ribelli, ma devono pur dare da mangiare al loro organo vitale. Augurandomi che la prendano con un pizzico di autoironia, mi si consenta di alleggerirne la posizione coniando un latinismo di discreta qualità che ne tuteli la rispettabilità..."non è che non vogliam, è proprio che non possiam".

1266
"Dateci tempo per trovare la nostra identità"
Se da una parte l'appello fatto alla politica dal fondatore del movimento delle Sardine Mattia Santori fa tenerezza, dall'altra suscita un profondo sgomento perché una marea di giovani incolori, insapori ed inodori all'improvviso...dopo aver miracolosamente acquisito il potere di orientare il destino di una nazione, prende atto dell'esigenza di caratterizzare la propria esteriorità. Uso il termine esteriorità perché come chiunque è affetto da cecità esistenziale per non aver fatto la gavetta, sia dal versante intellettuale avendo studiato quel che andava cestinato, che da quello spirituale per non aver cercato...si muove solo in lungo e in largo sulla superficie delle cose. E così quell'humus necessario a plasmare le coscienze per assemblarle in comunità, che fino a ieri eruttava da interiorità in fermento, oggi viene definito a tavolino...un po' secondo convenienza, un po' a proprio piacimento.

1267
"Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità" (Lc 4,32)
Fino a poco tempo fa ero convinto che ogni volta che si proferiva la verità, le parole venissero spontaneamente investite d'una sovrumana autorità...invece mi sono dovuto ricredere. Se non si aderisce alla Verità incarnata con tutto il cuore, tutta l'anima e tutta la mente...quello che si dice, per quanto sacrosanto, non può ricevere il divino imprimatur delegato a certificarne l'autenticità.

1268
"Crescete, moltiplicatevi e riempite la terra" (Gn 9,1)
Queste parole che Dio pronunciò all'alba della creazione credo che oggi siano quanto mai da mettere in pratica, estrapolando però il loro significato squisitamente spirituale. Allora era stato un comando intimato affinché il mondo si popolasse di gente...ora invece l'invito accorato a rivestire la parola "crescete" di una più elevata connotazione, da ritenersi condizione inderogabile per acquisire la facoltà di moltiplicarsi. Oggi quel crescete è uno sprone a maturare, evitando di trovare la felicità nel possedere una bella casa, un buon lavoro, una posizione invidiabile...ma piuttosto nel cercare il vero senso della vita attraverso la rivelazione divina. Quindi a mio avviso oggi Dio ci ordinerebbe: crescete interiormente, ma se proprio non ne sentite l'esigenza...fatevi sterilizzare e svuotate la terra dalla vostra immonda presenza.

1269
"oggi ho fatto due lavate e stirato una montagna di panni"
Quante volte capita di sentire casalinghe sull'orlo di una crisi di nervi lamentarsi attraverso queste parole e noi uomini a compatirle per l'ingrato destino che è stato loro riservato. Pochi giorni fa ho voluto sperimentare di persona quel chiodo tanto doloroso della loro croce e così mi sono offerto di stirare. Dopo le scarne istruzioni mi sono messo al lavoro, due ore di indefessa abnegazione fragorosamente elogiate per i risultati ottenuti. Alla fine sono giunto alla conclusione che stirare non è assolutamente una fatica, è come passeggiare tanto più che lo si può fare guardando la televisione. Per il lavare meglio ancora perché la tanto temuta operazione si limita a dover premere un paio di pulsanti e versare il detersivo nell'apposita vaschetta...a tutto il resto provvede la lavatrice. Alla luce delle novità emerse invito le signore a depennare lavaggio e stiraggio dal loro martirio quotidiano ed io per non umiliarle prometto di non coltivare l'arte del pettegolezzo...indispensabile per diventare un casalingo perfetto.

1270
"Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta ai pagani" (Rm 11,11)
Questo passo di Paolo che evidenzia come la caduta del popolo ebreo sia stata la fortuna di tutti gli altri popoli in quanto Dio si è loro concesso, credo possa essere assunto a modello e calato in altre circostanze per gettare luce laddove si addensano le ombre. In particolare lo trovo pertinente per l'ambito familiare laddove spesso c'è carenza affettiva unita all'infedeltà al ruolo di educatori. Al pari della caduta degli ebrei la latitanza genitoriale può suscitare l'intervento di Dio nella vita di tante creature per beneficiarle del dono delle fede...che poi sono chiamate ad offrire a chi non si è curato di farle sbocciare.

1271
"tutto è compiuto" (Gv 19,30)
Io credo che queste parole proferite da Gesù un attimo prima di morire sulla croce, stiano a testimoniare la presa di coscienza d'aver raggiunto dopo tanto soffrire l'anticamera del paradiso nel suo cuore. Cessazione dell'aspro combattimento contro il mondo delle tenebre, sospiro di sollievo per aver portato a termine quanto gli era stato comandato, fine del tormento interiore dovuto all'ansia di salvare. Credo che questo stato d'animo lo abbia sperimentato anche Giobbe il giorno che è stato privato dei suoi cari, liberazione dal non dover più stare in pena per la sorte dei propri figli...ormai sottratti agli artigli del male. Paradiso che anche noi possiamo conquistare al pensiero di andare un giorno a vivere in un eremo sollevati da ogni preoccupazione e responsabilità, senza più nulla da temere...in attesa di gioire.

1272
"E' risorto dai morti, e ora vi precede in Galilea" (Mt 28,6)
Dio ha sempre trasceso la dimensione terrena ed anche quando si è incarnato sprofondando nell'immanenza ha camminato innanzi agli uomini ad un palmo da terra conservando questa prerogativa anche da morto e persino da risorto. Oggi i Tradizionalisti della Chiesa Cattolica sono invece convinti che regni confinato in qualche angolo della sacrestia per sfuggire alle armate del modernismo che lo avrebbero posto sotto assedio, al fine di impedirgli di portare a termine quanto progettato. Hanno fermato in cuor loro l'orologio che scandisce il lento ed inesorabile susseguirsi degli eventi nel quadrante escatologico e non amano calarsi nella sua interiorità...per scoprire che come ha sempre fatto ci precederà.

1273
"La Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest'ultima pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione" (CCC 677)
Torno a segnalare il passo fondamentale del Catechismo che permetterebbe ai cattolici di tornare sulla via della salvezza, passo su cui hanno il terrore di aprire gli occhi perché li priverebbe delle più intime e carnali sicurezze. Loro che da secoli nelle vesti di difensori dell'integrità della rivelazione vanno scagliando anatemi, non appena intravedono una minaccia alla stabilità della loro onnipotenza, la tacciano di eresia e rinnegando quanto certificato si macchiano del peccato dei peccati: l'apostasia. La Chiesa è destinata a morire in questo mondo, siete voi ad averlo scritto, basta saper contare fino a due, non serve arrivare a quattro! Continuare a fare orecchie da mercante è solo l'ultimo passo di quel lento ed inesorabile allontanamento dalla verità che nel corso dei secoli l'ha spogliata a poco a poco di ogni sacralità.

1274
"Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno" (Lc 23,34)
Beati i tempi in cui era ancora possibile "fare" perché oggi a causa della paralisi progressiva che ha colpito le articolazioni dei meccanismi deputati ad innescare i cambiamenti, paralisi indotta dalla mistificazione di politica e religione...siamo arrivati al punto di poter esercitare, non più di un'esasperata conflittualità verbale. Dunque essendo venuta meno la possibilità di agire, saremo giudicati su quello che riusciremo a dire e nel caso di mancanza di coraggio di esternare, dal momento che c'è un Dio che legge i cuori...su quanto gli avremo dato motivo di pensare.

1275
Cinque anni fa attaccai duramente l'Australia rea d'impedire l'accesso ai profughi, accesso consentito soltanto a coloro che dimostrano di avere mezzi per vivere. Nel paese dei canguri talmente vasto da poter ospitare il quintuplo della popolazione attuale senza subire squilibri, non entra neppure uno spillo se non ha il portafoglio gonfio e se per caso all'orizzonte appare qualche imbarcazione di poveri disgraziati in cerca di terra ferma...vengono sistematicamente respinti. Non ci volevo credere, ma questi barbari si professano cristiani! Da qualche settimana la nazione sta bruciando...quasi cento focolai in tutto il paese con migliaia di sfollati, morti, case distrutte, temperature che sfiorano i 50 gradi, venti forti e caldi che alimentano gli incendi, Sidney avvolta in una nuvola di fumo, una situazione inimmaginabile che va peggiorando di giorno in giorno. Una catastrofe senza precedenti di cui non si vede la fine del tunnel. Cinque anni fa percepii l'ira di Dio pianificare il castigo...cinque anni dopo fuoco dal cielo!

1276
"Fate quello che dicono, ma non fate quello che fanno" (Mt 23,3)
Oggi molti osservatori cristiani si dilettano nel profanare questo passo del vangelo denunciando le pecche di coloro che annunciano la Parola...e credendo in tal modo di fare opera meritoria. Gesù invece ci intima di non screditare coloro che predicano bene e razzolano male, naturalmente a meno che non deraglino nello scandalo...perché è normale! E' normale che se uno predica bene satana lo metta nel mirino e gli scarichi addosso tutta l'artiglieria del suo arsenale, proprio perché venga delegittimato quanto di buono è stato capace di seminare. Non a caso al profeta Isaia nella cerimonia della sua investitura davanti alla Corte Celeste in vista della sua missione, vengono purificate le labbra e non il cuore!

1277
"Enzo Ferrari si è fermato"
Ricordo che il giorno della scomparsa del creatore del Cavallino Rampante un quotidiano annunciò la notizia con un titolo che più azzeccato non poteva essere, identificandone il trapasso con la peculiarità che aveva caratterizzato il suo pellegrinaggio terreno...la velocità. Oggi quando qualcuno perde la vita in genere si usa annunciare l'evento attraverso il canonico "è morto" che non rende giustizia alla verità in quanto di persone vive se ne vedono davvero poche in circolazione. Come alternativa spesso si ricorre al più poetico "si è spento" senza pensare che per spegnersi occorre essere stati accesi e cuori ardenti del solo fuoco che legittima l'uso di tale locuzione, quello della fede, sono assai rari. Se dunque all'alba del terzo millennio si vuole aderire fedelmente a quello che si è, un tutt'uno con il il virtuale, si dovrebbe ricorrere al più informatico "è stato disattivato". E per il sottoscritto che ha ambito ad essere un vaso di elezione, quando verrà quel giorno, suggerirei un decisamente interpretabile..."david pierini si è rotto".

1278
Mi pare di poter distinguere tre tappe nell'itinerario che conduce alla perdizione eterna...il sonno, la vacanza e l'ubriachezza. Il sonno è lo stato nel quale dimora da sempre gran parte dell'umanità e si palesa quando viene inibito l'uso della sensibilità per captare il trascendente. La vacanza è l'oasi nella quale si precipita per aver rinunciato ad edificare una coscienza morale secondo i canoni della rivelazione...rivelazione che non ci autorizza a legittimare quanto conduce al dissolvimento della più intrinseca dignità dell'essere umano. L'ubriachezza infine è quella geenna nella quale si diventa talmente arrendevoli da perdere la capacità di orientarsi e si finisce per consegnare la propria vita al dispotismo di una volontà perversa che costringe a fare tutto ciò che piace!

1279
"Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio" (Mt 22,21)
A volte capita di pensare a pessime figure fatte nel passato e per la vergogna...viene voglia di ammazzarsi. Poi pensi che se ti hanno assemblato come un cane la colpa è dei tuoi genitori e ti sale una rabbia...che viene voglia di ammazzarli. Poi pensi che a loro è toccata una sorte peggiore della tua ed allora pensi che è tutta colpa del Principale che purtroppo è immortale e per sfogarti...ti viene voglia di ammazzare tutti. A quel punto comprendi che ha capito e ha provveduto a rimediare! Che si è pentito d'averci creato e per farsi perdonare ci ha donato suo Figlio a cui ha imposto di lasciarsi ammazzare.

1280
"Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere" (Mt 21,12)
Come sarebbe bello se in questo Natale 2019 i sacerdoti all'improvviso nel bel mezzo della messa, trafitti in cuor loro da una scheggia di vangelo, riacquistassero la vista e per una volta sacrificassero lo spirito per mettere in pratica la lettera. Al pari di Gesù nel tempio cacciassero a suon di ceffoni una buona porzione dei presenti, quelli che vanno in chiesa per acquistare una facciata da usare per incentivare i propri affari e svendere la dignità dei cristiani.

1281
"Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore" (Is 11,1-2)
Questo brano induce a riflettere! Fa pensare che le virtù elencate, qualora anche si possiedano in maniera esemplare, non siano che un pallido riflesso rispetto alla conformazione che assumono quando vengono indossate con il supporto dello spirito del Signore. A mio avviso il soffio vitale ha il compito di delimitare il perimetro entro il quale sono autorizzate ad agire, oltre od ante...si sconfina nell'inganno. Fra lo spirito di sapienza e la sapienza, lo spirito d'intelligenza e l'intelligenza, lo spirito di consiglio ed il consiglio, lo spirito di fortezza e la fortezza, lo spirito di conoscenza e la conoscenza, lo spirito di timore del Signore ed il timore...c'è la stessa differenza che passa fra una persona capace di esercitare correttamente l'uso dei cinque sensi ed un'altra che li ha tarati secondo i propri gusti. Quanto questo sia vero lo si evince dalla miriade di teoremi che nei secoli si sono succeduti per proporre soluzioni ideali, ogni teorema in conflitto con gli altri, ognuno fedele alle opinioni scaturite dalle proprie alterazioni.

1282
Pochi giorni fa mi sono imbattuto in un video sulla danza, disciplina le cui prerogative mi erano completamente ignare e sono rimasto affascinato al punto di voler indagare il linguaggio di una poesia a me sconosciuta, ma che dalle fibrillazioni suscitate percepivo attraversata da possenti echi d'onnipotenza. Ogni volta che si viene toccati intimamente da una manifestazione dell'arte credo si verifichi una connessione fra la terra e il cielo, fra lo slancio della Bellezza umana che in virtù della sua aspirazione all'infinito tende al divino ed il desiderio della Verità scolpita in ogni particella del creato di essere riconosciuta, accolta e conclamata. La certosina applicazione, l'eleganza e la leggerezza con le quali la gestualità dei protagonisti accarezza...trascendono lo sforzo sovrumano necessario ad indossare la sembianza dell'essenza spirituale resa carne. L'estenuante procedere indefesso sulle punte orientato a votare ogni spicciolo d'energia nella titanica impresa di elevarsi...reca nel suo seno la piena coscienza della caducità terrena unitamente all'esigenza d'essere sostenuta dalla grazia. Al contempo e di rimbalzo tutto il resto è di sublime coronamento. L'anelito di comunione fra i due emisferi che la danza è capace di fomentare in maniera tanto eccelsa, si rivela terreno fertile affinché si compia il miracolo di ritrovarsi incisa alla fine della favola un'impronta incancellabile d'eternità nell'anima.

1283
Non di rado mi capita d'avere intuizioni più che eccellenti tanto da farmi pensare d'essere stato il primo dal giorno della creazione dell'uomo ad aver violato quella vetta dell'intelletto e mi vedo intento a piantare trionfante la bandiera sulla cima...gonfio d'orgoglio. A quel punto sempre una voce mi glorifica dicendo...david, sei un Dio! Lì per lì ci credo, poi dopo un estenuante conciliabolo con il mio alter ego le rispondo...di più, il diavolo!

1284
Come sarebbe bello se i mondi delle religioni a Natale smettessero di farci notare quanta gente soffre con la conseguenza di farci sentire in colpa. Ma si adoperassero piuttosto nel puntare il dito contro i governanti come faceva Gesù, affinché si realizzi la giustizia e la gente più non si ammali di quella povertà...più figlia della loro ipocrisia che della nostra indifferenza.

1285
"Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello" (Is 53,7)
Ieri una mia cara amica mi raccontava di una sua zia anziana che giace abbandonata nel suo letto dopo aver ricevuto dalla mano di Dio una porzione molto generosa di mali. Rimasta vedova a cinquant'anni, aver perso la vista, operata al cuore, operata di tumore...mi diceva che le ha passate di tutti i colori ed ora da un anno staziona in quell'inferno. Il mistero della sua santità non può che essere figlio d'una sapienza infusa e credo stia, non solo nell'aver accettato i flagelli, ma nell'averli vissuti con la stessa rassegnazione che li avesse meritati. Quello che folgora in questa donna è la capacità di dilatare il volume del suo crogiolo di dolore, mi si passi il blasfemo paragone, quasi sfidando Dio a chi si stanca prima...lei di soffrire o Lui di versare. A volte accade che i malati reduci da lunghi calvari comincino ad estraniarsi dalle realtà circostanti e si è portati a pensare che siano giunti in prossimità della morte, invece io sono convinto che la loro fede abbia sfondato il vicolo cieco e davanti ai loro occhi sia apparsa come per incanto la terra promessa della vita eterna.

1286
"Fiat" (Gn 1,3)
Quando si cerca di stabilire una parentela fra tempo ed eternità è impossibile seguire i consueti canoni, troppo distanti i due emisferi ed infinitamente esigui gli spiccioli d'informazioni rilevabili per riuscire a delineare una legittima connessione. Così non resta che affidarsi a pionieristiche intuizioni frutto della più spasmodica sete d'indagare e quindi abilitate a sconfinare entro il non troppo spiritualmente scorretto. Stando alla narrazione biblica il processo di creazione di tutte le cose da parte di Dio può essere diviso in tre fasi: la prima nella quale il pensiero focalizza nella Sua mente l'oggetto da creare, la seconda nella quale l'emissione della Sua parola lo rende materiale e la terza nella quale la contemplazione del Suo sguardo prende atto del risultato ottenuto e se ne compiace. Quando poi ha proceduto alla creazione dell'uomo, l'unico elemento munito della facoltà di non obbedire alle sue leggi, si è trovato di fronte alla necessità di farlo passare attraverso un processo di maturazione affinché potesse armonizzarsi a quel paradiso dentro il quale è bandita l'insubordinazione. E così siamo stati confinati nella dimensione tempo per conseguire l'idoneità a partecipare a quell'eternità nella quale, non si confluisce contrariamente a quanto si pensa quando si muore, ma nella quale siamo in forma definitiva fin dal nostro primo respiro senza averne coscienza. La vita in questo mondo dunque non sarebbe altro che il lampo purificatore spalmato nel tempo che si è reso necessario per determinare il nostro perfezionamento.

1287
Da qualche tempo quando entrano i ladri in casa e rubano si va fortificando la consuetudine di augurare ai colpevoli che quanto hanno sottratto siano costretti a spenderlo in medicine. Io che per giudicare tengo sempre fisso il parametro del vangelo, mi vedo costretto ad attestare che per l'odierna generazione denuncia un tenore di vita dieci volte superiore allo spiritualmente consentito. Allora sorrido al pensiero che di questi tempi chi ruba in fondo non fa che sottrarre un po' del superfluo destinato ad essere investito in nefandezze. Paradossalmente si finisce per augurare ai ladri d'ammalarsi per aver evitato che un po' del veleno con il quale ammazziamo i nostri figli sia venuto meno.

1288
"Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto" (Mt 7,7)
Questa sequenza di esortazioni da parte di Gesù credo siano strettamente concatenate. Con la prima, chiedete e vi sarà dato, si rivolge a tutti invitando a credere che c'è un Dio ed a chiedere ciò di cui ognuno ha bisogno per avere un segno della sua onnipotenza. Con la seconda, cercate e troverete, spinge coloro che si sono avventurati nell'impresa ad impegnarsi per definire con maggiore precisione i lineamenti del Suo volto. Con la terza, bussate e vi sarà aperto, chiama gli audaci a sfondare la porta con l'ultimo passo...quello che permette di lasciarsi alle spalle le illusioni di questo mondo.

1289
"Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi" (Lc 20,38)
Quando sento parlare al passato dei morti avverto uno stridore tremendo. Mi sembra un atto di superbia la presunzione della vita terrena di rivendicare il diritto di sovrastare l'egemonia di quella eterna. Non è forse una palese contraddizione parlare al passato di coloro che vivono nei nostri cuori e soprattutto risiedono nel Regno dei Cieli...laddove le nostre lussuose case sono considerate tombe, le nostre operose città cimiteri e noi cadaveri in attesa di risurrezione?

1290
"e andatevene affanculo?"
Ha destato non poco stupore l'imbarazzante siparietto messo in atto dal comico Ricky Gervais al cospetto d'una platea di attori sconcertata in occasione del Golden Globe 2020. Finalmente è stato gettato un potente fascio di luce su un'equazione spuria che nel corso del tempo si è andata sempre più consolidando nei palcoscenici di questo mondo..."più si diventa famosi, più ci si stima sapienti". Non sarebbe uno scandalo se ci si limitasse a predicare nel proprio terreno: un attore nel mondo del cinema, uno sportivo in quello del suo sport, uno scrittore della letteratura...oggi invece con l'arrivo della celebrità arriva gratuitamente pure l'investitura ad essere, non solo competenti in tutte le materie, ma pure paladini di tutte le crociate e salvatori di tutte le patrie. Ed allora tocca sorbirsi nella migliore delle ipotesi banalità a gogo in tema di politica e nella peggiore, qualora il soggetto voglia stupire oltremisura...bestialità in quella religiosa. Questo virus ha contagiato persino le fasce meno abbienti della popolazione che spesso fanno intraprendere ai propri figli certe attività di nicchia al fine d'innalzare quello status sociale della famiglia che permette di assumere atteggiamenti para aristocratici. Il buon Ricky ha chiuso l'intervento con un consiglio quanto mai evangelico invitandoli a rimanere nel loro ed un altro poco galante...ma liberatorio!

1291
"La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato. Il Signore Dio disse alla donna: Che hai fatto? Rispose la donna: Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato" (Gn 3,12-13)
Leggendo la Genesi possiamo constatare che fin dai primi passi del genere umano si è ricorsi allo scaricabarile per depistare le proprie responsabilità. Me lo ha fatto venire in mente quello che sta succedendo in Australia, che divorata dalle fiamme al pari di Adamo che ha scaricato la colpa su Eva e quest'ultima sul serpente...ha pensato bene di incolpare il caldo, il vento, il surriscaldamento globale ed infine i piromani. Pochi hanno rilevato che potrebbe essere colpa della legalizzazione dell'aborto fino al quinto mese avvenuta a fine settembre, che sia stata proprio quella la goccia che ha fatto traboccare il vaso dell'ira divina, dopo i vergognosi respingimenti dei profughi che avevano messo a dura prova la pazienza di Dio.

1292
"All'uomo disse: Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie" (Gn 3.17)
Mai come nel nostro tempo dovremmo essere capaci di cogliere lo spirito di questo versetto dimenticato della Genesi affinché permetta a noi uomini di difenderci...assumendo un atteggiamento di estrema prudenza ogni volta che il gentil sesso dice quello che pensa. Proprio dalla donna dovrebbe essere vigorosamente impugnato per ridimensionare il proprio ruolo nell'odierna società e farlo a cuor leggero, poiché le permetterebbe di rimpossessarsi dell'originaria integrità. Quanto sentenziato da Dio credo non debba essere circoscritto all'episodio biblico, ma preso come pietra miliare per regolare i rapporti fra i due sessi...rapporti che potranno tornare a funzionare nel migliore dei modi solo quando saranno rispettate le disposizioni di chi li ha progettati.

1293
"le potenze dei cieli saranno sconvolte" (Mt 24,29)
Sappiamo che le potenze dei cieli sono l'energia attraverso la quale vengono compiuti i miracoli. Avevo sempre pensato che questa sentenza di Gesù volesse denunciare nel culmine del combattimento escatologico, la presenza di un caos tale da generare una feroce contrazione di questa energia fino a partorirne due fazioni antagoniste...quella operante per fare la volontà di Dio e quella deviante per fare la volontà del diavolo. Quindi attribuivo a quello "sconvolte" il significato di confuse, disordinate, caotiche! Ora invece sono propenso a credere che siano materia munita d'autocoscienza spirituale la quale di fronte all'uso dissacrante da parte degli uomini di fede restano spiazzate, allibite...sconvolte. E nel nostro tempo sconvolte più che mai in quanto forze intrinsecamente buone a cui viene imposto di confezionare prodigi menzogneri per indurre nel più plateale degli inganni.

1294
"In quel medesimo giorno, verso sera, disse loro: Passiamo all'altra riva. E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: Maestro, non t'importa che moriamo? Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: Taci, calmati. Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede? E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?" (Mc 4,35-41)
Questo brano del vangelo trasuda verità da ogni segno d'interpunzione che la nostra cecità spirituale fatica enormemente a mettere a fuoco. Nel suo esordio..."in quel medesimo giorno" possiamo identificare la stagione dell'accecamento di chi si lascia abbagliare dalle lusinghe di questo mondo, mentre in quel..."passiamo all'altra riva" la conversione che necessariamente deve avvenire..."verso sera" quando abbiamo accumulato un bagaglio d'esperienza tale da rivelarci che siamo finiti in un vicolo cieco. Quando ci arrendiamo all'evidenza della vanità di ogni cosa e finalmente alziamo gli occhi al cielo..."Dio lascia la folla" per dedicarsi esclusivamente a noi e quel..."così com'era" indica l'immediatezza con la quale risponde. La rete di fratelli con le quali condividiamo i primi passi del cammino di fede viene contrassegnata dal termine..."nella barca" mentre..."le altre barche che erano con lui" simboleggiano le diverse comunità già costituite che lo seguono. "La gran tempesta" è la persecuzione a cui si viene sottoposti per essere vagliati come il grano, persecuzione supportata dallo scatenarsi degli elementi..."il vento" fomentatore di ansie ed angosce..."le onde del mare che riempivano la barca" il tentativo di spaventarci per uccidere la nostra vocazione inducendoci a rinunciare. All'apice di questa emergenza apocalittica mentre stiamo per soccombere ci viene segnalato quello che noi percepiamo come un abbandono pur non essendolo..."Dio dorme" unitamente ad un elemento che comunica l'appartenenza alla regalità divina..."su un cuscino" nella parte meno esposta della barca..."a poppa". Mi pare quanto mai beffardo aver messo in rilievo, non tanto che si sia addormentato, ma che lo faccia comodamente mentre noi moriamo. Un elemento che ci spiazza e ci pone di fronte alla tentazione di ripudiarlo per averci tradito non avendoci difeso. A questo punto può invertire la rotta verso il precipizio solo il nostro grido di disperazione..."allora lo svegliarono, sgridò il vento e disse al mare di calmarsi e di tacere". Gli elementi gli obbediscono..."e vi fu grande bonaccia" oasi nella quale l'anima sperimenta il senso più profondo della pace da cui sgorga la sorgente più pura della gioia. Quel..."perché siete così paurosi?" rivela lo stupore di un Dio che non si capacita di come l'uomo non riesca ad impossessarsi della sua onnipotenza per dominare il proprio destino e quindi precipiti nell'incertezza..."non avete ancora fede?" Di fronte a tali manifestazioni della sua autorità..."furono presi da grande timore" e forse mai come in questa circostanza si resero conto che un Dio senza limiti si era incarnato in un uomo debole come tanti, disorientandoli fino al punto da non sapere più chi fosse..."chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?"

1295
Pochi giorni fa mi è capitato di partecipare ad un funerale nel quale prima del congedo ha preso la parola il figlio della signora che era venuta a mancare. Avevo notato durante la cerimonia il suo atteggiamento profondamente diverso da quello che in genere si tiene in simili circostanze, spesso sorridente e di conforto con quanti interloquiva...proprio come se camminasse sopra le onde del mare in tempesta che si scatenano nei cuori quando si subisce un lutto importante. Dall'altare ha parlato della nostalgia che suscita il ricordo dei bei momenti trascorsi insieme alle persone che ci hanno lasciato e dell'esigenza di dare al flusso di pensieri, che inevitabilmente da quel giorno ci assaliranno, una connotazione positiva alla luce della speranza cristiana. Tanta è stata la sorpresa poiché le sue parole hanno incarnato perfettamente il mio pensiero e tanto più perché si trattava di un noto ex calciatore, categoria nella quale le testimonianze di fede latitano. Era Stefano Garbuglia ex centravanti della Sambenedettese famoso per aver rifilato una doppietta alla Sampdoria nella stagione 81-82. Da goleador quale era, domenica pomeriggio nella chiesa di Filottrano, per la gloria di Dio si è calato nella veste di regista facendomi un ottimo assist per fare questo post.

1296
"Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza" (Rm 10,10)
Questo passo di Paolo mette in luce una verità di capitale importanza che troppo spesso viene sottovalutata, quella di testimoniare la propria fede. Oggi questa funzione viene considerata da molti facoltativa, si pensa che per essere buoni cristiani basti comportarsi bene senza considerare che se Dio è la mente noi siamo il braccio che gli permette di operare in questo mondo...e quindi indispensabili. La parabola dei talenti getta sulla questione un fascio di luce inequivocabile ed il servo che aveva nascosto il talento ricevuto, confidando nel fatto che Dio nella sua onnipotenza avrebbe sopperito alla sua mancanza...viene mandato all'inferno. La sentenza di Paolo è chiarissima nell'enunciare che siamo chiamati a certificare la nostra divina figliolanza, non per piacere e nemmeno per dovere, ma per guadagnarci la salvezza. E dunque chi nasconde qualche beneficio concesso da Dio da oggi ha un ottimo motivo per vincere codardia, ingratitudine e timidezza.

1297
Mi pare di aver avuto un'idea geniale per far penetrare qualche scheggia di vangelo in uno dei settori con maggiore esposizione mediatica e dunque capace di raggiungere la quasi totalità della popolazione di ogni età...lo sport. Vorrei fosse presa in considerazione l'idea di compilare un vero e proprio elenco dei comportamenti eccezionalmente corretti od eroici in qualsiasi disciplina e categoria, una sorta di libro cuore delle competizioni che intitolerei..."Catechismo dello sport". Al racconto dell'episodio narrato andrebbe ogni volta associato qualche passo attinente la Sacra Scrittura o la vita dei santi, per cercare di stabilire un contatto fra la nobiltà del gesto eseguito dal protagonista di turno e la volontà di Dio.

1298
"Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo" (Mt 25,24-25)
Questo squarcio della parabola dei talenti ci rivela la disposizione interiore di chi occulta la propria vocazione. Il fatto che gli sia stato affidato un talento rivela che era un chiamato ed aveva quindi impressa nell'anima l'impronta della divina figliolanza. Il principio della rinuncia a farlo fruttificare credo vada ricercato nella distorta visione che ha lasciato maturare nel proprio cuore di Dio...visione figlia d'un atteggiamento improntato alla malafede. Lo rivela l'aggettivo che usa per descrivere il suo padrone...duro, quando invece avrebbe dovuto dire onnipotente, dal momento che aveva fatto riferimento alla sua capacità di trarre le cose dal nulla. E questo testimonia che fra gli attributi con cui si può identificare Dio: misericordia, amore, santità, sapienza, fedeltà, in lui aveva prevalso "lo spietato giustiziere" che lo ha portato ad averne paura e di conseguenza a nascondere il talento per timore di deprezzarlo. Ma possiamo andare oltre fino a paventare la possibilità che quel talento, un ateo per arrivare a credersi tale...possa nasconderlo perfino a sé stesso.

1299
"Sempre, poi, quanto contento quando resto con me stesso! Quel che stava per essere il mio minuto, fu, cuore, il mio infinito!"
Questi versi del grandissimo poeta spagnolo Juan Ramon Jimenez celebrano l'esaltazione della vita interiore. In questo mondo che ci ha brutalmente sottomessi costringendoci alla feroce schiavitù di vivere secondo i suoi perversi canoni, per alimentare il respiro dell'anima siamo chiamati a difendere i ridottissimi spazi di tempo nei quali possiamo incontrare il nostro alter ego...e confrontandoci con il più implacabile degli interlocutori sfiorare l'alito divino. Uno dei più grandi mali del nostro secolo credo sia l'eliminazione del conflitto nei tribunali delle coscienze, conflitto attraverso il quale si purifica la genesi del pensiero permettendo alle verità di emergere e dettare il proposito. A far desistere dall'avventurarsi nell'impresa, più di ogni altra cosa spaventano il deserto della solitudine e la gelida cortina di silenzio da attraversare per approdare al risolutivo scontro...ma non appena squarciato il velo della diffidenza, scopriremo al pari del poeta, quanto sia bello restare soli con sé stessi e sublime essere catapultati oltre il confine.

1300
"Chi teme di soffrire soffre già di ciò che teme"
Questa bellissima sentenza di Michel de Montaigne ci rivela l'onnipotenza del dolore che si rende capace di riprodursi persino sfiorando una coscienza col sospiro d'un pensiero. Gli ipocondriaci che più dei medici sono attenti alle sue dinamiche, sanno che certi malanni si spostano continuamente senza necessità di dover intervenire per farli passare, non essendone le parti interessate che colpite da un'artigianale ripercussione del sintomo primordiale. E' un'energia cattiva che si accumula per un po' di tempo in una determinata area, poi passa ad un'altra ed un'altra ancora...fino a perpetuare il suo vagabondaggio senza meta. Così dovremmo ritenere ogni specie di dolore...dolore perennemente in processione nei meandri della nostra mente, nelle vene del nostro cuore, nei muscoli della nostra carne, nel midollo delle nostre ossa, nei sentieri della nostra anima. Dolore a cui non dobbiamo impedire di farci male, non essendo per divina grazia...letale. Ma lasciare che ogni volta si fermi in espiazione delle nostre colpe, per il tempo stabilito ad ogni singola stazione della nostra via della croce.

1301
"Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi" (Mc 3,24)
Sono ormai sette anni che la Chiesa convive con due Papi, condizione mai avvenuta in precedenza e più passa il tempo più le contrapposizioni fra i due appaiono inconciliabili...al punto d'essersi generate due fazioni, tradizionalisti e modernisti, che se le stanno dando di santa ragione e dopo la loro morte presumibilmente continueranno ad alimentare la spaccatura. E allora stando alla sentenza di Gesù si è portati a pensare che questa assurda situazione, teologicamente inammissibile, altro non sia che il segno più evidente del suo imminente crollo.

1302
Lo scorso anno è stato celebrato il centenario della gloriosa squadra di calcio del nostro paese, una piccola società che ha sfornato fior di talenti a livello nazionale, i più celebri arrivati a solcare il palcoscenico della seria A sono giustamente ritratti in primo piano nel manifesto commemorativo. Io ci ho giocato fino a trent'anni incarnando come molti altri compagni la passione più autentica dello spirito dilettantistico, ma devo confessare che i momenti più solenni ed i profumi più inebrianti del ricordo di questa ricchissima pagina della mia vita non sono legati all'esperienza vissuta da protagonista con la fascia da capitano...ma piuttosto a quand'ero ragazzino e dalla tribuna del mitico Nazario Sauro mi imbevevo delle gesta eroiche degli arancioni. I veri campioni di questa realtà sono gl'innamorati del Porto Recanati...i tifosi che hanno palpitato seguendo la squadra in ogni trasferta, i dirigenti che con enormi sacrifici hanno contribuito a tenere in piedi la baracca, tutti i giocatori che per varie ragioni non sono potuti andare oltre le giovanili e chissà quante volte avranno sognato con gli occhi velati dalla commozione di debuttare in prima squadra. A me e tutti quelli che come me sono rimasti sportivamente incorrotti, a Mario Vecchi immancabile sostegno per tanti anni sugli spalti, ad Angelo Pepa che da quasi mezzo secolo si prodiga senza risparmio per la causa e ad Emanuele Gregori che con il suo sguardo limpido mi ha ispirato...dedico questo post. In ogni campo i forti hanno sempre fatto la storia e suscitano clamore con la loro presenza, ma sono i puri nella sacralità dei loro valori ad alimentare la leggenda!

1303
Credo di non dire un'eresia affermando che il purgatorio esiste, ma non nell'accezione con cui lo intende la Chiesa Cattolica. Il purgatorio è il calice di sofferenze che ci viene somministrato attraverso mille canali durante il corso della nostra vita, calice che siamo chiamati ad ingoiare fino all'ultimo sorso per decifrarne il senso ed estinguere il debito. Si potrebbe allora pensare che chi si suicida venga meno a questa condizione e dunque attraverso l'estremo gesto si condanni all'inferno per essersi rifiutato di berlo fino in fondo. Invece io credo che l'atrocità dell'atto gli consenta di bere tutto d'un fiato quello che resta.

1304
"Quando ho visto il sole emergere dalla meravigliosa sua dimora, lasciando il giorno ad ogni soglia e ad ogni luogo il suo lavoro, senza uno strascico di fama o un'aggiunta di suono, a me la terra è sembrata un tamburo seguito da ragazzi"
Dopo aver accostato l'orecchio alla filosofia di Emanuele Severino, non riuscendo a trovare le parole per definire le sue pionieristiche incursioni negli abissi del mistero, al fine di rendere l'idea mi è venuta in mente una bellissima poesia di una dei mostri sacri della materia...Emily Dichinson. Mi è parso che il componimento attraverso l'allegoria volesse comunicarmi che il frutto di tanta conoscenza acquisita in decenni di fervorose elaborazioni del pensiero, al cospetto della sapienza viva ed operante in ogni luogo ed immediatamente percepibile ad occhio nudo...possa essere paragonata ad un tamburo che produce tanto sconquasso per cercare di distrarre l'attenzione dall'orecchiabile sinfonia della Creazione.

1305
Temo che Papa Francesco si sia dato la zappa sui piedi! Pochi giorni fa ha tenuto una catechesi sul sesto vizio capitale servendosi dell'episodio nel quale re Saul attentò alla vita di Davide roso dall'invidia suscitata d'aver egli ucciso diecimila guerrieri, al contrario dei mille uccisi da lui. Il Papa ha voluto mettere in guardia dal coltivare tale sentimento perché capace di armare la mano ed affondarla fino alle estreme conseguenze...e non si è reso conto che quanto stava predicando aveva già irradiato la sua potenza malefica nel suo cuore trascinandolo nello stesso abisso. Attraverso la trasformazione del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II di Roma fondato nel 1982 dal Papa polacco, ha attentato al suo alone di gloria e trucidato le prerogative della sua linea pastorale estirpando alla radice gli intenti per il quale era stato concepito...ed al contempo gettato il seme per il nuovo corso orientato in tutt'altra direzione. Nulla di male se avesse operato in ragione d'una retta esigenza figlia dell'avvicendarsi degli scenari, ma siccome la motivazione appare quanto mai pretestuosa si è tentati di pensare che siano stati proprio gli echi di quell'invidia satanica a determinare il contagio e dargli l'input per agire. Invidia fermentata nel suo cuore per la moltitudine che il suo illustre predecessore è riuscito ad aggregare attorno al mito della sua figura attraverso gl'inganni dell'impostura religiosa. Invidia dei suoi ridondanti populismi che hanno funto da infallibili esche per colpire masse informi a morte, al contrario delle sue pirotecniche stravaganze che non vanno lasciando che imbarazzo sul campo.

1306
"Chi di negazionismo ferisce di negazionismo perisce"
Sarà forse per una beffa atroce del destino che più si perseguitano coloro che non credono all'Olocausto nella sua versione ufficiale, più cresce il fronte dei negazionisti. Dal 2,7 del 2004 è salito all'attuale 15,6 nonostante nel frattempo sia stata istituita "la giornata della memoria" con il suo martellante strascico mediatico orientato a sensibilizzare le coscienze e l'imbavagliamento istituzionale nei confronti di chi si permette di dubitare. Come per i femminicidi pare che la politica del gridato ai quattro venti non paghi più, anzi...si rivolti brutalmente contro chi l'ha perpetuata. Ma forse gli ebrei sono stati spinti ad adottarla proprio perché ebbe grande successo duemila anni fa quando negarono la divinità di Gesù Cristo, seppure di fronte ad un'evidenza che più esaustiva non poteva essere. Qualcuno potrebbe obiettare che i figli non sono responsabili dei crimini compiuti dai padri e che da allora ne è passata d'acqua sotto i ponti, questo vale per tutti i popoli...ma non per loro. Sebbene si siano infiltrati capillarmente in tutti i paesi del mondo, il loro isolazionismo socio-religioso li ha preservati da ogni mescolanza facendo in modo che restassero nei secoli dei secoli della stessa pasta!

1307
"Tu sei quell'uomo!" (2Sam12,7)
In questi anni d'intensa testimonianza di fede spesso mi è capitato di dover puntare il dito ed al pari di quanto fece il profeta Natan nei confronti di re Davide...denunciare paradossali situazioni. A volte smascherare gli inganni è stato semplice, altre invece difficile e non sarebbe stato possibile senza un pizzico di spregiudicatezza, altre ancora inevitabile grazie alla concessione di folgoranti illuminazioni. Ma mai avrei creduto che da accusatore mi sarei trovato sul banco degli imputati, fino a quando non ho scoperto che quella profonda sensazione di disgusto che nutro verso me stesso, altro non è che la conferma del sospetto d'essere l'ideale candidato per quell'indice puntato.

1308
Dopo aver preso atto della capillare corruzione penetrata in ogni intima fibra del maschio del nostro tempo, corruzione che ne ha evidenziato la pochezza e conclamato il fallimento...credo stia nascendo in alcuni lungimiranti spiriti la necessità di tentare l'impensabile al fine di evitare il peggio. L'input è stato fornito da molte donne salite in questi ultimi anni sul palcoscenico della notorietà per rendere testimonianza delle loro capacità, una speranza rivelatasi spesso priva di radici e dunque incapace di produrre frutti...ma solo fiori dagli esotici profumi. Parlo della necessità di forgiare un antifemminismo a tutela della donna per impedirle di diventare la brutta copia di un uomo, un antifemminismo che la salvi dal percorrere la stessa strada e precipitare in un pozzo senza fondo, un antifemminismo scevro da rivalità sessiste quale ultimo antidoto per contrastare la dissoluzione del genere umano, un antifemminismo di chi crede fermamente in lei fino al punto di vietarle di espatriare dal suo ruolo.

1309
"forte come la morte è l'amore, tenace come gli inferi è la passione" (Ct 8,6)
Dal palcoscenico del festival con la performance di Benigni è arrivata l'ennesima bordata contro la rivelazione cristiana e confesso che c'era da aspettarselo poiché viviamo in un tempo in cui tutto è possibile. Le vallette, che hanno ottenuto la cattedra grazie alla chirurgia estetica...danno lezioni di morale! Task force di guerriere si sono coalizzate per combattere contro tutte le violenze cantando a squarciagola...invece di pregare! I comici, che dovrebbero raccontare barzellette...s'improvvisano teologi! Attraverso il sermone sul Cantico dei Cantici l'istrione toscano è riuscito a far passare due menzogne come volontà di Dio. La prima è che tutti gli amori sono buoni, tutti gli incroci sono leciti ed è sufficiente amarsi per risultare benedetti. La seconda cambiando il "come" in "più"...ha voluto insinuare che la passione della carne, furtivamente sdoganata dalle restrizioni della legge nella prima parte della predica, è più forte dell'inferno proprio in virtù della sua assunzione a suprema manifestazione del divino. Nessuno deve più temere nulla e dunque...si dia inizio alle orge!

1310
Mi pare di poter dire senza timore d'essere smentito che il vertice supremo della contraddizione diabolica sia riscontrabile nel blackout della ragione. La condotta perversa riesce a giustificare le sue malefatte fino ad un certo punto poi è costretta a spianare brutalmente tutto ciò che le si oppone...arrivando a calpestare i più elementari diritti sanciti dalla Costituzione. E' curioso notare come certe aggregazioni facciano di tutto per farsi odiare, pur non sopportando d'essere odiate neppure per un minuto ed ogni volta che qualcuno fa notare l'incongruenza...danno in escandescenza. A far perdere la bussola non credo siano i crolli psicotici suscitati dall'affronto d'aver subito un diniego, ma la disperazione concepita dal presagio che sia troppo tardi per poter tornare indietro.

1311
Fra le infinite forme di violenza che attraversano le nostre realtà quotidiane, una è diventata talmente plateale ai miei occhi da non riuscire a capacitarmi di come si possa esercitare un'umiliazione tanto aberrante...senza che chi la infligge se ne avveda. O in alternativa, qualora ne abbia percezione, praticarla con tanta disinvoltura...se non addirittura con estrema soddisfazione. Ancora una volta è il martoriato universo femminile a venire crocifisso, stavolta non attraverso la brutale sopraffazione fisica da parte dell'uomo, ma l'ossessiva e maniacale cura della propria immagine...cura tesa a surclassare la concorrenza in uno dei suoi risvolti più intimi anche con mezzi illeciti: la bellezza. Quella bellezza che nel nostro tempo più di ogni altro titolo denota l'affermazione di una donna e che immagino in chi non sia stata beneficiata di tale eccellenza debba suscitare una profonda prostrazione.

1312
"Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati" (Mt 5,6)
"Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli" (Mt 5,10)
Queste due beatitudini enunciate da Gesù nel discorso della montagna mi hanno fatto pensare alla predestinazione. Mi pare di poter dire che le due affermazioni siano in stretta dipendenza fino a presumerle in simbiosi. Nella prima si dice che chi brama la giustizia sarà saziato, ed aggiungo io...se lotterà per cercare di ottenerla fino a diventarne un perseguitato. Di conseguenza la seconda gli garantisce fin da ora il posto un paradiso. Quindi non mi pare di fare il passo più lungo della gamba se oso dichiarare che la vocazione alla giustizia sia un segno di elezione! Chi la ama, pur essendo lontanissimo dalle dinamiche della religione, è predestinato alla vita eterna e dunque per quanta resistenza possa opporre al corteggiamento della divina grazia...sia destinato a capitolare.

1313
"Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare" (Lc 17,10)
Ho letto molte vite dei santi che hanno fatto cose talmente straordinarie da lasciare allibiti: miracoli, imprese titaniche, rinunce fino al sacrificio della vita...eppure nessuna mi ha commosso come una santa morta prima del compimento del dodicesimo anno, una bambina che sembra non aver fatto nulla di speciale e sui cui meriti spesso viene gettato il seme del dubbio...Maria Goretti. Le sue virtù furono quelle di aver resistito ad un tentativo di stupro per il terrore di peccare ed il timore di perdere la verginità. E dopo essere stata ridotta in fin di vita dal suo aggressore a causa del rifiuto, prima di esalare l'ultimo respiro dopo un giorno di agonia...perdonarlo. Convengo che una canonizzazione basata su questi elementi vista la giovanissima età possa apparire scarsamente cosciente in materia di maturazione spirituale e dunque velarne l'eroicità...ma io non ho mai ritenuto l'epilogo della sua vita come la pietra miliare su cui fondare la sua corona di gloria, lo considero piuttosto un elemento di cui si poteva anche fare a meno. E' vissuta nell'ultimo decennio dell'ottocento in una realtà rurale immersa nella povertà assoluta, orfana di padre e con la madre a lavorare nei campi doveva farsi carico dei cinque fratelli ed accudire alle faccende domestiche...il tutto in uno stato di forte malnutrizione e con sintomi di malaria in fase avanzata. Non ha fatto i fuochi d'artificio come padre Pio, non aveva che una conoscenza teologica limitata a pochi elementi del catechismo eppure, durante la sua breve vita come nell'ora della morte...ha fatto quello che doveva fare. Ha fatto il suo dovere di cristiana in un tempo in cui le condizioni di sopravvivenza erano talmente proibitive da risultare perfettamente idonee ad adempiere l'evangelica penitenza...e dunque generare la più autentica delle santità.

1314
La televisione sta diventando un killer e noi senza accorgercene le sue vittime! Ormai tutti i programmi, a cominciare dai telegiornali, vengono prodotti con un taglio sensazionalistico e vista l'enorme mole di cronaca nera è come se ad ogni notizia ci calasse dentro la scena di un crimine. Molti di noi nel corso della vita ed in particolar modo nell'infanzia, hanno vissuto episodi traumatici al punto di accumulare una tale quantità di stress che di fronte alla percezione delle tragedie torna ad esondare. Queste continue aggressioni vanno ad incidere sulla stabilità emotiva e contribuiscono ad alimentare quello stato di insicurezza tendente al disfacimento, che orienta le nostre scelte secondo la volontà di chi ci manipola.

1315
"Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via" (Eb 11,5)
"Mentre camminavano conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo" (2Re 2,11)
E' risaputo che solo due uomini in tutta la storia del genere umano pare siano sfuggiti alla morte, i profeti Enoch ed Elia. Forse perché talmente fedeli nell'ottemperare alla loro missione da aver i loro corpi potuto fare a meno del disfacimento per assumere la sembianza gloriosa. Qualcuno presume che siano destinati ad essere i due Testimoni annunciati nell'Apocalisse per introdurre il ritorno di Gesù nella gloria, proprio perché preservati dalla comune sorte in vista della leggendaria impresa. Vorrei far notare che nel versetto in ebrei si parla di "non vedere la morte" e non di "non morire"... sofisma che può avallare l'ipotesi che sia stato loro concesso di eluderne la forma, ma non di evitare d'incarnarne la sostanza. Che la loro assunzione alle regioni celesti abbia richiesto il supporto del carro di fuoco e dei cavalli di fuoco, indica il compiersi del processo di purificazione durante il tragitto...iter comune a tutti i mortali. Che salirono nel turbine verso il cielo può invece indicare che all'operazione sia stata impressa un'accelerazione talmente vertiginosa da anestetizzare ogni percezione corporale. E dunque alla resa dei conti i due profeti siano morti come tutti, ma sia stato loro risparmiato di patire gli spasimi del trapasso.

1316
"poiché Giuda teneva la borsa" (Gv 13,29)
"Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?" (Gv 12,4-5)
"Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui" (Gv 13,27)
E' impossibile non pensare che il denaro sia legato alla dissoluzione dell'integrità interiore fino a spingere alla perdizione...Giuda ne è l'esempio! Siccome teneva la borsa, sapendo quanto alla fine è diventato avido, è lecito ipotizzare che la sua parabola discendente sia cominciata proprio a causa dell'incarico che ricopriva...approfittando della favorevole circostanza per sottrarre piccole somme. Con il tempo la sua sete dev'essere cresciuta tanto da non riuscire più a contenere l'ipocrisia quando finge di indignarsi per il profumo sprecato, profumo che a suo dire si poteva invece vendere al fine di far passare astutamente il denaro dalle sue mani e dopo opportuna scrematura...dare il ricavato ai poveri. Credo che impossessarsi, seppure in minima parte delle risorse donate dai benefattori per aiutare i poveri sia il punto di non ritorno per il cristiano, limite che a mio giudizio molti sacerdoti e religiosi hanno oltrepassato. Per ognuno di loro verrà il giorno in cui sarà talmente colma la misura dell'indegnità a mangiare il simbolo del corpo del Signore, che subito dopo aver ingoiato l'ostia si ritroveranno al servizio della bestia.

1317
"Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me!"
Da qualche giorno ho ripreso a recitare la preghiera di Gesù, questa semplice invocazione da ripetere continuamente al ritmo del respiro con la mente fissa sul cuore. L'avevo praticata anni fa con grande soddisfazione e profitto, ma poi abbandonata poiché pensavo che la confortante sensazione di calore che si produce nel petto, potesse essere simile ad un effetto placebo oppure opera del demonio per ancorarmi a quell'oasi ed impedirmi di andare oltre. Quindi mi era parso bene ripudiarla pensando che fosse un frutto avvelenato. Ricordo anche di aver pensato che tale piacevolissima sensazione, vista la straordinaria forza interiore che mi comunicava, potesse corrispondere a quella potenza attraverso la quale Gesù compiva i miracoli. Invece ora credo di essere riuscito ad individuare il percorso dell'evoluzione della preghiera e gli svincoli che permettono di passare dal tangibile al trascendentale. Pronunciando il nome di Gesù con le labbra mentre si tiene il pensiero fisso sul cuore avviene una sorta di purificazione. Sappiamo che Dio ha creato ogni cosa attraverso la Parola e quanto più, se questa parola è il Suo Nome, acquisisce ogni potere in virtù della potenza che sprigiona! Dunque si può ipotizzare che quell'effluvio di santità che riversiamo ogni tre secondi nel nostro intimo, abbia la facoltà di decontaminare la superficie della nostra anima e risvegliare la percezione della luce celeste fino al punto da lasciarne avvertire il calore nel cuore.

1318
"Fino a quando, Signore, implorerò e non ascolti, a te alzerò il grido: Violenza! e non soccorri? Perché mi fai vedere l'iniquità e resti spettatore dell'oppressione?" (Ab 1,2-3)
Forse nessuno più del profeta Abacuc riesce a condensare in poche parole il sentimento d'impotenza che corrode il cuore di chi vede la malvagità operare senza poter fare nulla. E' una costante che affiora puntualmente nel corso della Bibbia e giustamente il chiamato ad assistere al macabro spettacolo senza possibilità di incidere...ogni volta se ne domanda la ragione. Si può essere tentati di pensare di non essere in grado di produrre un'inversione di tendenza a causa della propria insufficienza e dunque allo sconforto si aggiunge rabbia...oppure al contrario che si faccia bene il proprio lavoro, ma il cancro sia ormai talmente diffuso da risultare vano ogni intervento. Ma temo né l'uno, né l'altro! A volte il profeta viene semplicemente incaricato di prendere atto del degrado della società, quale testimone dell'accusa nel dibattimento che il Giorno del Giudizio vedrà sul banco degli imputati questa generazione...perché Dio è giusto e non condanna nessuno alla pena capitale senza un regolare processo. Quindi al profeta viene concessa non più della capacità di vedere correttamente la realtà affinché possa mettere a fuoco nei minimi dettagli la verità.

1319
"Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà" (Mt 21,21)
Credo che questo passo del vangelo venga spesso ignorato dai commentatori a causa dell'elemento negativo che contiene, quasi ci potesse indurre nella tentazione di operare il male. Gesù seccando il fico compie un gesto completamente opposto alla sua maniera di procedere, l'unico distruttivo della sua missione ed apre alla possibilità di cambiare strategia per rendere testimonianza della sua potenza. Lo supporta con l'esempio del monte del Signore che si getta nel mare, laddove attraverso quest'immagine testimonia l'ansia divina di annientare il male, invitandoci ad incarnare la volontà di Dio ed usare il suo arsenale...non solo per beneficiare, ma anche per terrorizzare.

1320
"Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta" (Lc 10,41-42)

Questa sentenza di Gesù sconfessa la radicata convinzione che per essere idonei alla vita contemplativa occorra una particolare vocazione, anche perché con il molti con cui vengono identificati i chiamati...è lecito pensare che si intendano tutti. Dietro tale pretesto io credo si nascondano coloro che recalcitrano all'idea di aprirsi al mistero...accontentandosi di restare confinati nel dissesto del loro appariscente contesto. Troppo spesso non viene rilevato che ascoltare la Parola di Dio non è facoltativo ma strettamente necessario per la sopravvivenza della nostra più intima essenza. Troppo spesso viene ignorato che è in nostro potere orientare la volontà verso la più affascinante delle scelte. E troppo spesso non si ha la fede per credere che ambire al massimo è la sicura garanzia per mettersi al riparo da ogni pericolo. Alla luce di quanto emerso consiglio di cercare la massima intimità con Dio per scoprire nella vita contemplativa un meraviglioso avamposto del paradiso sulla terra.
1321
"Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me!"
La preghiera di Gesù, detta anche del cuore, o del pellegrino russo...io credo sia il compendio di tutte le preghiere! Può venire paradossalmente recitata persino dai demoni, poiché l'essere esauditi non dipende dalla volontà di Dio, ma solo dalla fede di chi la recita. Come quella donna che soffriva di emorragia fu miracolosamente sanata per essere riuscita a toccare il mantello di Gesù con grande fede, tanto da suscitare il suo stupore nel sentire una potenza uscire da lui a sua insaputa per operarne la guarigione...così questa brevissima preghiera, se interiorizzata con altrettanta fede, acquisisce l'autorità per rendere l'energia docile alla nostra volontà. Ciò che l'emorroissa ottenne in un attimo attraverso un gesto, qui ritengo sia possibile ottenere attraverso un effluvio incessante di parole sacrosante.

1322
Fra le tante cose negative che ha portato il Coronavirus, una credo possa essere considerata altamente positiva. Attraverso la paura ha risvegliato la percezione del senso della morte che questa generazione aveva rimosso e di conseguenza preparato un terreno idoneo a seminare la più essenziale delle verità da credere...che Dio esiste! Ora che molti scettici si sentiranno mancare la terra sotto i piedi al pensiero che un loro caro possa essere contagiato, ora che lo spettro più inquietante è entrato nelle nostre case, forse riacquisteremo la capacità di guardare in maniera elementare. Per questo propongo la più incredibile prova dell'esistenza di Dio, al fine d'innescare un processo di revisione delle proprie convinzioni, capace di squarciare la superficie del mistero. Per contemplare Dio all'opera basta fare una passeggiata in campagna e per scoprire l'esistenza del diavolo...quattro passi in città! Null'altro serve per convincere uno sguardo limpido, una mente sana ed un cuore in cammino verso la rettitudine.

1323
Con un pizzico di spregiudicatezza teologica credo di poter elevare l'epidemia del Coronavirus a piaga, simile alle dieci che colpirono l'Egitto. Possiamo considerarla tale perché sta assumendo proporzioni planetarie e fra le più blande perché la percepisco misericordiosa. Tenendo conto dei livelli di perversione raggiunti mi sarei aspettato qualcosa di simile ad un diluvio universale, invece ci è stato assegnato un flagello che più tenue non poteva essere. Faccio notare la delicatezza con cui Dio ha deciso di colpirci facendo in modo che restassero uccise quasi esclusivamente persone sopra gli ottant'anni, sofferenti e prossime al trapasso. Se avesse lasciato che tutti indistintamente, compresi i bambini ne morissero...pensate che disperazione! Allo stesso tempo ci ha mostrato quanto sia fragile la nostra casa costruita sulla sabbia, il sistema economico di questo mondo che concepito a misura dei nostri egoismi sta collassando. Si dice che dovremmo ringraziare Dio per tutto, che il buono ed il cattivo siano entrambi una benedizione...ecco stavolta mi pare di averne intuita ragione.

1324
Alla luce della rivelazione biblica sembra proprio che il flagello covid19 abbia sortito l'effetto sperato da chi lo ha suscitato...riesumare il senso della caducità della vita. Chiediamoci ora per quale ragione Dio ha suonato tanto bruscamente la sveglia? Forse per mostrarci che il modello mondialista è estremamente vulnerabile, per stimolarci a migliorare i nostri comportamenti in fatto di igiene personale, per mettere in rilievo di quanto siano carenti i reparti di terapia intensiva e dunque invitarci ad investire nella sanità? Nulla di tutto questo e non credo neppure sia l'ennesimo appello alla conversione. A me pare un sollecito rivolto a coloro i cui nomi sono scritti nel regno dei cieli, un sollecito ad uscire dal piccolo gregge fedele, non alla verità...ma alle chiese!

1325
Appurato che dobbiamo tornare a Dio per salvare il salvabile, è imperativo evitare di andare a nutrire la propria anima alle sorgenti avvelenate della fede. In primis evitare di entrare nelle chiese di qualsiasi confessione, a meno che non se ne vedano le malformazioni e si sia in grado di non esserne storpiati spiritualmente. Chiese ormai intrise dello spirito del mondo, corrotte dalle distorsioni della dottrina e sviate dalle rivelazioni dei falsi cristi delle apparizioni e locuzioni interiori. In ambito cattolico i falsi cristi sono tutti quelli apparsi alle numerosissime veggenti, potrei fare un elenco infinito, ma mi limito a citarne alcune avvenute negli ultimi tempi che hanno lievitato il fenomeno a dismisura: Faustina Kowalska, Maria Valtorta, Luisa Piccarretta, Josefa Menedez, Natuzza Evolo. Questi falsi cristi annunciati da Gesù per i giorni della fine, nella cui denominazione sono comprese anche tutte le madonne delle apparizioni, udite, udite...sono tutti anticristi! Senza dover ricorrere alle autorità ecclesiastiche ormai irrimediabilmente inquinate per distinguere il vero Gesù di Nazaret dai suoi scimmiottatori...ho trovato una maniera semplicissima per smascherarli. Basta incaricare un profiler di leggere i vangeli per stilare il profilo psicologico del protagonista e poi paragonarlo con i profili che emergono dall'abbondante materiale dei colloqui tra i falsi cristi e le veggenti. Si scoprirà con enorme sorpresa che non sono la stessa persona.

1326
"Non temere, soltanto abbi fede!” (Mc 5,36)
In questi giorni di grande fibrillazione a causa degli oscuri scenari che minacciano l'umanità, per i discepoli di Gesù l'imperativo è emergere dal generale disorientamento che può trascinare nella disperazione, per tornare a camminare sulle acque del mare in tempesta dominando ogni paura. Quindi si impone di ritrovare il massimo raccoglimento interiore affinché ci comunichi la fede per credere che per quanto l'ira di Dio ed il furore del diavolo possano imperversare in lungo e in largo sopra la faccia della terra...nulla di male ci potrà accadere, nulla che possa pregiudicare la nostra salvezza.

1327
I padroni del mondo si sono accorti che l'abolizione delle guerre mondiali dal punto di vista economico è una catastrofe, avevano il potere di azzerare il PIL e rideterminare un margine che ricreasse le condizioni necessarie per tornare a crescere...servivano a riportare indietro le lancette del progresso. Come un uomo che non riuscendo a contenere la sua voracità, quando si accorge che la capienza del suo stomaco ha un limite, comprende che se non vomita non potrà tornare a divorare quanto brama. Oggi ci troviamo di fronte ad un'implosione generata dal conflitto fra la saturazione di tutti i parametri obbligati a procedere con il segno più e l'impossibilità di raschiare ulteriormente il fondo di una realtà sfruttata all'inverosimile. Un'epidemia a livello globale sortisce lo stesso effetto di una guerra mondiale permettendo fra l'altro ai politici, non solo di conservare quel potere che stavano perdendo per incompetenza e malafede, ma di uscirne addirittura a testa alta con i petti tempestati di medaglie al valore. Da quando è cominciata la crociata contro il Coronavirus il dibattito politico si è spento e non ci sono più buoni e cattivi...ma solo eroi e infettati. Nonostante la drammaticità del momento il lupo ha perso il pelo ma non il vizio...con l'opposizione che riesce a speculare sulla pelle dei cittadini per ottenere consensi ed il premier Conte che dietro la maschera di circostanza gongola per questa manna dal cielo che lo toglie dalla graticola di uno scenario istituzionale ormai insostenibile. Viste le tempistiche con la quale si è manifestata nutro qualche dubbio che questa pandemia sia stata spontanea, se riescono a farci credere che la politica è ancora credibile, ai figli delle tenebre nulla è più impossibile. Per innescarla in fondo non si è dovuto che seminare qualche esca...e poi contare sull'isteria di massa.

1328
A volte si può fruttificare il meglio di sé per mano di altri...semplicemente dimorando alla loro ombra. Per amore della verità non posso esimermi dal ringraziare una persona che ha contribuito in maniera determinante a rendere parte della mia produzione letteraria, almeno a mio giudizio...eccellente! La sua presenza nella mia bacheca, il sapere di venir letto da un personaggio intellettualmente dotato di dieci talenti mi ha motivato fino al punto di costringermi a spremere sempre il meglio di me e quando ho scritto di lui...il divino che c'è.

1329
"chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita" (Gv 5,24)
Questo passo del vangelo di Giovanni rivela l'inimmaginabile, ci comunica la possibilità di prendere coscienza di vivere fin da ora in un altro mondo e in un altro tempo. Attraverso l'atto di fede conferisce l'elezione separando il prescelto dal resto dell'umanità per porlo in uno stato di supremo privilegio. A costui non viene promessa la vita eterna, ma addirittura notificato che la realtà futura in lui è già presente in virtù della fiducia accordata alla Sua parola...e dunque essendo il suo spirito proiettato nel cuore della più ambita delle speranze riceve dispensa dall'affrontare il giudizio. Esaminando l'ultima parte dell'enunciato si desume che la vera morte non è la cessazione delle funzioni vitali del corpo, ma il rifiuto di credere...rifiuto che chiude le porte dell'eternità. La morte dunque secondo Gesù è la vita terrena senza Dio e non quella corporale che tanto ci terrorizza, la quale viene invece intesa come un fisiologico passaggio di stato, al pari del sonno alla veglia.

1330
"La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti" (Ef 6,12)
Ho appreso che nella Bibbia l'esortazione "non abbiate paura" sta scritta ben 365 volte e non credo sia un caso che per ogni giorno dell'anno Dio si sia sentito in dovere d'infonderci coraggio. E' come se ogni mattina appena apriamo gli occhi ci volesse fare un pieno di ottimismo sapendo a cosa andiamo incontro e soprattutto da quale abisso emergiamo ogni volta che ci svegliamo. Per i discepoli di Gesù il sonno è la stanza delle torture dove ogni notte approfittando della minore vigilanza s'insinuano legioni di demoni a seminare il panico attraverso le più terribili suggestioni...e ogni volta ci si sveglia sconvolti!

1331
In questi giorni siamo stati rapiti dalle notizie inerenti l'epidemia che occupano tutte le prime pagine dei media generando un allarmismo da scenari catastrofici. Per debellare questa minaccia si coltiva in primis la speranza che si riesca a contenere il numero dei contagi, poi che venga messo a punto prima possibile un vaccino, infine la preghiera pensando che ormai solo Dio possa salvare la peggiore razza del pianeta. Io invece temo che il nostro tempo sia degenerato fino al punto di riuscire a disinnescare i suoi piani arrivando ad obbedire a dinamiche del tutto estranee alle logiche dettate dal supremo legislatore. Che non sia più il bene ad avere il potere di spuntarla sul male o viceversa, ma il nuovo sul vecchio avvicendandolo in nome del sensazionalismo.

1332
"Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret. Natanaèle esclamò: Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono? Filippo gli rispose: Vieni e vedi. Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità. Natanaèle gli domandò: Come mi conosci? Gli rispose Gesù: Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico. Gli replicò Natanaèle: Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!" (Gv 1,45-49)
Questo scambio di battute apparentemente di superficie lascia invece intravedere a mio avviso un tessuto interiore di rara intensità ancora non del tutto decifrato. Natanaèle all'annuncio di Filippo..."abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret" si pone in un atteggiamento di estrema diffidenza..."da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?" E lo fa nella piena coscienza che un ambiente saturo di religiosità quale Israele aveva generato un'attesa spasmodica del Messia e dunque s'imponeva di stare all'erta. Per evitare di prendere l'ennesima cantonata come facciamo noi ogni volta che cerchiamo di azzeccare l'Anticristo, se ne esce con quell'affermazione che io credo sia piaciuta a Gesù in quanto figlia della prudenza. Anche per questo credo che si azzardò a definirlo..."ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità" volendo significare che non si era vergognato di dire quanto aveva malignamente pensato. A quel punto Natanaèle si sente scoperto, qualcuno è riuscito a violare la sua intimità e cerca di risalire alla genesi di una dichiarazione di tale portata, che in lui non alberghi falsità, infatti gli chiede per quale via sia riuscito ad approdare dentro il suo cuore e leggere il suo candore..."come mi conosci?" Ora siamo giunti all'apice della tensione..."prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico" risponde Gesù. Nel fico possiamo identificare il simbolo del raccoglimento, un albero dalla chioma ampia con foglie larghe capace di tanta ombra, il luogo ideale per meditare. Possiamo supporre che Natanaèle mentre si trovava sotto il fico rapito in preghiera dal pensiero dell'avvento del Messia, grazie alla potenza del suo sguardo limpido sia riuscito a metterne a fuoco il profilo...fino al punto di vederlo spiritualmente. E quando se lo trova davanti in carne ed ossa lo riconosce immediatamente confessando..."Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!"

1333
"Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità" (Gv 1,47)
Da questa affermazione di Gesù possiamo trarre un elemento di capitale importanza per comprendere il motivo per cui molti non riconoscono in lui il Maestro, il Figlio di Dio, il re d'Israele. Natanaèle lo identifica immediatamente, non in virtù di una geniale intuizione che gli permette di dissipare le tenebre, ma per il semplice fatto che nel suo cuore non c'è falsità e dunque è in grado di rilevare correttamente la verità.

1334
"Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri" (Mc 1,3)
Dal tempo della seconda guerra mondiale ritengo che questa pestilenza sia il richiamo più potente alla conversione che sia mai risuonato sulla terra...eppure non ho sentito che qualche timido accostamento alla religione quasi fosse ormai bandita dall'orizzonte terreno. Anche stamattina Monsignor Ravasi che avrebbe potuto far tremare le coscienze si è limitato ad accarezzarle suggerendo qualche riflessione da salotto buono, il Papa neppure lo tiro in ballo che ormai è diventato spaesato proprio come uno di noi. E allora io dico che nella tragedia che stiamo attraversando ne vedo una infinitamente più grave...che tutti questi morti siano morti invano! Se non comprendiamo cosa vuole dirci il Signore con questa scossa apocalittica...non solo i morti saranno morti invano, ma gli operatori sanitari si saranno sacrificati eroicamente invano, noi saremmo stati terrorizzati invano, il tempo di questi giorni angosciosi sarà stato speso invano. Il messaggio di Dio è chiaro, è lo stesso del profeta Isaia che riprese l'evangelista Marco alla vigilia dell'avvento del Messia...disporsi adeguatamente al suo ritorno.

1335
Uscendo di casa in questi giorni può capitare di venire guardati di traverso da alcuni passanti iperzelanti per il fatto d'essere sospettati di girare per le strade senza motivo...lievitando in tal modo le possibilità di contagio. Agli inquisitori faccio notare che se avessero condotto una vita più modesta, se più del benessere avessero amato la giustizia, se ogni tanto avessero consultato la Bibbia...oggi non saremmo in questa situazione. Che gli incauti possano farsi strumento di trasmissione del virus è sacrosanto, ma per amore della verità si sappia che è stata la depravazione dilagante in ogni fascia sociale, poveri compresi...ad aver creato il mostro!

1336
"Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio" (At 7,56)
Queste sono le parole pronunciate da Stefano mentre veniva lapidato da un'orda di indemoniati. Si ha l'impressione che il suo spirito fosse rapito dalla visione celeste ed in qualche maniera come anestetizzato dalla sofferenza corporale. Non credo che gli sia stato concesso tale privilegio al fine di meglio sopportare quanto stava patendo, non la ritengo una grazia devoluta per l'occasione...ma piuttosto la condizione necessaria per essere ammessi al martirio. Che Dio permetta di subire l'estremo supplizio soltanto a coloro che riescono a crescere spiritualmente fino ad arrivare a contemplare stabilmente i cieli aperti...ed a maturare una statura interiore tale da essere degni di stare alla destra del Padre.

1337
Ho notato con grande rammarico che nonostante la sciagura in cui siamo incappati la gente non bestemmia! Si interroga smarrita cercando un colpevole al contrario di prima che qualunque cosa andava storta alzava gli occhi al cielo sapendo benissimo contro chi scaricare l'odio. E' un pessimo segno, vuole dire che è stata interrotta anche l'ultima connessione con il Cielo, quella che dava un'immediata risposta di pancia testimoniando la vitalità del più solido ancoraggio. Ora invece al cospetto di qualsiasi disgrazia abbiamo smesso di lapidare con la furia delle parole quella che nella nostra ottica perversa abbiamo sempre ritenuta la causa prima, Dio...per addebitare ogni responsabilità alle cause seconde, terze e via dicendo. Così mettiamo sul banco degli imputati i cinesi per la cattiva gestione delle norme igieniche, gli americani per aver scatenato una guerra batteriologica, i politici per aver debellato la sanità, i media per aver ingigantito il problema, il mondo dello sport per averlo sottovalutato. Da quando abbiamo rescisso i legami con le nostre coscienze, non avendo più il capro espiatorio, la colpa si è frantumata in mille schegge.

1338
In questi giorni di emergenza sanitaria ad estensione planetaria mai vissuti in precedenza, senza volerlo abbiamo adempiuto perfettamente alla volontà di Dio. Profondendo tutta l'attenzione ed ogni sforzo per curare chi è stato infettato dal virus, forse tutto il mondo si è trovato a fare per la prima volta contemporaneamente la cosa giusta. Per contenerne la diffusione si è reso necessario rinunciare ad ogni assembramento con la conseguente abolizione di ogni forma di svago, distrazione o divertimento...che volenti o nolenti ne ha fatto scaturire una condotta di vita da penitenti. Messi al bando tutti i piaceri per concentrarsi sull'oscuro nemico da combattere su tutti i fronti, fino all'estremo contributo della solidarietà attraverso il rispettoso silenzio nei confronti di chi geme sotto il peso della croce. Come d'incanto stamattina mi si sono aperti gli occhi ed ho visto il paradiso sulla terra, un paradiso che non appena cessata questa crociata dovremmo perpetuare considerando una minaccia alla propria incolumità chiunque sia colpito da ogni male.

1339
"Fui pronto a tutte le partenze"
Altro verso folgorante di Ungaretti che ci comunica la necessità di vivere sempre con la valigia in mano visto che in qualsiasi momento può accadere quell'imprevedibile che ci costringe a lasciare le nostre oasi per venire trascinati nell'ignoto. Per partenze credo intendesse tutti i mutamenti che ci possono capitare nella vita...non solo cambi di residenza, ma consumazioni di amicizie, fine di amori, tracolli finanziari, malattie debilitanti, crisi interiori. Il grande poeta fra tutte le partenze che si possono patire ha dovuto subire quella peggiore...la morte del figlio di appena nove anni. Per aver ricevuto la potenza per partorire una verso tanto illuminante in un momento tanto buio, per arrivare a testimoniare d'essere sempre stato pronto a tutto...io credo gli sia stato necessario avere fede nell'ultima destinazione, non la morte, ma la risurrezione. Risurrezione al cui cospetto tutte le destinazioni intermedie, morte compresa...non sono da incasellare nella lista delle tragedie.

1340
Oggi ho avuto la fortuna di ascoltare una lezione di filosofia, fra le altre cose il professore ha delineato le coordinate entro le quali si è mosso in tema religioso il grande filosofo ateo Nietzsche, il peggior nemico che abbia mai avuto il cristianesimo...e mi sono reso conto che persino gli indemoniati, volenti o nolenti, finiscono per tradirsi rendendo gloria a Dio. Il sublime pensatore tedesco lo ha fatto in maniera straordinariamente originale, suppongo avendone scarsa coscienza, ma restando fedele anche in questo singolare aspetto alla genialità della sua produzione. L'ho rilevato intuendo una sfumatura talmente sottile da poter apparire pretestuosa, sfumatura che per convincere può solo confidare nell'onestà di chi la prende in esame. Mi riferisco all'atteggiamento che l'autore dell'Anticristo assume nei confronti di Gesù...paragonato con quello tenuto quando tratta con il resto del genere umano. Al cospetto della sua personalità cambia registro, pare abbia l'impressione di trovarsi di fronte a chi possiede la saggezza per tenergli testa...vista la smisurata considerazione che aveva di sé stesso è come se avvertisse il fremito d'un battito d'ali più alto. La ricezione di questa impercettibile distonia nel suo modus operandi è la novità che Friedrich sussurra all'orecchio dei suoi seguaci perché non dicano un giorno che non li aveva avvisati.

1341
"Tutto è compiuto!" (Gv 19,30)
Queste parole pronunciate da Gesù un attimo prima di morire in genere si pensano riferite alla sua missione, attraverso il sacrificio sulla croce aveva completato l'opera che gli era stata affidata e ne scandiva l'ultimo rintocco. Invece io credo ambiscano a dire di più...che vogliano proiettarsi nel destino di ogni persona fino alla fine dei tempi. In quel "tutto è compiuto" è compresa l'evoluzione di ogni singola vicenda umana di coloro i cui nomi sono scritti nel Regno dei Cieli. E' stato un invito ad avere fede che le traiettorie delle nostre vite siano state orientate, fin da allora, verso il lieto fine e nulla può deviarle. Con la sua morte, nel cuore di ogni discepolo è stata depositata la sentenza che ci ha assolto da tutti i capi d'accusa e resi idonei alla vita eterna.

1342
In questi giorni di epidemia si è creato un clima da caccia alle streghe talmente esasperante che innocui camminatori solitari vengono spesso additati come potenziali serial killer. Appurato che tenendo le dovute distanze è impossibile contagiare, parola di virologi, si auspica che l'umanità stanziale barricata in casa preda del terrore si rimpossessi della facoltà di distinguere il verosimile dall'isterico e la smetta di abbaiare. Le ronde dei vigili urbani e della protezione civile svolgono egregiamente tale mansione, organi che voglio tuttavia mettere in guardia dal cadere nella tentazione di adottare atteggiamenti di stampo paramilitare, attraverso appostamenti tattici con l'ausilio di mezzi tendenti ad agguati e sguardi intimidatori. Forze al soldo del nuovo ordine mondiale, cercate di realizzare che siamo vittime della più cieca ottusità, non untori a caccia di prede! Da ultimo vorrei rimarcare che se la situazione si protraesse per qualche altra settimana, nella disposizione di uscire "solo se strettamente necessario" andrebbe inserita a pieno titolo anche la motivazione psicologica poiché la salute mentale di questi tempi non è meno degna d'attenzione di quella fisica. E ogni volta che si punta un evaso dal recinto del proprio giardino, si consideri che un sommovimento cosmico delle più intime sicurezze di tale portata non si era mai visto, né sentito.

1343
"il Signore è con te" (Lc 1,28)
Un giorno nei primi tempi della mia conversione mentre recitavo l'Ave Maria sentii una voce dentro di me dire in maniera chiara e distinta insieme a me..."il Signore è con te". Rimasi sconvolto non sapendo cosa pensare di fronte ad un evento che poteva essere soprannaturale, ma poi con il passare del tempo ed il crescere della mia conoscenza in materia spirituale cominciai a convincermi che fosse una grazia. Non potei non associare tale annuncio a quello fatto dall'Arcangelo Gabriele a Maria di Nazaret in occasione del concepimento da parte dello Spirito Santo e quindi supposi che quella voce doveva essere di un angelo. Dicendomi le stesse parole che disse alla madre di Gesù credo volesse, non solo rassicurami sulla bontà del cammino intrapreso, ma anche spronarmi a continuare perché avevo Dio al mio fianco. Quello che l'Arcangelo Gabriele disse alla Vergine, che un Angelo disse a me, io lo dico a chiunque spera che Dio esista. Il Signore è con te, fidati...fin da prima che tu ci creda.

1344
"forte come la morte è l'amore" (Ct 8,6)
"amerai il prossimo tuo come te stesso" (Mc 12,31)
"che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato" (GV 15,12)
"nessuno ha un amore più grande di chi dà la vita per i propri amici" (Gv 15,13)
"amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano" (Mt 5,44)
Attraverso questa serie di sentenze, la prima dell'Antico Testamento e le altre del Nuovo, è possibile percorrere l'evoluzione del sentimento dell'amore trasfigurato nella sfera spirituale, dal principio fino alla sua estrema esaltazione. Dapprima nel Cantico dei Cantici viene posto in stato di perfetta parità nei confronti della sua eterna antagonista, la morte...ed infatti Gesù nell'enunciare il comandamento che ne regola le funzioni in relazione al prossimo si adegua. Inoltrandosi nella missione giunge a sperimentare dentro di sé la necessità di esondare dalla prigionia di una dottrina improntata al mero calcolo, invita ad amare senza risparmio e con grande profusione come lui ha amato i suoi discepoli. Ma non gli basta e si spinge a pretendere il diritto di amare i propri amici più di sé stessi, fino al sacrificio della propria vita. Per completare la cavalcata dell'assoluto, la sola capace di liberare da ogni futuro rimpianto, arriva a capovolgere gli emisferi dell'etica esistenziale. Osa comandare di amare persino i propri nemici, onde approdare dove si scopre che il conflitto tra la morte e l'amore ha partorito la risurrezione.

1345
"E' diventato evidente che chi non paga le tasse non commette solo un reato ma un delitto: se mancano posti letto e respiratori è anche colpa sua"
Ha destato molto sconcerto sentire che Papa Francesco abbia cavalcato una posizione anti evangelica espressa da Fabio Fazio per trovare il capro espiatorio ai disagi ospedalieri di questa crisi. Temo che non aver percepito nel conduttore televisivo uno dei più evidenti presidi dello squallore morale dei nostri giorni sia il punto più basso della sua involuzione pastorale e la parabola dell'amministratore infedele gli punta spietatamente contro l'indice. Gesù non se la prende con gli evasori che spesso, avendo l'Italia il carico fiscale più alto del mondo, sono costretti ad evadere per sopravvivere...ma con gli amministratori che nel nostro caso sono i politici. Sono loro a gestire il nostro patrimonio, ad aver demolito la sanità pubblica, a condurre una vita da nababbi. Ed al pari io accuso il vile argentino di amministrare infedelmente il patrimonio di verità del vangelo, di usarlo per i propri luridi scopi, di seminare astutamente confusione nei cuori.

1346
"Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore, perché converta il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri" (Ml 3,23-24)
Mi servo di questo passo del profeta Malachia per segnalare una delle tragedie più devastanti che possano toccare il genere umano...la cessazione di ogni tipo di rapporti fra genitori e figli. Io credo che il dissolvimento di ogni legame fra i due poli che dovrebbero rappresentare l'immagine della più inattaccabile solidità della catena sociale...dia l'imput a franare a tutto il resto. Ho grande dolore per quanti a causa di divorzi e separazioni sono stati privati della possibilità di seguire la crescita dei propri figli e defraudati del tesoro di condividere con loro l'intimità familiare. Questi genitori, a prescindere dalla ragione o dal torto, sono tutti vittime castigate oltremisura ed i loro figli...vittime innocenti. Faccio un appello ai diretti interessati affinché non oppongano resistenza ai sentimenti di riconciliazione che la Parola susciterà nei loro cuori e si dispongano ad essere trasfigurati perché a Dio nulla è impossibile. Che due coniugi si detestino, due fratelli si aborriscano, due amici si disprezzino...è il crollo di ogni terrena impalcatura, ma che genitori e figli finiscano per odiarsi è uno sfregio alla divina natura.

1347
E' risaputo da che ogni male è possibile trarre un bene e persino questa epidemia ritengo sia stata capace di consegnarci dei preziosi suggerimenti. Voglio metterne in luce uno soltanto che credo di capitale importanza per svincolarsi dalle schiavitù del progresso e tornare a respirare il profumo della vera libertà. Attraverso gli arresti domiciliari siamo stati costretti a rinunciare a molti svaghi che abbiamo sempre ritenuto più che necessari e senza i quali pensavamo di non poter vivere. Queste restrizioni spero siano riuscite a disintossicarci dal nettare che ci viene offerto a piene mani dal demonio per avvelenarci, al fine di riattivare nel nostro cuore la capacità di provare un sano piacere nella possibilità di uscire di casa, prendere una boccata d'aria o fare una passeggiata. Chi ha colto questo aspetto si consideri miracolato e quando si tornerà "all'anormalità" stia attento a non farsi risucchiare nell'abisso!

1348
"un diamante è per sempre"
In questi giorni in cui la morte indugia sulle nostre soglie possiamo prendere realmente coscienza di quanto la vita sia preziosa, addirittura più di un diamante dal momento che non è per sempre. Eppure ci è stata concessa la possibilità di smentire la comune cecità ed ambire a renderla infinitamente più preziosa del vagheggiato anello al dito di una sposa. Scoprendo che il palpito dell'ora presente, il frutto destinato a marcire nella terra...può trasfigurarsi in seme capace di sbocciare in un tempo senza fine.

1349
"Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta" (Gio 3,4)
Se consideriamo questa epidemia un castigo di Dio allora occorre capire cosa si deve fare per limitarne le conseguenze e possiamo farlo solo guardando a situazioni simili narrate nella Bibbia. La più pertinente ci viene dal profeta Giona che annunciava l'imminente distruzione della città a causa della sua perversione ed a cui i niniviti credettero senza indugio. Il Re proclamò un decreto che imponeva un regime di strettissima penitenza...digiuno, vestirsi di sacco e abbandonare la condotta malvagia. Oggi di fronte ad una depravazione mille volte peggiore, il Papa spera di risolvere il problema con un Padre Nostro simultaneo in mondovisione, senza mettere sul piatto della bilancia null'altro che parole. Da questa differenza di risposte, la prima sul piano dei fatti motivata dall'aver preso coscienza del proprio scollamento dalla volontà di Dio, la seconda impossibilitata ad andare oltre le parole per aver maturato una cecità spirituale incapace di vedere che si è percorsa fino in fondo la via del male...si possono intuire molte cose.

1350
Quanti sono intubati negli ospedali a causa delle polmoniti, in questi giorni comprenderanno quanto sia bello respirare e preziosa la salute di un organo che neppure abbiamo coscienza di possedere tanto è scontato che faccia sempre impeccabilmente il suo dovere...e posso testimoniarlo per esserci passato! Più di ogni altro dovrebbe apprezzarlo chi ha danneggiato i propri polmoni cedendo ad una seduzione puerile, chi ne ha deturpato la purezza ammassando rifiuti tossici dentro un microcosmo delicatissimo...un capolavoro d'ingegneria molecolare relegato a discarica delle frustrazioni. Mi auguro che questa epidemia terrorizzi fino al punto di spronare i fumatori a ravvedersi per evitare la peggiore delle conseguenze, non ammalarsi di Coronavirus...ma contagiare con quel vizio i propri figli!

1351
"Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto" (Mt 6;6)
Ha fatto molto scalpore in questo regime di reclusione forzata l'evasione operata da un fedele per andare in chiesa a pregare, uno zelante poliziotto gli ha fatto notare che non rientrava fra le estreme necessità e che avrebbe comunque potuto farlo anche a casa. Morale della favola...di questi tempi Gesù Cristo vale meno di una pacchetto di sigarette dal momento che per andare in tabaccheria è consentito uscire. Io invece ci leggo altro...la vera fede rende liberi, anche dalla schiavitù di dover andare in chiesa per comunicare con il Principale e ritengo infinitamente più tossica la dipendenza del cristiano da un edificio, piuttosto che quella di un fumatore dalla sigaretta.

1352
"Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me ed io in lui" (Gv 6,56)
In questi giorni in cui è vietato andare a messa molti soffrono l'impossibilità di fare la comunione per avere intimità con Gesù e si sentono smarriti venendo a mancare il cardine della loro fede. Eppure proprio a causa di questa provvidenziale interruzione hanno l'opportunità di scoprire che l'eucaristia può diventare una trappola mortale quando sazia la nostra fame di assoluto colmandoci della presunzione che possedere un atomo di Dio ci liberi dal male. Questa convinzione tiene imprigionato il cattolico e gli impedisce di scoprire cosa intendeva realmente Gesù attraverso le parole sopra citate...cibarsi della sua umanità, di cui l'eucaristia non è che la manifestazione simbolica. Vale a dire...analizzare ogni suo pensiero, ogni sua parola, ogni suo gesto, per sviscerare gli infiniti significati della sua missione terrena attraverso la meditazione. Possederlo carnalmente attraverso l'ostia consente al diavolo di soddisfare la nostra percezione sensoriale, fino al punto di soffocare lo slancio ad avere con lui comunione spirituale.

1353
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, che pone nella carne il suo sostegno e il cui cuore si allontana dal Signore" (Ger 17,5)
In questi giorni la televisione manda in maniera quasi ossessiva uno spot impreziosito dalla bellissima canzone di Marco Mengoni..."Credo negli esseri umani" ed ogni volta che la sento non posso fare a meno di rilevare lo stridore che genera di fronte alla sentenza del profeta Geremia. Se la caliamo nella realtà attuale ci accorgiamo che la maledizione viene scagliata contro chi confida negli eroi dell'apparato sanitario, gente che mette a repentaglio la propria vita per curarci. Cosa c'è di male nello sperare in professionisti capaci, oltre che persone stupende? Alla luce della fede è lecito rispondere: Dio è infuriato perché il fiore all'occhiello della sua opera si è infilato in un vicolo cieco...ed era stato avvertito! Confidando esclusivamente nell'aiuto dei propri pari, l'uomo nell'uomo, la carne nella carne, finisce per segregarsi entro i confini della finitezza e chiudere la porta in faccia al Solo che in virtù della propria trascendenza ha il potere di governare quanto gli è soggetto...virus compresi. Credere negli esseri umani allora diventa un atto di superbia figlio della dichiarazione d'indipendenza delle creature dal Creatore e sdogana la possibilità che non solo Dio sia meritevole di fede. Quando si ha a disposizione la suprema forza, ma vi si rinuncia per fare affidamento sull'estrema debolezza, per chi sovrintende al tutto...oltre all'onta anche la beffa.

1354
C'è una tragedia di immane portata che tocca nell'intimo degli affetti le famiglie travolte da questa pandemia, il fatto che le persone sono costrette a morire sole senza neppure la vicinanza dei propri cari. Quanta crudeltà da parte di Dio potremmo pensare per aver permesso che si creasse una simile situazione, più che un castigo...una tortura! Eppure io vedo in tale circostanza una grazia, l'opportunità per chi muore di non avere altra alternativa che alzare gli occhi al cielo e magari dopo una vita trascorsa agli antipodi della fede...tornare all'ovile. Se si ha umano conforto al proprio capezzale si può cadere nella tentazione di rimanere attaccati alla terra fino all'ultimo respiro disperandosi per l'addio, invece in tal maniera credo venga offerta la possibilità di rassegnarsi alla partenza per aprirsi alla speranza della vita eterna.

1355
"Ma il serpente disse alla donna: Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male" (Gn 3,4-5)
Ogni volta che l'uomo tenta di sorpassare sé stesso il destino lo fa scivolare su una buccia di banana che lo ridimensiona. E' accaduto nel 1912 con la tragedia del Titanic che era stato detto neppure la mano di Dio avrebbe potuto affondare, uno stupido iceberg ha interrotto il sogno di dominare il mare...consegnandoci un avvertimento epocale. E' accaduto nel 2000 quando un Concorde, fiore all'occhiello dell'aereonautica avveniristica si è schiantato a causa di una sottile lamina di metallo finita sulla pista che provocò lo scoppio di una ruota ed innescò l'incendio. Una minuscola barretta ha interrotto il sogno di dominare il cielo...consegnandoci un supersonico avvertimento. Questo virus credo sia l'ennesima genialata divina per scompigliare i piani degli uomini ed indurli a ragionare, un indecifrabile batterio ha interrotto il sogno di dominare la terra...consegnandoci un conto salatissimo! Purtroppo bisogna prendere atto che la lezione non è mai servita, ogni volta l'orgoglio umano si è rialzato ed ha ripreso a cospirare con più vigore di prima. In questi giorni quando sentiamo appelli del tipo: andrà tutto bene, torneremo a gioire, ad abbracciarci, a fantasticare...temo non si faccia altro che incoraggiare il virus a mutare in peggio!

1356
In questi giorni sta suscitando grande commozione la serie di funzioni religiose presiedute da Papa Francesco per scongiurare gli effetti di questa sciagura. Sembra quasi diventato un santo e viene voglia di dimenticarsi di tutte le boiate che ha detto e fatto. Però temo che sia incorso in un errore di capovolgimento delle prospettive. Quando Dio manda un castigo non vuole che lo preghiamo affinché venga revocato, al contrario vuole che ci mettiamo in ascolto della sua preghiera perché i castighi sono invocazioni del cielo affinché la terra cambi registro. Se l'uomo prega Dio mentre Dio prega l'uomo...non si capisce più niente. Perciò invito i cristiani a smettere di pregare per tornare a sentire la Sua voce che supplica ad ogni coscienza di fare penitenza.

1357
"Anche se moltiplicate le preghiere, io non ascolto. Le vostre mani grondano sangue" (Is 1,15)
Nulla più di questo passo del profeta Isaia incarna lo stato d'animo di Dio nei nostri confronti e teniamo conto che il degrado morale di allora era infinitamente minore di quanto non lo sia ora. Proprio a causa di questo fra noi e il cielo è stato eretto un muro invalicabile. Pregare non serve, è troppo tardi anche per mettere la testa a posto e cercare di salvare il mondo. La sola cosa ancora possibile è tornare sui propri passi per cercare di salvare sé stessi!

1358
"sorgeranno falsi cristi" (Mt 24,24)
Noi cristiani siamo come animali braccati da un'orda di lupi rapaci di notte in pieno inverno nel bel mezzo di una tempesta...le cui grida d'aiuto vengono raccolte da assassini che ci tendono trappole per farci cadere nell'inganno e catturarci. Questi assassini sono i falsi profeti che predicano la seducente novella dagli altari ed i falsi cristi annunciati da Gesù per i giorni della fine, dalla chiesa cattolica accolti con tutti gli onori. Sono le madonne di tutte le razze che si palesano alla nostra credulità attraverso artistiche immagini o sovrumane manifestazioni, promettendo in cambio di una stucchevole devozione...un'era di pace e d'amore.

1359
"A mezzanotte si levò un grido: ecco lo sposo, andategli incontro!" (Mt 25,6)
Approfittando dell'occasione offerta dalle fibrillazioni interiori generate da questo castigo, nelle due riflessioni precedenti ho lanciato l'allarme ed indicato il nemico...ora con l'ausilio del vangelo addito la via di fuga. Mai come in questo caso la salvezza ci viene in maniera diretta da una sentenza di Gesù...andargli incontro per sfuggire tutti i nemici che cercano di tenerci ancorati a questo mondo. Significa uscire da tutte le chiese per liberare le nostre anime dalle catene e restituire loro la facoltà di respirare. E poi camminare, camminare, camminare...fino a quando nel cielo non vedremo il segno del Figlio dell'Uomo.

1360
"In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha la vita eterna" (Gv 6,47)
"In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo" (At 17,28)
Stamattina non appena svegliato ho avuto coscienza del paradiso, non solo d'averlo dentro, ma anche di abitarci...me lo hanno comunicato all'improvviso questi due passi della scrittura che invito a meditare fino all'inverosimile. Gesù lo ha rimarcato in maniera inequivocabile chiedendo la massima attenzione a quello che stava per dire quasi a consacrarne la solennità, infatti ha fatto precedere la manifestazione della sconvolgente rivelazione dicendo due volte...in verità. Paolo esortandoci a rinverdire la comunione fra il nostro essere e la sua origine. Non so per quanto riuscirò a trattenere questa scheggia di Eden, ma spero mi lasci un'impronta indelebile e soprattutto la capacità di trasmetterla. Quando arriviamo a percepire il respiro della vita eterna fin da ora, non resta che prendere atto che tutto ciò che accade è orientato al trionfo del bene e riusciamo a vederlo all'opera persino nelle peggiori sciagure. Ed allora che importa se si vive un giorno o cent'anni, se si è poveri o ricchi, sani o malati, felici o tristi...che importa quando si vede Dio dappertutto ed ogni singola fibra tendere cantando verso l'eternità beata? Ora dirò una cosa quasi blasfema, ma credo vera: nel prendere possesso di questo stato d'animo ci si accorge di sperimentare un'estasi che si suppone addirittura superiore a quella che si godrà nel Regno dei Cieli...perché contemplata sullo sfondo del disfacimento di questo mondo. Mi pare che tale consapevolezza coincida anche con il naturale approdo del cammino della preghiera, quando si spegne il desiderio di pregare non serve più luce per guidare i nostri passi, dopo tanta strada si ha l'impressione d'essere giunti alla meta.

1361
"Alla fine della sua vita frate Francesco non pregava più, era diventato preghiera"
Tommaso da Celano usa queste parole per descrivere il più alto slancio mistico che si possa raggiungere in questa vita...essere preghiera. Vi pervenne Francesco d'Assisi negli ultimi anni della sua scarna esistenza ed allora proviamo ad immaginare cosa significhi tradurre in comportamenti l'essersi trasformati in orazione vivente. Viene di pensare ad un santo mite e silenzioso, appartato in un angolo, con il volto beato, lo sguardo rivolto al cielo, sempre pronto ad obbedire, offrire parole buone, dispensare benedizioni...ma temo che ci sbagliamo e di grosso! Sappiamo che da quando si era fatto preghiera era diventato talmente insopportabile per la vocazione che aveva maturato di riprendere e la propensione a correggere, tanto che i frati esasperati non lo volevano più fra i piedi...ed infatti passò gli ultimi sei anni della sua vita fuori dai suoi conventi. Allora occorre rivedere questo concetto stereotipato e sputare in faccia alla menzogna, essere preghiera significa tutt'altro...significa farsi profeti! Diventare una spina nel fianco che denuncia il rilassamento, il benessere, la corruzione, il falso culto...significa farsi segno di contraddizione, pietra d'inciampo...significa incarnare la sofferenza di Dio fino al punto di supplicare gli uomini di smettere di torturarlo.

1362
"Ecco, io manderò contro di essi la spada, la fame e la peste" (Ger 29,17))
I tre flagelli attraverso cui Dio ha periodicamente falcidiato l'umanità sono stati la spada, la fame e la peste. Sembrano mali relegati nel trapassato remoto del nostro immaginario eppure sono sempre impietosamente dietro l'angolo. In questi giorni la peste del Coronavirus va diffondendosi a livello planetario e per l'incertezza che circonda l'evoluzione dell'imprevedibile pandemia...anche gli altri due castighi, nel caso precipitassero gli eventi, potrebbero avere la possibilità di entrare prepotentemente in scena e dettare la loro terribile agenda. Una crisi economica generata dall'impossibilità di tornare alla normalità innescherebbe la carestia e come naturale conseguenza, in considerazione dell'alta densità di popolazione venutasi a creare negli agglomerati urbani a causa dell'immigrazione selvaggia...una lotta per la sopravvivenza. Ma in questo caso mi reputo ottimista non ritenendo più possibile invertire la rotta né raddrizzare la china, viene a mancare il frutto da fecondare con il sangue sparso. E allora andrà tutto bene...avanti adagio verso la fine!

1363
"Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti" (Dt 5,9-10)
Stiamo parlando sempre di Dio, il nostro Padre buono e giusto? E' questa la domanda che mi è stata rivolta ed a cui cerco di rispondere, più sulla base dell'esperienza acquisita nel cammino di fede, che avvalendomi del supporto teologico. Coniugare la bontà con una giustizia divina che arriva a manifestarsi anche in maniera raccapricciante non è facile, anche perché sembra ledere i più elementari principi della libertà. Dio imposta la questione da un'altra prospettiva che gli permette di usare due pesi e due misure. Divide gli uomini in due categorie: non come faremmo noi seguendo uno schema consolidato...buoni e cattivi, ma quelli che lo amano e quelli che lo odiano. Verso chi lo accoglie accettandone la paternità può permettersi di essere buono omettendo di essere giusto, infatti non andrà neppure in giudizio. Nei confronti di chi invece respinge la filiazione è costretto suo malgrado ad essere giusto, perché se fosse buono vedrebbe calpestata la dignità dell'amore. Rifiutandolo ha preso le distanze e scelto di rinunciare al trattamento di favore. Questa giustizia che alla fine conduce alla dannazione eterna e che sembra rivelare un Dio cattivo, non può essere altrimenti perché non esiste neppure una buona ragione per la quale si debba respingere un Padre con il migliore progetto d'amore. Alla radice dell'ostilità verso Dio c'è dunque un cieco rifiuto associabile a quello dei bambini quando si impuntano e piangono violentandosi con grande profusione di lacrime e testardaggine...ai bambini si perdona in attesa che diventino grandi, ma per i grandi alla fine non c'è più speranza che diventino altro. A questo punto non potendo addurre un buon motivo per rifiutare Dio possiamo supporre che provenga dall'essere stati concepiti dagli spiriti ribelli e dunque ci si scopra figli delle tenebre per elezione...con dentro un carico ingovernabile di avversione. Gesù ne testimonia l'irruzione in questo mondo nella parabola della zizzania, tuttavia voglio sperare che venendo a conoscenza della verità abbiano il potere di rinnegare la loro origine e passare all'altra sponda.

1364
In questa sublime poesia di Nietzsche..."Al Dio ignoto" che percorre il cammino della sua fede ci sono gli estremi per ipotizzare che il grande filosofo tedesco sia caduto in trappola finendo vittima di un patto col diavolo. Uno di quei fenomeni mistici inconsci che a malapena si riescono a percepire negli abissi della coscienza, tutt'altro che rari...e siccome ci sono passato anch'io credo di possedere una sorta di istinto felino per riconoscerlo. La lirica è una candida confessione che conclama dapprima il suo imperioso impulso verso la conoscenza, seguito dalla sua cieca sottomissione ad un potere occulto, poi la denuncia della propria indole malvagia ed infine il rinnovato e definitivo slancio...ma scevro da ogni egoistico inquinamento. Nella prima strofa colpisce la purezza dell'anelito paragonabile allo stupore del bambino appena uscito dal grembo materno di fronte allo svelarsi del nuovo mondo, si sente il suo cuore vibrare d'inconsapevolezza al cospetto del Mistero. La seconda strofa esordisce con un colpo di scena...la professione di fede ad una divinità scolpita da mani d'uomo sopra un altare, quasi si fosse consegnato ad un dio minore al fine di ricevere spiccioli d'ispirazione per sopravvivere alla sua brama di sapere. Nell'esaltazione del suo delirio campeggia pur sempre tuttavia chiara la visione della propria miseria, al cospetto della quale si sente impotente tanto da offrire una resa incondizionata alla rassegnazione. La terza strofa è un'epocale rivoluzione, un inno al desiderio di risurrezione che coglie impreparati e di cui non è facile accorgersi. La superbia che aveva gonfiato d'orgoglio le vele della sua passerella trionfale viene sgonfiata dalla presa di coscienza di aver fatto un buco nell'acqua e spodestata da un poderoso colpo di grazia che gli permette di riconnettere la sua anima con il Dio della propria infanzia. Stavolta non più per conquistare il cielo ed affermare il dominio della ragione...ma per implorare umilmente la liberazione.

1365
In questi giorni stanno accadendo cose da film horror che possono avere varie cause non legate fra loro, ma che per la concomitanza si prestano ad un'interpretazione quanto mai inquietante e forse specchio della realtà spirituale. Negli uccelli che a Rimini si schiantano contro case ed auto, possiamo identificare i cristiani che per la loro condotta suicida cadono dal cielo. Nei topi che la notte salgono dalle fogne e si riversano nelle strade di Cesena, i demoni usciti dall'inferno per catturare quanti sono precipitati sulla terra. Nelle nostre città vuote cimiteri, nelle nostre case tombe e bare nelle nostre speranze. Andrà tutto bene se restate in casa si ostinano a gridare, ma io vi dico che andrà tutto male se non vi allontanate dal sudiciume che amate!

1366
Nietzsche scrisse l'accorata preghiera..."Le mie lacrime scorrono a fiumi verso di te" un anno prima del suo crollo psicotico e quindi possiamo stimare ormai all'apice dell'evoluzione della sua imperiosa cavalcata alla conquista della verità...quando ancora era in possesso delle proprie facoltà mentali. Mi pare di poterci leggere allo stesso tempo l'ammissione di una disfatta e l'annuncio di un trionfo: la disfatta del suo ambizioso progetto ed il trionfo di sé stesso! Dallo spirito che sostiene questo componimento degno di prendere posto fra i Salmi, si evince che una straordinaria sensibilità al dolore era nonostante tutto maturata nel profondo del suo cuore e lo aveva indotto a piegare il ginocchio...per donargli quella fede che irrompe improvvisa nell'episodio del cavallo frustato a sangue dal cocchiere e nel quale si può intravedere, a seconda di come lo si guardi, l'esordio della pazzia o la manifestazione di una lacerante carità. La ricerca della verità è stata per lui una lotta contro Dio al pari di quella di Giacobbe, che nel caso in oggetto possiamo definire fratricida poiché esaltata dall'oscura percezione dell'onnipotenza della propria intelligenza. Il grande Patriarca arrendendosi risulta paradossalmente vincitore perché riceve un nome nuovo insieme al riconoscimento della vittoria da parte dell’avversario che gli dice..."Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini ed hai vinto". I dodici anni di calvario che lo hanno separato dalla Terra Promessa credo siano stati una sorta di esorcismo indispensabile per ricacciare i suoi demoni all'inferno, la fisiologica gestazione per partorire la propria umiliazione e consentire a chi è stato accarezzato dalla fragilità del suo genio...di professarlo cristiano.

1367
"Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo" (Mc 10,18)
Non di rado capita di dover giustificare la cattiveria del Dio del Vecchio Testamento e cercare di sintonizzarla con la mitezza del Dio del Nuovo e non si sa che pesci pigliare. Il primo ha inflitto sofferenze atroci, fatto massacri di persone inermi, ordito stragi di bambini...il secondo sanato ferite, infuso coraggio, dato la vita per la nostra salvezza. Il diavolo e l'acqua santa! Molti percepiscono Dio in antitesi a Gesù, eppure stando a quanto quest'ultimo afferma i due sembrano in perfetta sintonia...arriva addirittura a delegittimarsi della propria bontà per concederla al solo che secondo lui la possiede. Sono Padre e Figlio e forse il Padre è stato così duro proprio per cercare di arginare il dilagare dell'iniquità al fine di evitare che un giorno il Figlio fosse costretto ad incarnarsi e morire sulla croce...e noi dovremmo immaginare che in Dio possa essere infinita anche la percezione del dolore. E allora se la nostra perspicacia non sa coprire la distanza sia la nostra insufficienza, attraverso l'atto di fede, a gettare un ponte fra il Padre e il Figlio...per consentire loro di vivere in pace nel nostro cuore.

1368
"Gesù gli disse: Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!" (Gv 20,29)
Ogni volta che m'imbatto in questo passo provo un po' di santa invidia non potendo entrare nel novero dei beati che hanno creduto senza vedere. La mia vocazione è stata accompagnata da molti segni che se da una parte inducono a credersi privilegiati, dall'altra fa nutrire il sospetto d'essere stati trovati resistenti come muli e quindi per spostarli sia stato necessario ricorrere agli incentivi. Per rispondere al richiamo della grazia ai puri non serve altro che leggere la storia di Gesù di Nazaret e guardarsi intorno...sono come Natanaèle, cuori in cui non abita la menzogna e quindi capaci di riconoscere la verità al primo sguardo. I somari invece, il cui capostipite è Paolo che per convincersi ha dovuto sbattere il muso contro un muro, costringono Dio a fare frequenti iniezioni di autenticità per portarli ad un livello decente di autocoscienza della propria squisita eccellenza.

1369
"il Signore protegge lo straniero, egli sostiene l'orfano e la vedova" (Sal 145,9)
Viviamo immersi in un tempo in cui occorre dilatare il potere della parola di Dio per arginare il disorientamento e non sentirsi estranei al suo richiamo. Cogliendo lo spirito di questo versetto penso che nel termine..."straniero" possa essere compreso, al pari di chi sbarca clandestinamente sulle nostre coste, chiunque si tiene fuori dalle logiche delle piazze. Nella parola "orfano"...tutti i figli di genitori che non riescono a difendere la propria prole dagli assalti del protezionismo, dalle derive dell'assenteismo e dalle esplosioni dei dissidi familiari che spezzano i sigilli ai legami. Nel titolo nobiliare..."vedova" tutte le donne che a causa di amare esperienze non credono più nell'amore, si sono messe il cuore in pace ed hanno chiuso per sempre la porta all'illusione.

1370
"Getta sul Signore il tuo affanno ed egli ti darà sostegno" (Sal 55,23)
Ho avuto modo di sperimentare più di una volta quanto siano veritiere queste parole, di fronte a qualsiasi uragano che ci travolge sapersi comunque nelle mani di Dio e non temere nulla di male...per sentirsi infondere una salda dose di ottimismo. Paradossalmente l'atto di fede del credente coincide con quello d'incoscienza dell'ateo menefreghista, infischiarsene altamente è una professione di fede nel niente, che essendo agli antipodi del tutto apparentemente produce lo stesso frutto.

1371
Nella Pietà di Michelangelo possiamo contemplare come lavora la menzogna per distorcere la verità e fare in modo che l'illusione prevalga sulla realtà. Sappiamo che Gesù è morto a 37 anni e quindi Maria, nella migliore delle ipotesi che lo abbia partorito a 18 anni, non poteva avere meno di 55 anni. Tenendo poi conto che i 55 anni di allora non sono quelli di oggi, che non c'era la chirurgia plastica e neppure la cosmetologia, che la vita era molto più debilitante...facendo le dovute proporzioni possiamo supporre che esteticamente dovrebbe equivalere ad una donna sopra gli 80 anni. Nel capolavoro in esame mostra di portarli troppo bene, ne dimostra una trentina di meno e la pone nella condizione d'essere di dieci anni più giovane del proprio pargolo. Ho voluto far rilevare questa incongruenza per mettere in rilievo quanto il mito della bellezza sovrasti la verità, quanto la forma abbia necessità di gettare fumo negli occhi per adulterare l'immagine che va a scolpirsi nel cuore...generando l'emozione. Se l'avesse proposta fedelmente avrebbe forse suscitato meno scalpore, ma le avrebbe evitato di rendersi ridicola lievitando il valore dell'opera e rendendo giustizia alla storicità dell'evento. La seduzione è un'arma letale per ingannare e vediamo come anche l'arte si sia prostrata al demonio per ottenere effetti speciali. Lo scultore ha barato come fa oggi tutta la comunicazione dimostrando che gli imbroglioni di allora non erano affatto migliori.

1372
Odio le feste religiose perché distolgono lo sguardo dall'eternità verso la quale è proiettato chi ha trovato la fede, per riportarci nel tempo a scandire il succedersi di eventi su cui abbiamo lungamente meditato e nei quali non si trova più alimento. Ma in questa Pasqua voglio fare un'eccezione e chiedere la risurrezione della vita interiore di un ragazzo che ha ricevuto un colpo tremendo, uno di quelli che fanno sussultare quanto di irremovibile si pensava di aver costruito...il miracolo del risveglio dal torpore nel quale è sprofondato. E lo faccio con lo spirito di chi si sente profondamente in debito per aver ricevuto nei giorni della sua conversione un tesoro in moneta sonante...aver infiammato la piazza con il fervore del proprio slancio.

1373
"chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica" (Mt 21,24)
Questa esortazione di Gesù all'apparenza lineare necessita di approfondimento poiché facile da fraintendere. Si pensa che si debba ascoltare quanto ha proclamato e poi passare all'azione traducendo le parole in fatti, ma io temo che si debba andare oltre...pena, assumere un assetto che andrà ad alimentare un comportamento sempre più scollato dalla sua radice motivazionale. Mettere in pratica non è un invito ad abbracciare la vita attiva, ma ad adempiere perfettamente al comandamento dell'amore per avere accesso alla vita contemplativa e sentirsi mossi da una forza sovrumana ad operare. La sentenza infatti rimanda alla voce più importante del decalogo ed al suo corrispettivo..."Ama Dio sopra ogni cosa ed il prossimo come te stesso". Dalla capacità di interiorizzare ed assimilare questi due pilastri della morale dipende l'armoniosa evoluzione di tutto il resto. Intendo dire che soltanto se ci si pone in maniera corretta al cospetto della Parola per lasciarsi trasformare, si riceve uno spirito capace di mettere in pratica quanto richiesto essendo tutte le potenze orientate al supremo bene.

1374
Fra le tante motivazione umane che si cercano per giustificare questa pandemia che ha rivoluzionato il mondo intero: cospirazioni massoniche, interessi economici, esperimenti scientifici...non mi sento di escluderne una sovrannaturale. L'intervento di Dio generato dal timore per l'arrivo dell'ennesima Pasqua nella quale dover assistere alla rievocazione di un sacrificio di cui si è perduto ogni significato. Quest'anno forse ha svuotato le chiese per non vedere dal giovedì alla domenica la processione di gente ipocrita.

1375
"Ogni autunno, la vita consolida, in un lento martirio, l’ideale. Superbo rogo, immortale primavera, di fuoco che dà oro, di oro che dà luce, di luce che dà morte, di morte che dà a Dio la vita eterna!"
Questi versi del grandissimo poeta spagnolo Juan Ramon Jimenez capovolgono l'ottica con cui guardare un concetto titanico e ne sconvolgono l'assetto fino ad invertire i ruoli dei protagonisti. E' una poesia irriverente ai limiti della blasfemia, ma ad un genio della sua portata credo sia concesso anche d'indurre nella tentazione di deragliare per sperimentare usi ed abusi della Parola. In pratica afferma che è grazie alla nostra morte che Dio eredita la vita eterna, non più Dio che acquisisce l'immortalità in virtù della Sua Trascendenza, ma l'uomo che gliela concede grazie alla sua debolezza. Non più la Sua Onnipotenza ad esercitare il potere, ma la nostra caducità a fare da contraltare. E come se tanto non bastasse a beneficiarlo di ogni superlativo assoluto, dopo aver consumato il colpo di Stato fossimo noi a condurre le danze. Noi i Creatori e lui il creato!

1376
"Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio" (Mt 4,4)
Questa sentenza di Gesù enunciata solennemente come risposta al diavolo che lo tentava nel deserto rivela all'uomo del ventunesimo secolo tre verità sconcertanti ai suoi orecchi. Che l'uomo è composto da due elementi, corpo e anima...che al pari del corpo che si ciba di alimenti solidi l'anima si ciba di parole...ed infine che le sole parole commestibili sono quelle che escono dalla bocca di Dio e quindi dalla Bibbia. Trovo bellissima e quanto mai realistica l'immagine che suscita: un uccello nel nido nutrito bocca a bocca quasi a rimarcare la nostra intimità e dipendenza dal Padre Celeste. Il diavolo da sempre cerca di annientare la nostra crescita interiore attraverso due operazioni: rimpinzando il corpo di pane, ove per pane si intendono tutti i desideri carnali che cadono sotto lo spettro della concupiscenza al fine di far morire l'anima di fame...oppure offrendole del cibo avariato, ove si intendono tutte le parole che vengono spacciate di matrice divina e non lo sono. I messaggi dei falsi cristi nei quali sono comprese anche le madonne delle apparizioni non sono parole che escono dalla bocca di Dio, ma dal ventre del diavolo ed uccidono l'anima col veleno più subdolo.

1377
"Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa" (Col 1,24)
Ho sempre pensato che la Bibbia non sia perfetta poiché nulla può esserlo sotto questo cielo e neppure alla Sacra Scrittura è dato di eludere questa regola...e forse proprio per testimoniare tale convinzione Dio ha voluto che contenesse addirittura una bestemmia. L'ha detta Paolo affermando di completare nella sua carne i patimenti di Cristo...come se le gesta di un Dio fattosi uomo per la nostra salvezza potesse avere un limite in ordine di quantità, qualità e proiezione nel tempo. L'esordio del passo segnala già l'insinuarsi di uno stato di esaltazione che non promette nulla di buono..."sono lieto delle sofferenze che sopporto". E come si può essere lieti di soffrire? Paolo ha avuto una vita molto sofferta come molti discepoli che tuttavia mai ci sognerebbero di offrire il proprio tributo di dolore per la redenzione di chicchessia, poiché chi ha una corretta visione le destina in riparazione dei propri peccati evitando di assumere il ruolo di Salvatori per tenersi quello di salvati...conservandosi umili e grati. Meraviglia tantissimo questa sua sparata considerando che sulla coscienza non è che avesse qualche peccatuccio...fra le altre cose comuni a tutti i mortali la persecuzione dei cristiani, l'approvazione all'esecuzione di Stefano e nulla vieta di supporre che possa averne uccisi di propria mano. Ma in fondo è ancora una volta la natura umana che si affretta a dimenticare il male fatto per appuntarsi le medaglie sul petto quando fa il bene. Sono sicuro che se potesse apporterebbe queste modifiche: sopporto "con voi" e non "per voi"... "paleso nella mia carne" e "non completo nella mia carne"..."i patimenti di Cristo" e "non quello che manca ai patimenti di Cristo".

1378
Il desiderio di santificarsi può anche diventare ossessione in soggetti che arrivano a fare della sofferenza un idolo! Si è portati a pensarlo nel vedere quanti hanno cercato il martirio per averlo posto come vertice supremo del cammino cristiano. Per quanto all'apparenza possa sembrare una scelta di altissimo profilo morale, la trovo invece puerile e frutto di una grossolana concezione del sentimento d'immolazione. Quando guardiamo alla vita di Gesù siamo soliti confinare le sue sofferenze entro determinate circostanze facilmente rilevabili ad occhio nudo, il cui culmine è la passione...ma a mio avviso ogni minuto della sua vita è stato denso di un dolore occulto. Il più delle volte non riconducibile a cause oggettive, ma intimo, invisibile e lacerante...frutto dello scavo interiore che conduce alla solitudine di chi non viene intercettato. Per soffrire non occorre andare a cercarsi un torturatore, non serve veder mutilata la propria libertà, versare sangue fino al sacrificio della propria vita...basta guardare la realtà cogli occhi dello spirito e scoprire quanto sia straziante captare i gemiti del parto della Creazione senza poter fare nulla per alleviarli. Il dolore canonizzato dalla Tradizione ha il potere di appagare una smisurata ambizione carnale e saziarci di un'afflizione capace di indossare le sembianze della perversione. Chi dunque vuole seguire il Maestro nella via crucis fino allo sprofondo...si affacci alla finestra, guardi passare il mondo e ascolti scorrere il tempo.

1379
"Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe" (Mt 6,14-15)
Mi pare di aver individuato un escamotage attraverso il quale Dio cerca di catturare i superbi. Questo passo all'apparenza estremamente lineare, nasconde un riflesso di luce capace di rivelare una verità sconvolgente: che abbiamo la possibilità di ottenere la salvezza senza doverci inginocchiare ad implorarla. Stando a quanto dice Gesù non è la misericordia di Dio, né la misura del nostro pentimento a consegnarci il Regno dei Cieli, ma la capacità di perdonare a tutti tutto il male che ci hanno fatto...come risulta chiaro da contratto! Credo si possa inquadrarla in questa ottica e mi pare straordinariamente calzante per fiaccare la resistenza degli irriducibili. Quando si va a perdonare viene concessa l'opportunità di mettersi nei panni di Dio e si ha la possibilità d'essere contagiati dai suoi sentimenti. Per diventare umili, ripristinare i ruoli e diventare suoi simili.

1380
"Dio intanto operava prodigi non comuni per opera di Paolo, al punto che si mettevano sopra i malati fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con lui e le malattie cessavano e gli spiriti cattivi fuggivano"(At 19,11-12)
Spero di non scandalizzare insinuando un dubbio che ritengo legittimo e naturale conseguenza dello zelo di ricerca che dovrebbe animare ogni amante della verità. I prodigi che avvenivano grazie al contatto con oggetti toccati da Paolo a beneficio di persone malate o indemoniate potrebbero essere un inganno. Nel senso che le malattie non cessavano e gli spiriti cattivi non fuggivano perché vinti dal potere risanante comunicato ai fazzoletti ed ai grembiuli dal contatto con l'apostolo, ma grazie alla scaltrezza del principe dei demoni che non appena avveniva la connessione operava per far credere che le cose possano ereditare uno spirito capace di guarire ed esorcizzare. Nell'episodio si riflette lo stesso principio del comandamento che vieta di farsi immagini proprio perché il nemico può approfittarne per operare prodigi menzogneri attraverso quegli oggetti...e dunque possono diventare trappole che conducono all'idolatria. Si potrebbe obiettare che anche la donna che toccò il mantello di Gesù fu sanata e dunque sdoganare la prassi, ma ad un'attenta analisi dell'episodio vediamo che il Signore non disse..."chi ha toccato il mio mantello" ma..."chi mi ha toccato" facendo intendere che la fede della donna aveva trapassato il vestito fino a toccargli il cuore. Nel caso in esame invece mi pare di leggerci più che un trasporto mistico capace di suscitare la fede, un espediente che incredibilmente funziona ed allora tutti corrono a provare.

1381
"Alcuni esorcisti ambulanti giudei si provarono a invocare anch'essi il nome del Signore Gesù sopra quanti avevano spiriti cattivi, dicendo: Vi scongiuro per quel Gesù che Paolo predica. Facevano questo sette figli di un certo Sceva, un sommo sacerdote giudeo. Ma lo spirito cattivo rispose loro: Conosco Gesù e so chi è Paolo, ma voi chi siete? E l'uomo che aveva lo spirito cattivo, slanciatosi su di loro, li afferrò e li trattò con tale violenza che essi fuggirono da quella casa nudi e coperti di ferite" (At 19,13-16)
Questo episodio racconta di sette fratelli che venuti a conoscenza dei prodigi si misero a cacciare i demoni eseguendo alla lettera quanto esigeva la procedura...invocando il nome di Gesù. Che fossero nel solco apostolico ed avessero la facoltà di farlo, risulta chiaro contemplando le dinamiche che accompagnavano i miracoli narrati nel vangelo. Ed allora cosa non ha funzionato, come mai lo spirito cattivo anziché obbedire si è scagliato con veemenza contro di loro? Io credo vi sia un motivo ben preciso...il timore con il quale si sono approcciati all'esorcismo! Anziché intimare a quello spirito di uscire si sono messi a supplicarlo, palesando una debolezza figlia della mancanza di fede...che ha consegnato al diavolo tutto il suo potere.

1382

"Il fatto fu risaputo da tutti i Giudei e dai Greci che abitavano a Efeso e tutti furono presi da timore e si magnificava il nome del Signore Gesù. Molti di quelli che avevano abbracciato la fede venivano a confessare in pubblico le loro pratiche magiche e un numero considerevole di persone che avevano esercitato le arti magiche portavano i propri libri e li bruciavano alla vista di tutti" (At 19,17-19)
Ciò che permette di togliere il velo a questo brano e penetrare l'essenza degli inconsueti fatti accaduti è scoprire chi ci abbia guadagnato. All'apparenza sembra un trionfo dei predicatori della buona novella, lo testimoniano le numerose conversioni e le massicce rinunce a continuare la pratica di arti magiche con tanto di roghi dei malefici libri...ma se guardiamo dalla prospettiva del demonio vediamo tutt'altro responso. Il padrone del mondo a mio avviso ha fatto bene i suoi calcoli, sacrificando un po' di maghi ha ottenuto di entrare indisturbato attraverso la divinizzazione degli oggetti nel cuore del culto cristiano dove ancor oggi regna sovrano!

1383
Sarà la bellissima mattina di sole, sarà l'esplodere della primavera, sarà l'ormai prossima fine della clausura ad aver indotto più gente del solito ad uscire di casa ed invadere di chiacchiericcio le strade. Purtroppo per me ho avvertito nello spartito del cuore una nota straziata dal crescendo di questa lieta sinfonia della vita che mi ha suscitato una sensazione di panico. Ho percepito il ritorno alla normalità come una catastrofe! In questi giorni avevo scordato quanto fosse anticristica la nostra quotidianità e mi ero illuso che il nascondere la testa sotto la sabbia imposto dal regime restrittivo ci avrebbe guariti. Che avesse compiuto il miracolo di indurci ad arretrare avendo riesumato quei tesori del silenzio che questo tempo sospeso ha prepotentemente evidenziato negli spiriti liberi. E invece no, sarà peggio di prima! Gli avvoltoi si avventeranno più famelici che mai sulla carcassa di ogni tentazione godereccia, per succhiarne fino a ingozzarsi...la feccia.

1384
All'improvviso come un fulmine a ciel sereno mi è apparsa davanti agli occhi una verità mai rilevata prima: che fra i grandi filosofi di tutti i tempi, contemporanei compresi, non c'è neppure una donna...a parte qualche rarissima eccezione tutta da confermare. Più che sorprendente trovo la cosa sconvolgente, anche perché attraverso l'espediente delle quote rosa oggi potrebbe pretendere di entrare a pieno titolo nel sontuoso olimpo dei cultori della meditazione. Credo che stavolta però non sia stata la dittatura del maschilismo ad averle negato l'accesso e neppure i fallimentari responsi pionieristici a suggerirle di non insistere, ma piuttosto una provvidenziale effusione di pudore da parte dell'universo femminile. Ritengo che abbia desistito per timore di calpestare un versante che ha percepito non di sua competenza...dopo aver soppesato le proprie affinità e riconosciuto di non essere all'altezza. Non intendo all'altezza di pensare, attività che svolge egregiamente e spesso meglio dell'uomo, ma vista la sua vocazione a trattare faccende concrete e scarsa propensione a focalizzare utopie e chimere, non di non saper pensare...ma di non saperlo fare in grande!

1385
Spesso mi sono chiesto come mai alcuni autori spirituali sono caduti nella tentazione di bruciare i loro scritti, o in alternativa di lasciare che le loro opere fossero diffuse come anonime. Su tutti Tommaso de Kempis, monaco tedesco a cui viene attribuito il testo più conforme alla Bibbia..."L'imitazione di Cristo". Vista la qualità del materiale in oggetto possiamo escludere un ripensamento dovuto ad una tardiva revisione che abbia ribaltato il giudizio, così pure il timore di dover rinunciare alla riservatezza che l'affermazione avrebbe minacciato...tributo da mettere in conto per chi semina la verità. Da un po' di tempo avverto anch'io nel mio piccolo il disagio di aver ricevuto lo specifico talento, come se inquinasse la purezza del mio slancio verso il cielo e comincio a comprenderne le ragioni. Credo che il malessere sia riconducibile alla difficoltà di spogliarsi di questo dono all'apparenza incapace di nuocere e addirittura lodevole da sbandierare. Non essendoci controindicazioni lo si lascia appuntare come una medaglia sull'anima, senza sospettare che la impreziosisce di un elemento talmente subdolo da non venir annoverato fra le ricchezze di cui siamo chiamati a disfarci per conseguire la povertà evangelica. Ed allora il pericolo sta nel sentirsi più preziosi di un barbone che chiede l'elemosina, nel sentirsi più virtuosi di chi non ha che la propria semplicità da testimoniare, nel sentirsi baciati dalla grazia senza sapere quanto veleno possa secernere le sue labbra.

1387
Temo non sia stato un caso che nella culla del cristianesimo e nello Stato che la ospita siano collassati contemporaneamente i rispettivi iter costituzionali, tanto da far ritenere moralmente illegittime le procedure usate per avvicendare gli ultimi regnanti. Questa pandemia è stata una vera e propria manna caduta dal cielo per due personaggi che stavano per essere buttati giù dalla torre: il premier Giuseppe Conte e Papa Francesco. Dopo essere saliti al potere attraverso due infidi complotti ed aver oscurato come mai in precedenza gli orizzonti di politica e religione, erano finiti in un vicolo cieco che l'emergenza innescata dal virus ha rischiarato di luce nuova. Così il politicante si è potuto rifare il trucco grazie ad una serie di appelli impossibili da fallire che lo hanno rivestito dell'apparenza di una virtù che non era mai stata il suo forte...la coerenza. Il prelato invece si è potuto calare come un'esca nella veste di consolatore degli afflitti per catturare con il più mieloso pietismo il sentimento popolare di un gregge allo sbando spirituale.

1388
"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa" (Mt 16,18)
Credo sia ormai di pubblico dominio l'equivoco che si è generato nell'interpretazione di quanto solennemente affermato da Gesù e solo chi è accecato dalla malafede non riesce a confessarlo. La pietra su cui avrebbe edificato la sua chiesa non era l'apostolo, ma la verità da lui appena enunciata..."tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". La chiesa cattolica ha approfittato della ghiotta occasione letterale per usurpare l'esclusiva del Regno di Dio sulla terra...giocando con le parole.

1389
Ho sempre pensato che i non credenti per quanto possano essere virtuosi non potranno mai essere trovati senza scheletri giganteschi negli armadi. Il 30 aprile del 1945 Luisa Ferida, famosa attrice incinta di quasi nove mesi, viene fucilata insieme al suo compagno dopo un processo sommario con l'accusa di collaborazionismo dietro ordine di Sandro Pertini che quella mattina telefonò tre volte per sollecitare l'esecuzione. Era innocente quanto il bambino che portava in grembo, colpevole soltanto di essere innamorata di un fascista. Non voglio giudicare nulla e nessuno poiché il clima in quei giorni sarà stato talmente avvelenato da scatenare la peggiore barbarie e per sentenziare è necessario averlo respirato. Però scoprire che un uomo di altissima statura morale aveva fatto una cosa del genere, peraltro da lui mai smentita, lascia a dir poco interdetti e si cerca di trovare qualche alibi per conservarlo nella scarna bacheca dei mirabili esempi. Tanto più se si pensa alla sua straordinaria sensibilità nei confronti dei bambini quando nel giugno del 1981 si precipitò a Vermicino per portare conforto ai familiari di Alfredino Rampi caduto in un pozzo artesiano...si trattenne per ore proprio come se in quel buco stesse agonizzando suo nipote. Mi chiedo come sia stato possibile che mentre il bambino si andava lentamente spegnendo in quel cunicolo non abbia pensato al bambino che 36 anni prima aveva fatto uccidere senza pietà in quel grembo? Come sia stato possibile che di fronte alla concomitanza non abbia avvertito l'urgenza di vomitare il suo peccato, di confessare in diretta televisiva a chi gli aveva concesso un credito di stima infinito che in ogni uomo che rinnega il Padre nostro...si nasconde un mostro.

1390
Stamattina in ambito talare c'è stata una sollevazione popolare! I vescovi si sono indignati ferocemente per il protrarsi del divieto di far partecipare i fedeli alle funzioni religiose e gli schiamazzi sono stati talmente alti da indurre il governo a ripensarci. Siccome in passato in molte occasioni e per ben più validi motivi avevano finto di sonnecchiare, viene maliziosamente da pensare che l'accorata levata di scudi sia stata generata, più che dal desiderio di dare ristoro alle anime attraverso la santa messa...dalla necessità di fare cassa.

1391
Io credo che i veri motivi per cui si rifiuta il Cristianesimo non siano da ricercare nelle buone ragioni che si elencano prendendo a pretesto qualche passo della Sacra Scrittura che risulta particolarmente indigesto...occorre andare oltre. Lo affermo in base alla mia esperienza ricordando che quando facevo le superiori amavo capelli lunghi, barba incolta e sguardo ribelle, che mal si accordavano con l'icona del bravo ragazzo che proponeva l'oratorio salesiano. Non potevo certo dire: non sono cristiano perché a colpo d'occhio non mi piace l'effetto che farei, ma ero costretto ad addurre inconsciamente una scusa per giustificare la facciata...e professandomi ateo spegnevo ogni focolaio. I veri motivi per cui si sconfessa Dio sono sempre ignoti a chi forgia l'auto inganno...alcuni banali come il mio, altri profondi per conservare la propria indipendenza, altri acutissimi per salvaguardare la propria onnipotenza, altri piuttosto articolati e mossi dalle più svariate esigenze. Ciò che diventiamo non è frutto del nostro pensiero, spesso è l'immagine che amiamo di noi a determinare il nostro credo.

1392
"La bellezza salverà il mondo"
E' tempo di accantonare la romantica speranza di Dostoevskij e considerare naufragato il tentativo concesso alla bellezza di salvare il mondo...che ha seguito il ben più cocente fallimento da parte di Dio di migliorarlo. Ma ho avuto un'intuizione che potrebbe invertire drasticamente la rotta e nel giro di un paio di generazioni farci risalire la china, perciò mi appresto a lanciare questa crociata con lo slogan: "non la bellezza salverà il mondo, ma la patente". Mi pare di poter individuare in due specifici settori del nostro assetto sociale la radice del male: il primo in chi ha il compito di forgiare il materiale umano...dunque i genitori, ed il secondo in chi ha il dovere di forgiare la classe deputata a governare...gli elettori. Ed allora oltre che per guidare, estenderei l'obbligo della patente anche per fare figli e votare. Per orientare la scelta delle caratteristiche che rendono idonei o meno, si dovrebbe istituire una commissione teolo-filoso-psicologica a cui venga dato il potere di proporre le bocciature dopo aver esposto a ciascun esaminando le ragioni...e questi ultimi abbiano la facoltà di respingere la sentenza restando padroni di procreare e votare come gli pare e piace. Quindi nessuna imposizione, nessuna soppressione della libertà, ma semplicemente un invito alla presa di coscienza della propria inidoneità, che si auspica fecondatrice del supremo atto di responsabilità.

1393
Stamattina riflettevo cercando di immaginare come possano essere andate le cose nei giorni che precedettero il diluvio universale. Seppure abbia piovuto per 40 giorni e 40 notti non è detto che il cielo sia sempre stato un tetto impenetrabile e quanto sta scritto sia da prendere alla lettera. Potrebbe essere che ogni tanto siano comparsi sprazzi di sereno ed abbia addirittura smesso di piovere per qualche ora inducendo a pensare che il peggio era passato...così oggi con il Coronavirus. Non vorrei fare l'uccello del malaugurio, ma ci andrei molto cauto con i facili entusiasmi di quanti intravedono la fine del tunnel, i dati incoraggianti potrebbero corrispondere a quegli sprazzi di sereno ingannatori...tanto più se si considera che il modus operandi del nostro assassino è ancora avvolto nel mistero. Non è affatto da escludere che una volta debellato ricominci ad aggredire diabolicamente modificato...e stavolta sparando a tappeto senza guardare in faccia a nessuno. Perciò prima di cantare vittoria e ripristinare la movida...suggerisco di aspettare che sia passato almeno un anno dall'ultimo contagio.

1394
"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Questo è il primo comandamento. E il secondo è simile a questo: Ama il tuo prossimo come te stesso" (Mc 12,30-31)
Il primo comandamento ci fornisce la misura con cui siamo chiamati ad amare Dio...sopra ogni cosa! Il secondo ci presenta la maniera con cui amare il prossimo...come noi stessi! Non viene specificato quanto dobbiamo amare gli altri ed amarci, se molto oppure poco. Non credo aggiunga o tolga essere stati stitici, oppure prolifici. La condizione imprescindibile è osservare l'equilibrio.

1395
"Se devi attraversare un fiume, non cambiare cavallo in mezzo al guado"
Sono rimasto molto sorpreso nello scoprire che Papa Francesco si è servito di questo proverbio argentino perché oltre che segnalare una palese contraddizione denuncia memoria corta. L'appello a mantenere lo status quo politico nell'attuale crisi espresso attraverso l'allegoria, è venuto proprio da parte di chi qualche anno prima in un contesto religioso identico, si era prestato ad incarnare il cavallo deputato ad operare il cambio. Mi riferisco alla destituzione di Benedetto XVI che con la sua presa di posizione contro l'immigrazione espressa in occasione della "99ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato" cercava di attraversare una forte corrente contraria alle istanze del vangelo...al fine di contrastare l'evolversi del piano Kalergi ordito dal nuovo ordine mondiale. Quattro mesi dopo aver pronunciato quelle scomodissime parole, proprio in mezzo al guado fu sostituito con il prototipo di un ronzino.

1396
"Morii, ma dovevo pur morire; mi sopravvissero, ma morirono infine"
Questa fulminante sentenza tratta dall'Antologia di Spoon River, contiene la massima densità di sapienza che si possa comunicare con le parole in merito al destino dell'uomo. Rivela il non senso della vita alla luce dello scetticismo esistenziale. Di fronte a questa verità si dovrebbero ammainare istantaneamente tutte le vele, deporre tutte le armi, declinare tutte le ambizioni. Seppure viviamo dal primo all'ultimo giorno scoppiando di salute, nel massimo splendore della bellezza e nel possesso di ogni ricchezza. Seppure moriamo cent'anni dopo i nostri nemici...siamo come loro destinati a disfarci. Eppure, nonostante sia tanto loquace, non riesce ad essere minimamente efficace.

1397
"Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto" (Gv 19,11)
Sono queste le parole che Gesù ha rivolto a Pilato dopo che gli era stato consegnato e che io vorrei girare, opportunamente aggiornate, a Bill Gates e compagnia bella...nelle cui mani è stata messa l'umanità. Prendere coscienza di questa verità serve per capire che seppure nella drammaticità del momento, nulla è sfuggito al controllo del regista...tutto procede secondo copione. Ma purtroppo tocca rilevare che la stragrande maggioranza della gente non ha compreso i ruoli dell'ultimo atto della commedia umana. Viene dato per scontato che al magnate americano sia stata assegnata la parte del male assoluto, mentre a noi cittadini onesti quella delle vittime...invece se ci rimettiamo all'insegnamento della Bibbia scopriamo tutt'altra risposta. I cattivi siamo noi e Bill Gates, che vuole vaccinarci tutti...il mercenario assoldato da Dio per castigarci.

1398
E' risaputo che Dio ha sempre dovuto ingegnarsi a fare molti mestieri per sovvenire alle esigenze degli uomini. Quando il contadino per seminare la sua parola rivelatrice, quando il medico per sanare le nostre ferite, quando l'avvocato per difenderci dal perfido accusatore, ma in questi ultimi tempi si è dovuto adattare a fare un mestiere che davvero non ce lo avresti mai fatto...il buttafuori! Infatti va mostrando i muscoli per cercare di buttare fuori dai nostri cuori la moltitudine di idoli che negli ultimi tempi li hanno affollati, ma visti i risultati c'è da pensare che non sia affatto bravo a persuadere a suon di ragioni. Ed allora per completare la capienza dell'inferno, ha cominciato ad usare le mani e si è messo a fare il buttadentro.

1399
"Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina" (Lc 21,28)
Sembra ormai appurato che siamo dentro i tempi ai quali si riferisce Gesù che ci invita, dopo aver preso atto che molte delle cose da lui indicate stanno accadendo o sono accadute...ad alzare gli occhi al cielo in vista della liberazione. Purtroppo possiamo constatare che avviene l'esatto contrario ed un esercito di cristiani, dai semplici fedeli ai più fini intellettuali, si ostinano a combattere sul fronte terreno onde evitare il collasso della fede. A mio avviso invece quelle parole vogliono dirci che a questo punto per questo mondo non c'è più nulla da fare ed invitarci ad abbandonare il campo di battaglia...perché tremendo il rischio per l'anima di venir sedotta dall'incantesimo che genera la disputa.

1400
In ambito cristiano la mansione più alta viene considerata la carità, ma io ritengo sia invece la preghiera perché attraverso la prima siamo noi ad operare, mentre attraverso la seconda costringiamo Dio ad intervenire ed è sicuramente più efficace. Fra coloro che pregano molti lo fanno per nobilissime intenzioni: per le persone care, per i malati, per i poveri, per i sacerdoti, per i perseguitati, per i carcerati...alcuni riescono addirittura a pregare per i propri nemici dimostrando un eroismo senza limiti. Ma c'è una categoria per cui nessuno prega, certi personaggi che stanno sullo stomaco a tutto il paese! Sono quelli che tutti vorremmo prima possibile all'inferno, gente superba ed arrogante che nella vita ha fatto di tutto per rendersi indigesta...pregare per loro è un'impresa titanica perché non si riesce a trovare la decenza di un appiglio a cui attaccarsi. Siccome penso che la preghiera per avere speranza d'essere esaudita occorre che il recitante sia capace di immedesimarsi nello stato d'animo del beneficiato...per chiunque si preghi occorre "sentire" il suo soffrire. Facile farlo per le fasce sopra elencate e persino per i nemici per cui fra l'altro ci è stato comandato, ma per muoversi a compassione di certe facce di bronzo impermeabili ad ogni emozione, bisogna innalzarsi fino ad immaginare il supplizio che eternamente dovranno patire.

1401
"in ogni cosa rendete grazie; questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi" (1Tes 5,18)
La storia di due sorelle olandesi cristiane, Corrie e Betsy Ten Boom, internate in campo di concentramento per aver favorito la fuga di alcuni ebrei ci aiuta a capire il senso più profondo delle parole di Paolo...ringraziare Dio per ogni cosa perché c'è un fine buono dietro ad ogni evento tragico, un fine che noi non possiamo vedere, ma nel quale siamo chiamati ad avere fede. Essendo due anime ferventi erano riuscite a trovare del buono nella loro tragica sorte e la vivevano nel più autentico spirito apostolico accettando i soprusi della prigionia. Tutte le sere toccavano il cielo con un dito avendo la possibilità di leggere la Bibbia senza la quale non avrebbero potuto ricevere la forza per resistere. Recitavano le preghiere ringraziando Dio nonostante quello che pativano, ma una delle due non riusciva a ringraziarlo per le pulci che affollavano la loro camerata provocando grande tormento. L'altra sorella la esortava a ringraziare anche per le pulci seppure neanche lei riuscisse a comprenderne la ragione...a credere che quella tortura non era vana. Ed infatti un giorno scoprirono che i soldati tedeschi non entravano ad ispezionare la loro baracca proprio perché l'unica infestata dalle pulci...e questo permetteva loro di tenere nascosta e leggere la Bibbia.

1402
Stamattina all'improvviso mi sono reso conto di un'assurdità che invalida la democrazia rendendola manipolabile da loschi personaggi...la segretezza del voto! Questo espediente nato per tutelare la privacy sa di omertà ed ha la stessa impronta genetica della mafia, delle sette sataniche, del ku klux klan. Trovo vergognoso non essere fieri del partito per cui si vota e non voler dare pubblica testimonianza della propria fede politica. Nascondere l'orientamento del proprio pensiero è una castrazione della dignità della persona, un atto che rientra nel modus operandi dei figli delle tenebre attraverso il quale il diavolo ha potuto conquistare il mondo. Si renda il voto palese, ci metta la faccia chi vuole partecipare all'edificazione della giustizia, si conclami in eurovisione che quello che fa la mano viene dal cuore.

1403
"Qui infatti si realizza il detto: uno semina e l'altro raccoglie" (Gv 4,37)
Queste parole di Gesù sono di capitale importanza per chi rende testimonianza della propria fede, sono lo spartiacque che separa l'apostolato dal proselitismo. Affermando che le due operazioni, semina e mietitura, vanno svolte da due persone diverse mettono al riparo dalla tentazione di applicare sconti sull'ortodossia per rendere gradevole al palato dell'ascoltatore quanto viene annunciato. E' solo predicando onesto che si acquisisce la facoltà di produrre un seme di elevata qualità, con la fondata speranza che se viene accolto nella sua integrità possa un giorno dare frutto.

1404
La reclusione forzata indotta dall'epidemia ha accelerato in maniera esponenziale il bisogno di ciascuno di contribuire attivamente al trionfo della crociata per la sopravvivenza attraverso la testimonianza del suo pensiero. Così vediamo avvicendarsi continuamente i più disparati personaggi sugli schermi di tutti i media in una processione sempre più convulsa di opinioni che si arrampicano sugli specchi per toccare i vertici dell'audience. Ognuno spara la sua e torna dietro le quinte con la convinzione d'aver devoluto la ricetta ideale per salvare il mondo, senza sospettare che quanto diciamo ci rende peggiori di quello che siamo!

1405
"la guerra è bella anche se fa male"
Il tempo della reclusione del Coronavirus mi ha fatto venire in mente una canzone di De Gregori nella quale un generale rimpiangeva con grande nostalgia la tragedia della guerra avendoci trovato qualcosa di molto bello. Anch'io nel flagello di questa pandemia ho trovato qualcosa di straordinario...l'incanto che si generava nelle strade per l'assenza di ogni movimento e rumore. Incanto che la notte introduceva in un clima preadamitico facendo intuire quanto il silenzio possa raffinare il profumo della gioia che sgorga dalla solitudine.

1406
"dimentico del passato e proteso verso il futuro, corro verso la meta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù" (Fil 3,13-14)
Questa è forse fra le sentenze di Paolo quella che per noi è maggiormente incomprensibile e ce lo fa guardare come un alieno. Arranchiamo faticosamente lungo la via angusta che conduce alla salvezza trascinando le nostre debolezze, le nostre miserie, le nostre cattiverie. Con le ferite sanguinanti rimediate nel passato, i macigni che gravano sulle nostre coscienze per aver penalizzato persino chi amiamo...sperando prima possibile d'essere sollevati dalla grande tribolazione. Lui invece abbandonata ogni zavorra corre a testa alta verso quel traguardo che gli varrà la medaglia d'oro. Quello che stupisce ed allo stesso tempo intimorisce è la trazione follemente anteriore della sua fede, al contrario della posteriore della nostra, tensione che lo catapulta sul gradino più alto del podio prima ancora che sia finita la gara.

1407
"sono forse i muri della chiesa a fare i cristiani?"
Questa sentenza pronunciata dal filosofo Gaio Mario Vittorino per la vergogna di testimoniare la propria fede di fronte ad amici e colleghi pagani...e dunque usata quale scudo per evitare di entrare a far parte della chiesa, oggi possiamo farla nostra con finalità completamente opposta. Non solo essendo fieri di professarci cristiani, ma anche sollevati dal non venire identificati nell'ammasso di calcinacci di quei muri crollati.

1408
"mi hanno mandata allo sbaraglio nella savana"
Il comportamento di Silvia Romano dopo la sua scarcerazione ha evidenziato un'incongruenza difficilmente giustificabile. La sua accusa contro la Onlus per la quale operava mal si coniuga con l'affermazione di aver abbracciato la fede islamica, ogni autentica conversione benedice quanto ha concorso a generarla ed in questo caso la beneficiata non è sembrata affatto entusiasta della sorte che le è toccata. Non è neppure possibile spiegarla attraverso la Sindrome di Stoccolma dal momento che non appena rientrata in Italia, puntando il dito senza indugio, ha mostrato di essere tutt'altro che avvezza ad atteggiamenti di supina sottomissione. La sola via percorribile dalla logica suggerisce allora di pensare che i sequestratori, per mandare in onda un efficacissimo spot del loro credo, le abbiano imposto di recitare quella parte sotto minaccia di ritorsioni nei confronti dei familiari. Dunque una conversione senza scampo...alimentata dalla possibilità di tenerli perennemente sotto il tiro delle cellule del terrorismo islamico disseminate nel nostro paese.

1409
"No, fratelli miei, non fate loro del male! Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace" (Gn 19,7-9)
Prima di stamattina non avevo mai compreso, né tanto meno giustificato l'atteggiamento di Lot quando si era trovato a fronteggiare i pervertiti che volevano abusare dei due angeli ospitati nella sua casa. Mi era sembrato assurdo che avesse chiamato fratelli quei depravati e talmente vigliacco da arrivare a proporre le proprie figlie vergini per compiacere la loro libidine. Invece mi sono dovuto ricredere ed elevarlo agli onori degli altari! Chiamandoli fratelli ha rivelato d'aver compiuto un percorso di conoscenza interiore che lo ha portato a sentirsi peccatore non meno di loro e offrendo le sue figlie al martirio ha addirittura preceduto Dio che un giorno avrebbe offerto il suo.

1410
"Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia" (Lc 3,17)
Pochi giorni fa Papa Francesco ha pregato per quanti svolgono servizi di pulizie nelle case, negli ospedali, nelle strade..."un lavoro nascosto e necessario per sopravvivere" ha detto testualmente. Mi ha colpito che abbia usato la parola sopravvivere proprio a sottolineare l'assoluta priorità di tale funzione messa da Giovanni Battista in cima alla lista delle mansioni attribuite al Messia. Da quando è salito sul trono di Pietro invece il suo Vicario è come se avesse mandato in ferie il personale addetto alla nettezza spirituale...permettendo l'accesso nel Santuario a gente immonda che non ha alcuna intenzione di purificarsi rinnegando il proprio peccato.

1411
"Io vi dico, tra i nati di donna non c'è nessuno più grande di Giovanni" (Lc 7,28)
Quando a Giovanni Battista fu riferito che Gesù lo aveva bollato come il più grande fra i nati di donna, credo sia rimasto impassibile perché fra le varie qualità che tale titolo conferisce rientra anche quella di non esaltarsi di fronte alla tentazione della vanagloria. E neppure io mi sono esaltato quando anni fa don Agostino mi disse che ero grande nella mia veste profetica...e spero di non farlo neppure ora dopo che un cattolico fervente ha rincarato la dose definendomi "il più grande". Prendo spunto da questo episodio per cercare di capire quali siano i parametri abilitati per valutare la statura morale di un cristiano e non posso che fare riferimento ad uno dei pilastri della nostra fede, un eremita egiziano celebre per aver fondato il monachesimo...Antonio il Grande. Nell'abissale distanza delle rispettive esperienze: lui religioso io secolare, lui vissuto a cavallo fra il duecento e il trecento io 1700 anni dopo, lui celeberrimo fin da quanto era in vita io sconosciuto fino al giorno del giudizio, tuttavia abbiamo in comune le due ali che permettono all'anima di levarsi in volo versi i cieli dello Spirito...il disprezzo di questo mondo e il desiderio d'intimità con Dio.

1412
Stefan Lechner, il ventisettenne che pochi mesi fa falciò quattordici ragazzi tedeschi con la sua auto uccidendone sette, attraverso il tragico evento ha reso visibile nella sfera carnale quanto avviene quotidianamente a nostra insaputa in quella spirituale. Ha brutalmente tolto la vita terrena a sette corpi, come noi togliamo dolcemente la vita eterna a tante anime...e lo facciamo per aver voltato le spalle alle istanze del vangelo. Stefan grazie all'incidente è stato scosso dal torpore esistenziale ed ora, dopo aver preso atto dell'atrocità commessa e manifestato intenzioni suicide, per evitarlo è stato costretto ad alzare gli occhi al cielo. Si trova infatti agli arresti domiciliari in un convento agostiniano in attesa del processo. Se anche noi prendessimo coscienza che siamo assassini, se realizzassimo di quante volte a causa della nostra cecità interiore siamo finiti sulla folla compiendo massacri, se comprendessimo che abbiamo il potere di spingere all'inferno i nostri cari...avvertiremmo l'urgenza di ascoltare la voce dei profeti.

1413
Ci sono tanti buoni motivi per attaccare Salvini che proprio non serve inventarsene altri, ma vederlo crocifisso perché mangia ciliegie mentre Zaia parla di alcuni bambini morti a causa di un'infezione batterica è davvero allucinante...l'ipocrisia fatta carne. Significa aver finito le munizioni del proprio arsenale e ridursi a sputare veleno di pessima qualità pur di nuocere al nemico. L'autore di questo scoop è un certo Andrea Scanzi che si autocertifica giornalista, scrittore, autore, interprete teatrale, runner, biker e perfino sommelier...quanta abbondanza di competenza in ogni settore, somiglia ai maestri del nulla! Per alleggerire la posizione di questo rampante infamatore e consentirgli di salvare la faccia possiamo ipotizzare che abbia avuto la geniale intuizione mentre esercitava, in ordine di enunciazione, l'ultima professione. E lo abbia fatto con tanta profusione da avere un black out della ragione.

1414
Non mi sono mai accontentato di risposte ovvie e così dietro le reazioni un po' troppo sopra le righe da parte di alcune signore in merito all'episodio delle ciliegie mangiate da Salvini, ho voluto approfondire alla maniera di Freud...ed è venuto fuori un bordello! Non mi spiegavo come mai si fossero avventate su di lui con tanto livore e così, pensa che ti ripensa, è venuta a galla la vera ragione che ha scatenato la caccia alle streghe. Provo a spiegare cercando di essere il più esaustivo possibile, nella speranza di non eccitare troppo quegli animi già provati dall'aver inconsciamente accarezzato il sogno di un orgasmo epocale. Il bandolo della matassa di questo enigma sta nell'intuire che mangiare ciliegie...è un atto squisitamente erotico! Temo allora che le signore siano restate talmente turbate nel vederlo esercitare tale funzione con tanta naturalezza di fronte alle telecamere...da arrivare ad esserne scosse fino alle viscere e finire per percepire di venir trascinate a bramarlo violentemente. Teniamo presente che Salvini rappresenta l'uomo forte della politica italiana, il simbolo di una virilità che richiama figure mitiche quali Stalin, Hitler, Mussolini, gente che a sinistra se lo sognano in quanto a mascolinità...e di fronte a tanta abbondanza siano rimaste esterrefatte arrivando a collassare. Così per evitare che quello stimolo subliminale salisse alle coscienze decretandole schiave nella carne del loro più acerrimo nemico, abbiano sentito l'urgenza di orientato verso il primo obiettivo che si sono trovate sotto tiro.

1415
"Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna? Egli rispose: Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti. Ed egli chiese: Quali? Gesù rispose: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora? Gli disse Gesù: Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi. Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze" (Mt 19,16-22)
In questi giorni la nostra comunità ha patito lo schock della tragica morte di Attilio Pierini, notissimo giocatore di Basket arrivato a calcare i palazzetti della serie A con una poesia talmente intrisa di eroismo da incoronarlo di un alone da leggenda...al pari dei grandi miti americani. Non lo conoscevo di persona, ma ogni volta che mi capitava di incontrarlo non potevo non accarezzare i lineamenti di un'anima che percepivo semplicemente squisita. Credo sia stato il figlio, l'amico, il fratello, il marito che tutti avrebbero voluto...tanto da spingermi ad accostarlo ad uno dei più bei protagonisti del vangelo: il giovane ricco. Un giovane retto che adempieva a tutti i precetti della legge, ma rispetto al nostro concittadino con una sostanziale differenza...quel giovane era ricco di beni, Attilio di qualità umane. All'invito ad essere perfetto da parte di Gesù quel giovane rinunciò alla santa sequela poiché attaccato ai suoi averi...mentre sappiamo quanto Attilio amasse la perfezione e con quale abnegazione la perseguisse nella sua passione-professione. Non temo di scivolare nel sentimentalismo, ma sono certo di restare nel solco della più sobria interpretazione spirituale se affermo che Attilio nell'intimità del suo cuore, ambisse a diventare perfetto anche nell'amore. Ed in virtù di tale aspirazione si sia consegnato come un docile agnello al destino che la Divina Sapienza gli aveva preparato. E quanto, non a caso, è successo...io ho fede porterà molto frutto.

1416
"Mentre usciva dal tempio, un discepolo gli disse: Maestro, guarda che pietre e che costruzioni! Gesù gli rispose: Vedi queste grandi costruzioni? Non rimarrà qui pietra su pietra, che non sia distrutta" (Mc 13,1-2)
Gesù se ne uscì con queste parole dopo aver preso atto del rifiuto da parte di Israele di riconoscerlo come Messia, si erano allontanati dalla retta via e ne prevedeva le tragiche conseguenze. Lo stesso discorso vale per noi oggi che ci siamo allontanati dalla decenza conducendo vite insignificanti dentro dimore super lussuose. Dio per far crollare il nostri templi dove adoriamo il vitello d'oro e riportarci con i piedi per terra, non si serve più di orde di vandali...colpisce con un lutto e in un attimo crolla tutto. Solo a quel punto si comprende che si era fondata la propria casa sulla sabbia invece che sulla roccia e benché i muri restino ancora beffardamente in piedi...non c'è fibra del cuore che non vada distrutta.

1417
"Tu che colpisci per sanare e uccidi per non lasciare morire lontano da Te"
In questa meravigliosa sentenza di sant'Agostino è racchiuso il seme delle più autentica sapienza! Dio si prende a cuore il nostro destino fino al punto di arrivare a mettere in atto gli estremi rimedi per scongiurare la possibilità che finiamo preda dei mali estremi. Così colpisce con il dolore il corpo o il cuore affinché l'anima possa guarire...e uccide quando ritiene che concedere altro tempo possa pregiudicare l'eterna salvezza. Dio al contrario di noi non è crudele, nel veder soffrire i propri nemici non prova alcun piacere, ma si strugge affinché gli diventino amici. Quindi qualsiasi tipo di sventura ci colga non ci getti nella disperazione...è un poderoso invito all'interiore risurrezione.

1418
"Gesù gli disse: Se vuoi essere perfetto, va', vendi ciò che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi" (Mt 19,21)
In un post precedente ho definito il giovane ricco che incontrò Gesù come uno dei più bei personaggi del vangelo, per quanto l'epilogo della discussione avuta con il Signore sembri condannarlo alla mediocrità. Uno dei tanti contenti di pascolare nel proprio orticello ed a cui basta la garanzia di salvare capra e cavoli. Invece questo giovane ci spiazza...in fondo Gesù gli aveva appena comunicato che per avere la vita eterna occorre fare quello che aveva sempre fatto e dunque avrebbe potuto tornarsene a casa con il cuore in pace certo di centrare l'obiettivo. Invece si rattrista perché è ambizioso e sa che in queste faccende è bene esserlo oltremisura. Dunque è lecito pensare che da quel giorno abbia iniziato un processo di revisione della propria vita, che l'incontro con il Figlio di Dio lo abbia miracolato dell'esigenza di tendere con tutte le forze verso la suprema aspirazione...ed abbia così trovato la fede per disfarsi di quanto impedisce di raggiungere la perfezione.

1419
"E quando si dirà: "pace e sicurezza" allora d'improvviso li colpirà la rovina" (1Tes 5,3)
"È lodevole la richiesta di un cessate il fuoco globale e immediato da parte dell'ONU, che permetterebbe la pace e la sicurezza indispensabili per fornire l'assistenza umanitaria così urgentemente necessaria per arginare le devastanti conseguenze del virus Covid-19"
Quando un cristiano sente le parole "pace e sicurezza" drizza immediatamente le orecchie poiché rimandano al segnale che ci ha dato san Paolo per riconoscere il tempo della fine. Se poi queste parole le pronuncia un Papa il livello di allerta sale vertiginosamente dal momento che la Chiesa Cattolica dovrebbe assumere la parte di Giuda nell'ultimo atto ignominioso della storia. Ad aggravare ulteriormente la situazione c'è che la conciliazione viene invocata per una buona causa e quindi si potrebbe pensare che il diavolo sia ricorso ad un ottimo espediente per sviare l'attenzione.

1420
"non vedo l'ora che si svuotino le chiese"
Questa frase è stata pronunciata da un sacerdote in una di quelle rare occasioni in cui si creano le condizioni per aprire il proprio cuore. Se da una parte sembra una bestemmia, dall'altra invece rivela una corretta visione dell'attuale realtà ecclesiale, figlia di una buona adesione ai pilastri del vangelo. Anche Gesù era per il "pochi ma buoni" e questo sacerdote per arrivare a tanto avrà senz'altro sperimentato la desolazione di seminare nel deserto...di cercare di stimolare la fame dello Spirito in chi è sazio di carne e sangue. Mentre tutti a cominciare dal Papa e i vescovi bramano che i banchi delle chiese pullulino di sagome per compiacersene onde stilare lusinghieri resoconti, questo "folle di Cristo" uscito miracolosamente illeso da una decina d'anni d'indottrinamento nei salotti buoni della teologia...si augura un'epidemia che falcidi i mercanti dell'ipocrisia. La verità rende liberi, anche dalla schiavitù che genera una malsana fedeltà all'idolo della Chiesa Cattolica, dunque non abbiate paura di uscire dalla vostra opprimente armatura.

1421
"Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine. Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città. Poi si presentò il secondo e disse: La tua mina, Signore, ha fruttato altre cinque mine. Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città" (Lc 19, 16-19)
Come è strana la vita e sorprendente la Bibbia! Qualche anno fa feci un post fra il serio e il faceto nel quale lanciavo la mia candidatura a sindaco del nostro paese senza essere stato giustamente preso sul serio...mentre oggi leggendo il vangelo mi ritrovo a scoprire che nel Regno dei Cieli c'è la fondata possibilità che mi ritrovi, quale servo fedele del Signore, a fare addirittura il governatore di dieci città. Se allora sono destinato ad impugnare lo scettro del comando per l'eternità vuole dire che certe qualità necessarie per svolgere tale mansione le ho già in embrione e grazie alla mia possente fibrillazione interiore...il potere di renderle operative fin da ora. Sulle ali di questa sconvolgente novità che mi pone in "pole position" rispetto alla concorrenza, rilancio la mia candidatura e stavolta con la massima serietà...sperando che i cari concittadini non siano talmente ingenui da lasciarsi sedurre da qualche signorina plurilaureata di bella presenza, o rampollo pluridecorato di buona famiglia. Nei primi cento giorni conto di dare inizio ai lavori per trasformare il Kursaal in una caserma Interforze al fine di fronteggiare la straripante depravazione dei sabato sera e permettere alla notte di ritrovare la sua natura. E dopo decennali polemiche far decollare finalmente il progetto del Burchio, non per replicare l'ennesimo villaggio turistico, ma per costruire un lussuoso Supercarcere con vista sul mare. E per non generare allarmismi sulle mie intenzioni falcidianti, ometterò di dire che l'ho progettato con una capienza pari al numero degli abitanti.

1422
"Dio resiste ai superbi" (1Pt 5,5)
Non credo di dire un'eresia affermando che i genitori non devono considerarsi più dei genitori adottivi dei propri figli...figli che sono stati loro affidati dal vero Padre e si aspetta di vederli crescere secondo le sue direttive. Purtroppo abbiamo disatteso in maniera vergognosa a questa istanza e Dio per strapparli ai nostri artigli e riportarli sani e salvi nel Regno dei Cieli è costretto ad usare le maniere forti. Per avere un'idea di cosa sia capace possiamo andarci a rileggere il braccio di ferro con il Faraone che impediva ai suoi figli di uscire dall'Egitto ed a cui inviò dieci piaghe, l'ultima delle quali...risolutrice. Oggi si sono ricreate le stesse condizioni, Dio vorrebbe che i suoi figli, quelli che noi tanto per intenderci consideriamo nostri, fossero lasciati liberi di seguirlo...ma li teniamo imprigionati con un amore talmente morboso da aver loro chiuso ermeticamente ogni orizzonte del cielo. Ed allora invia le piaghe che nel frattempo sono state aggiornate, non più devastazione di quanto ci è necessario per vivere, ma un progressivo ed asfissiante logorio psicofisico difficilissimo da diagnosticare...perché intessuto con il demoniaco che abbiamo voluto incarnare.

1423
"Dice il Signore: Poiché si sono insuperbite le figlie di Sion e procedono a collo teso, ammiccando con gli occhi, e camminano a piccoli passi facendo tintinnare gli anelli ai piedi, perciò il Signore renderà tignoso il cranio delle figlie di Sion, il Signore denuderà le loro tempie. In quel giorno il Signore toglierà l'ornamento di fibbie, fermagli e lunette, orecchini, braccialetti, veli, bende, catenine ai piedi, cinture, boccette di profumi, amuleti, anelli, pendenti al naso, vesti preziose e mantelline, scialli, borsette, specchi, tuniche, cappelli e vestaglie. invece di profumo ci sarà marciume, invece di cintura una corda, invece di ricci calvizie, invece di vesti eleganti uno stretto sacco, invece di bellezza bruciatura" (Is 3,16-24)
Questo brano del profeta Isaia mette in luce di riflesso quello che dovrebbe essere l'atteggiamento della donna per rendersi conforme al ruolo assegnatole, un atteggiamento estremamente riservato...tenuto anche conto dell'elevato coefficiente di infiammabilità che è capace di esercitare sul cuore dell'uomo quando accende gli abbaglianti. Invece già 2700 anni fa i costumi erano degenerati fino ad arrivare ai giorni nostri nel quale si sono addirittura pervertiti. E' curioso notare che il morboso bisogno di attenzione che la donna reclamava allora è diventato oggi necessità irrefrenabile di suscitare clamore attraverso l'uso indiscriminato dei canali di seduzione. Non si capisce bene quale sarà il giorno nel quale avverrà il sistematico spogliamento...potrebbe intendersi il corso della vita che ci mette irrimediabilmente di fronte al progressivo invecchiamento, o il giorno del giudizio quando verremo sfigurati per armonizzarci con l'inferno. In virtù di questo santo avvertimento della parola di Dio voglio fare un appello a tutte le donne, dalle adolescenti alle ultrasessantenni con fibrillazioni adolescenziali. Tornate ad effondere una bellezza semplice, una grazia autentica, un rasserenante splendore, non serve altro per toccare un cuore...e non quel veleno che andate spargendo per trascinare le anime all'eterna dannazione.

1424
Continuano a pervenire tutte le sere, puntuali come la notte e monotone come le previsioni del tempo...i bollettini del Coronavirus. Ho notato che quasi sempre si combinano un elemento positivo ed un altro negativo, o aumentano i contagi e diminuiscono le morti, o aumentano le morti e diminuiscono i contagi e qualora fossero entrambi negativi...aumentano i guariti. Sembra un modus operandi per tenere la gente sulla corda...mai abbastanza buone notizie per sperare nel meglio, mai abbastanza cattive per temere il peggio. Sospetto fortemente che sia una scelta dei burattinai studiata a tavolino con due fini, il primo di semplice lettura: perpetuare più a lungo possibile lo status d'incertezza che permette a chi governa di restare il sella, poiché con l'emergenza dietro l'angolo risulta impossibile pensare ad avvicendamenti democratici che esigerebbero il ritorno alla normalità. Il secondo più finemente psicologico: attraverso le quotidiane sollecitazione incrociate ottimismo-pessimismo, pessimismo-ottimismo, si tentano di anestetizzare le pulsioni antagoniste affinché non suscitino più emozione. Al fine di inaridire la radice dell'ordine morale e far perdere la coscienza del bene e del male.

1425
A volte cerco di entrare nei cuori dei ragazzi ed incarnare la loro sensibilità per capire quanto in questi ultimi tempi possano essere disorientati dai comportamenti degli adulti ed in particolare dei loro genitori. Mettiamo che avessi 15 anni e mi fosse annunciata la rivelazione sconvolgente che la vita non finisce con la morte, ma continuerà eternamente nella gioia insieme a tutti coloro che porto nel cuore...di fronte ad una simile eventualità non esiterei a credere a quanto annunciato, fosse anche con un sostanzioso credito di fede per giustificare l'inspiegabile. Pur di non permettere alla morte di separarmi da mio padre, da mia madre, dai miei fratelli, dai miei amici...farei i salti mortali filosofici al fine di rendere plausibile ciò che alla ragione può apparire impossibile. Invece oggi ci sono troppi genitori non credenti e questo temo sia il messaggio più sconfortante che possa giungere ad un figlio...neppure la possibilità di estendere all'infinito l'idillio di un rapporto familiare riesce a smuovere certe coscienze dal rifiuto inappellabile di Dio e del suo amore. Ed allora io credo che i figli dei genitori scettici un giorno arriveranno a capire, che nonostante le premurose attenzioni abbondantemente piovute sul loro cammino, sono stati amati insufficientemente e li farà sentire abortiti il loro rifiuto a desiderarli per sempre.

1426
"Tutto è compiuto!" (Gv 19,30)
Questa affermazione pronunciata in croce da Gesù poco prima di morire, credo vada interpretata nella sua massima estensione in ogni possibile direzione. Non è solo il lapidario annuncio dell'avvenuto adempimento della propria missione, ma riguarda l'evoluzione di tutto il creato da quell'istante in avanti, E' deputata a modellare ogni frazione di tempo per incidere in ogni atomo del mondo, al fine di orientare il cammino di ogni uomo...alla luce del big bang dello Spirito appena deflagrato. Da quel giorno ogni particella ha preso a correre verso il proprio destino, tutto quello che accade è stato sapientemente programmato affinché ognuno possa giungere a piena maturazione...chi della propria santità, chi della propria empietà.

1427
"Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,16)
L'infedeltà è la regina delle ragioni per la quale quasi tutte le coppie si separano, eppure ne intravedo un'altra addirittura più imperiosa poiché messa in risalto da una sentenza di Gesù. Un eccellente motivo per dichiarare il fallimento di un'impresa familiare ed andare ognuno per la sua strada alla ricerca di un eremo ove stracciarsi le vesti e fare penitenza. Sappiamo che i frutti del matrimonio sono i figli e quando ci rendiamo conto che non possiedono i requisiti necessari per migliorare il mondo...tutto può considerarsi andato a scatafascio. E allora in primis invito a divorziare tutti quei genitori i cui figli amano la movida, vanno a dormire all'alba, bevono, fumano e parlano a vanvera. Non un chicco di sale in zucca, né un barlume di luce in cuore, che cosa avete combinato? Una vita da educatori passata a scaldare il banco! Se i vostri figli sono frutti cattivi sappiate che voi siete marciti...anche se scoppiate d'amore, procedete in perfetta armonia e siete felici.

1428
"Osserva la legge del Signore tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo i suoi statuti, i suoi comandi, i suoi decreti e le sue prescrizioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in ogni tua impresa e in ogni tuo progetto" (1Re2,3)
Re Davide in punto di morte diede a suo figlio Salomone questa sacrosanta raccomandazione affinché andasse a buon fine ogni sua iniziativa...perla di sapienza che vale per tutti gli uomini di tutti i tempi. Se nella vita ci va tutto storto il principio della nostra maledizione affonda le radici proprio in questo precetto inadempiuto. Oggi per essere guardati benignamente dal Signore, considerato come siano precipitate le cose, credo occorra molto meno: il riconoscimento che Egli esiste ed un pizzico di timore che ci faccia prendere le distanze da tutto ciò che ai suoi occhi è in orrore. Ritengo sufficienti questi due pilastri per fare in modo che Dio cominci ad operare nelle nostre vite ed un minimo di collaborazione non appena ci accorgiamo d'essere entrati nelle sue grazie.

1429
"Io sono la risurrezione e la vita" (Gv 11,25)
"Svègliati, o tu che dormi, dèstati dai morti e Cristo ti illuminerà" (Ef 5,14)
Queste due citazioni, la prima di Gesù e la seconda di Paolo, ci svelano che ci sono due morti e due risurrezioni: quella dei corpi alla fine del mondo operata da Dio e quella delle anime in potere della nostra volontà durante il corso della nostra vita. Per quanto a causa della nostra indolenza sembri impossibile, abbiamo la facoltà di scuoterci dal torpore generato dall'incantesimo diabolico che grava su questo mondo...ed aprire gli occhi per essere inondati dalla luce di Cristo.
1430
"se berranno qualche veleno, non recherà loro danno" (Mc 16,18)
Questo medico dice cose sconcertanti, tuttavia a mio avviso in linea con i tempi che stiamo vivendo, che qualora si rivelassero vere ci darebbero una prova scientifica inconfutabile che siamo dentro i giorni della fine. Oggi ebrei, massoni, europeisti e lo strascico di sciacalli che gli vanno appresso, sono capaci di questo ed altro poiché la malvagità satanica che li pilota...non ha limiti. Temo si arriverà al punto che saremo costretti a subire protocolli sanitari per niente chiari attraverso i quali ci inietteranno dei veleni ed allora a noi discepoli di Gesù non resterà che contare sull'immunità del gregge santo...avendo fede nelle parole del Maestro.

1431
"perché Dio è amore" (1Gv 4,9)
Ci sono tanti modi di bestemmiare e ultimamente ne ho messo a fuoco uno davvero singolare. Quando sento chiamare i bambini: "amore di mamma, amore di zia, amore di nonna"...all'udire la parola amore le mie orecchie percepiscono uno stridore. Dio è amore e l'amore è Dio, dunque se non si ha la fede, se non lo si conosce, se non si sospetta neppure quali condizioni comportino amare con il suo amore...pronunciando quella parola si compie una profanazione. Che poi sia così lo si può constatare quando crescono e nonostante tutti quei tentativi di impollinazione i rapporti familiari nella migliore delle ipotesi si arricchiscono di conflittualità esasperate, nella peggiore continuano a grondare miele di pessimo sapore. Ed allora per una questione di pudore chi non ha Dio nel cuore sarebbe bene che dicesse: "tesoro di mamma, stella di zia, bello di nonna". Chi invece ce l'ha lo chiamasse per nome perché neppure il più santo è degno di nominarlo!

1432
"Non temere, soltanto abbi fede!" (Mc 5,36)
Gesù rivolge queste parole al capo della sinagoga la cui figlia era da poco deceduta, lo esorta a non avere paura di fronte alla più nefasta delle tragedie, a fidarsi ciecamente di lui. Giairo risponde...ed avviene il miracolo. Anche noi dovremmo confidare in quelle parole ogni volta che il mondo ci crolla addosso, ogni volta che i problemi ci appaiono irrisolvibili...problemi di qualsiasi natura. Ci invitano a non disperare, a credere che Dio detiene il potere assoluto su tutte le cose e non c'è situazione che non possa ribaltare. In cambio ci chiede di riversarci completamente in Lui quale infallibile rimedio per alleggerire le nostre pene, di avventurarci nella conoscenza dei suoi misteri per scoprire le meraviglie del suo amore. Tanta è la beatitudine con la quale ci si inoltra nella rivelazione che spesso si finisce addirittura per dimenticare la ragione del proprio soffrire, in virtù della certezza maturata nella fede che nostro Padre abbia già disposto il lieto fine.

1433
Ci sono una marea di organizzazioni sparse per il mondo che non servono ad altro che a mantenere i leccapiedi dei servi del potere, ma due di queste fanno numeri davvero esilaranti: l'Organizzazione Mondiale della Sanità e la Coldiretti. Della prima io mi sono fatto un'idea precisa in base ai comunicati spesso sconnessi e disarticolati. Siccome ci lavorano tutti raccomandati ho il sospetto che gli esperti siano perennemente in ferie e per quei vasti saloni ed uffici non si aggirino che gli addetti alle pulizie. Temo sia stato dato mandato a filippini, cinesi o peruviani, che sappiano leggere e scrivere ben inteso, di diramare due o tre annunci ufficiali alla settimana per far vedere che c'è una certa attività. Niente di sconvolgente...qualche intervento a confermare l'andazzo generale e più di rado qualche sparata per stupire. La Coldiretti invece che si dovrebbe occupare esclusivamente di agricoltura, da quando anche il loro settore ha cominciato ad ingrassare si intestardisce a fare sondaggi del tipo...quanto spenderanno gli italiani per il pranzo di Natale? Cosa regalerai per la festa della mamma? In vista della prova costume stai seguendo una dieta? Metterei la mano sul fuoco che questi sondaggi non vengono commissionati ad Istituti specializzati in analisi e ricerche di mercato, ma che si ritrovi a cena una combriccola di ultra settantenni che dopo aver mangiato, bevuto, giocato a briscola e cantato...danno i numeri secondo se hanno pasteggiato col bianco o col rosso.

1434
Tutti conosciamo la storia di Caino e Abele, della disparità di trattamento ricevuta dai due fratelli da parte di Dio. Abele prediletto senza alcun merito, Caino sgradito senza alcun demerito...e tutti sappiamo come andò a finire. Anche oggi in ambito familiare o sociale si verificano situazioni analoghe con tanti Abele che gongolano e molti Caino che faticosamente sopportano o non riuscendo a contenersi esplodono. Ma ho notato persone, che pur sapendo di incarnare la veste dei rifiutati non nutrono rancore e rispondono in maniera da suscitare commozione...per la serenità mostrata nella rassegnazione di aver accettato con il sorriso sulle labbra quel ruolo che il destino ha loro imposto. Persone che hanno tutta la mia ammirazione e rappresentano la testimonianza vivente che dagli inferni si può risalire anche con le sole proprie forze.

1435
Vorrei tanto fare uno scherzo a quelle femministe che rivendicano tutti i diritti sul proprio corpo, compreso quello di abortire il bambino che dimora nel loro grembo...convinte di non fare nulla di male. Vorrei introdurmi furtivamente di notte nei loro giardini, dopo che abbiano piantato i semi e prima che comincino a spuntare rose, gigli e fiordalisi. Creatura delle tenebre, con uno scalpello aggrovigliato devastare i terreni fino a decapitare l'anelito alla luce di ogni futuro stelo...tanto da trasformare quelle oasi in cimiteri. Vorrei vedere le loro facce non appena scoperto lo scempio, il furore cieco lanciarsi alla ricerca del vandalo reo d'aver sfigurato i volti e trapassato i ventri di respiri tanto innocenti! A quel punto mi sentirebbero tuonare: ipocrite, di cosa mi accusate? Se è lecito uccidere un uomo prima che venga dato alla luce, alla stessa maniera sarà lecito uccidere un fiore prima che spunti da terra.

1436
"sorgeranno falsi cristi" (Mc 13,22)
A proposito dei falsi cristi annunciati da Gesù per i giorni della fine, credo di avene individuati e denunciati molti in ambito cattolico laddove ci sono apparizioni o locuzioni interiori attraverso le quali si manifestano. Il più celebre degli ultimi tempi è senz'altro il Gesù misericordioso apparso per anni a santa Faustina Kowalska, le cui gesta sono narrate nel suo "Diario" e che invito a leggere per prendere atto di quanto fosse perverso. E mi chiedo come sia possibile conservarsi santi avendo massima intimità con dei falsi cristi, che poi non sono altro che demoni. E lo si può certificare prendendo atto che esercitano sui veggenti quella che viene considerata la più perniciosa forma di persecuzione: la vessazione. Io temo che questi "falsi cristi" abbiano il potere di rendere i nostri santi..."falsi santi". E se così fosse il diavolo nella Chiesa Cattolica...ha fatto saltare il banco!

1437
"Non temere questo carnefice ma, mostrandoti degno dei tuoi fratelli, accetta la morte, perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli nel giorno della misericordia" (2Mac 7,29)
Nel secondo libro dei maccabei è narrato il martirio di sette fratelli che sconvolge, non tanto per la crudeltà con la quale vengono messi a morte, quanto per l'ostinazione della madre dei giovani ad incitarli a non ribellarsi al più tragico dei destini. Mai visto, né sentito che una madre sia arrivata a tanto...ma che abissale distanza dalle mamme di oggi che tremano solo al pensiero di un intoppo per i loro beniamini nel trantran quotidiano. Questa madre aveva capito tutto, aveva compreso che la vita terrena è solo la gravidanza per essere partoriti nella vita eterna ed a colto al volo l'occasione per farli arrivare a destinazione prima possibile nelle condizioni più favorevoli. Nell'odierna realtà è stata ormai completamente rimossa l'eventualità di proiettare il presente nell'eternità e la morte viene unanimemente considerata come l'ultima parola della vita. Ci si preoccupa che crescano sani, che trovino un buon lavoro, che abbiano una bella famiglia...insomma tutto quello che concerne questo mondo di carne e sangue. Questa madre invece non si è accontentata delle briciole, voleva tutto e subito! E con il suo grandioso atto di fede l'ha ottenuto!

1438
"sul vostro giaciglio riflettete e placatevi" (Sal 4,5)
Sarà stato a causa del lockdown ma questa estate la maggior parte della gente, forse come effetto di rimbalzo alla lunga sosta nelle case, è stata rapita dal delirio del fare che ci ha consegnati alle cronache quali insaziabili consumatori di svago. E' stata una risposta di pancia, una cosa mai vista prima e probabilmente sapientemente suscitata dai burattinai per scolorire l'identità del singolo ed avviare la popolazione verso lo status di gregge. Per uscire da questa logica alienante che conduce diritti al materialismo più esasperato, ci viene in soccorso la parola di Dio invitandoci a riflettere, poiché detta facoltà è stata sistematicamente asfaltata dalle dinamiche imposte dai quotidiani ritmi di vita. Dunque proviamo ad applicare alla lettera quanto la Bibbia ci chiede! Stendiamoci sul nostro letto, che non è una cosa facile perché non riusciamo più a stare fermi e proviamo a riflettere...che è ancora più difficile, poiché la mente è perennemente in cerca di un diversivo che le eviti la sofferenza di confrontarsi con la verità. Non appena si prende atto che nonostante gli sforzi non riusciamo nell'intento...si sappia che spiritualmente ci viene diagnosticato il cancro.

1439
"sorgeranno falsi cristi e falsi profeti" (Mc 13,22)
Quando si parla di falsi cristi in genere si ha un'idea ben precisa dei soggetti a cui si fa riferimento, ma in quanto ai falsi profeti si è portati ad essere più evasivi non riuscendo a focalizzare dei modelli rispondenti alle caratteristiche che emergono dalla Scrittura. Questo fino a ieri quando ascoltando il Rettore del Seminario diocesano di Bisceglie, don Gaetano Corvasce, dipingere con toni entusiastici il falso cristo che interloquiva con la mistica pugliese Luisa Piccarreta...ho avuto l'intuizione che i falsi profeti siano proprio coloro che promuovono il culto ai falsi cristi. Quindi falsi profeti sono tutti quei sacerdoti, che non vedendo le macroscopiche differenze fra il Gesù dei vangeli e quelle patetiche imitazioni...ne diffondono la devozione.

1440
"tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante" (Dn 5,27)
Questa sentenza scritta dalle dita di un'ignota mano sulla parete della sala reale mentre re Baldassàr festeggiava con la sua corte, mano che suscitò enorme spavento nel tracciare quei segni...calza a pennello per la nostra generazione. Il re fu trovato mancante di rispetto per aver usato i vasi d'oro e d'argento che Nabucodonosor suo padre aveva asportati dal tempio di Gerusalemme, come bicchieri...affinché vi bevessero i suoi dignitari, le sue mogli e le sue concubine. Il re fu trovato mancante di senno per non aver imparato la sonora lezione impartitagli dal padre attraverso la sua scellerata condotta, quando il suo cuore si insuperbì e il suo spirito si ostinò nell'alterigia...lui trascurò di prenderne le distanze. Il re fu trovato mancante di pudore per aver reso lode agli dei d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro, di legno, di pietra, i quali non vedono, non odono e non comprendono. E il re fu trovato mancante di sapienza per non aver glorificato Dio nelle cui mani è la nostra vita. Il giorno in cui saremo pesati sulle bilance, non saremo solo trovati mancanti di rispetto, senno, pudore, sapienza e tanto altro...ma peggio! Saremo inchiodati dalla più incriminante delle accuse...mancanti della volontà di pervenire alla conoscenza della verità.

1441
"Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione" (Lc 6,24)
Queste parole di Gesù a mio parere confessano un mezzo fallimento di Dio. E' come se attestassero che la vita in questo pianeta non gli è venuta molto bene e dunque a coloro che ne sono stati maleficiati...spetti un simultaneo risarcimento danni. Fin qui nulla da eccepire, o prendi il meglio del presente e poi saranno dolori, o rinunci e avrai la beatitudine per sempre. Ma quando i ricchi sono cristiani la questione assume risvolti ben più drammatici perché ogni volta che si accettano le delizie che ci offre il mondo si rifiuta di cibarsi alla mensa della divina provvidenza che solitamente non eccede in superfluo. E allora il discepolo che si consola con le ricchezze scansa la mano di Dio mentre gli porge il pane quotidiano necessario affinché maturino nella sua anima le primizie delle spirito. E per quanto possa impreziosirsi di opere buone...lentamente muore.

1442
"se un cieco guida un altro cieco, ambedue cadranno nella fossa" (Mt 15,14)
Queste parole di Gesù le sento più che mai calzanti per i padri spirituali che dirigono i fedeli in ambito cattolico. E' tremendo notare che è destinato a cadere nella fossa, non solo colui che decide la strada da percorrere, ma anche l'assistito che non ha alcuna colpa...e questo significa che affidare la guida della propria anima a qualcuno può risultare letale. Guardiamo alla celebre suor Faustina Kowalska ed al suo direttore don Michele Sopocko, che non si è accorto che il Gesù misericordioso che le appariva era un falso cristo. Oppure alla mistica Luisa Piccarreta ed al suo direttore padre Annibale Maria di Francia...affetto dalla medesima infermità. La Chiesa Cattolica ha fatto suor Faustina santa, don Sopocko beato, la Piccarreta serva di Dio e padre Annibale santo...stando al vangelo sono tutti all'inferno!

1443
Trattando dell'aborto mi sono reso conto che gli operatori sanitari che contribuiscono alla sua messa in atto, alla luce della fede risultano più colpevoli dei genitori stessi che lo hanno consapevolmente voluto. E questo perché se i genitori sono stati costretti a ricorrere a tale barbarie per motivi seppur egoistici, tuttavia comprensibili sul piano emozionale...costoro lo fanno per lavoro e dunque in cambio di denaro. Mi si passi l'associazione ma la ritengo perfettamente calzante...sono proprio come i sicari che non conoscono le vittime e vengono pagati per ucciderle. A costoro io dico...se siete donne meglio che andiate a fare le prostitute lungo i viali per guadagnarvi il pane, se siete uomini meglio che andiate negli angoli delle strade ad elemosinare. Se Gesù ha consigliato di legarsi una corda al collo e gettarsi nel mare a chi si è reso colpevole di scandalo nei confronti dei bambini, quanto più grave sarà la posizione di quanti li hanno trucidati per futili motivi!

1444
Nella gerarchia dei demoni Belzebù è secondo solo a Lucifero e possiede una grandissima potenza, stando alle profezie della Monaca di Dresda è a capo di 6666 demoni ed è anche noto grazie ad una produzione cinematografica con l'appellativo...signore delle mosche. Ai giorni nostri credo che sia anche il demone più presente nelle anime delle donne e lo si può riconoscere per via di certi comportamenti stizzosi che assumono ogni volta che ritengono d'aver subito un torto. Non riuscendo a frenare la brama di rendere pan per focaccia, covano sentimenti di vendetta con il sorriso sulle labbra e li mettono in pratica con un'astuzia levigata di raffinatezza. Quando tale demone si trova al cospetto di un credente prova una profonda avversione e vorrebbe nuocergli nella maniera più brutale possibile, ma siccome l'eletto si trova sotto lo scudo della protezione divina all'aggressore non viene consentita che un'azione di disturbo. Tale azione si manifesta attraverso piccole ripicche che causano un fastidio simile a quello che procura un insetto che ronza nei pressi dell'orecchio.

1445
"Ascoltate queste parole, o vacche di Basàn, che siete sul monte di Samaria, che opprimete i deboli, schiacciate i poveri e dite ai vostri mariti: Porta qua, beviamo!" (Am 4,1)
Queste parole che sembrano uscite dal cuore del profeta Amos con la potenza di un vulcano in eruzione otto secoli prima di Cristo e maledettamente attuali...stanno a testimoniare che fin da allora le donne si sono votate alla causa del demonio. Esordisce etichettandole con un epiteto che non ammette repliche e sentenzia la condanna ancor prima che venga istruito il processo: "vacche di Basàn". Vengono ritenute colpevoli di quattro imputazioni: essersi stabilite nei piani alti della società per conquistare il potere, opprimere i deboli con la loro sensualità, schiacciare i poveri con la loro avidità e spingere gli uomini alla deriva morale incatenandoli ai paradisi terreni. Oggi le donne, tranne qualche rara eccezione, sono tutte vacche e gli uomini, tranne qualche eccezione fra le quali non rientra il sottoscritto...tutti maiali.


LA VIA CRUCIS DELL'ABORTO

A MariaSole

A
"Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno" (Lc 23,34)
Prima di inoltrarmi nell'argomento vorrei mettere in chiaro che queste riflessioni non devono essere prese come un atto d'accusa, ma piuttosto quale suprema manifestazione della carità e non mirano tanto a scuotere le coscienze quanto a toccare i cuori. Detto questo mi sembra d'aver trovato un percorso teologicamente percorribile per redimere chi ha commesso il peccato d'aborto ed allo stesso tempo restituire a quei bambini rifiutati una vita pregna di significato. Mi sono reso conto che i bambini abortiti hanno in comune con Gesù tre elementi di capitale rilevanza: l'innocenza, il rifiuto subito e la morte cruenta. Queste tre caratteristiche hanno il potere d'investirli idealmente del ruolo di Messia mandati nella carne per la salvezza di coloro che hanno concorso alla decisione di interrompere la gravidanza. Si riapriranno le porte del cielo se riusciranno a dare a questi bimbi un nome e riconoscerne questa missione.

B
Io credo che coloro che hanno avuto la sventura di vivere l'esperienza dell'aborto siano fra le persone interiormente più dilaniate perché avvertono nel dormiveglia della loro coscienza la pressione di un incubo. Come se fosse loro accaduto che una notte rientrando a casa in macchina un po' brille a velocità sostenuta, per evitare di finire fuori strada abbiano investito un cane...o almeno tale era sembrato. Con il tempo però il ricordo delinea sempre meglio i suoi contorni e paventa la possibilità che possa essere stato, non un cane...ma un bambino. Giunti a quel punto si possono fare due cose: seppellire tutto fino al giorno del giudizio, oppure prendere il coraggio a quattro mani e tornare sul luogo del delitto.

C
"Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto" (Gv 19,37)
Su molte questioni per andare oltre occorre metterci una pietra sopra, ma ce ne sono altre nelle quali la pietra occorre sollevarla con grande energia...una di queste è l'aborto! Da un po' di tempo vado ragionando su questo delicatissimo argomento e mi sono chiesto se il giorno del giudizio i bambini abortiti, al pari di tutti gli altri morti, saranno risuscitati. Se così fosse si rende necessario un percorso che consenta a chi è stato coinvolto nell'infausta decisione...di alzare la testa e guardarli negli occhi! Al seme piantato nel grembo delle madri è stato negato di venire alla luce della terra, ma all'anima forgiata da Dio nell'atto del concepimento nulla può impedire di sbocciare nel cielo. Quindi si può ragionevolmente supporre che quel giorno ce li troveremo davanti in carne ed ossa perché in carne e sangue erano quando sono stati eliminati.

D
Da quando mi sono messo a riflettere sull'aborto sono riuscito ad immedesimarmi nelle vesti di tutti i protagonisti: le mamme, i padri, le famiglie, il ginecologo, l'ostetrica, lo psicologo...ma mai fino ad ora avevo pensato di mettermi nei panni del bambino. Per cercare di carpire i suoi stati d'animo nel brevissimo tragitto dalla vita alla morte mi pare di poterlo paragonare ad un ragazzo che è stato invitato ad una festa da una bellissima signora. Tutto contento si prepara pregustando il piacere di conoscere nuova gente e chissà quante altre sorprese gli riserverà la giornata...e si avvia verso la stupenda villa. Giunto davanti al cancello suona il campanello per immettersi nel giardino, il cancello si apre e gli brillano gli occhi all'udire le voci che cominciano a rallegrare il suo silenzio. Ma ad un passo dal portone all'improvviso, senza alcun preavviso...gli arriva in faccia una mazzata micidiale che lo inchioda a terra facendolo sprofondare in una notte senza luna e senza stelle. Ecco io credo che ogni bambino abortito subisca questo tipo di rifiuto...non che gli venga comunicato gentilmente, non che gli venga intimato freddamente, ma barbaramente certificato!

E
L'aborto è da considerarsi a tutti gli effetti un omicidio, fra quelli contemplati nel nostro sistema giuridico può essere configurato nella categoria più grave: quello premeditato. Questo reato è punibile con l'ergastolo, ma se si uccide un bambino dentro il grembo si partorisce la mostruosa illusione che sia morto per volontà di circostanze avverse in un'imprevedibile incidente di percorso. Sappiamo che un peccato per essere considerato mortale deve soddisfare tre condizioni...la materia grave, il deliberato consenso e la piena consapevolezza. A discarico dei colpevoli in questo caso si può sicuramente addurre che manchi la piena consapevolezza...e quindi se ne rende necessario il recupero per mettere ogni coscienza di fronte alle proprie responsabilità ed intraprendere un percorso di risanamento. Il tempo passa e si pensa che possa accatastare tanto materiale emotivo da spegnere ogni eco, ma la vittima di quell'omicidio è viva e vuole essere disseppellita dall'inesistenza.

F
In merito all'aborto, al di là della questione etica, la sofferenza del bambino è stata per parecchio tempo il fulcro del mio pensiero, come se tutto ruotasse intorno a questo fattore per legittimarlo o meno. Pensavo che se era limitata, in quanto acerbo il processo evolutivo della percezione, la vicenda potesse assumere contorni meno drammatici e sulla base di questa osservazione concedere una certa libertà nell'addossarsi la responsabilità di interrompere la gravidanza. Ma ragionavo considerando solo il mondo della carne senza considerare quello dello spirito nel quale ogni anima chiamata alla vita fin dal concepimento acquisisce la piena capacità di vedere, sentire e capire. Se entriamo nel contesto del dolore e ci avventuriamo a scrutarne l'infinità del suo orizzonte scopriamo che un bambino abortito subisce tre crocifissioni. Quella della carne causata dalla morte fisica che possiamo ipotizzare sia la meno dolorosa, quella del cuore nel sentirsi rifiutato da chi credeva d'essere amato ed infine la più lacerante, quella dell'anima nel vedere chi gli ha dato la vita, in conseguenza di quella scelta...avviarsi verso la morte eterna.

G
Gli attacchi di panico che colpiscono le donne che hanno abortito esigono d'essere inquadrati da una particolare prospettiva. Ho avuto un'intuizione che potrebbe sembrare impregnata di romanticismo, ma credo vi sia la fondata possibilità che possa corrispondere alla realtà. Io credo non vi sia donna che quando rimane incinta non cada nella tentazione di abbandonarsi al pensiero di diventare mamma, di accudire il suo bambino...d'immaginarne il volto, il pianto, il sorriso. Un innamoramento che li accomuna fino al punto di generare fra i due una perfetta simbiosi emotiva. Immaginiamo ora che sia entrata in ospedale ed abbia cominciato ad avere paura, paura che ha percepito anche il bambino e che è diventata sgomento non appena ha sentito penetrare nella sua alcova qualcosa di estraneo, metallico, gelido. Madre e figlio sono stati accomunati per l'ultima volta in questa vita da una tensione di terrore...fino al distacco. Gli attacchi di panico in questo caso potrebbero insorgere quale risposta all'inconscio desiderio della madre di rimpossessarsi del suo bambino attraverso la rivisitazione di quegli ultimi istanti. Forse proprio per questo sono difficili da debellare, perché la volontà di guarire soccombe di fronte all'irruenza dell'istinto di tenerlo in vita. A questa causa prima possono poi sommarsi altre concause che contribuiscono a generare ed alimentare il disturbo. Il clima intimidatorio che spesso traspare dal modo di fare degli operatori socio-sanitari, il trauma di sentirsi profanate nella parte più intima da un atto contro natura che ha la stessa valenza d'uno stupro e quando l'aborto è stato imposto dalla famiglia...la fatica di dover convivere con chi ha distrutto il più bel sogno di una mamma. Per uscirne la sola cosa da fare è incamminarsi con estrema umiltà sul sentiero della verità ed alla luce di quanto emerso partorire il bambino nel cuore...e tenergli la mano fino all'abbraccio nel Regno dei Cieli.

H
La decisione di abortire io credo sia una delle scelte più difficili a cui possa essere chiamata una persona e la cosa si complica enormemente quando questa scelta è costretta a farla la famiglia. La notizia piomba in casa come un fulmine a ciel sereno ed a quel punto si hanno a disposizione solo poche settimane per decidere nelle quali ci si trova drammaticamente impreparati. Si viene violentati dalla necessità di salvaguardare il futuro dei propri figli e spesso si finisce per assumere atteggiamenti contrari alla propria etica le cui conseguenze a caldo non si possono valutare. Purtroppo simili circostanze spesso ci spingono ad agire con un pizzico di malafede così ci guardiamo bene dal chiedere consiglio a qualche sacerdote per timore che ci dica quello che non vogliamo sentire. Passata la paura si tira un sospiro di sollievo e tutto sembra tornare alla normalità, ma purtroppo mai come in questa circostanza si sperimenta l'onere di avere una coscienza che scava giorno e notte, a nostra insaputa, laddove non vorremmo.

I
Oggi mi sono reso conto del perché molti si prendono tanto a cuore la causa dell'aborto pur non avendo mai avuto a che fare con simili situazioni...sono stati anche loro abortiti! Lo sono idealmente stati appena nati per essere capitati in ambienti vuoti d'amore e privi di manifestazioni affettive, case su cui gravava una cappa d'ostilità che generava insostenibili tensioni. Il giorno del giudizio possono rivendicare il diritto di prendere posto fra i bambini abortiti, perché se questi ultimi hanno preso la mazzata in faccia una volta...costoro tutti i giorni della loro infanzia. Ciò nonostante non sono autorizzati a muovere rimproveri ai loro genitori perché se Dio ha lasciato che accadesse avrà avuto le sue buone ragioni e se non hanno saputo fare di meglio è perché non avranno potuto...più che voluto. In virtù di tale consapevolezza faccio un accorato appello alle mamme che vivono quest'ansia affinché confidino nella misericordia dei loro figli.

L
"lavami e sarò più bianco della neve" (Sal 51,9)
Chi ha vissuto l'esperienza dell'aborto si sentirà morire scoprendo come realmente sono andate le cose, che non sono scivolati su una buccia di banana e poi hanno ripreso fischiettando il cammino, ma piuttosto hanno provocato un terremoto che ha fatto tremare i pilastri del cielo. Io sono il primo che avrei voluto nascondere tutto, se non fosse che la salvezza di chiunque è stato coinvolto è legata a questa presa di coscienza deputata a svelare l'inganno. Quando si arriva a contemplare l'orrore che si è compiuto, a percepire il dolore che si è causato e smascherare la trama che nell'ombra si era tessuta...si ha l'esigenza di ricevere il perdono per cominciare a risalire la china. Al pari di re Davide che con la sua ignobile condotta si era reso colpevole della morte del suo fedele servo Uria e del bambino avuto con sua moglie Betsabea, si acquisisce il diritto di entrare nello spirito del Salmo 51 che ci assicura la grazia per rinascere a nuova vita.

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